Il 19 settembre 2020, insieme a Federico, abbiamo raggiunto la sommità del Sasso Spaccato, nel versante Nord-est della Cima di Pretare partendo da Passo Galluccio, salendo per la cresta omonima per poi compiere una lunga traversata in quota verso Nord fino alla sommità dello scoglio in parte franato con il terremoto del 2016. Dal Sasso Spaccato è possibile salire fino alla Cima di Pretare come già descritto ma si consiglia di effettuarlo seguendo il primo itinerario in quanto la successiva discesa è relativamente più facile. Lo stesso giorno siamo andati poi a verificare lo stato post terremoto delle pareti della Fascia Inferiore, sul versante Sud-Ovest del Monte Vettore, sotto all’Aia della Regina effettuando un lunghissimo giro traversando sotto le pareti rocciose con uscita a Piè Vettore per il Sentiero dei Mietitori.
La cima del Sasso Spaccato l’avevamo già raggiunta il 27 settembre 2014 su resti di un vecchio e difficile tracciato che attraversa tutto l’imbuto del Monte Vettore (Fosso di Casale) ad una quota compresa tra 1600 e 1800 metri partendo da Casale di cui ho riportato la descrizione alla voce ” TUTTE LE ESCURSIONI” .
Questo nuovo itinerario, anch’esso non riportato in alcuna guida e di direzione opposta al primo, rappresenta pertanto il secondo tracciato descritto per raggiungere questo luogo piuttosto sconosciuto e selvaggio.
Come molti dei miei itinerari, anche questo, sebbene meno impegnativo di quello già da me descritto in precedenza per raggiungere Sasso Spaccato, è consigliato solo ed esclusivamente a persone esperte che si sanno muovere su terreni erbosi molto ripidi, è consigliato l’uso di una piccozza nei due tratti più ripidi ed impegnativi.
ACCESSO: Per effettuare l’ascensione si deve raggiungere in auto il Passo Galluccio passando da Montegallo o da Castelluccio o da Pretare a seconda del Vostro punto di partenza per la Strada Provinciale n. 477. Arrivati al Passo Galluccio si parcheggia di lato alla strada in corrispondenza di uno slargo di fronte ad una deviazione di breccia verso Est (361877,5 E – 4741455,3 N; 1170 m.).
DESCRIZIONE: Dallo spiazzo di Passo Galluccio si continua la strada a piedi per 100 metri in direzione Sud-Ovest, verso Pretare, fino a raggiungere l’imbocco di un tratturo di breccia (361791 E – 4741371 N; 1170 m. ) che inizia sopra strada e che più avanti si inoltra nel bosco in direzione Nord e che rappresenta una porzione del cosiddetto “Sentiero dei Mietitori”. Il tratturo devia verso Nord-Ovest fino ad uscire su ampi prati. Si lascia il sentiero (3616890,7 E – 4742046,8 N; 1230 m.) e si prosegue in netta salita senza tracciato sui prati in direzione della erbosa Cresta di Galluccio che si innalza oltre la cima boscosa di Monte Pianello della Macchia che in questo modo si evita di raggiungere.
Si prosegue su esile tracciato nel filo di cresta superando sempre in salita brevi tratti alberati alternati a prati fino a raggiungere un tratto roccioso della cresta che si costeggia salendo a destra all’interno del bosco. Dopo circa 200 metri di faticosa salita il bosco diventa più ripido, si raggiunge un tratto devastato da una frana provocata dal terremoto del 2016 caduta dalla parete di sinistra. Il bosco si restringe per la presenza di rocce anche nella parte destra che obbligano a percorrerlo tutto fino al termine dove si esce su una forcella (360628 E – 4742450,6 N; 1640 m. ) sulla cresta di sinistra di fronte ad una verticale parete rocciosa (foto n.11-12-13).
Si supera la parete rocciosa risalendo per brevi cenge erbose alternate a roccette con facili passaggi di II° grado per 30 metri fino a riprendere la sottile ed erbosa cresta di Galluccio che si innalza verso le pareti sovrastanti (foto n.14-15-16) da cui già si vede, in alto a destra, la cima del Sasso Spaccato.
Si risale tutta la cresta sul filo a tratti roccioso alternato con fastidiosi ginepri striscianti fino a raggiungere una barriera rocciosa che la chiude in alto, quindi raggiunte le pareti che formano anche diverse piccole grotte (360446,2 E – 4742526,3 N; 1765 m. ) , si costeggia la barriera rocciosa deviando nettamente verso destra.
Si prosegue sempre verso destra in lieve salita ma passando sempre alla base dei torrioni e delle alte pareti rocciose sovrastanti fino a raggiungere un caratteristico masso a forma di cannone da cui si scoprono le prime frazioni di Montegallo (foto n.21) .
Si prosegue in quota per ripidi prati quindi ci si innalza in netta salita obbligati da una ulteriore barriera rocciosa con una profonda grotta (360377,5 E – 4742863,4 N; 1845 m.) al termine della quale ci si trova di fronte alla cima di Sasso Spaccato. Si prosegue in piano su terreno erboso molto ripido fino a superare un primo ripido canalino ghiaioso nascosto (360335,8 E – 4743021N; 1170 m.), dopo altri 100 metri si raggiunge un secondo canalino ghiaioso (360311,9 E – 4743034,7 N; 1877 m.) che richiede un po’ di attenzione, si è di fronte alla parete est del Sasso Spaccato che si raggiunge prendendo un ultimo canalino roccioso incassato (360310,4 E – 4743034,9 N; 1880 m.) tra due torrioni di cui uno con uno strano masso appoggiato sopra (foto n.25) risalendo una breve e facile paretina rocciosa che permette di uscire pochi metri più in alto della cima del Sasso. Quindi scendendo con attenzione la stretta forcella rocciosa e risalendo il breve pendio dove si nota una profonda spaccatura provocata dal terremoto si raggiunge la sommità del Sasso Spaccato. Scendendo un po’ verso Nord si arriva a delle levigatissime placche rocciose che caratterizzano la cima, scavate dalle acque meteoriche, da cui ci si può affacciare con estrema attenzione verso Montegallo, sporgendosi mettendosi lunghi sulle placche si riesce a vedere il sottostante intaglio nel bosco provocato dalla frana che si è formata sotto al Sasso dopo il terremoto del 2016.
DISCESA: Obbligatoriamente per lo stesso itinerario di salita facendo ancora più attenzione soprattutto nella discesa della paretina sopra al bosco.
A titolo informativo le pareti della Fascia Inferiore riportate nelle foto n.2-3 si possono raggiungere da Piè Vettore per la Fonte delle Cacere ed il sentiero dei Mietitori in direzione di Passo Galluccio. Giunti alle coordinate 360361 E – 4741667 N; 1315 m.; in corrispondenza di un cartello di “Lavori in corso” (???) e si un segnale bianco/rosso su un albero (foto n.1) si individua una traccia di sentiero che sale ripida nel bosco, faticosamente, con diversi tornanti e tratti rocciosi, in 20 minuti si raggiunge la base delle alte pareti denominate “Fascia Inferiore” (foto n.2-3) dove negli anni 1975-78 grandi alpinisti come Tiziano Cantalamessa, T. Ciarma, P. Mazzanti a M.Ceci hanno aperto le prime vie di sesto grado dei Monti Sibillini (Via Piagge 80, Spigolo dell’Orso, Isabella, Giuliana).
Caro Gianluca, E ‘ una fortuna fare uscite con te, mai banali sempre nuove e impegnative . Grande conoscitore e scopritore della montagna.ciao a presto.