Omaggio a Paolo Petrini

Il 6 Febbraio ci ha lasciato il nostro amico Paolo Petrini.

I vecchi alpinisti dicono che ormai non c’è più nulla da fare nei Monti Sibillini.

I nuovi alpinisti non sanno fare altro che ripetere vie già fatte, talvolta in modo ossessivo, ma non hanno lo spirito esplorativo che caratterizza un vero alpinista.

Paolo andava sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, oltre lo spigolo, oltre il torrione, parlava con gli anziani della zona per avere notizie e spunti, andava alla scoperta di nuovi luoghi da visitare, della salita alternativa.

Una per tutte la salita su roccia della parte terminale della cresta Sud di Pizzo Berro.

Lo conobbi molti anni fa con Fausto in una delle mie serate di proiezioni di immagini sui Monti Sibillini, parlammo a lungo, ci scambiammo numerose notizie, informazioni e curiosità.

Stefano e Monica lo ricordano nelle loro uscite.

Si ritrovò con Fausto a combattere il male, un giorno gli disse che noi, come lui, eravamo gli ultimi alpinisti esploratori dei nostri monti, lui purtroppo non ce l’ha fatta in questa ardita salita.

Se n’è andato cosi uno degli ultimi alpinisti esploratori dei nostri meravigliosi monti.

Ciao Paolo, ci ritroveremo sulle nostre cime.

Croce di Monte Bove caduta dopo il terremoto, Ph. Stefano Ciocchetti
Versante Est di Monte Amandola, Ph. Monica Capretti
La cresta Sud del Pizzo Berro dove Paolo ha firmato una delle sue più belle salite.



MONTE ARGENTELLA salita invernale per il Canale Gemello di sinistra.

Il 22 Gennaio 2022, con Alicia, Angelo e Valerio, abbiamo raggiunto la cima del Monte Argentella da Castelluccio salendo per la Valle delle Fonti e per il “canale gemello” di sinistra.

La salita del canale di destra l’avevamo effettuata il 22 Dicembre 2020 in condizioni completamente diverse e descritta nel sito a cui rimando.

Stavolta l’innevamento era scarso e in alcuni punti quasi inesistente e comunque anomalo per il periodo ma almeno la giornata era limpida e calda.

Nei pressi della Fonte de Matte’ di cui è rimasta solo la piattaforma di cemento, all’imbocco della Valle delle Fonti è stato messo da poco un tabellone che descrive gli effetti del terremoto del 2016 nella valle che avevo già descritto nella rubrica “reportage posto sisma” a cui rimando.

Di seguito le immagini della salita.

1- Il versante Sud del Monte Argentella visto dalla Valle delle Fonti, per fortuna aveva nevicato il giorno prima altrimenti il versante Sud della montagna sarebbe stato scoperto dalla neve.
2- L’ultimo fontanile della valle, la Fonte dei Casceri, sopra le rocce ci sono gli attacchi dei due canali gemelli.
3- Traversiamo il canale gemello di destra per andare a risalire quello di sinistra.
4- Sulla cresta che divide i due canali.
5- Imbocchiamo il canale di sinistra, la pendenza non è eccessiva e la neve buona, nei prati laterali emerge l’erba, di fronte la cresta del Redentore.
6- Nel canalone che forma un continuo con la Valle delle Fonti sottostante, a destra Castelluccio. il Piano Grande è praticamente senza neve.
7- L’uscita del canale nei pressi del pianoro del Casale dell’Argentella di cui esce dalla neve solo il camino, visibile poco sotto i due salitori sullo sfondo.
8- Traversata verso la cresta Sud del Monte Argentella.
9- Sulla cresta Sud del Monte Argentella con la cima di fronte.
10- Il ripidissimo versante Est del Monte Argentella che scende verso il Piano della Gardosa, sullo sfondo La Cima delle Prata e il Monte Banditello.
11- Il versante Ovest del Monte Torrone.
12- Vista verso Sud, a sinistra il Monte Vettore, a destra la Cima del Redentore.
13- 14- Grandi cornici nella cresta Sud del Monte Argentella.
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15- 16- 17- Iniziamo la discesa verso Forca Viola (ph. Angelo)
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18- La Cima di Forca Viola domina la forca omonima. per lo scarso innevamento è ben visibile il sentiero che sale verso la Cima del Redentore.
19- L’inizio della discesa da Forca Viola, di fronte Castelluccio da dove siamo partiti.
20 – 21- Momenti di discesa nel facile canale sottostante Forca Viola.
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22- Il versante Sud del Monte Argentella visto al pomeriggio dalla Valle delle Fonti, si noti come già si è sciolta la neve del giorno prima rispetto alla foto n.1
23- Video di Angelo
24 – 25 Video di Valerio.
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CROCE DI MONTE ROTONDO DA CASALI DI USSITA

Il 15 gennaio 2022, con Angelo, Alicia e Valerio, siamo partiti da Casali di Ussita e siamo saliti ai Campi di Casali quindi dal fontanile abbiamo preso il sentiero a tornanti che sale verso l’Edicola di S. Antonio.

