VALLE DELL’ORFENTO – GRUPPO DELLA MAIELLA
Escursione classica alle Gole dell’Orfento, nel Parco Nazionale della Maiella in Abruzzo.
Di seguito le immagini della giornata, immersi in un ambiente fresco, natura lussureggiante ed acque limpidissime.
Escursione classica alle Gole dell’Orfento, nel Parco Nazionale della Maiella in Abruzzo.
Di seguito le immagini della giornata, immersi in un ambiente fresco, natura lussureggiante ed acque limpidissime.
1 Giugno 2023, salita al Monte Cimone (2165 m.) nell’Appennino Tosco Emiliano per il versante Modenese, dal Lago di Ninfa.
Dal Lago di Ninfa si risale con seggiovia o a piedi nel bosco laterale alla seggiovia del comprensorio sciistico poi si devia per l’itinerario EEA per la Cresta di Gallo fino a Pian Cavallaro quindi per un successivo tratto del sentiero dell’Atmosfera e salita finale alla cima per la Direttissima al Cimone che risale la cresta Nord.
Al Lago di Ninfa è presente anche un attrezzatissimo Parco Avventura.
L’itinerario è riportato nella bibliografia della zona a cui rimando.
Di seguito le immagini della giornata, purtroppo con tempo perturbato.
Il Promontorio del Gargano è una delle tante meravigliose zone d’Italia, con paesi incantevoli e una flora ricca di specie tra cui molti endemismi che si trovano solo in questa zona della Terra.
Per percorrere il cosiddetto “sentiero delle Orchidee del Gargano”, si parte dal particolare paese di Mattinata, sul versante Sud del Gargano, in Puglia, prendendo le indicazioni per Monte Sacro.
Giunti nei pressi del B&B Monte Sacro un grande cartello, anche se in gran parte illeggibile, indica l’inizio del Sentiero Naturalistico, conosciuto anche con il nome di “Sentiero delle Orchidee” che conduce fino alle straordinarie rovine del complesso monastico di Monte Sacro, abbandonato da secoli.
Lungo il percorso, che si snoda tra le caratteristiche garighe del Gargano, è possibile osservare una grande varietà di specie floristiche tra cui molte Orchidee di cui alcune specie anche endemiche della zona.
L’escursione va fatta tra metà di Maggio e metà di Giugno in quanto è il periodo di massima fioritura della maggior parte delle Orchidee selvatiche.
Personalmente sono rimasto un po’ deluso in quanto, anche come pubblicizzato sui social, mi aspettavo di trovare numeri elevati, sia in specie che in quantità, di Orchidee invece mi sono reso conto che non sono poi così comuni come indicano.
Forse perché sono abituato a zone delle Marche come nei dintorni di Camerino, Fabriano e alcune zone dei Monti Sibillini, dove si possono osservare fioriture immense e anche con decine di specie diverse contemporaneamente fiorite ma, per fortuna, sconosciute alla massa o poco pubblicizzate.
Di seguito le immagini dell’escursione.
Dall’incredibile paese di Larderello, nel comune di Pomarance in provincia di Pisa, dove enormi torri di raffreddamento rilasciano colonne di vapore che sembrano raggiungere le nuvole e una miriade di tubi trasportanti vapore dal sottosuolo si intrecciano tra case e campi, si raggiunge in auto Sasso Pisano.
Quindi al paese si seguono le indicazioni turistiche per le Fumarole e Biancane che si raggiungono a piedi percorrendo la Via Etrusca Volterra – Piombino.
L’escursione si snoda in un paesaggio unico che non sembra di questo pianeta tra colonne di vapore, emissioni di Acido Solfidrico e soffioni Boraciferi e vulcanelli di fango.
Di seguito le immagini della bellissima escursione anche se con tempo nuvoloso.
Itinerario poco al di fuori dei confini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si snoda sulle pendici Sud del Monte Ceresa (1494 m.), nel territorio del comune di Acquasanta Terme.
L’itinerario proposto, riportato anche sul Web, inizia da Tallacano, una piccola frazione di Acquasanta Terme, sorge a 660 m. su di un crinale nel cuore degli Appennini. Il suo centro abitato si compone di case costruite in pietra locale (arenaria) edificate intorno al 1500 ed in parte disabitate.
ACCESSO: Tallacano si trova a circa 25 km da Ascoli Piceno, si raggiunge percorrendo la via Salaria in direzione di Acquasanta Terme fino alla località di Centrale ; qui un incrocio indica la strada che conduce alla frazione che dista circa 9 km , nell’area conosciuta come Appennino Perduto.
DESCRIZIONE: Una volta lasciata l’auto poco prima di Tallacano, si prende la carrareccia fino al vicino paese di Poggio Rocchetta. Potrete scrutare, leggermente in alto sulla vostra destra, il piccolo abitato che sorge proprio in cima ad un picco a spiovente sulla vallata.
