Escursione in auto a Bagni San Filippo, frazione del comune di Castiglione d’Orcia in provincia di Siena, alle falde del Monte Amiata dove sono presenti calde acque termali conosciute fin dall’antichità, che qui hanno creato un paesaggio magico di bianche formazioni calcaree, cascatelle e piccole vasche calde dove fare il bagno anche in pieno inverno nel mezzo del verde bosco rigoglioso.
Il giorno successivo abbiamo visitato Abbadia San Salvatore che dal 1847 al 1987 fu sede di una importante miniera di estrazione del Mercurio, ormai non più usato nell’industria a causa della sua tossicità.
Dal paese siamo quindi saliti in auto verso la sommità del Monte Amiata, di origine vulcanica, soffermandoci prima alla palestra di roccia “Falesia Catarcione” posta proprio sopra la strada e realizzata su alti torrioni di Trachite bucherellata e deformata all’interno di una ampio castagneto dove sono presenti numerose vie fino al 7B e dove si apre anche la Grotta dell’Arciere chiusa al pubblico per la presenza di un graffito preistorico che raffigura appunto un arciere stilizzato e una seconda grotta limitrofa invece accessibile anche se di proprietà di un grosso cinghiale che però ci ha permesso di visitarla dopo la sua repentina fuga.
Nella zona sono presenti altre cinque falesie con relative palestre di arrampicata.
Quindi proseguendo in auto si arriva alla vetta del Monte Amiata interamente ricoperta da una delle più grandi faggete dell’Appennino ma anche dotata di piste da sci che si aprono all’interno delle faggete anche se quest’anno senza neve.
La cima presenta solo rari punti panoramici dove, con il cielo limpido, è possibile vedere ad Ovest fino alla Sardegna e, ad Est, fino ai Nostri Monti Sibillini e alla catena del Gran Sasso.
Successivamente ci siamo diretti a Prato delle Macinaie e proseguendo in direzione di Arcidosso, dopo circa 500 metri si nota sotto strada, nel bosco, un piccolo laghetto artificiale che raccoglie le acque di tre fossetti che scendono direttamente dalla strada.
Scendendo il fosso più a destra alla ricerca di minerali vulcanici quali Sanidino, Mica Biotite, Andalusite e Cinabro, nelle pietre del greto, di cui però non abbiamo trovato campioni pregevoli, abbiamo effettuato un ritrovamento eccezionale, ciottoli di dimensioni pluricentimetriche di Grafite che altrimenti veniva indicata con la presenza solo per piccole rare masserelle immerse nella Trachite.
La grafite ha un caratteristico colore grigio piombo chiaro e si riconosce immediatamente perché “scrive” su una pietra bianca e addirittura su un foglio di carta, al contrario delle durissime pietre vulcaniche presenti nella zona.
PICCOLA CURIOSITA’ CHIMICO-MINERALOGICA:
La GRAFITE è un minerale costituito da soli atomi di CARBONIO, Si tratta di una forma allotropica del carbonio costituita da numerosi fogli di grafene (anelli di carbonio di forma esagonale) impilati su se stessi.
Le forme allotropiche di un elemento sono costituite dagli stessi atomi dell’elemento in questione ma legati o cristallizzati in forme diverse
L’altra forma allotropica del Carbonio è il più pregiato DIAMANTE che cristallizza con una struttura Tetraedrica ma purtroppo non si trova in Italia, ci accontentiamo della grafite, pur non avendo praticamente valore come pietra preziosa ha solo interesse collezionistico.
La grafite è la più stabile forma del carbonio presente in natura è un ottimo conduttore elettrico, ha un’alta conducibilità termica, ha un’elevata temperatura di fusione, è tenera e si sfalda facilmente, viene tutt’ora usata nelle nostre case, scuole ed uffici, nelle mine delle matite.
Di seguito le immagini dei due giorni di escursioni:













