Giunti alla fonte Scentelle abbiamo deviato a sinistra con un lungo traverso su neve discreta verso la strada Casali-Rifugio del Fargno e da qui abbiamo raggiunto la cresta nella zona denominata Banditella fino alla Croce di Monte Rotondo.

Di seguito le immagini della classica salita.

1- La strada Casali-Val di Panico con 30 centimetri di neve fresca.
2 – 3- La parete nord del Monte Bove Nord domina la valle (foto di Valerio B.).
3 (foto di Valerio B.)
4- La deviazione per i Campi di Casali.
5- I Campi di Casali con vista verso il Fosso La Foce., a destra il Pizzo Tre Vescovi.
6- Il sentiero che sale verso il rimboschimento per l’edicola di S. Antonio.
7- Il Monte Bove Nord e la Croce di Monte Bove visti dal sentiero che sale verso la strada Casali-Rifugio del Fargno.
8- 9- Giunti alla Fonte Scentelle deviamo verso sinistra in direzione della Croce di Monte Rotondo visibile in alto con il suo versante Sud praticamente senza neve .
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10- Il Pizzo Berro a destra e il Pizzo Regina a sinistra.
11 – 12- 13- Il lungo traverso su neve discreta dalla fonte verso la strada Casali-Rifugio del Fargno.
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13 (foto di Valerio B.)
14- La strada Casali-Rifugio del Fargno piena di neve ma i prati sommitali del versante Sud sono puliti.
15- La Banditella e la cresta che sale verso la Croce di Monte Rotondo praticamente in condizioni primaverili.
16- Il Monte Banditella al centro e il Monte Va di Fibbia a destra, nella valle di Rio Sacro, sullo sfondo il Monte Catria più alto della catena appenninica settentrionale marchigiana.
17- Il versante Sud del Monte Pietralata, nella zona del Casale Gasparri.
18- Il versante Nord del Monte Rotondo.
19 – 20- 21- 22- La cresta Est della Croce di Monte Rotondo.
20 (foto Alicia).
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23- La gigantesca croce di vetta della Croce di Monte Rotondo.
24- da sinistra il Monte Acuto, il Pizzo Tre Vescovi ed il Pizzo Regina.
25- Il versante Nord del Monte Rotondo con il canalone Nord tra luce ed ombra, la cui prima salita è stata effettuata da noi in data 19/04/1993 come riportato nella foto di pagina 150 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”.
26- Foto di vetta con i miei amici.
27- Le nostre ombre verso il versante Nord della montagna.
28- La rapida discesa per i canaloni dalla fonte Scentelle ai Campi di Casali.
29- Il PIzzo Berro e la val di Panico sulla destra.
30- La Fonte dei Campi di Casali con l’imponente parete Nord del Monte Bove Nord di fronte.
31- Ombre e orme nel bosco verso Casali.
32- Panoramica verso Sud (foto di Angelo C.)
Panoramica verso Ovest (foto di Angelo C.)
Video panoramica (video di Angelo C.)



MONTE VALVASSETO E MACCHIA TONDA

Il 15 febbraio 2021 avevo riportato delle immagini del raro fenomeno della Galaverna alla Faggeta di Macchia Tonda sul Monte Valvasseto, il 13 gennaio 2022 il fenomeno si è ripetuto ed è sempre uno spettacolo della natura che non smette mai di meravigliare anche se già visto, di seguito le immagini della splendida giornata in compagnia di Paolo e Silvia.

1- Guardando le cime degli alberi si osservano frammenti di cielo, una zona di rispetto tra le piante denominata la “timidezza delle chiome”



CANALE DESTRO SCOGLIO DEL MONTONE – MONTE ACUTO

Il 31 dicembre, con Carlo, Manuel, Gilberto e Valerio abbiamo chiuso in bellezza il 2021 effettuando la salita del facile canale destro dello Scoglio del Montone al Monte Castel Manardo per poi scendere alla Forcella Bassete e proseguire l’ascensione per la cresta Nord-est del Monte Acuto.

