MONTE BOVE SUD – Itinerario alternativo a picco sulla Val di Panico

L’itinerario che propongo non è un vero e proprio nuovo tracciato ma un modo diverso di vivere il Monte Bove Sud, si può definire come un itinerario alternativo.

Anziché raggiungere semplicemente la cima del Monte Bove Sud deturpata dalla vecchia stazione della funivia, dai cavi a dai piloni, propongo un giro intorno al plateau sommitale della cima, destinato tanti anni fa ad un folle progetto di trasformarlo in pista da sci, ma passando ad una quota in modo da non vedere più quelle orribili strutture e nello stesso tempo avere una visione verticale della sottostante Val di Panico.

Ho evitato deliberatamente di fotografare la stazione della vecchia funivia e gli orribili piloni rimasti a sorvegliare l’area faunistica protetta del camoscio dell’appennino poiché purtroppo sicuramente conosciuti da tutti i frequentatori di questa zona dei Monti Sibillini.

Forse prima di liberare i camosci nella zona era opportuno rimuovere i cavi, i piloni e perché no, anche la vecchia stazione della funivia.

Molte immagini, per far notare la verticalità dei pendii, riprendono volontariamente i miei scarponi proprio per far capire che sono state scattate dall’alto verso il basso e non per pubblicizzarli.

L’itinerario alternativo proposto si snoda nel perimetro della cima, scendendo dai prati sommitali dapprima verso le pendici del versante Nord, verso il cosiddetto “Canale Maurizi”, canale di salita noto ai frequentatori invernali di questa montagna, per poi proseguire in quota su ripidi pendii erbosi con vista verticale sulle sottostanti pareti rocciose che formano la testata sinistra (orografica) della Val di Panico, superando in quota il canale Nord e raggiungendo la sommità dell’uscita della via invernale alla Cascata “Torre di Luna”.

Quindi si cambia lentamente versante dirigendosi verso i pendii del lato Est sorvolando nel vero senso della parola la testata della Val di Panico sottostante la Forca Cervara.

Quindi si consiglia di proseguire tutto il versante, scendere per il sentiero della Forca Cervara e raggiungere la cima che sovrasta la Forcella stessa in modo da avere una visione di tutto il versante Est del Monte Bove Sud appena traversato.

Quindi si risale in cima per il sentiero Monte Bove Sud-Forca Cervara, anche in questo caso, se si vuole, tenendosi bassi in modo da avere la visione dei piloni ma inevitabilmente rimarrà comunque in vista la Stazione della ex funivia.

