LA BUCA DEL TERREMOTO di Monte d’Aria

Su richiesta di alcuni amici interessati a visitare questo insolito luogo situato al di fuori dei Monti Sibillini riporto la descrizione dell’itinerario di raggiungimento della Buca del Terremoto.

La Buca del Terremoto aperta dal sisma del 1799 tra il Monte di Colleluce (861 m.) e il Monte San Pacifico (760 m.) nella zona montuosa compresa tra San Severino Marche, Serrapetrona e Camerino è una voragine di forma pressoché circolare, larga circa 50 metri e profonda 20 formata probabilmente a causa del crollo della volta di una grotta presente nel sottosuolo.

ACCESSO: Si raggiunge in auto la frazione di Villa d’Aria nel comune di Serrapetrona, passando per il capoluogo (che si può raggiungere da San Severino Marche, da Tolentino e da Caldarola) per proseguire per 6 km in direzione di Castel San Venanzo e proseguendo in direzione di Camerino fino all’abitato di Villa d’Aria. Oppure da Camerino si prende la Strada Provinciale n.22 per la frazione di Torrone, si prosegue ed al bivio per Crispiero si devia a destra in direzione di Serrapetrona, si ignora a destra il bivio per Letegge – Pozzuolo – Statte proseguendo per la strada principale. Si prosegue per circa 3 km e si raggiunge la frazione di Villa d’Aria sempre su strada asfaltata.

DESCRIZIONE ITINERARIO: Da Villa d’Aria si può proseguire in auto su strada sterrata con fondo sconnesso in salita che inizia dalla parte superiore del paese oppure si parcheggia nel paese e si prosegue a piedi. Si sale nella strada sterrata, passando alla base delle grandi pale eoliche del Monte d’Aria, visibili da tutta la provincia di Macerata, ed in circa 1,5 km si raggiunge la Chiesina denominata “Madonna della Neve” nascosta dentro una piccola pineta (350355,7 E – 4783532,9 N; 790 m.; foto n.3) . Qui se si è giunti in auto si parcheggia e si prosegue a piedi. Dalla chiesina si prosegue a piedi la strada sterrata in lieve discesa per 200 metri fino al primo bivio dove si prende a sinistra (foton.2, cartello “buca”). Dopo 500 metri si scende in un vallone (foto n.4) per poi risalire e raggiungere dei prati con molti arbusti di ginepri in direzione di una vasta pineta. Dopo circa 300 metri si nota una sterrata che si avvicina dalla destra e che si incrocia in corrispondenza del cambio di direzione del vertice della pineta (foto n. 7-8) dove si trova un secondo cartello che indica l’imbocco del sentiero che entra nella pineta e che, in 150 metri, conduce alla voragine (351199,7 E – 4784530,2 N; 790 m.).

RITORNO: Stesso itinerario. Dopo aver superato per 100 metri la chiesa della Madonna della Neve è possibile prendere la sterrata a destra in netta salita e raggiungere la base delle grandi pale eoliche ed arrivare fino alla sommità del Monte d’Aria caratterizzata da numerosi ripetitori.

1- I Monti Sibillini visti dai prati intorno alla Madonna della Neve.
2- Il bivio con cartello “buca” che, a destra, conduce alla Buca del Terremoto.
3- La sterrata che conduce alla Buca, la pineta nasconde la chiesina della Madonna della Neve, vicino alla grande pala eolica, sullo sfondo, verso Sud, il Monte Letegge.
4- La sterrata poco prima del vallone, sullo sfondo la pineta che nasconde la Buca del Terremoto.
5- Veduta verso Nord con il Monte San Vicino che emerge dalla pineta.
6- Veduta verso Ovest con il Monte Cucco al centro ed il Monte Catria a destra.
7- Il vertice della pineta in cui si entra per raggiungere la Buca.
8- Il cartello posto nei pressi della pineta, sullo sfondo, verso Sud-ovest, il Monte d’Aria con i ripetitori in cima e le pale eoliche.
9- Dalla pineta all’improvviso si apre la voragine circolare della Buca del Terremoto.
10- La Buca, si noti le dimensioni con la mia figura in maglia bianca, sul bordo a sinistra.
11- Le verticali pareti di scaglia rossa del lato Nord piene di muschi che compongono la Buca.
12- L’unico punto dove si può raggiungere il fondo della Buca.
13- Il lato esposto a Sud illuminato dal sole.
14- Veduta verticale della voragine dal suo bordo.
15- Alcuni tronchi caduti nel fondo della Buca dove qualche cretino ha lasciato due mascherine, la stupidità umana non ha limiti.
16- Veduta d’insieme della Buca confrontate con la mia figura sul fondo.
17- Sul fondo della Buca, piena di detriti di scaglia rossa.
18- Emblematica lapide alla Chiesetta della Madonna della Neve, peccato che il terremoto non ha avuto rispetto del fabbricato.
19- Pianta satellitare dell’intero percorso.
20- Dettaglio del secondo tratto del percorso, da compiere a piedi.
21- Dettaglio satellitare della parte tratteggiata in rosso della foto n.19 della Buca del Terremoto.