Di seguito le immagini della giornata.

1- 2- Il primo tratto del canale destro dello Scoglio del Montone.
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3 – 4- Il tratto finale del canale, più ripido.
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5- La Pintura di Bolognola da dove siamo partiti e, sullo sfondo, il Monte Conero.
6- L’uscita del canale
7- 8- La cresta che scende dal Monte Castel Manardo verso Forcella Bassete.
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9- La salita verso la cresta Nord-est del Monte Acuto con il suo profilo umano.
10- 14- Sulla cresta Nord-est del Monte Acuto.
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15- Il versante Nord del Pizzo Regina. e del Pizzo Berro a destra
16- Il versante Sud del Monte Rotondo nella vallata del Fargno.
17- Slavina a Fonte Bassete caduta dopo un repentino innalzamento delle temperature di alcuni giorni prima nonostante lo scarso innevamento.



FORCA VIOLA – CONDIZIONI IMPEGNATIVE

La salita invernale alla Forca Viola da Castelluccio per la Valle delle Fonti è , il più delle volte, una semplice e facile tappa intermedia per raggiungere la cima del Monte Argentella o la Cima omonima.

Oggi invece le severe condizioni meteorologiche, caratterizzate da un fortissimo vento con raffiche anche di 90 Km/h e turbinii di neve sollevata, hanno reso la salita impegnativa che ci ha fatto fermare, per ragioni di sicurezza, a circa 50 metri dalla sella senza poter proseguire oltre perché era quasi impossibile rimanere in piedi.

Solo la nostra tenacia ci ha reso possibile la salita alla Forca Viola dal canale Ovest della Valle delle Fonti, grazie anche ad un buon manto nevoso, sicuro e compatto che ci ha garantito anche una rapida discesa.

Abbiamo poi proseguito per il Monte Abuzzago e siamo scesi per la Capanna Ghezzi fino a Castelluccio.

Di seguito le immagini dell’ascensione.

1- Il Monte Argentella dalla Valle delle Fonti.
2 – 7- Salita verso Forca Viola per il canale Ovest, momenti di fortissimo vento che ogni tanto ci obbligava a coricarci.
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8- Il canale Ovest di Forca Viola con il Monte Lieto sullo sfondo.
9- Traversata dal canale ovest di Forca Viola verso i canali gemelli.
10- Il canale gemello di destra, salito l’ultima volta l’anno scorso.
11- Tubini di neve alzata dal forte vento.
12- La cresta dalla Cima di Forca Viola alla Cima del Redentore vista da Monte Abuzzago.
13- Sulla cima del Monte Abuzzago con il Monte Argentella alle spalle.
14- Discesa verso la Capanna Ghezzi.
15- La Cresta della Cima del Redentore con alti pennacchi di neve alzata dal vento.



MONTE CASTEL MANARDO – FANTASTICA GLORIA SOLARE

Il 15 dicembre 2021, la classica salita pomeridiana al Monte Castel Manardo dalla Pintura di Bolognola mi ha regalato uno dei più belli spettacoli della natura, la Gloria Solare con lo spettro di Broken al centro (la mia stessa ombra).

Questo fenomeno si produce quando si combina il sole basso sull’orizzonte con la nebbia nella vallata sottostante, l’ombra di chi fotografa proiettata sulla nebbia produce questo particolare e raro effetto ottico.

Di seguito le immagini della salita.

1- Il Monte Acuto emerge dalla nebbia, nei pressi dei campi da sci di Bolognola.
2- La vallata di Bolognola con, a sinistra, il Monte Pietralata ed il Monte Cacamillo
3- Le pendici Nord di Monte Castel Manardo ricoperte dalla nebbia.
4- La cresta Nord del Monte Castel Manardo, in prossimità della cosiddetta “Porta di Berro”.
5- La cresta Nord del Monte Castel Manardo
6- Emergono il Pizzo Tre Vescovi ed il Monte Acuto.
7- Il Monte Rotondo.
8 – 14- Varie immagini della Gloria Solare vista in posizioni diverse della cresta Nord.
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15- Il piccolo Cervino dei Monti Sibillini, la parete Nord del Monte Acuto.



MONTE PALAZZO BORGHESE-MONTE PORCHE variante diretta dal Fosso Zappacenere per la Fonte dell’Acero.

