MONTE BICCO – MONTE BOVE SUD Ancora effetti del terremoto dell’Ottobre 2016

REPORTAGE POST SISMA OTTOBRE 2016
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ASCENSIONE N. 977 dal 1979.

Avevo già salito questo inverno sia la cima di Monte Bicco che quella del Monte Bove Sud rispettivamente il 23 marzo ed il 20 aprile ma essendoci la neve avevo osservato solo parzialmente una grande frana con sdoppiamento della cresta formatesi con il terremoto dell’Ottobre 2016 nel versante nord-est verso la Val di Bove nel tratto di cresta che collega le due cime, un centinaio di metri a monte del pilone della vecchia funivia che si affaccia nella valle.

Ora, salendo verso il Monte Bove Sud, senza neve, abbiamo potuto osservare l’entità della frana.

Evitate comunque di raggiungere il tratto franato ma osservatelo con attenzione affacciandovi dalla cresta soprastante.

Giunti sulla cima del Monte Bove Sud abbiamo perlustrato il plateau sommitale che scende verso la Val di Panico dove sono ancora presenti dei vecchi piloni di un assurdo progetto di piste da sci ed abbiamo trovato alcune specie floristiche piuttosto interessanti riportate di seguito.

ATTENZIONE: Premetto che per raggiungere il Monte Bicco ed il Monte Bove Sud si deve necessariamente raggiungere in auto da Frontignano il Parcheggio del Monte Cornaccione, quindi si prosegue a piedi per la strada sterrata che sale per il Cristo delle Nevi e si prosegue per i campi da sci fino alla sella tra le due cime.

Ricordo che la Val di Bove è interdetta alle escursioni con tanto di cartello affisso nel sentiero che scende di fianco all’ex Hotel Felicita, gli organi di vigilanza arrivano a piedi al M. Bove Sud e multano chi viene visto salire dalla Val di Bove .

Evitare anche di proseguire la strada per il Passo Cattivo in quanto, nonostante il loco NON CI SIA ALCUNA SEGNALETICA, anche tale itinerario è interdetto.

Inoltre giunti in auto nei pressi della seggiovia non fatevi ingannare dall’ampia piazzola presente che istintivamente porterebbe a far parcheggiare comodamente l’auto perché, come visibile dalla foto, vige un assurdo divieto di sosta e transito fino al parcheggio da un’ordinanza comunale nonostante sia anche aperta la sbarra per cui si deve necessariamente ed incredibilmente parcheggiare in fila lungo la stretta strada. Gli organi di vigilanza visitano periodicamente il piazzale per fare vergognosamente cassa……solo in Italia capitano queste cose !!!!!!!!!!

Basterebbe semplicemente spostare la sbarra ed i divieti cinquanta metri più in avanti, subito dopo il parcheggio, all’inizio del tratto di strada sterrata, tra l’altro degradatissima, che dalla stazione della seggiovia, risale verso il Cristo delle Nevi e consentire almeno un comodo parcheggio agli ormai sempre più rari escursionisti che frequentano i Monti Sibillini.

O è forse proprio questo che si vuole ??????????????????

2- L’inizio dello sdoppiamento di cresta causato dal terremoto dell’Ottobre 2016 un centinaio di metri a monte dell’ultimo Pilone della vecchia funivia.
3- Lo scivolamento verso valle di circa due metri del tratto di cresta tra il Monte Bicco ed il Monte Bove sud.
4- Il plateau formato dallo scivolamento della cresta che in questo tratto sta incombendo pericolosamente verso valle come visibile a sinistra. Cinquanta metri più avanti è già franata a valle. Per fortuna il sentiero percorre il versante opposto, sud-ovest, della cresta.
5- Grandi fenditure solcano il tratto di cresta scivolato che incombe sulla Val di Bove. Sullo sfondo la cima del Monte Bove Sud con la orribile vecchia stazione della funivia.
6- Le fenditure sono profonde anche diversi metri.
7- Il tratto più in avanti di cresta franato a valle dove nella parete incombono ancora grandi massi in bilico.
8- L’elevata entità del tratto franato a valle.
9- Fausto sta camminando sul tratto di cresta che prima era più in alto di almeno sei metri. Sullo sfondo a sinistra alcuni dei ripidi canalini del M. Bove Sud, oggetto di entusiasmanti salite invernali.
10- Sul bordo della frana che ha incrementato ulteriormente i ghiaioni della testata della Val di Bove.
11- Immagine in direzione opposta dove si nota bene il collasso e sdoppiamento della cresta che è scesa a valle.
12- La frana osservata dalla cresta verso il Monte Bove Sud. Ben visibile il pilone della vecchia funivia e lo sdoppiamento della cresta a monte che si è pericolosamente accumulata verso valle e franata ancora più in avanti. A sinistra il Monte Bicco.
13- La frana osservata dalla cresta verso il Monte Bove Sud. Un lieve sdoppiamento è visibile anche nella cresta il primo piano a sinistra mentre sullo sfondo a destra è visibile la lunga striscia bianca della frana de “le Quinte”.
14- Foto storica, lo stesso tratto di cresta fotografato a Giugno del 2016, prima del terremoto.
15- Arabis surculosa, piccolissima e rara pianta (probabile seconda stazione dei Monti Sibillini) delle vallette nivali nella piattaforma sommitale est del Monte Bove Sud.
16- Cerastium thomasii (o forse Cerastium uniflorum ?), endemico dell’Appennino centrale, (da confermare) anche se sembra differire un po nelle foglie dalla stessa specie che vegeta nei monti dell’Abruzzo.
17- Mirtilleto con frutti ancora immaturi nella piattaforma sommitale est del Monte Bove Sud. Sullo sfondo la cima del Monte Bove Nord.
18- Il Monte Bove Nord a sinistra ed il Monte Rotondo al centro, visti dal canale che dalla cima del Monte Bove Sud scende nella Val di Panico sottostante, dove è stato ritrovato il Cerastium della foto n.15.
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