A questa altezza troverete sulla sinistra l’indicazione per Agora.
Da qui inizia un piacevole sentiero di bosco che, in circa un’ora, conduce alla Cascata di Agore quindi alla Cascata e Grotta del Petrienno.
La Grotta del Petrienno è una cavità larga circa 60 m e profonda 15, nascosta quasi interamente da alberi e incassata in una stretta valle del tutto invisibile a distanza. Per accedere a questo luogo magico è possibile passare sotto una bellissima cascata. All’interno potrete vedere antichi edifici costruiti in pietra. Queste costruzioni fungevano da fattorie dove tenere animali da pastorizia, prevalentemente pecore.
Prima di ripartire si può raggiungere il suggestivo luogo di Sasso Spaccato, salendo per l’indicazione della Chiesa di San Pietro.
Sasso spaccato, chiamato dagli abitanti del luogo anche “Tassinara”, si tratta di una larga e profonda fenditura della montagna che appare come un netto e preciso taglio della roccia. All’interno delle pareti della spaccatura si trovano delle incisioni di nomi e piccole croci a testimonianza della presenza un antico cimitero.
Il 7 Maggio, con 12 amici, abbiamo effettuato il percorso rosso Speleologico delle Grotte di Frasassi accompagnati da due guide molto simpatiche che ci hanno fatto scoprire luoghi non visitabili dal pubblico.
Il percorso non è difficile ed è veramente molto affascinante, fortemente consigliato a chi si vuole avvicinare al mondo della Speleologia ma chiaramente non deve avere paura del buio e del vuoto e soffrire di claustrofobia.
Di seguito le immagini della giornata, non mancano visi perplessi prima di alcuni passaggi !!.
DAL 29 Aprile al 1 Maggio, con gli amici della Sezione CAI di Fermo abbiamo percorso diverse Vie Ferrate intorno al Lago di Garda facendo base a Riva del Garda.
Il tempo è stato clemente, gli amici splendidi, un grazie a tutti i partecipanti.
Di seguito le immagini delle Ferrate percorse.
FERRATA F. SUSATTI A CIMA CAPI
FERRATA M. FOLETTI A CIMA CAPI
FERRATA RIO SALAGONI
FERRATA G. SEGA DAL RIFUGIO M.BALDO
PUNTA HELBRONNER – COL DU GEANT per il ghiacciaio del Gigante
SALITA ALLA TESTA D’ARP DAL COMPRENSORIO SCIISTICO DEL MONT CHETIF – COURMAYEUR
VAL FERRET, DAL PARCHEGGIO AL RIFUGIO BONATTI, 16 Km e 600 metri di dislivello in ciaspole.
GHIACCIAIO DELLA BRENVA – Ovvero quel che ne rimane
Il ghiacciaio è arretrato di diverse centinaia di metri e ora, dove c’era un fronte di ghiaccio alto una decina di metri, ci sono laghetti d’acqua e rocce delle morene laterali e frontale.
IMMAGINI DA FONDOVALLE
Su richiesta di un mio amico che intendeva fotografare il Colchicum bulbocodium Ker Gawl. subsp. versicolor riporto un facile itinerario per raggiungere il Monte Serano, che sovrasta la città di Trevi in Umbria, dove, oltre alla presenza di questa rara pianta che fiorisce intorno alla metà di marzo, si può godere di un aereo panorama di tutta la valle Umbra, da Spoleto a Sud fino oltre Perugia e Assisi a Nord.
La cima del Monte Serano è caratterizzata da diverse antenne e ripetitori visibili a distanza, le immagini sono state scattate il 17 marzo dove ho trovato il Colchicum in piena fioritura.
Il Colchicum bulbocodium subsp. versicolor è una piccola pianta erbacea, alta in genere fino a 15 cm, dotata di un piccolo bulbo, pianta piuttosto rara, in Italia vegeta nei pascoli aridi solo di alcune montagne umbre, laziali, abruzzesi e della Valle d’Aosta.
Il fiore di questo bellissima piantina ha tepali rosa intenso-lilacini, di forma lanceolata, arrotondata all’apice, queste piante possono essere scambiate con quelle appartenenti al Gen. Crocus. I colchici si distinguono per avere fiori a 6 stami, anziché 3 dei crochi.
Anche questo colchico è velenoso per la presenza di diversi alcaloidi tra cui la colchicina che è presente soprattutto nel rivestimento dei semi.
ACCESSO: Per accedere facilmente alla sommità del Monte Serano si può salire in auto dal paese di Campello sul Clitunno per la Strada Provinciale 458/1 in direzione di Campello Alto, giunti nei pressi dello splendido borgo che consiglio di visitare, si prosegue in salita su strada stretta e con tornanti, in direzione di Pettino.
