GROTTICELLE E CREPACCI DI CAMPI RIPE

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Tra la Villa da Capo di Bolognola e la zona denominata “Campi Ripe”, nella valle del Fargno, sulle friabili pareti rocciose del versante orografico destro del Fiastrone si aprono dei profondi crepacci e grotticelle che avevo scoperto nel 2020 e che abbiamo esplorato più accuratamente di recente, in attesa della trasformazione della neve a quote alte a causa del forte vento di questi ultimi giorni.

La zona dove si aprono le cavità si trova a monte dell’Area Pic Nic che si raggiunge per la deviazione (cartello) nel primo tornante della strada che da Bolognola sale alla frazione Pintura.

Dall’area Pic Nic ottimamente attrezzata con fontana, tavoli, bracieri e cassonetti per rifiuti, si risale faticosamente e con attenzione il ghiaione sovrastante caratterizzato da grandi massi instabili caduti dalle soprastanti pareti rocciose friabilissime, fino a raggiungere la loro base. Quindi si sale ulteriormente su tratto erboso con alberi radi ripidissimo per raggiungere i torrioni superiori.

Il grande crepaccio (foto n. 4-5-6) si apre sui torrioni superiori di sinistra, è largo intorno ad un metro e profondo una decina di metri ed un buco sul fondo con una leggera corrente d’aria che esce dall’ingresso indicano che forse c’è una prosecuzione ma le condizioni della friabile ed instabile parete rocciosa sovrastanti ci hanno impedito la continuazione dell’esplorazione per l’elevato rischio di caduta di pietre.

Mentre per raggiungere le cavità occorre aggirare i torrioni del crepaccio verso destra fino al loro termine quindi salire verticalmente verso sinistra per raggiungere una conca boscosa sotto ad una grande parete nascosta dal bosco stesso. Alla base di questa parete si aprono le altre tre cavità esplorate.

Infine salendo nel bosco ancora verso sinistra si raggiunge il secondo crepaccio e si percorre una cengia erbosa che permette di salire verso l’ultimo torrione oltre il quale si aprono i prati sottostanti la strada del Fargno.

Il secondo crepaccio è formato da una parete rocciosa appoggiata all’altra, è alto circa 25 metri e profondissimo, non si vede il termine ma impossibile da esplorare a causa della friabilità delle pareti che non permettono di mettere protezioni sicure.

La salita è resa difficile nel primo tratto dall’instabile ghiaione quindi, come visibile nelle foto, dalla ripidezza e scivolosità dei tratti erbosi superiori, che hanno richiesto una, anche se non obbligatoria, progressione in cordata con punti di protezione e sosta negli alberi presenti al fine di rendere più facile e sicura sia la salita ma soprattutto la discesa di chi mi accompagnava.

1- Il primo tratto erboso oltre il ghiaione sopra all’area Pic Nic, alle spalle il ghiaione stesso e i prati di “Campi Ripe”
2 – 3- Iniziamo la salita in cordata per raggiungere il primo torrione del grande crepaccio.
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4- Traversiamo in cordata con protezioni intermedie su alberi verso sinistra per raggiungere la base dei torrioni dove si apre il grande crepaccio.
5 – 6 – L’ingresso del crepaccio più profondo, le condizioni della parete sovrastante non ci hanno permesso un sicuro ingresso.
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7- Il crepaccio è profondo una decina di metri e un buco sul fondo con una leggera corrente d’aria che esce dall’ingresso indicano che forse c’è una prosecuzione.
8- Aggiriamo verso destra i torrioni del crepaccio per raggiungere le grotticelle superiori.
9 – 10- La ripidissima traversata verso destra su erba scivolosa.
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11- La prima grotticella, profonda solo pochi metri
12- Una particolare radice parallela al terreno sembrava da lontano quasi un palo metallico posto al suo ingresso.
13- Saliamo ancora verso la cengia boscosa superiore fino alla base del grande torrione dove si aprono le altre due grotte.
14 – 15- Ci accingiamo ad entrare nella cavità di sinistra profonda diversi metri.
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16- L’interno della cavità di sinistra con grosse radici.
17- La cavità di destra meno profonda e con massi instabili.
18- Anche nella cavità di destra sono presenti radici dalle forme particolari.
19- Saliamo ancora verso il secondo crepaccio.
20- Il secondo crepaccio è formato da una parete rocciosa appoggiata all’altra, è alto circa 25 metri e profondissimo, non si vede il termine ma impossibile da esplorare per motivi di sicurezza, come visibile dalle condizioni della parete sovrastante.
21- Proseguiamo ancora su una cengia erbosa sopra ai torrioni rocciosi.
22- Poi iniziamo la ripidissima discesa verso l’area Pic Nic agevolati dalla corda e dai numerosi alberi.
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