PIAN PERDUTO – COLLI ALTI E BASSI – CAPANNA GHEZZI – SAN LORENZO – PIAN PERDUTO Ciaspolata di 11 chilometri con molta neve fresca.
Di seguito le immagini della meravigliosa giornata, finalmente con molta neve e con un numeroso gruppo di amici.
Di seguito le immagini della meravigliosa giornata, finalmente con molta neve e con un numeroso gruppo di amici.
Dopo la prima, scarsa, nevicata della stagione, il 15 Gennaio 2023, con un numeroso gruppo di amici abbiamo effettuato una escursione in Val di Bove quindi siamo saliti con nebbia al Monte Bicco per la cresta Nord.
Di seguito le immagini della giornata.
Il 20 dicembre, nonostante il penoso innevamento, abbiamo risalito su ottima neve gelata con amici che non avevano mai messo ramponi, il canale Ovest di Quarto San Lorenzo per poi ridiscendere per il canale Ovest di Cima di Forca Viola, meno ripido.
Il canale Ovest di Quarto San Lorenzo è facile, essendo in ombra fino in tarda mattinata mantiene a lungo la neve dura, adatto per chi affronta per le prime volte la montagna invernale, si innalza per oltre 800 metri di dislivello su pendenze di 35 gradi per toccare i 45 gradi poco prima della cresta finale.
Si accede all’imbocco del canale partendo dal parcheggio nella curva sottostante la collina di Castelluccio (strada per Capanna Ghezzi) per poi prendere il tratturo a destra che conduce alla Valle delle Fonti.
Giunti al pianoro dove una volta sorgeva una fontana si scende nella valle delle Fonti fino all’imbocco del canale situato subito sulla destra dopo un ripido pendio rupestre.
Escursione organizzata dalla sezione del Club Alpino di Fermo che ringrazio per avermi concesso di pubblicarla.
Partenza da Garulla (861 m.), preso il sentiero N4 fino a Casalicchio, risalita al Rifugio Città di Amandola quindi per il sentiero E6 (241) saliti fino al Monte Amandola (1707 m.) , ridiscesi per lo stesso sentiero, ritorno a Garulla per il Rifugio Casale di Vallecaprina (11 Km di sviluppo a/r, 850 m. di dislivello).
4 Dicembre 2022, maltempo e vento.
8 Dicembre 2022, mare di nebbia nelle vallate e sprazzi di sole ma alte temperature, neve in dissolvimento.
Escursione classica riportata nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini, con partenza da Villa da Capo di Bolognola seguendo l’attuale sentiero di recente sistemazione ma già franato che aggira le pendici del Balzo della Croce, attraversa il Fosso Sacraro e si insinua nella Valle dell’Acquasanta seguendo il percorso del canale di adduzione della Centrale di Bolognola fino alla diga dell’Acquasanta che chiude la forra omonima.
Il sentiero sembra in piano in realtà presenta una pendenza in discesa (verso la centrale di Bolognola) del 2 % che consente all’acqua raccolta di defluire verso Casetta Piema’ dove scende la condotta forzata.
Attualmente, a causa di una grande frana, il canale di adduzione è in parte vuoto, acquista acqua solo in prossimità delle cascate dell’Acquasanta.
Una volta giunti sotto alle cascate si prosegue con attenzione (cavi di acciaio in loco) e si raggiunge la diga. Si risale la diga al suo lato e ci si immerge nella incredibile forra per diverse centinaia di metri fino a raggiungere il punto più stretto, largo neppure un metro, da cui è possibile solo scendere dalla Val di Tela per chi pratica torrentismo.
Di seguito le immagini dell’escursione.
Purtroppo essendo una valle ad esposizione verso Nord-est, dall’autunno alla primavera il sole non riesce ad entrare nella forra per cui la qualità delle immagini non è delle migliori .
Una escursione da Casali di Ussita alla Cengia dei Fiumarelli, pur avendola percorsa decine e decine di volte, mi regala sempre forti emozioni.
La successiva visita alle Grotte de Le Cute, ed in particolare alla Grotta Nascosta, non riportata sul Catasto Grotte della Regione Marche, già descritta sul presente sito, stavolta ci ha fatto scoprire dei reperti ossei non osservati nella prima visita e il ritrovamento anche del raro Geotritone Italiano (Speleomanteus italicus).
Di seguito le immagini delle due escursioni effettuate nella stessa giornata.
Ringrazio Manuel e Romolo per avermi concesso alcune delle loro foto.
LE GROTTE DE LE CUTE
I Monti Sibillini sono ricchi di leggende, la Sibilla, il Guerrin Meschino, ormai ci sono anche delle favole, e come tutte le favole iniziano con.. C’era una volta…….
Si è cosi, ormai dovremo dire ogni estate che nei Monti Sibillini c’era una volta il Lago di Pilato.
E presto avremo anche delle sponde boscose intorno al Lago, alcune specie di alberi tra cui Salix caprea, Salix apennina e Atadinus alpina (o Rhamnus alpina), già indicate in una mia precedente escursione e tenute sotto controllo da circa dieci anni a questa parte, stanno crescendo di anno in anno e presto arriveranno a fare ombra intorno al Lago.
Di seguito le toccanti immagini della escursione del 6 ottobre 2022 confrontate con le immagini del 30 ottobre 2010.
COME SONO LONTANE LE IMMAGINI DEL LAGO DI PILATO GELATO DEL 30 OTTOBRE 2010 ACCOMPAGNATO DAL NOSTRO AMICO BRUNO E CON LA PRIMA NEVE DELLA STAGIONE
Le montagne non sono solo ascensioni, libertà, impegno fisico, panorami, piante, animali, minerali, tradizioni, cultura, storie, persone, suoni, profumi (che però non si possono riprodurre nel web) ma anche poesia.
Mi è stata inviata questa poesia sui Monti Sibillini che ho trovato fatta con il cuore da una persona che ha captato in pieno lo spirito dell’andare in montagna e voglio proporla ai frequentatori del mio sito.
Grazie a Romina Vittori.
Ai Sibillini
Oh miei amati Monti Sibillini,
padre e madre della Marca.
A pochi passi da questa vetta,
vi dev’essere la porta del paradiso.
Verde pace tutt’intorno,
silenzio ed eternità.
Profumo semplice del creato.
Fiori d’ogni specie e insetti laboriosi.
Come nell’Eden,
abbandono i dolori della terra,
per rifugiarmi nell’assoluto incontro
della beatitudine.
Salita classica dalla Valle Santa, per evitare l’orribile e degradato sentiero che sale da Forca di Presta, alla cima massima dei Monti Sibillini quindi successiva discesa fino all’anticima Nord del Monte Vettore e ritorno per lo stesso itinerario.
Di seguito le immagini della giornata.