LE “FINESTRE” DEI MONTI SIBILLINI parte 1 Il tempio della Sibilla, l’occhio del Ciclope, Arcofù e l’Arco di Meta nella Valle del Tenna.

NUOVI ITINERARI dal 2014 ad oggi
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Nell’alta valle dell’Infernaccio sono presenti quattro grandi “finestre” o archi di roccia, il Tempio della Sibilla, l’Occhio del Ciclope, L’Arco del Fosso della Sibilla o Arcofù e l’Arco di Meta (o Arcufu’ secondo un autore), di seguito si riportano le descrizioni per la loro osservazione.

IL TEMPIO DELLA SIBILLA

Una delle più spettacolari “finestre” o archi naturali dei Monti Sibillini, nonché il più facilmente raggiungibile, è il cosiddetto “Tempio della Sibilla”, arco di roccia naturale posto sul versante Sud del Monte Priora, sopra le gole del Tenna, in prossimità della Cengia delle Ammoniti.

L’itinerario di raggiungimento, divenuto ormai un classico, è descritto a pagina 37 del mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” scaricabile da questo sito sotto la voce “pubblicazioni” a cui rimando.

L’itinerario è anche indicato nell’articolo del presente sito “I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI MONTI SIBILLINI – PARTE 3”

Di seguito inserisco le bellissime immagini dell’ultima escursione a questo arco di roccia, al ritorno consiglio inoltre di visitare anche la Cascata Dimenticata o come viene chiamata attualmente la Cascata della Rota, il cui itinerario è descritto anch’esso nel mio libro.

1- Il Casale dei Grottoni dove passa il sentiero per il Tempio della Sibilla e la cengia delle Ammoniti.
2- Di fronte al sentiero le verticali pareti delle Forre del versante Nord del Monte Sibilla.
3- Il sentiero per raggiungere il Tempio della Sibilla si snoda sotto alla Cengia delle Ammoniti.
4 – 13- L’arco naturale del Tempio della Sibilla.
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14- Sguardo in verticale sulla sottostante valle dell’Infernaccio.
15 – 18- Sulla sommità dei vari torrioni che compongono la zona denominata “I Grottoni”
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19 – 23- Visita anche alla Cengia delle Ammoniti.
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23- Esplorazione di piccole cavità intorno alla Cengia.
24- Traccia di Ammonite fossile, molte concihglie sono state asportate in questi ultimi anni.
25- Al ritorno ci dirigiamo verso la Cascata Dimenticata (da non confondere con la cascata nascosta posta molto più in basso) e scopriamo segni di trivella usata per aprire il sentiero per il Casale del Rio.
26 – 27- La parte superiore del Fosso del Rio
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28 – 30- La Cascata Dimenticata o Della Rota.
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31- Ritornando per il Romitorio di San Leonardo passiamo per i ruderi della vecchia fontana.
32- Profilo umano sulle pareti delle Pisciarelle.

L’OCCHIO DEL CICLOPE

L’Occhio del Ciclope è la grande finestra che si può osservare nel tratto di strada tra la Gola dell’Infernaccio e Capotenna, guardando verso le pareti dei Grottoni del Monte Priora.

Attualmente la grande finestra è raggiungibile solo alpinisticamente dalla Cengia delle capre, l’itinerario è descritto nel seguente link:

http://auaa.it/articoli-alpinismo/183-via-occhio-del-ciclope-monti-sibillini

Dalla Cengia delle Capre è possibile scendere, con estrema attenzione, per il ripidissimo vallone erboso situato a sinistra dell’Occhio del Ciclope, fino ad avvicinarsi in modo considerevole ma per sicurezza non riporto la descrizione di tale discesa in quanto molto pericolosa.

1- L’occhio del Ciclope visto dalla strada per Capotenna.
2- Il ripidissimo vallone a sinistra dell’Occhio del Ciclope.
3- Iniziamo la ripida discesa per avvicinarci alla finestra.
4- Ed ecco la grande finestra dell’Occhio del Ciclope.
5- Nel torrione in alto i nostri amici.
6- L’Occhio del Ciclope visto dal torrione di fronte.

L’ARCO DEL FOSSO DELLA SIBILLA o ARCOFU’ – I LUOGHI PIU’ SELVAGGI DEI MONTI SIBILLINI parte 2

DESCRIZIONE: Percorrendo la Valle dell’Infernaccio verso Capotenna si raggiuge il laghetto effimero prodotto dalla frana del terremoto del 2016 già descritto in questo sito (articolo: Infernaccio, mai più come prima, del Maggio 2017), si prosegue la valle per la sterrata, si supera l’ingresso, a sinistra, dell’Imbuto Le vene, anch’esso descritto in questo sito (articolo: I luoghi più selvaggi dei Monti Sibillini) e si continua per altri 600 metri, fino ad intercettare una traccia che scende verso il fiume, poco prima che la strada inizia a salire di quota verso Capotenna.

Si scende nel fiume che, oltre questo tratto, forma una seconda forra meno conosciuta dell’Infernaccio ma altrettanto bella e selvaggia, si guada bagnandosi molto e ci si dirige verso l’ingresso scuro e cupo del Fosso della Sibilla che si apre di fronte.

