L’itinerario ad anello proposto, come di consueto, non è riportato nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini ed è indicato solo in traccia senza numerazione in alcun carte del gruppo montuoso, è stato effettuato il 30 aprile 2022 con Federico, Alicia, Davide e Valentina.
E’ un itinerario lungo ed impegnativo, consigliato a buoni camminatori, presenta infatti uno sviluppo di più di 12 chilometri e oltre 1000 metri di dislivello in quanto si parte dai 1070 metri di Macchie di Vallinfante fino a raggiungere i 2113 metri di Cima di Vallinfante, attraversando un versante praticamente sconosciuto alla maggior parte degli escursionisti dei Monti Sibillini, la zona delle “Pianelle” fino alla Fonte delle Vene e proseguendo in quota per tutte le “Porche di Vallinfante” fino a raggiungere la cima omonima per poi scendere a Macchie per il Passo Cattivo e la Fonte del Lupo – Fonte Raiole.
Presenta qualche difficoltà di orientamento per uscire dall’ultimo tratto di bosco fino ai prati sommitali prima della Fonte delle Vene in quanto recenti slavine hanno degradato il sentiero che risulta poco visibile.
ACCESSO: Si raggiunge in auto il paese di Castelsantangelo sul Nera quindi si prosegue nel fondovalle in direzione di Vallinfante – Sorgenti del Nera, proseguendo in salita con due tornanti si raggiunge la frazione di Macchie dove si parcheggia su un prato in corrispondenza di uno slargo di una curva con muretto in cemento poco prima di ciò che rimane della frazione distrutta dal terremoto del 2016 (351725,3 E – 4750966,5 N; 1070 m.).
DESCRIZIONE: Dalla curva del parcheggio sale un tratturo in netta salita, dopo circa 50 metri, sotto ad uno stazzo recintato (foton.1), si dirama a destra un largo sentiero in piano in direzione Est aggirando a bassa quota il Colle la Croce (351797,3 E – 4750991,6 N; 1080 m.). Il comodo sentiero dapprima attraversa la zona denominata “Frascare” caratterizzata da resti di campi ormai incolti (foto n.2) e ricoperti da piante, divisi da vecchi muretti a secco e si inoltra in salita nel bosco. Ignorando alcune deviazioni sia a destra che a sinistra meno evidenti si aggira il costone della montagna nella zona denominata “Le Pianelle” caratterizzata da delle radure nel bosco che aprono la vista sul Monte Cardosa e sul Monte Prata. Dopo circa un chilometro di sentiero si raggiunge una radura nel bosco (foto n.5; 40 minuti, 352464,1 E – 4750374,4 N; 1260 m.) caratterizzata da un alto muretto a secco di contenimento dove forse erano presenti delle carbonare, qui il sentiero si fa meno evidente ma si prosegue sempre verso Est in netta salita fino a raggiungere in breve un tratto di bosco in media pendenza distrutto da recenti valanghe (foto n. 6-7) . Consiglio di salire il tratto costeggiando il bosco anziché raggiungere il tratto devastato senza alberi in quanto meno faticoso. In ogni caso bisogna raggiungere i prati sovrastanti meno ripidi dove, in corrispondenza di una cresta rocciosa in salita ed un grosso Faggio isolato si ritrova la traccia di sentiero (foto n. 8-9; 20 minuti, 352965,2 E – 4750571,6 N; 1485 m.). Da questo punto il sentiero si fa netto e taglia in salita un inciso canalone detritico con una piccola grotta posta una decina di metri sopra al sentiero (foto n.12-13; 353115,6 E – 4750615,2 N; 1510 m.) , si prosegue sempre in salita affacciandosi nel grande canalone detritico dove è presente la Fonte delle Vene provvista di ottima acqua (foto n. 14-15; 30 minuti, 353308,4 E – 4750640,2 N; 1530 m.). Si prosegue sempre verso Est prendendo sempre la traccia in salita più evidente in quanto la fonte, essendo frequentata d’estate da mandrie di bovini, presenta elevato degrado e numerose deviazioni che confondono le idee. In breve si raggiunge una spianata erbosa delimitata ad Est da un inciso fosso che a primavera porta acqua (10 minuti, 353468 E – 4750590,4 N; 1570 m.)