Il Monte Palazzo Borghese e/o il Monte Porche possono essere raggiunti da Foce di Montemonaco per il classico sentiero per il Fosso Zappacenere che conduce, verso il Monte Lieto, dapprima alla Fonte di S.Maria quindi prosegue per la Fonte dell’Acero per poi girare versante verso i Pianelli fino alla forcella tra il Monte Porche ed il Monte Palazzo Borghese.

Oppure si può salire alle due cime per un itinerario meno conosciuto ma molto interessante che si distacca dal classico sentiero del Fosso Zappacenere che qui propongo.

Il sentiero del Fosso Zappacenere in realtà può essere preso da due punti diversi, o dal più comune parcheggio, alla base del Fosso del Balzo, in corrispondenza della Madonnina e del Casale della Comunanza, situato circa 700 metri prima del paese di Foce oppure a destra, in ripida salita a monte dell’area pic-nic realizzata da pochi anni in corrispondenza dell’imbocco del “Canale”, 400 metri prima del paese sempre sulla destra.

I due sentieri viaggiano nella stessa direzione per incontrarsi nel fondo del Fosso Zappacenere, 250 metri prima di un netto tornante (357937 E – 4749319 N; 1160 m.) in salita verso destra che sale ripido nel bosco (verso la Fonte di S.Maria) per cui possono essere presi entrambe anche se risulta più comodo quello classico dal parcheggio della Madonnina.

Dopo l’incrocio, anziché prendere il tornante in netta salita, si continua il tratturo nel fondo ghiaioso del Fosso verso il bosco sovrastante. Raggiunto il bosco, in corrispondenza di un colatoio roccioso del fosso, il sentiero inizia a salire e si trasforma in una comoda ma poco conosciuta carrareccia che con diversi tornanti all’interno del bosco della Frondosa con grandi abeti da rimboschimento piantati intorno al 1950 mentre sembra che lo stesso bosco fu stato tagliato intorno al 1930 e era costituito per la maggior parte da faggi secolari di cui non è rimasta traccia, raggiunge la cresta erbosa (357674 E – 4748820,8 N; 1485 m.) della “Frondosa” che divide il “Canale” dal Fosso Zappacenere per proseguire in netta salita fino allo stazzo nei pressi della Fonte dell’Acero.

Quindi, sopra la Fonte, raggiunta in circa 1,5 ore, (356881 E – 4748962 N; 1655 m.), per il classico sentiero segnato si prosegue verso i Pianelli e quindi, per creste, si può raggiungere una dopo l’altra, entrambe le cime dei due monti (altre 1,5 ore per ciascuna cima) .

Per la discesa si può percorrere lo stesso itinerario oppure scendere dalla sella tra il M.Porche e il M. Palazzo Borghese al sottostante Laghetto quindi per il Canale velocemente di nuovo a Foce.

20 OTTOBRE 2021 Gianluca Carradorini – Carlo Angelini

1- Il colatoio roccioso posto nel bosco alla base del Fosso Zappacenere dove inizia la salita.
2 – 3- Due grandi abeti ? da probabile antico rimboschimento presenti nel primo tratto del bosco, sicuramente gli abeti più grandi dei Monti Sibillini.
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4- Il sentiero nell’ultimo tratto prima della cresta erbosa sopra la Frondosa.
5- La cresta erbosa sopra al bosco con il Monte Sibilla di fronte.
6- Veduta verso Ovest dalla cresta con il Sasso di Palazzo Borghese, il laghetto sottostante e la zona del Canale a sinistra.
7- La cresta dei Tre Faggi sovrasta il Canale sottostante.
8- La ripida cresta erbosa, in salita verso la Fonte dell’Acero, a sinistra il Fosso Zappacenere, a destra il Canale.
9- Lo stazzo e la sporcizia nei pressi della Fonte dell’Acero.
10- Grande faggio nei pressi dello stazzo.
11- La Fonte dell’Acero e la zona del Ramatico sovrastante, nei ghiaioni del versante Est di Cima Vallelunga.
12- Sempre in salita prima del cambio di versante con il M. Sibilla sullo sfondo.
13- Il sentiero che da Fonte dell’Acero prosegue nella zona denominata “I Pianetti” sul versante Est del M. Porche
14- Dal cambio di versante riappare la maestosa parete Est del Sasso di Palazzo Borghese e il M. Argentella a sinistra.
15 – 16- Zoom sulla parete Est e Nord, in ombra, del Sasso di Palazzo Borghese
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17- Il versante Sud del Monte Porche con il lungo canale innevato.
18- Salita verso il Monte Palazzo Borghese.
19- Il gruppo Sud dei Monti Sibillini con il M. Argentella in primo piano , il M.Vettore a sinistra e la Cima del Redentore a destra.
20-Il Sasso di Palazzo Borghese e il M. Banditello e la Cima delle Prata a a destra.
21- Discesa veloce su neve verso il Laghetto.
22- Mucche al riposo nei pressi del Laghetto.
23- 24 – La parete Est del Sasso di Palazzo Borghese vista dal Laghetto con le ferite provocate dal terremoto del 2016.
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25- La faggeta in veste autunnale nella parte iniziale del Canale.



