Il 16 luglio 2022, dopo quasi sei anni dal terremoto del 2016, ho visitato un ennesimo luogo dove sono visibili i disastrosi effetti di tale evento.
Su indicazione del mio amico geologo Pietropaolo ho raggiunto il primo torrione della zona denominata “Mèta” sul versante Nord del Monte Sibilla, dove il terremoto ha provocato una profonda spaccatura della sommità del torrione di cui una parte si è pericolosamente piegata verso valle e sta incombendo nel bosco sottostante. Non si può stabilire se e quando cadrà ma certamente la visione non è delle più rassicuranti.
Il sito geologico si raggiunge salendo dal Rifugio Sibilla per la forcella del Monte Zampa quindi scendendo per il sentiero de “Le Calle della Sibilla” situato nel versante opposto, riportato nella bibliografia dei Monti Sibillini.
Il sentiero che attraversa tutto il versante Nord del Monte Sibilla fino al fosso Le Vene prosegue poi per il Casale Lanza per poi risalire al Casale della Sibilla, raggiungere la cresta e quindi la cima del Monte Sibilla e scendere per la cresta Est chiudendo così il grande giro.
Una volta raggiuto il primo torrione di Mèta si scende dal sentiero e si raggiunge la sua sommità che presenta tre cime distinte, la faglia si trova nella cima del terzo torrione più a sinistra, chiaramente si raccomanda la massima attenzione per raggiungere la zona del distacco in quanto si trova proprio sulla parte esterna laterale del torrione, a piombo sul sottostante bosco di Mèta con quasi 500 metri di salto.
Una volta visitato il sito si consiglia di proseguire il giro del versante come indicato sopra.