GOLA DEL SALINELLO Grotte di S. Angelo e cascata.

Al confine tra Marche e Abruzzo, la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli, sono divisi da un fiume: il Salinello che, nel suo scorrere verso il mare, ha creato profonde e strette forre.

Le gole del Salinello, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono un lungo e profondo canyon, tra il Monte Girella e il Monte Foltrone, nella valle si aprono anche diverse cavità raggiunte da un comodo sentiero tra cui la Grotta di Sant’Angelo.

L’accesso alla grotta e alla cascata è facile ed adatto a chiunque purché si indossino scarpe da trekking.

Queste località, benchè scomode e poco accessibili, risultano abitate già dal Paleolitico Superiore (10.000 anni a.C.); nella grotta di Sant’Angelo sono stati ritrovati molti reperti archeologici di notevole interesse storico; oggi è possibile visitare l’interno nei giorni di apertura accompagnati da guide su un percorso attrezzato con passerelle di metallo e con pannelli illustrativi che descrivono l’ambiente, l’altare duecentesco (1236) e la scala in pietra sotto l’apertura principale. Questa, come altre cavità, è state adibite al culto di San Michele Arcangelo. Sotto la grotta principale esiste un’altra cavità chiamata grotta di Salomone ed altre cavità laterali.

Se si vuole proseguire nell’esplorazione più approfondita delle varia cavità accessibili liberamente presenti in questa valle è necessaria attrezzatura ed esperienza Speleo.

Proseguendo nella gola, si possono visitare alcuni eremi del XII e XIII secolo, tutti posizionati in luoghi di difficile accesso. 

Riporto comunque la descrizione dell’itinerario per raggiungere la Grotta di Sant’Angelo e la cascata “Lu Caccheme”, anche se ampiamente indicato sul web e perfettamente segnalato in loco (al contrario di altri parchi nazionali).

ACCESSO: Si percorre in auto la S.S. 81 in direzione di Civitella del Tronto (TE), quindi per la S.P. 53 si raggiunge Ripe di Civitella (611 m), si prende la strada bianca che costeggia la chiesa del paese ed entra nelle gole. Dove questa termina (sbarra, tavoli da pic-nic e fontana ) si parcheggia (590 m).

DESCRIZIONE: Dal parcheggio (590 m, ) si segue la strada  che scende verso il fiume e raggiunge  in breve la grotta di Sant’Angelo e le altre tre cavità minori laterali. Sempre sul sentiero principale si giunge ad un bivio. Prendere a sinistra dove, dopo una breve ripida discesa, attrezzata con scalini e corde, si raggiunge il fondo del torrente proprio sopra e sotto la cascata “Lu Caccheme” (550 m circa, 0:10 ore).

Di seguito le immagini dell’escursione.

1- La Valle del Salinello e l’inizio del sentiero di accesso dal parcheggio.
2- Le Grotte di Sant’Angelo, a sinistra le tre più piccole, a destra con muretto la più grande.
3- La Grotta di Sant’Angelo con accesso al pubblico solo nei giorni di apertura.
4- L’apertura più alta della Grotta di Sant’Angelo che si raggiunge solo con una arrampicata alpinistica .
5 – 8- Le due cavità di modesto sviluppo liberamente accessibili al pubblico.
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9 – 15 – La terza cavità poco più profonda.
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16- Le scalette in pietra di accesso alla Grotta di Sant’Angelo.
17- 19- L’interno della Grotta di Sant’Angelo.
18- Il Forno
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20 – 21- L’altare di San Michele con i pannelli esplicativi
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22- Particolare dell’altare in pietra.
23 – 24- Prosecuzione nella parte più interna della Grotta di Sant’Angelo.
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25- Una grande frana chiude il fondo della Grotta.
26 – 30 -Concrezioni varie nella parte più interna.
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31- Il soffitto stratificato.
32- Colonia di Pipistrelli
33- Lepidotteri del genere Catocala in svernamento all’interno della grotta.
34- Un Ortottero di grotta.
35 – 38- La grande Stalagmite presente in una cavità laterale della Grotta di Sant’Angelo, che “presto” diventerà una colonna.
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39 – 41- Prosecuzione nelle altre cavità laterali.
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42 – 44- Altra cavità laterale che però necessita di attrezzatura Speleo per l’accesso.
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45- Il pozzo attrezzato della cavità delle foto precedenti.
46- La Grotta di Sant’Angelo vista dall’apertura superiore.
47 – 48- L’apertura superiore.
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49- Il rarissimo relitto del terziario, l’Ephedra nebrodensis sulle pareti verticali proprio intorno all’apertura superiore
50- La segnaletica inequivocabile presente nel Parco.
51 – 52- Il torrente Salinello sopra alla cascata “Lu Caccheme”.
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53 – 54- Il sentiero di accesso alla base della cascata.
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55 – 59- La cascata “Lu Caccheme”.
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