ANELLO DI CIMA CANNAFUSTO E GROTTA DI VALLELUNGA.

NUOVI ITINERARI dal 2014 ad oggi
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Anche questo itinerario proposto non è descritto in altre guide, permette di effettuare un giro ad anello attorno a Cima Cannafusto, cima dimenticata dei Monti Sibillini, sia perché posta nel cuore della catena lontano dai classici punti di partenza per escursioni e quindi difficilmente raggiungibile sia perché essendo una cima al di sotto dei 2000 metri di altezza viene considerata come “cima minore”.

L’itinerario, percorso il 12 settembre 2015, attraversa, su resti di un vecchio tracciato, dapprima tutto il versante est di Cima Cannafusto su pendii piuttosto ripidi, per poi girare nel versante nord quindi nel versante ovest e risalire in cresta per la dimenticata “Valle Orteccia”  ad una quota di traversata compresa tra 1600 e 1800 metri per poi raggiungere il punto più alto a 2100 m. di Cima di Vallinfante quindi, per cresta in lieve discesa, la Cima Cannafusto a 1975 m.

La prima parte della traversata permette anche di raggiungere una ampia cavità posta nel versante est di Cima Cannafusto che abbiamo battezzato la “Grotta di Vallelunga” in quanto ben visibile solo nella parte finale dell’omonima valle risalendola da Capotenna.

Il percorso è piuttosto lungo e faticoso ed è consigliato ad escursionisti allenati ed esperti che siano in grado di muoversi con sicurezza su terreni erbosi molto ripidi e che conoscono bene la montagna in quanto il tracciato è esile e in alcuni tratti non più visibile.

2- La seconda parte dell’itinerario. (notate la pianta isolata nel margine sinistro della foto, vedi foto 1 e la pianta isolata n.2 verso destra, al centro del ghiaione)
3- La terza parte dell’itinerario con l’ingresso, (non visibile da Cima Vallelunga) della “Grotta di Vallelunga”, (notate la pianta isolata n.2 al centro del ghiaione , vedi foto 2)
4 – La quarta parte dell’itinerario: il lungo corridoio erboso delimitato a valle da arbusti e ginepri.
5 – La quinta parte dell’itinerario

Accesso: L’itinerario ad anello prevede come partenza il parcheggio di M. Prata.

E’ assolutamente sconsigliato in inverno per la ripidezza dei pendii ed il rischio di slavine che essi comportano.

Dal parcheggio si prosegue a piedi per la strada sterrata fino a Fonte della Giumenta (354458,6 E – 4748395,8 N ; 1790 m) quindi si prende in salita il sentiero normale per il Monte Porche .

Dopo 20 minuti di salita, giunti alla sella di quota 1980 m. (354858,7 E – 4748775,7 N) si lascia il sentiero che si dirige verso destra nel versante ovest del M. Porche e si prende una esile traccia verso sinistra (nord est) che attraversa ripidi pendii erbosi poi sassosi e si dirige verso la sella posta tra il M. Porche e la Cima di Vallinfante , a quota 2030 m. (355021,7 E – 4749031,3 N) dove si scopre la Vallelunga (15 minuti).

Si scende liberamente in circa 10 minuti la valletta erbosa sottostante fino alla sua confluenza con la Vallelunga in prossimità di una strettoia rocciosa.

Appena terminata la strettoia si presenta a destra, in direzione nord, una barriera rocciosa al di sotto della quale, su un ripido ghiaione, parte in piano una lievissima traccia di sentiero, punto di partenza della traversata proposta. (355355,9 E – 4749576,3 N; 1910 m.).

Descrizione itinerario: Dal ghiaione si prosegue in lieve salita costeggiando le pareti rocciose sovrastanti seguendo sempre tracce di sentiero.

Si attraversa così un ampio tratto ghiaioso passando vicino a due caratteristiche piante isolate (vedi foto) fino a raggiungere un tratto con più erba.

Percorrendo ancora il tratto erboso in piano, alzando lo sguardo verso le sovrastanti pareti, si nota una ampia cavità posta circa cinquanta metri più in alto (20 minuti).

La cavità, profonda una ventina di metri e caratterizzata da una volta altissima, battezzata la “Grotta di Vallelunga” può essere raggiunta risalendo faticosamente il ripido e scivoloso pendio erboso sovrastante.

Dopo aver fatto la visita alla grotta si riprende il tracciato scendendo lievemente, obbligati da pendii rocciosi.

Quindi si risale lievemente in corrispondenza di un corridoio posto tra due fasce rocciose e caratterizzato da una fascia ben visibile di alta e verdissima erba (falasco) e delimitato a valle da arbusti e striscianti ginepri,  (20 minuti dalla grotta).

