MONTE VETTORETTO Dalla Valle Santa.

Salita classica con partenza dalla strada Castelluccio-Forca di Presta per la Valle Santa fino al Monte Vettoretto.

Abbiamo tentato la salita verso il Rifugio Zilioli – Monte Vettore ma gli accumuli di neve fresca caduta qualche giorno prima ed un vento ad oltre 80 Km/h con intense spolverate di neve, ci ha impedito la salita.

Di seguito le immagini della ventosa giornata.

1- La Valle Santa con il Monte Vettoretto al centro.
2- Il Piano Grande visto dalla Valle Santa.
3- A sinistra il canale Sud, salito anni fa, che conduce direttamente allo Scoglio del Lago.
4- La Valle Santa da metà salita.
5- L’uscita del canale, sui pianori sommitali del Monte Vettoretto.
6 – 9- Il tratto più ripido della Valle Santa, poco prima dell’uscita.
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10- Il versante Ovest del Monte Vettoretto, nei pressi del sentiero estivo, parzialmente coperto dalla neve, visibile in basso a destra.
11- L’ultimo tratto su abbondante neve fresca caduta alcuni giorni prima.
12- La Punta di Prato Pulito spazzata dal vento che solleva la neve fresca.
13- La cima del Monte Vettore, oggi irraggiungibile causa del fortissimo vento, a sinistra il Rifugio Zilioli.
14- Le forti raffiche, sollevando la neve fresca, coprono la vista del Rifugio Zilioli che si trova sulla cresta, al termine del sentiero che risale il pendio.
15- Tentiamo la salita verso il Rifugio Zilioli ma dopo alcune centinaia di metri abbandoniamo a causa del forte vento.
16 – 17- Quindi riprendiamo la discesa, sempre dalla Valle Santa.
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MONTE PORCHE Salita invernale da Monte Prata per la Fonte della Giumenta.

Il 18 marzo 2023, con Angelo e Marisa, siamo saliti al Monte Porche per la via normale, partendo dal parcheggio di Monte Prata, per la Fonte della Giumenta e Sella Nord-ovest, su neve buona.

Di seguito le immagini della bella giornata.

1- Il Monte Porche al centro ed il Monte Palazzo Borghese a destra, a sinistra si vede la strada per la Fonte della Giumenta e la sella Nordovest di salita.
2- Il versante Ovest del Monte Porche e del Monte Palazzo Borghese , con i canali di salita invernali già descritti in questo sito.
3- I primi crochi primaverili nei pressi della Fonte della Giumenta
4- Salita del pendio a monte della Fonte della Giumenta verso la sella Nord -ovest visibile in alto a sinistra, a destra la cima del Monte Porche.
5- La sella Nord-ovest.
6- A destra la Cima di Vallinfante, la Cima di Passo Cattivo al centro e il Monte Bove Sud in fondo.
7- Neve modellata dal vento sulla sella Nord-ovest.
8- La sella Nord-ovest del Monte Porche.
9- Marisa e Angelo sul sentiero estivo, alle spalle il Monte Cardosa.
10- La valletta sotto alla sella, in fondo il gruppo Nord dei Monti Sibillini.
11- I soliti salitori improvvisati, senza piccozza e ramponi su neve gelata, poi non ci lamentiamo se accadono incidenti.
12- 13- Ormai nei pressi della cima.
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14- Il pendio finale prima della cima.
15- L’autore sotto alla cima.
16- La cima del Monte Porche.
17- Il versante Nord del Monte Porche con il canale di salita descritto nel mio secondo libro.
18-La Valle lunga con l’omonima cima al centro, il Monte Sibilla a destra e il Pizzo Regina a sinistra.
19- Veduta verso Nord dalla cima.
20- Veduta verso Ovest dalla cima.
21- Veduta verso Sud dalla cima.
22- La cima Vallelunga ed il Monte Sibilla.
23-26- Neve lavorata dal vento.
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27- Foto di gruppo sulla cima.



GIRO INTORNO AL MONTE GUAIDONE, PIAN GRANDE – PIAN PICCOLO

Ciaspolata di 12 chilometri girando intorno al Monte Guaidone, siamo partiti dal Ranch di Piano Grande di Castelluccio e ci siamo diretti verso la Valle del Bonanno, abbiamo percorso tutto il Pian Piccolo per salire fino alla Collina Carbonara quindi siamo ridiscesi al Pian Grande per Costa Sassetti.