Dal pendio ghiaioso sovrastante scende da sinistra un sentiero che proviene da Colle La Croce che si deve ignorare, invece ci si addentra nel canale detritico a destra dove una traccia sale nel fondo risalendo il ramo sinistro, passando sotto ad un tratto di rimboschimenti a pini e larici fino ad uscire dal canale e raggiungere un prato a destra (foto n.18-20; 10 minuti, 353468 E – 4750590,4 N; 1570 m.) dove sopra si scorge un sentiero che sale in diagonale verso le Porche di Vallinfante (foto n.21-22). Si prende il sentiero e lo si segue in direzione del Monte Porche, ci si avvicina allo Scoglio della Volpe, caratterizzato da una profonda frattura del terreno prodotta dal terremoto del 2016 (foto n.26) già visibile dal sentiero (vedere articolo FONTE DELLA GIUMENTA – FONTE DEL SAMBUCO – PORCHE DI VALLINFANTE; ANCORA EFFETTI DEL TERREMOTO DELL’OTTOBRE 2016). Se si segue fedelmente il sentiero in costante ma lieve salita si attraversano i vari canali delle Porche di Vallinfante fino a giungere quasi sulla verticale dello Scoglio della Volpe dove un tornante (1 ora, 354636,7 e – 4749660,2 n; 1920 m.) sempre in netta salita fa cambiare direzione fino a raggiungere, in 20 minuti, la cresta tra il Monte Porche e la Cima di Vallinfante, da questa, proseguendo verso nord, si giunge in cima. Oppure se non si vuole allungare, giunti prima dello Scoglio della Volpe, sulla verticale della Cima di Vallinfante, (354377,5 E – 4750022,7 N; 1835 m.) si sale dritti su pendii ripidi ma caratterizzati da cotica erbosa scalettata che facilita la salita fino alla cima omonima (40 minuti, 354610,5 E – 4750517,6 N; 2113 m.).
DISCESA: Dalla Cima di Vallinfante si scende per ripida cresta in direzione Nord fino ad una sella che sovrasta la Valle Orteccia per poi risalire la Cima di Passo Cattivo (20 minuti). Si scende quindi per comodo sentiero al disastrato Passo Cattivo (20 minuti) mantenendosi verso il prato anziché percorrere la cresta resa pericolosa della frane prodotte dal terremoto del 2016 fino a raggiungere la strada che scende verso il Monte Cornaccione. Si percorre la strada fino a superare tutte le formazioni rocciose sottostanti che conformano il Passo Cattivo e dopo un lieve tratto in salita della strada essa ridiscende in corrispondenza di un canalone al termine del quale si raggiungono i pendii ghiaiosi del rimboschimento a pini dove si nota un evidente sentiero che scende a tornanti (20 minuti, 352822,8 E – 4752370,3 N; 1835 m.). In breve si raggiunge la Fonte del Lupo (foto n.48; 10 minuti, 352685,5 E – 4752169,8 N; 1700 m.), si continua la discesa verso sinistra in direzione di uno sperone roccioso (foto n. 51-52) al margine del rimboschimento oltre il quale si attraversa il canalone costeggiato in alto dalla strada. Si prosegue per evidente sentiero a volte addirittura segnalato che scende a tornanti verso la vallata sottostante. Si raggiunge un tratto boschivo sotto alle pareti del Passo Cattivo e continuando la discesa appena usciti dal bosco si intercetta la strada sterrata che in breve raggiunge la Fonte Raiole (40 minuti, 352056,3 E – 4751394,7 N; 1210 m.) e da qui in altri 30 minuti si giunge a Macchie dove si è parcheggiata l’auto
VARIANTE: E’ possibile anche una variante di salita anziché dal parcheggio deviare poco dopo a destra si continua a salire per la strada sterrata di fondovalle (che si percorre poi in discesa) si raggiunge Fonte Raiole e si continua la salita fino a raggiungere l’ampio bosco sotto al Passo Cattivo dove, con un po’ di fatica, si intercetta un sentiero sulla destra che si addentra nel bosco e risale con un lungo traverso fino a Colle la Croce. Dalla Croce si continua la traccia sul versante opposto che scende in diagonale in direzione del rimboschimento a pini a larici che si intercetta nell’itinerario di salita descritto, quindi si prosegue come descritto sopra, questo itinerario l’ho percorso molti anni fa. Da tenere conto che da Colle La Croce sale per il crestone erboso in direzione di Passo Cattivo un vecchio, ripido e impegnativo sentiero che, prima del terremoto del 2016, permetteva di raggiungere il Passo Cattivo in corrispondenza della cresta attualmente franata, tale sentiero è assolutamente da evitare per l’elevato rischio di frane e cadute di massi.
Consultare anche l’itinerario : PASSO CATTIVO, SOTTO ALLE PARETI DEL VERSANTE OVEST DA MACCHIE DI VALLINFANTE Giugno 2020.
PROPOSTA DI ESPLORAZIONE: Dal pendio sottostante il canale della Fonte delle Vene parte un sentiero in piano che si inoltra nella parte mediana delle Porche di Vallinfante e che conduce, secondo alcune carte, alla Fonte dell’Acero. Dalla Fonte la traccia sembra proseguire nella zona più ripida e selvaggia delle Porche di Vallinfante fino ad uscire sotto allo Scoglio della Volpe e ricongiungersi con il sentiero che proviene dalla Fonte della Giumenta, tale itinerario sarà oggetto di una prossima esplorazione ma nel frattempo se qualcuno lo percorre mi dia notizia ed immagini che provvederò pubblicarne la descrizione.