Si raggiunge faticosamente , tra tronchi e, a seconda della stagione, grossi accumuli di neve, il fondo del Fosso dove scende una piccola cascata che precipita dall’alto e dove, ancora più in alto si apre la grande finestra denominata “Arcofù”.

1- L’ingresso della seconda, meno conosciuta, Forra dell’Infernaccio
2-Nel fondo del Fosso della Sibilla si apre anche una grande caverna
3- Veduta dall’interno della caverna.
4- Attraversato il fiume Tenna ci si dirige a sinistra verso il fondo del Fosso della Sibilla, tra tronchi e massi.
5- I Grottoni della Priora visti dal Fosso della Sibilla.
6 – 7- Risalita del fondo del Fosso della Sibilla che, fino a tarda primavera, nasconde grandi accumuli di neve.
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8 – 9- ll fondo del Fosso della Sibilla, in alto il grande arco di Arcofù ancora non ben evidente.
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10- La grande cavità posta alla base del Fosso.
11- Il grande Arco del Fosso della Sibilla, sicuramente uno dei luoghi più selvaggi dei Monti Sibillini.
12- Veduta dei Grottoni della Priora dal fondo del Fosso.
13- La cascata che scende dall’alto fino a tarda primavera.
14 – 17- Gli accumuli di neve sul fondo del Fosso della Sibilla.
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18- La cascata e l’arco.

L’ARCO DI META (o ARCUFU’ secondo un autore)

Un quarto arco di roccia è presente nell’alta valle dell’Infernaccio, l’Arco di Meta (o Arcufu’ secondo un autore) si trova nel sentiero delle Vene della Sibilla che si snoda tra i vari fossi del versante Nord del Monte Sibilla.

Premetto che il sentiero non è adatto a tutti ma solo ad escursionisti esperti che i sanno muovere su terreni ripidi e sconnessi.

DESCRIZIONE: L’itinerario per raggiungere l’Arco di Meta è descritto nel mio reportage “MONTE SIBILLA VERSANTE NORD – ANCORA EFFETTI DEL TERREMOTO DEL 2016 – TORRIONE DI MÈTA”  percorrendo il sentiero de “Le Calle della Sibilla” situato nel versante Nord, riportato nella bibliografia dei Monti Sibillini.

Una volta scesi nel versante Nord per l’evidente sentiero si supera facilmente il Fosso di Meta I, si prosegue superando con attenzione il Fosso di Meta II che, in genere a primavera, risulta ancora pieno di neve di accumulo di slavine, si prosegue quindi su terreno erboso ripido e si raggiunge la base di una alta lama rocciosa dove si apre l’Arco di Meta.

Proseguendo la traccia di sentiero si supera anche il Fosso di Meta III e si arriva al Fosso delle Vene, volendo si prosegue per sentiero evidente che scende nel fosso per poi risalire e dirigersi verso il Casale Lanza e quindi salire ulteriormente al Casale della Sibilla dove si raggiunge la cresta del Monte Sibilla chiudendo un percorso ad anello.

1- Funghi prataioli (Psalliota macrosporum) nei pressi della forcella tra il monte Zampa ed il Monte Sibilla, visibile a sinistra
2- La cresta M.Sibilla-M. Zampa con il sentiero in discesa che attraversa tutto il versante Nord del M. Sibilla.
3- Il sentiero che dalla sella del Monte Zampa scende verso il versante Nord del Monte Sibilla, visto nei pressi del Fosso di Meta I.
4- Il versante Nord del Monte Zampa.
5- Superato il Fosso di Meta I si continua su terreno ripido verso gli altri due fossi, lontano a destra, il torrione de Le Vene.
6- Il Monte Priora ed il Pizzo Berro con la Cengia delle Ammoniti, visti dal Fosso di Meta I.
7- Ripida traversata per entrare nel Fosso di Meta II.
8 – 10- Il Fosso di Meta II ancora conserva della neve.
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11- Il Fosso di Meta II con la “corona” del Monte Sibilla in alto.
12- Superato anche il Fosso di Meta III, meno inciso degli altri due, ci si avvicina al Fosso de Le Vene
13 – 14 -L’Arco di Meta (o arcufu’ secondo un autore)
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15- L’ultimo tratto erboso leggermente meno ripido prima del fosso de Le Vene, sullo sfondo l’intero pendio attraversato.
16- Il ripidissimo e selvaggio imbuto del Fosso Le Vene nel versante Nord del Monte Sibilla.
17- Il sentiero prosegue scendendo nel Fosso Lre Vene e risalendolo dalla parte opposta quindi prosegue verso il Casale Lanza che si vede nel pianoro erboso in direzione di Cima Cannafusto.
18- Il Monte Priora ed il Pizzo Berro con la Cengia delle Ammoniti precedentemente descritta.
19- Il ritorno, sempre sullo stesso sentiero.
Pianta satellitare della Valle del Tenna nel tratto Infernaccio – Capotenna con le finestre descritte.
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