Ci ha sempre accompagnato un forte freddo vento , di seguito le immagini della giornata.

1- Il gruppo di amici alla partenza dal Ranch del Piano Grande.
2- Direzione Valle del Bonanno.
3- Spicca il colle denominato “La Rotonda” sopra alle nostre teste
4- La Cime del Redentore è avvolta dalla nebbia proveniente dal versante Adriatico, sospinta dal vento di Tramontana, spicca lo Scoglio dell’Aquila.
5- L’imbocco della Valle del Bonanno, sferzato da forti raffiche di vento.
6- Il Piano Grande si allontana sempre di più.
7- Il versante Nord del Monte Guaidone con la sottostante Valle del Bonanno..
8- Girando la valle entriamo nel Pian Piccolo spazzato dal vento che solleva la neve, di fronte la Macchia Cavaliera ed il Monte Macchialta.
9- La Cima del Redentore vista dal Pian Piccolo.
10. Orme di Volpe a sinistra e Lepre a destra nel Pian Piccolo.
11- Il lungo Pian Piccolo.
12- Il Laghetto del Pian Piccolo, con la superficie gelata ma visibile.
13- Il Pian Piccolo visto dalla salita per la Collina Carbonara dove sono presenti grandi esemplari di Biancospino.
14- Dalla Collina Carbonara ci immettiamo nel canale boscoso che scende verso Costa Sassetti fino al Piano Grande, sullo sfondo il Monte Ventosola.
15 – 16- Discesa dal bosco verso Costa Sassetti.
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17 – 19-Discesa verso Costa Sassetti.
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20- Ritorniamo all’immenso Pian Grande.
21- Le macchine sulla strada per Norcia, poco sopra la linea d’ombra, sono ancora piccolissime.
22 -23- Tracciamo a turno sulla neve fresca immacolata di questa zona del Piano Grande per risparmiare la fatica.
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24- Una lepre ha attraversato tutto il Piano Grande dall’Inghiottitoio del Fosso Mergani, visibile sullo sfondo sotto alla strada Per Norcia.
25- 26- Il colle “La Rotonda” in ombra sembra un parallelogramma, sullo sfondo troneggia la Cima del Redentore.
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27- L’abitato di Castelluccio sulla sinistra e di fronte a noi un vasto lago temporaneo gelato.
28- Il Monte Castello in ombra con la strada per Norcia.
29- Il Monte Guaidone e la macchia di Costa Faeto con il lago temporaneo gelato
30- La parte terminale del Piano Grande verso il Fosso Mergani.
31 – 32- La Cima del Redentore a fine giornata si è scoperta dalla nebbia.
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33- Ormai giunti nei pressi delle auto, il Piano Grande è davvero Grande.
34- Pianta satellitare del percorso effettuato.



FOCE – IL CANALE – IL LAGHETTO. Alla base della imponente parete Est del Sasso di Palazzo Borghese.

Salita classica alla base della imponente parete Est del Sasso di Palazzo Borghese da Foce per Il Canale fino alla conca del Laghetto con le ciaspole e con oltre mezzo metro di neve, grande fatica ripagata dalle meravigliose immagini della parete glassata di alpine ice (galaverna).

1 – 3- Il bosco del Canale, più si sale e più c’è neve.
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4- Particolare formazione di equilibrio di ghiaccio di fusione su un faggio.
5- Finalmente si esce dal bosco ma la fatica non termina.
6 – 12- La parete Est del Sasso di Palazzo Borghese si fa sempre più imponente man mano che si risale la valle.
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13 – 14- La conca del Laghetto di Palazzo Borghese
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15- 16- Dettagli della parete Est del Sasso di Palazzo Borghese rivestita di galaverna o alpine ice.
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17- Il Monte Sibilla.
18 – 20- Piccole slavine di scorrimento di neve fresca su quella vecchia sottostante distaccatesi dopo alcuni minuti dal nostro passaggio nonostante la pendenza in questo punto sia minima.
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21- Il grande Faggio del Canale.
22- Una cavità presente nella parte rocciosa iniziale del Canale, a monte di Foce.



