MONTE CASTEL MANARDO risalita completa della cresta Est e discesa per la cresta Nord.
Approfittando di due pomeriggi consecutivi di cielo limpido, che non accadeva da Aprile, ho effettuato due salite brevi ma inedite e di rilevante dislivello nel breve tempo che richiedono.
La prima, la presente che descrivo, è un percorso ad anello che coinvolge le due creste parallele del Monte Castel Manardo, la est in salita, inedita, e la nord classica in discesa, con un dislivello totale di 600 metri in soli tre chilometri di tragitto, effettuati in meno di un’ora e 30 minuti in sola salita.
La salita è adatta a tutti e non presenta difficoltà, può essere effettuata in mezza giornata oppure prolungata scendendo a Forcella Bassete e ritornando indietro per la strada Pintura-Casale Grascette-Casale Bassete-Casale Rinaldi.
ACCESSO: L’itinerario prevede il raggiungimento in auto alla Pintura di Bolognola e si prosegue per la strada sterrata, a destra del Ristorante La Capanna, che conduce a Garulla. Si prosegue nella faggeta per circa un chilometro e, appena essa si dirada ed inizia un tratto con pini ed abeti di rimboschimento, si parcheggia, in corrispondenza di un cartello triangolare di rischio caduta massi, dove, sulla scarpata, sale una traccia di sentiero. (357831,7 E – 4760236,7 N; 1320 m.; foto n.1).
SALITA: Dalla scarpata si sale sulla traccia di sentiero che si dirige verso un costone erboso, nella zona denominata Rocchette, dove si cambia subito versante (foto n.2) , il sentiero, allargato e sdoppiato dal passaggio di bovini al pascolo estivo, costeggia il bosco sottostante conducendo, in circa 10 minuti, alla base di torrioni rocciosi (358362,4 E – 4760271,8 N; 1435 m.; foto n. 5-6), su superano alcuni ripidi canaloni (foto n. 8-9) per poi proseguire verso prati più aperti, in altri circa 20 minuti si raggiunge la cresta Est, in corrispondenza di quello che in alcune cartografie viene indicato come Pizzo di Monte Berro (358671,5 E – 4760397,6 N; 1485 m.; foto n. 10) dove si cambia versante e si scopre il Monte Amandola.
Si sale la meno ripida cresta erbosa che sale verso destra per altri 15 minuti fino a raggiungere il Monte Berro (358358,7 E – 4759986 N; foto n.13-14; 1608 m.) dove si intercetta la strada sterrata Pintura di Bolognola-Casale Grascette-Casale Bassete-Casale Rinaldi.
N.B. Recentemente sui social ho visto un video dove, da alcuni non ben identificati soggetti, veniva raggiunta la cima del Monte Berro con la neve, passando appunto dalla strada indicata, chiamandola Cima Venosa anziché con il vero nome riportato su tutte le carte topografiche dei Monti Sibillini.
Faccio notare che anche in precedenza avevo indicato che altre cime dei Monti Sibillini erano state contrassegnate con tanto di pennarello sulle pietre, di nomi di fantasia senza alcuna base storica o toponomastica (Pizzo Pae, Cima Felix)
Io vorrei sapere anzitutto dove questi strani soggetti hanno trovato questo nome, non esiste ne sulle carte ne sulla bibliografia, non ha alcun riferimento alla zona, è un puro e cretino nome di fantasia e non capisco come la gente si permetta, sui social, di attribuire nomi di fantasia a luoghi che invece hanno nomi centenari se non millenari, riportati su libri o cartografie, del resto mancando del tutto la segnaletica sul posto è chiaro che ognuno di senta padrone di assegnare il nome che vuole ad una cima come se fosse il primo ad averla raggiunta.
L’adeguata e indiscutibile segnaletica sembra non esistere nei Monti Sibillini, al contrario, come ho dimostrato in recenti reportage, di quanto accade in altri Parchi dell’Italia Centrale.
Una volta raggiunta la strada sterrata si prosegue la cresta erbosa (foto n. 18-19) soprastante in corrispondenza della curva di cambio di versante, senza tracciato, dapprima in lieve salita quindi si innalza e si inizia ad incontrare delle piccole trincee parallele prodotte probabilmente da vecchi terremoti. In circa 20 minuti dalla strada si raggiunge una piccola trincea dove si apre un buco di 30 centimetri di diametro (foto n.20) che non avevo mai notato prima (Vedasi l’articolo IL BUCO DI MONTE BERRO 15 Giugno 2020), dopo altri 30 metri di raggiunge una più profonda trincea dove si nota nel suo margine destro il Buco di Monte Berro, un pozzo largo circa 50 centimetri che si inoltra nelle viscere della montagna (foto n.21; 357911 E – 4759404 N; 1780 m) .
Dal Buco si prosegue la salita in cresta fino ad una paretina rocciosa che si risale a sinistra e in breve ad intercettare una vecchia strada che conduce alla Fonte Gorga, a circa 450 metri sulla destra, dove è presente una captazione con il tetto sfondato ed un fontanile che, ormai anch’esso come molte altre fonti dopo il terremoto del 2016, non porta più acqua ma la zona comunque è piena di piccole vene di acqua (357238,3 E – 4759171,4 N; 1845 m).
Dalla Fonte o anche dal pendio erboso prima, si risale in direzione sud-ovest per prati fino alla cima del Monte Castel Manardo (1917 m.) contrassegnata da un palo con vernice bianco/rossa (15 minuti dal Buco).
DISCESA: Dalla cima del Monte Castel Manardo si ridiscende in poco più di un’ora per l’itinerario classico (usato normalmente in salita) passante per la cresta Nord , la Porta di Berro e i Campi da Sci di Bolognola, già indicato su altri itinerari del presente sito.
Una volta raggiunti gli impianti, anziché prendere la strada sterrata che proviene da M. Berro, intercettata in salita e che conduce alla Pintura di Bolognola, si continua a scendere lungo le piste da sci verso destra, fino allo skilift “Pintura 2” situato sulla strada Pintura di Bolognola-Garulla da dove si è partiti. Giunti sul prato sovrastante la cabina di trasformazione dell’impianto di risalita anziché scendere e prendere la strada sterrata percorsa con l’auto si segue un sentiero (foto n. 39) che costeggia il bosco a destra per poi ridiscendere sulla strada 400 metri prima dell’auto chiudendo così il percorso ad anello.