PIZZO TRE VESCOVI – Prima ascensione invernale 2021-2022

In occasione della prima abbondante nevicata in quota dell’inverno 2021-2022, con Carlo e Federico abbiamo effettuato l’ascensione classica dalla Pintura di Bolognola per la strada del Fargno, chiusa al traffico veicolare, fino al Rifugio omonimo quindi siamo saliti alla cima di Pizzo Tre Vescovi per il versante Nord su neve a tratti anche gelata. Bellissima la croce di vetta completamente glassata dalla galaverna. Siamo infine discesi per il versante Est fino alla Pescolla e poi alla strada per Forcella Bassete.

Di seguito le immagini della bellissima giornata.

1- Il versante Est del Monte Rotondo e la Forcella Cucciolara visti dalla strada del Fargno.
2- Prime colate di ghiaccio sulle pareti della strada.
3- Il versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
4- La Forcella del Fargno con l’omonimo rifugio.
5- Tratto gelatissimo verso la Forcella Angagnola, alle spalle il versante Sud del Monte Rotondo..
6- L’ombra del Pizzo Tre Vescovi e del Monte Acuto si stagliano verso il Monte Rotondo.
7- Girando nl versante Nord del Pizzo Tre Vescovi con il Monte Bove Nord alle spalle.
8- Il Rifugio del Fargno sovrastato da una nuvola di nebbia modellata dal vento.
9- Sul versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
10- Il Monte Rotondo visto dalla sella del Monte Acuto
11 – 12- La cresta Nord-est del Pizzo Tre Vescovi con la croce di vetta.
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13- 14 – Il Monte Acuto durante la salita al Pizzo Tre Vescovi.
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15- Il versante Nord del Pizzo Regina .
16- Eccoci in prossimità della croce di cima al Pizzo Tre Vescovi.
17- 18- Arriva la nebbia ma per fortuna il forte vento la spazza in breve.
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19 – 20- 21- 22- Ed ecco la croce di cima nel suo splendore invernale vista dal tutti i lati, glassata dalla galaverna.
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23 – 24- Discesa dal versante Est del Pizzo Tre Vescovi con il maestoso Pizzo Regina (M. Priora) di lato.
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25- La traversata sopra alla Pescolla
26- Il versante Est del Monte Acuto con il suo grande profilo umano.
27- Infine scendiamo alla strada , a destra Cima Bassete, al centro Cima Acquario e sullo fondo la parete Nord del Monte Acuto.



MONTE ACUTO – PIZZO TRE VESCOVI Per le creste Nord-est.

Salita classica, con Davide e Virginia, dalla Pintura di Bolognola per Forcella Bassete quindi dalla Cima Bassete per cresta Est nella zona denominata Acquario quindi alla cima di Monte Acuto e successivamente al Pizzo Tre Vescovi per scendere al Rifugio del Fargno per la diretta cresta Ovest meno frequentata per la sua ripidezza. Ritorno alla Pintura per la strada del Fargno ancora chiusa al traffico veicolare.

Lungo la strada del ritorno che collega il Rifugio del Fargno alla Pintura di Bolognola c’è la possibilità di effettuare interessanti osservazioni naturalistiche, in particolare nel primo tratto di bosco sottostrada, dove sono presenti grandi e particolari Faggi.

Il 10 aprile, in occasione della medesima salita in versione invernale, avevo indicato al “segnalatore seriale” delle cime dei Monti Sibillini che mancava sulla solita pietra di cima, il nome e la quota del Monte Acuto scritte con un semplice pennarello.

Ho visto con soddisfazione che tale impegno è stato compiuto ma vorrei segnalare che, forse dalla stessa mano, sono state segnalate due cime con NOMI NON RIPORTATI IN ALCUNA GUIDA O CARTINA DEI MONTI SIBILLINI per cui sono tenuto a pensare che sono stati attribuiti IMPROPRIAMENTE nomi di fantasia senza nessun riferimento storico o toponomastico o perlomeno è quello che risulta a me.