PIAN PERDUTO – COLLI ALTI E BASSI – CAPANNA GHEZZI – SAN LORENZO – PIAN PERDUTO Ciaspolata di 11 chilometri con molta neve fresca.

Di seguito le immagini della meravigliosa giornata, finalmente con molta neve e con un numeroso gruppo di amici.

1- La partenza da Pian Perduto, sullo sfondo il Monte Argentella da cui tracima la nebbia dal versante Est.
2- Il boschetto dei Colli Alti e Bassi che abbiamo raggiunto per la valletta Ovest.
3- Il Boschetto dei Colli Alti e Bassi con il Monte Porche sullo fondo.
4 – 5-Le pendici Ovest della Cima del Redentore tra la nebbia.
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6 – 9-Dai Colli Alti e Bassi scendiamo verso la valle che conduce alla Capanna Ghezzi.
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10 – 13- La valletta che conduce verso Capanna Ghezzi.
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14 – 15- I nuclei di Faggio nei pressi della Capanna Ghezzi.
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16- La Capanna Ghezzi, alle falde del versante Ovest del Monte Argentella.
17- La Macchia del San Lorenzo
18- La conca del San Lorenzo.
19- Il Monte Palazzo Borghese visto da San Lorenzo.
20 – 21- La Portella del Vao, la strettoia rocciosa che mette in comunicazione San Lorenzo con il Pian Perduto.
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22 – 23- Il Monte Porche ed il Monte Palazzo Borghese dominano la conca del San Lorenzo.
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24- I Colli Alti e Bassi chiudono a Sud il Pian Perduto.
25- Attraversando il Pian Perduto
26- Ripassiamo di fronte al boschetto del Pian Perduto chiudendo il percorso della giornata.
27- Il Monte Lieto, situato di fronte al Pian Perduto, sulla strada una lunga fila di auto di escursionisti..
28- Siamo ormai giunti anche noi all’auto concludendo la splendida ciaspolata.
29- Pianta satellitare del percorso della ciaspolata



MONTE BICCO – Cresta Nord

Dopo la prima, scarsa, nevicata della stagione, il 15 Gennaio 2023, con un numeroso gruppo di amici abbiamo effettuato una escursione in Val di Bove quindi siamo saliti con nebbia al Monte Bicco per la cresta Nord.

Di seguito le immagini della giornata.

1- Le Quinte con la grande frana prodotta dal terremoto del 2016 viste dalla Val di Bove
2- La Val di Bove e la parete Nord del Monte Bicco.
3- Il versante Ovest del Monte Bove Nord. nei pressi della Fonte di Val di Bove, con scarsissimo innevamento
4- Sul sentiero per la Forcella Passaiola, sotto alla grande frana del Monte Bicco.
5- Verso la Forcella Passaiola.
6- Foto di gruppo alla Forcella Passaiola.
7 – 15- Momenti di salita della cresta Nord del Monte Bicco.
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16- Veduta della parete Nord dalla cima al Monte Bicco con nebbia.
17- La cresta verso il Monte Bove Sud.
18- Il versante Est del Monte Bicco.
19- Il Monte Bove Nord in un momento di diradamento della nebbia.



QUARTO SAN LORENZO Salita per il canale Ovest.

Il 20 dicembre, nonostante il penoso innevamento, abbiamo risalito su ottima neve gelata con amici che non avevano mai messo ramponi, il canale Ovest di Quarto San Lorenzo per poi ridiscendere per il canale Ovest di Cima di Forca Viola, meno ripido.

Il canale Ovest di Quarto San Lorenzo è facile, essendo in ombra fino in tarda mattinata mantiene a lungo la neve dura, adatto per chi affronta per le prime volte la montagna invernale, si innalza per oltre 800 metri di dislivello su pendenze di 35 gradi per toccare i 45 gradi poco prima della cresta finale.

Si accede all’imbocco del canale partendo dal parcheggio nella curva sottostante la collina di Castelluccio (strada per Capanna Ghezzi) per poi prendere il tratturo a destra che conduce alla Valle delle Fonti.