1- Cavali al pascolo al mattino presto sulla salita per la sella di Monte Bicco.
2- Camoscio curioso giunto fino a 10 metri da me, tra poco ci brucheranno l’erba sulle mani.
3- Salendo verso il Monte Bove Sud, con la frana prodotta dal sisma del 2016.
4- La Val di Bove ed il Monte Bove Nord.
5- L’uscita del canale invernale Maurizi al Monte Bove Sud., di fronte il Pizzo Berro.
6- Le pendici Nord della cresta Monte Bove Nord-Monte Bove Sud nella Val di Panico ed il Monte Rotondo a destra.
7- Le pendici sovrastanti la cascata Torre di Luna, lo spigolo a picco sulla Val di Panico.
8- Veduta verticale sui cavalli al pascolo in val di Panico
9-10- Veduta verticale verso le doline della parte laterale della Val di Panico, i pendii sotto i miei piedi rasentano la verticalità.
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11- La testata della Val di Panico con il vecchio sentiero che sale in diagonale alla Forca Cervara.
12- La cima che sovrasta Forca Cervara
13- I pendii sovrastanti dal punto più basso raggiunto sopra la Torre di Luna, a destra l’uscita del Canale Maurizi, i piloni non sono più visibili.
14-15- A sinistra la cresta che scende verso Forca Cervara
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16- La forca Cervara vista dallo spigolo sopra la torre di Luna.
17- La cima che sovrasta la Forca Cervara vista dalle pendici Est del Monte Bove Sud.
18-19 – Veduta verticale dall’uscita del Canale Est del Monte Bove Sud, oggetto di mia salita alpinistica invernale di molti anni fa, riportato a pagina 119 del mio secondo libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI.
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20-21 – Il plateau sommitale del Monte Bove Sud è ricco di bellissimi esemplari di Genziana lutea.
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22- La cresta che scende dal Monte Bove Sud alla Forca Cervara.
23- La testata della Val di Panico ed il versante Ovest del Pizzo Berro.
24- La ardita cima senza nome (sperando che nessuno gli assegni un nome di fantasia) che sovrasta Forca Cervara, vista dal versante Est del Monte Bove Sud.
25- Le vallette umide del plateau sommitale del Monte Bove Sud ospitano popolazioni estese di Gentiana lutea, di fronte il Pizzo Berro.
26- Vista verticale sulla testata della Val di Panico scendendo verso la cima che sovrasta Forca Cervara.
27- Il sottile tratto di cresta che collega il Monte Bove Sud con la cima che sovrasta Forca Cervara
28- Veduta verso Sud, in fondo la strada Passo Cattivo – Capotenna.
29- La bastionata rocciosa Est del Monte Bove Sud con il canale di salita invernale salito da me anni fa.
30-31 – La cima senza nome che sovrasta Forca Cervara con il Pizzo Berro di fronte.
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32- Veduta della Val di Panico dalla cima di Forca Cervara
33- I cavalli della foto n.8 visti da due angolazioni diverse.
34- Il Pizzo Berro e Forca Cervara vista dalla cima sovrastante.
35-36 – Vista verticale sulla testata della Val di Panico.
37- La Val di Panico, sullo sfondo il Monte Rotondo a sinistra ed i Pizzo Tre Vescovi a destra
38- Le pareti Nord del Monte Bove Sud nella zona della Cascata Torre di Luna.
39- Panoramica verso Sud sulle altre cime dei Monti sibillini fino al Monte Vettore al centro e Cima del Redentore a destra.
40- Inachi Io o Pavone di giorno, una delle più colorate farfalle della fauna europea.
41 -42 – Ottimi Psalliota marcrospora.
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43 -44 – Cerastium in corso di identificazione che si trova solo nelle pareti Nord del Monte Bove Sud.
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45- Frutto di Anemone alpina.
46- La piccolissima felce di alta quota Botrichium lunaria
47- E la piccolissima orchidea di alta quota, Coeloglossum viride.
48- Il Giglio Rosso: Lilium bulbiferum subsp.croceum
49-50 – La faglia che attraversa il versante Ovest del Monte Bicco con il lieve abbassamento del terreno di circa 20-30 centimetri evidenziato dalla riga bianca alla base della placca rocciosa.
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51- Versante Nord del Monte Bove Sud con il tracciato effettuato ed i relativi punti fotografici.
52-53- Versante Est del Monte Bove Sud con il tracciato effettuato ed i relativi punti fotografici.
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MONTE VETTORE

Il 23 febbraio 2020, in condizioni primaverili per la mancanza di neve ed un fortissimo vento che ha aumentato di potenza durante la giornata, sono salito al Monte Vettore per l’itinerario classico di salita da Forca di Presta per il Rifugio Zilioli con l’intero tracciato senza neve quindi ho raggiunto la cima risalendo il Canale Sud giusto per calpestare un po di neve dura.

Come di consueto ho incontrato gente che saliva con scarponi estivi, tuta e zaino scolastico che pretendeva di scendere al Lago di Pilato credendolo con acqua e senza un minimo di attrezzatura e abbigliamento invernale e gente che alle 12.45 si trovava ancora al M. Vettoretto con l’intenzione di salire al M. Vettore con un vento che aumentava di potenza nonostante le mie raccomandazioni di desistere dalla salita.

Ormai non ho più parole e non mi meravigliano i tanti infortuni che stanno accadendo in questi ultimi anni.

Di seguito le immagini della giornata.