Invito pertanto chi di dovere o chi ha segnalato impropriamente le due cime, riportate nelle immagini n.15 e 16 che seguono, a rimuovere tali nomi di fantasia oppure a documentare la veridicità delle sue affermazioni.

Nel mio sito è indicato anche l’indirizzo mail per ricevere eventuali commenti.

Di seguito le immagini della salita.

1- La cresta che da Forcella Bassete sale verso la Cima omonima quindi prosegue verso il Monte Acuto e, dietro, al Pizzo Tre Vescovi,
2- Sosta sulla cima della zona denominata “Acquario”, a picco sulla sottostante strada del Fargno.
3- La cresta Est del Monte Acuto.
4- La aerea cresta già percorsa che sale da Cima Bassete, sullo sfondo il Monte Castel Manardo.
5- Un Camoscio solitario ci ha seguito per tutta la cresta fino alla base del Monte Acuto.
6- Il caratteristico scoglio con il “naso” sulla prima parte della cresta Est del Monte Acuto.
7- La cima del torrione della foto n.6.
8- Il Pizzo Regina a sinistra ed il Pizzo Berro a destra visti dalla cima del Monte Acuto.
9- Il Monte Rotondo con la ripidissima cresta Nord del Monte Acuto in primo piano.
10- LInaria purpurea colora la cima del Monte Acuto.
11- In Cima alla strettissima cima del Monte Acuto, a destra il Pizzo Tre Vescovi, a destra il Pizzo Berro.
12- Finalmente anche a Monte Acuto la pietra riportante il nome e quota della cima.
13- Discesi da Monte Acuto si prosegue per il Pizzo Tre Vescovi.
14- Anche al Pizzo Tre Vescovi l’immancabile pietra riportante il nome e quota della cima.
15- L’inesistente Pizzo Pae segnato tra Cima di Vallinfante e Cima Cannafusto.
16- L’inesistente Cima Felix segnata tra il Monte Vettore ed il Monte Torrone riportata invece sulle carte come Antecima Nord del M.Vettore.
17- Il Monte Bove Nord visto dal Pizzo Tre Vescovi.
18- Il curioso torrione di roccia che caratterizza la ripida, ma per fortuna poco conosciuta, cresta Ovest del Pizzo Tre Vescovi da cui siamo scesi, sullo sfondo il Monte Rotondo.
19- Il poggio erboso posto poco sopra il Rifugio del Fargno con il Monte Rotondo di fronte.
20- Brassica gravinae, endemismo dell’Appennino, vegeta direttamente sulla carreggiata della strada del Fargno
21- Le pareti della strada tappezzate di Trifolium thalii in piena fioritura.
22- Trifolium thalii
23- Chenopodium bonus-henricus sul bordo della strada, in altre parole lo spinacio selvatico detto anche Olabri, Orapi o Olibri, ottima pianta commestibile.
24- Frutti di Pulsatilla alpina subsp. millefoliata dai candidi fiori bianchi primaverili.
25- Una Sfinge colibri (Macroglossum stellatarum) si ciba in volo con la sua lunga spiritromba dai fiori della Brassica gravinae.
26- Rosa pendulina.
27- Rosa canina spp.
28 – 29 – Dactylorizha sambucina, orchidea a fiori gialli e rossi, una particolarità di questa pianta.
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30- Verbascum longifolium.
31- Vecchio faggio appoggiato su due giovani faggi cresciuti alla sua base, particolarità sconosciuta del primo tratto di bosco sotto alla strada del ritorno che collega il Rifugio del Fargno alla Pintura di Bolognola..
32- Veduta dal basso dei tre faggi della foto n.31
33- Grande Faggio cresciuto però senza l’adeguato sostegno del faggio delle foto n. 31 e 32.
34- Grandi Faggi “gemelli” nello stesso tratto di bosco.
35- Fomes fomentarius, fungo legnoso su vecchio tronco di Faggio.
36- Controluce di due galle su foglia di Faggio.
37- Rosalia alpina su un vecchio tronco di Faggio
38- 39 – 40- Parnassius apollo sui cardi nel versante Est del Pizzo Tre Vescovi
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41 – Verme filiforme della classe Nematomorpha alla Fonte Bassete
42- Verme filiforme e sanguisuga nella vasca di abbeveramento per le pecore alla Fonte Bassete