Giunti al pianoro dove una volta sorgeva una fontana si scende nella valle delle Fonti fino all’imbocco del canale situato subito sulla destra dopo un ripido pendio rupestre.

1- L’avvicinamento al canale Ovest, a destra.
2- Castelluccio e il Piano Grande visto dall’imbocco del canale di salita.
3- La Valle delle Fonti ed il Monte Argentella.
4- L’imbocco del canale di salita con una sottile e penosa striscia di neve per fortuna ottimamente gelata.
5- La parte iniziale del canale, meno ripida.
6 – 9 -Poi la pendenza va aumentando man mano che si sale.
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10 – 11- Giunti qualche centinaio di metri dalla cima il pendio si impenna raggiungendo i 45 gradi di pendenza.
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12- La cresta che collega Quarto San Lorenzo alla Cima dell’Osservatorio.
13- La Cima dell’Osservatorio
14- Il Pizzo del Diavolo
15 – 16- Il Monte Vettore
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17- Accenno di cornici sulla cima di Quarto San Lorenzo.
18 – 19- La cima di Quarto San Lorenzo
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20- Veduta aerea del Piano Grande.
21- Veduta aerea di Castelluccio
22- Il canale di salita visto dalla cima di Quarto San Lorenzo.
23- Il sole a mezzogiorno a dicembre è molto basso sull’orizzonte e regala ombre quasi aliene.
24- Il canale Ovest di Cima di Forca Viola da cui siamo ridiscesi.
25- Il versante Sud del Monte Argentella con i Canali Gemelli visto dalla Valle delle Fonti, senza innevamento.
26- Foto n.1 in versione pomeridiana illuminata dal sole
27- L’itinerario di salita in rosso e quello di discesa in giallo.



MONTE AMANDOLA da Garulla

Escursione organizzata dalla sezione del Club Alpino di Fermo che ringrazio per avermi concesso di pubblicarla.

Partenza da Garulla (861 m.), preso il sentiero N4 fino a Casalicchio, risalita al Rifugio Città di Amandola quindi per il sentiero E6 (241) saliti fino al Monte Amandola (1707 m.) , ridiscesi per lo stesso sentiero, ritorno a Garulla per il Rifugio Casale di Vallecaprina (11 Km di sviluppo a/r, 850 m. di dislivello).

1- 2- Nebbia mattutina nelle valli intorno ad Amandola
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3- Il sentiero N4
4- Vecchio muretto a secco nel sentiero N4
5 – 6- La frazione di Casalicchio, sullo sfondo a destra il Balzo Rosso, a sinistra Il Pizzo quindi, ancora più a sinistra, coperto dalla nebbia, il Monte Zampa.
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7 – 8- Risalita verso il Rifugio Città di Amandola
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9- Il Rifugio Città di Amandola
10- Il panorama a monte del Rifugio
11 – 16-Fasi di risalita per il sentiero E6 (241) verso il Monte Amandola
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17- La croce di cima del Monte Amandola
18- Il Monte Acuto ed il Pizzo Tre Vescovi visti dal Monte Amandola
19- Il Pizzo Regina.
20- Il Monte Castel Manardo ed il Casale Grascette.
21- Foto di gruppo sulla cima del Monte Amandola
22 – 23-Discesa per lo stesso itinerario.
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24- Campolungo, nei pressi del Rifugio Città di Amandola
25- Le pendici Est del Monte Amandola con, in alto, il sentiero percorso.
26- Il Rifugio Casale di Vallecaprina, ormai con il sole tramontato.
Pianta del percorso



MONTE CASTEL MANARDO Prima neve a distanza di 4 giorni.

4 Dicembre 2022, maltempo e vento.

1- Sulla strada per il Rifugio del Fargno, nei pressi di Fonte Bassete.
2- Il Monte Rotondo visto salendo verso Forcella Bassete.
3- Lo Scoglio del Montone da Forcella Bassete.
4- Forcella Bassete con il Monte Priora immerso nella nebbia.
5- Il Monte Acuto da Forcella Bassete.
6- Salendo verso il Monte Castel Manardo.
7- Lo Scoglio del Montone.
8- La cresta che scende verso Forcella Bassete.
9- In cima a Monte Castel Manardo.
10-11- Discesa verso Casale Grascette.
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12-13- Il Casale Grascette con ancora le mucche al pascolo.
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14- La strada che ritorna alla Pintura di Bolognola da Monte Berro.