Giunti a circa tre chilometri dal paese di Pettino si incontra una strada sterrata sulla sinistra con un grande cartello di legno illeggibile dove si parcheggia e si prosegue a piedi in quanto la strada è molto sconnessa (320098 E – 4745762,6 N; 1040 m.).
DESCRIZIONE: Si continua a piedi la strada sterrata principale per circa 800 metri in costante salita fino a raggiungere una pineta (25 minuti) a sinistra dove la strada si biforca, si prosegue sulla sterrata di destra (319628,2 E – 4746327 N, 1155m.).
Dopo circa 250 metri si esce dal bosco e ci si trova sui prati del versante Est del Monte Pradafitta dove la strada sterrata termina e si trasforma in un tratturo erboso che sale dritto in direzione Nord verso la cima sovrastante.
La stazione del Colchicum bulbocodium si trova sulla destra a metà salita per la cima del Monte Pradafitta, nei prati intorno a dei grandi ginepri, poco prima del bosco che si trova sottostante (319898,4 E – 4746503,7 N; 1215 m. e dintorni).
Proseguendo il tratturo, in 10 minuti si raggiunge la cima del Monte Pradafitta (1261 m.), caratterizzata da bianche rocce che emergono dal terreno.
Raggiunta la prima cima si prosegue per tratturo in direzione Nord in lieve salita fino alla Sella di Sant’Angelo (20 minuti, 1289 m.) dove si intercetta un’altra strada sterrata proveniente da Pettino e, proseguendo in direzione Nord-est per cresta erbosa, si supera un breve tratto di bosco e si risale in direzione delle antenne.
Raggiunte le prime antenne si intercetta una ulteriore strada sterrata proveniente sempre da Pettino che si percorre in direzione Nord e che conduce fino alla cima del Monte Serano (30 minuti dalla sella, 1429 m.).
RITORNO: Stesso itinerario
Allego Traccia dell’itinerario fino al Monte Pradafitta dove nel cerchio del percorso, è presente la stazione del Colchicum:
Al confine tra Marche e Abruzzo, la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli, sono divisi da un fiume: il Salinello che, nel suo scorrere verso il mare, ha creato profonde e strette forre.
Le gole del Salinello, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono un lungo e profondo canyon, tra il Monte Girella e il Monte Foltrone, nella valle si aprono anche diverse cavità raggiunte da un comodo sentiero tra cui la Grotta di Sant’Angelo.
L’accesso alla grotta e alla cascata è facile ed adatto a chiunque purché si indossino scarpe da trekking.
Queste località, benchè scomode e poco accessibili, risultano abitate già dal Paleolitico Superiore (10.000 anni a.C.); nella grotta di Sant’Angelo sono stati ritrovati molti reperti archeologici di notevole interesse storico; oggi è possibile visitare l’interno nei giorni di apertura accompagnati da guide su un percorso attrezzato con passerelle di metallo e con pannelli illustrativi che descrivono l’ambiente, l’altare duecentesco (1236) e la scala in pietra sotto l’apertura principale. Questa, come altre cavità, è state adibite al culto di San Michele Arcangelo. Sotto la grotta principale esiste un’altra cavità chiamata grotta di Salomone ed altre cavità laterali.
Se si vuole proseguire nell’esplorazione più approfondita delle varia cavità accessibili liberamente presenti in questa valle è necessaria attrezzatura ed esperienza Speleo.
Proseguendo nella gola, si possono visitare alcuni eremi del XII e XIII secolo, tutti posizionati in luoghi di difficile accesso.
Riporto comunque la descrizione dell’itinerario per raggiungere la Grotta di Sant’Angelo e la cascata “Lu Caccheme”, anche se ampiamente indicato sul web e perfettamente segnalato in loco (al contrario di altri parchi nazionali).
ACCESSO: Si percorre in auto la S.S. 81 in direzione di Civitella del Tronto (TE), quindi per la S.P. 53 si raggiunge Ripe di Civitella (611 m), si prende la strada bianca che costeggia la chiesa del paese ed entra nelle gole. Dove questa termina (sbarra, tavoli da pic-nic e fontana ) si parcheggia (590 m).
DESCRIZIONE: Dal parcheggio (590 m, ) si segue la strada che scende verso il fiume e raggiunge in breve la grotta di Sant’Angelo e le altre tre cavità minori laterali. Sempre sul sentiero principale si giunge ad un bivio. Prendere a sinistra dove, dopo una breve ripida discesa, attrezzata con scalini e corde, si raggiunge il fondo del torrente proprio sopra e sotto la cascata “Lu Caccheme” (550 m circa, 0:10 ore).
Di seguito le immagini dell’escursione.