Questo corridoio è la chiave della traversata e permette di scavalcare diversi ripidi canali che scendono dal versante est di Cima Cannafusto verso la Vallelunga.

Terminata la serie di canali si risale fino ad un dosso (foto n.5, 30 minuti) per poi ridiscendere nel versante opposto fino a raggiungere il bordo inferiore di un ampio, ma meno ripido, ghiaione.

Si supera il ghiaione nel suo bordo inferiore e si prosegue sempre in piano sul corridoio erboso, qui la traccia si perde e bisogna fare attenzione a non salire di quota.

Lentamente si aggira la montagna, traversando su pendio molto ripido, affacciandosi nel versante nord di Cima Cannafusto (tratto più difficile del percorso).

Vedrete sotto ai vostri piedi Capotenna e di fronte il ripidissimo versante sud di Pizzo Berro.

Una fascia di rocce obbliga a scendere lievemente di quota man mano che si cambia versante fino a raggiungere le prime propaggini  della faggeta che caratterizza la parte bassa del versante nord di Cima Cannafusto.

Arrivati alla vista dei primi isolati faggi si nota il sentiero, ora netto, che scende verso la parte superiore del bosco (30 minuti dal ghiaione).

Con un po di fatica si entra nel bosco e dopo qualche centinaio di metri di folta vegetazione il sentiero si trasforma in un ampio tratturo che scende ed esce dal bosco, dopo 15 minuti di cammino, in corrispondenza di un grande fontanile a monte di Capotenna, nei pressi di un tornante della strada sterrata che sale fino a Passo Cattivo.

            Dal fontanile (354635,1 E – 4752703,8 N; 1475 m)  evitare di risalire per la evidente strada sterrata ma salire direttamente il fondovalle per circa 200 metri dirigendosi a destra verso il bosco che chiude la Valle Orteccia.

            Nel fondovalle si nota un ampio sentiero che si inoltra, sempre in salita, nella faggeta per uscire dopo circa 500 metri (30 minuti dal fontanile) in una ampia radura al centro della valle (354398 E – 4752108 N; 1645 m.)

            Seguire sempre il sentiero che risale tutta la valle Orteccia, si supera un passaggio ghiaioso quindi il sentiero sale nettamente verso destra in direzione della Cima di Vallinfante che si raggiunge in circa un’ora dall’uscita del bosco (354655 E – 4750442 N; 2110 m).

            Dalla Cima di Vallinfante è possibile raggiungere la Cima Cannafusto scendendo la lunga cresta a destra, guardando verso al Valle Orteccia appena risalita, che collega le due cime facendo attenzione a tratti rocciosi sommitali (354955,7 E – 4751965,7 N; 1975 m.).

            Giunti a Cima Cannafusto è obbligatorio risalire di nuovo la cresta percorsa in discesa, considerare almeno un’ora in più di percorrenza.

Discesa:  Dalla Cima di Vallinfante scendere in direzione sud per l’ampia cresta che si prolunga fino al M. Porche fino a raggiungere in circa 20 minuti la sella di quota 1980 m. (354858,7 E – 4748775,7 N) raggiunta in salita chiudendo così il lungo anello di Cima Cannafusto.

Quindi dalla sella si riprende più in basso il sentiero del M. Porche che scende a Fonte della Giumenta per il percorso di raggiungimento descritto e da qui alla strada per il parcheggio di M. Prata (2 ore).

GIANLUCA CARRADORINI – BARTOLAZZI BRUNO – FAUSTO SERRANI

12 settembre 2015

6 – La sesta parte dell’itinerario con al risalita fino a Cima di Vallinfante e a Cima Cannafusto vista dalla Forca Cervara, d’inverno i sentiero nei boschi sono molto più visibili.
7 – La “Grotta di Vallelunga” con il suo ripido pendio sottostante.
7 – La  Vallelunga e sullo sfondo  il M. Porche visti dall’interno della grotta.
7 – La prima parte dell’itinerario si snoda sotto alle rocce in ombra, sullo sfondo  svetta il Pizzo Berro
8 –  Il corridoio erboso, parte centrale dell’itinerario, sullo sfondo il M. Priora ( a destra) e il Pizzo Berro
9 –  La parte finale più ripida dell’itinerario, sullo sfondo il M. Porche e la Vallelunga, si passa tra le piante a destra della foto.

GIALLO: Percorso di avvicinamento

ROSSO: Percorso proposto

VERDE: Percorso di discesa

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