8 Dicembre 2022, mare di nebbia nelle vallate e sprazzi di sole ma alte temperature, neve in dissolvimento.

1- Il Monte Acuto ed il Pizzo Tre Vescovi visti dai campi di sci di Bolognola.
2- 3- Il mare di nebbia verso “la Marca” visto dalla Porta di Berro.
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4- La Pintura di Bolognola.
5- Le pendici Nordest del Monte Castel Manardo.
6- In cima a Monte Castel Manardo, sullo sfondo al centro la città di Camerino illuminata.
7- Veduta verso Nord dalla cima del Monte Castel Manardo.
8- Il Pizzo Regina ed il Pizzo Berro.
9- La cresta che scende dallo Scoglio del Montone verso Forcella Bassete.
10-11- La cima del Monte Castel Manardo vista dallo scoglio del Montone con la neve solo nei versanti Nord.
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12- Lo Scoglio del Montone.
13- Il Monte Acuto visto da Cima Acquario.
14- I versanti Est e Nord del Monte Acuto.
15- Il versante Nord del Pizzo Regina.



CASCATE E FORRA DELL’ACQUASANTA

Escursione classica riportata nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini, con partenza da Villa da Capo di Bolognola seguendo l’attuale sentiero di recente sistemazione ma già franato che aggira le pendici del Balzo della Croce, attraversa il Fosso Sacraro e si insinua nella Valle dell’Acquasanta seguendo il percorso del canale di adduzione della Centrale di Bolognola fino alla diga dell’Acquasanta che chiude la forra omonima.

Il sentiero sembra in piano in realtà presenta una pendenza in discesa (verso la centrale di Bolognola) del 2 % che consente all’acqua raccolta di defluire verso Casetta Piema’ dove scende la condotta forzata.

Attualmente, a causa di una grande frana, il canale di adduzione è in parte vuoto, acquista acqua solo in prossimità delle cascate dell’Acquasanta.

Una volta giunti sotto alle cascate si prosegue con attenzione (cavi di acciaio in loco) e si raggiunge la diga. Si risale la diga al suo lato e ci si immerge nella incredibile forra per diverse centinaia di metri fino a raggiungere il punto più stretto, largo neppure un metro, da cui è possibile solo scendere dalla Val di Tela per chi pratica torrentismo.

Di seguito le immagini dell’escursione.

Purtroppo essendo una valle ad esposizione verso Nord-est, dall’autunno alla primavera il sole non riesce ad entrare nella forra per cui la qualità delle immagini non è delle migliori .

1 – Grandi aceri a Villa da Capo di Bolognola.
2- Un moscardino o topo delle nocciole (Muscardinua avellanarius)
3- Il sentiero sotto al Balzo della Croce
4- Il tratto con il canale in cemento
5- Il tratto con il canale metallico
6- La grande frana che ha interrotto il canale, visibile a destra.
7- Il Monte Cacamillo e la Valle dell’Acquasanta a sinistra.
8- Un capanno lungo il sentiero, forse per osservazioni fanistiche.
9- Il sentiero nella Valle dell’Acquasanta
10- Particolari pieghe delle rocce lungo il sentiero.
11- Nel bosco della Valle dell’Acquasanta è presente una notevole stazione di alberi di Tasso (Taxus baccata).
12 – 13- Le cascate dell’Acquasanta, la cascata più alta.
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14 – 15 – La cascata con maggior afflusso di acqua, paragonata ad un grande tronco di faggio abbattuto dalle slavine..
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16- La Grotta dell’Orso, situata nei pressi della diga ma poco conosciuta e soprattutto chiusa da un muretto !!!!
17- Pipistrello a riposo nella grotta, è il puntino nero in alto leggermente a destra della foto precedente.
18- Risalita della scaletta della diga
19- Scutellaria columnae ancora fiorita a fine Ottobre all’imbocco della Forra dell’Acquasanta, visibile sullo sfondo.
20 – 24 – L’ingresso della forra a monte della diga, man mano che si va avanti diventa sempre più stretta.
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