Dopo aver percorso la Cengia delle Ammoniti fino al Tempio della Sibilla ed oltre fino al Casale Pantanelli o alla cima del Monte Priora per qualche decina di volte, insieme a Luca e Manuel, ho raggiunto la cima dei sei torrioni di Grottoni della Priora per vedere il panorama mozzafiato che offrono sulla sottostante valle del Tenna, dall’Infernaccio a Capotenna e sui vari canyon del versante Nord del Monte Sibilla, dai fossi di Mèta a Le Vene fino ai Fossi della Corona e della Sibilla che scendono verticalmente sulla valle, oggetto di vari itinerari di discesa con tecniche di torrentismo.
L’itinerario per raggiungere la Cengia delle Ammoniti e il Tempio della Sibilla è descritto nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” consultabile alla voce “Pubblicazioni”.
Una volta giunti al Tempio della Sibilla si scende nel primo torrione sottostante proseguendo la cresta in discesa poi, traversando nei ripidi pendii sottostanti la cengia, senza necessariamente raggiungerla, si raggiunge la cima degli altri quattro ritornando indietro in direzione del Casale dei Grottoni da cui inizia la cengia delle Ammoniti.
Il quinto torrione si raggiunge direttamente dalla vecchia fonte posta sulla sella, poco prima del Casale dei Grottoni e, da qui, si scende riprendendo il sentiero di raggiungimento, proveniente dal Romitorio di San Leonardo.
Dai torrioni si può osservare il fondo della valle situato ben 500 metri più in basso, chiaramente fare molta attenzione a sporgersi sulle cime dei torrioni, si consiglia di coricarsi a terra sul bordo per avere una migliore visione e godere così in sicurezza il balzo aereo mozzafiato.
1 thought on “I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI MONTI SIBILLINI – Parte 3”
Ringrazio Gianluca per questa uscita su un versante a me nuovo, dove si può godere veramente di viste mozzafiato e, nel nostro caso, allietata oltretutto dalla compagnia di un gruppo di camosci (che non sembravano nemmeno infastiditi più di tanto dalla nostra presenza).
L’itinerario fino alla cengia delle ammoniti ed il tempio della Sibilla, salendo dall’eremo di San Leonardo, non presenta difficoltà particolari ed è adatto a qualunque escursionista che abbia un minimo di allenamento.
Va ribadito invece di prestare molta attenzione qualora si abbia l’intenzione di affacciarsi sui bordi dei torrioni, del resto l’ultima foto scattata dal versante opposto dà bene l’idea di come mettere un piede in fallo sia altamente sconsigliabile!
Segnalo anche che sulla via del ritorno è possibile, con una deviazione non troppo lunga e senza dislivelli, visitare la “cascata dimenticata” (anche questa descritta nel secondo libro). Purtroppo in questo periodo di grande siccità l’abbiamo trovata completamente asciutta, pertanto consiglio tarda primavera/inizio estate come periodo.
Ringrazio Gianluca per questa uscita su un versante a me nuovo, dove si può godere veramente di viste mozzafiato e, nel nostro caso, allietata oltretutto dalla compagnia di un gruppo di camosci (che non sembravano nemmeno infastiditi più di tanto dalla nostra presenza).
L’itinerario fino alla cengia delle ammoniti ed il tempio della Sibilla, salendo dall’eremo di San Leonardo, non presenta difficoltà particolari ed è adatto a qualunque escursionista che abbia un minimo di allenamento.
Va ribadito invece di prestare molta attenzione qualora si abbia l’intenzione di affacciarsi sui bordi dei torrioni, del resto l’ultima foto scattata dal versante opposto dà bene l’idea di come mettere un piede in fallo sia altamente sconsigliabile!
Segnalo anche che sulla via del ritorno è possibile, con una deviazione non troppo lunga e senza dislivelli, visitare la “cascata dimenticata” (anche questa descritta nel secondo libro). Purtroppo in questo periodo di grande siccità l’abbiamo trovata completamente asciutta, pertanto consiglio tarda primavera/inizio estate come periodo.