1- Dal Monte Vettoretto verso il Rifugio Zilioli senza calpestare neve.
2- La Punta di Prato Pulito e la Cima del lago dalla Forca delle Ciaole con la neve solo sui versanti Nord.
3- I versanti Sud delle altre cime dei Monti Sibillini praticamente senza neve.
4- La cima del M. vettore con neve solo nel canale Sud.
5- Lichene Rhizocarpon geographicum spicca tra i massi alla Forca delle Ciaole.
6- La via Maurizi, il canale tra il “Castello” e la Punta Maria al Pizzo del Diavolo in condizioni appena sufficienti per una salita invernale.
7- La Cima del Lago con le uscite dei canali della Nord anch’essi in condizioni minime per le salite invernali.
8- Il Pizzo del Diavolo e la Cime del Redentore viste dal canale Sud del M. Vettore.
9- La Punta di Prato Pulito e la Cima del Lago viste dal canale Sud del M. Vettore.
10- La Sella o Forca delle Ciaole con il Rifugio Zilioli a destra.
11- 12 Dettagli sul Pizzo del Diavolo dalla cima del M. Vettore.
12- Il Gran Gendarme con la conca del Lago di Pilato quasi senza neve.
13- Veduta d’insieme dalla cima del M. Vettore.
14- La cresta di Cima di Pretare anch’essa con pochissima neve.
15- Discesa verso la Forca delle Ciaole con vento in aumento che solleva neve dalla cresta della Punta di Prato Pulito.
16- Il Pizzo del Diavolo visto dalla Forca delle Ciaole illuminato dal sole di mezzogiorno.
17- Giunto al Rifugio Zilioli avevo difficoltà a stare in piedi dal forte vento, come ben visibile nella cresta di fronte.
18- L’alta temperatura, 8°C, ed il vento hanno trasformato il sentiero in un ruscello sciogliendo la poca neve laterale e aumentando l’erosione. eppure non ci vorrebbe molto a fare qualche solco di scolo laterale.
19- Alle 12,43 escursionisti sul pianoro del M. Vettoretto che, con un fortissimo vento, sono decisi raggiungere la cima del Monte Vettore nonostante i miei tentativi di farli rinunciare alla salita.
20- Ranunculus ficaria già in fiore a Forca di Presta

Poi al pomeriggio una sosta ai Piani di Castelluccio:

21- Il Monte Guaidone con due persone appena visibili a sinistra nel Piano Grande….come si è piccoli di fronte alle montagne.
22- La Cima del Redentore in versione “maggio” con centinaia di talpe nei prati già uscite dal letargo invernale.
23- laghetti del Piano Grande con, intorno, centinaia di buche di talpe.
24- Uno dei tanti laghetti primaverili del Piano Grande.



M. VETTORE E CIMA DI PRETARE

Il 7 febbraio 2019 da Forca di Presta abbiamo raggiunto la vetta del M. Vettore e poi siamo scesi fino alla Cima di Pretare, di seguito le immagini della salita.

ASCENSIONE N. 964 dal 1979

Il Rifugio Zilioli rivestito di galaverna
Il Pizzo del Diavolo
La cresta del Redentore
Sotto alla galaverna c’è la croce del M. Vettore
Cornici di neve sulla cresta per la cima di Pretare, sullo sfondo in Gran Sasso
Veduta verticale mozzafiato sull’imbuto del Canalino, a destra la Piramide
La cresta M. Vettore – Cima di Pretare
Verso la Cima di Pretare
Veduta dell’intero gruppo dei Monti Sibillini dalla cima del M. Vettore
La cresta da Forca Viola al Quarto S. Lorenzo e la Valle di Pilato
Il Canale Maurizi al Pizzo del Diavolo
La Cima del Redentore ed il Pizzo del Diavolo visti dal pendio del M. Vettore
Dopo 20 anni di onorato servizio e qualche migliaio di chilometri all’attivo anche il mio secondo paio di ramponi Cassin ha ceduto, spezzati a seguito di incastro su delle rocce durante la discesa dalla cima del M. Vettore. Una cosa che capita solo a chi va spesso in montagna. Per fortuna, con l’esperienza che ho, riesco comunque a camminare con il mezzo rampone che mi rimane.
La Cima del Lago