CRESTA SUD DI CIMA DI COSTA VETICHE E CRESTA OVEST DI PUNTA BAMBUCERTA IN GIORNATA.

Il 22 agosto 2024, con Francesco, Gilberto e Paolo abbiamo salito la Cresta Sud della Cima di Costa Vetiche (1935 m.). L’idea era quella di, una volta salita la cresta Sud, raggiungere la Forcella Cucciolara, scendere in Val di Tela e risalire la Punta Bambucerta (1869 m.) per la ripida cresta Ovest, chiamata in zona L’Abbandonata .

Invece dopo aver salito la cresta Sud di Cima di Costa Vetiche abbiamo raggiunto la Punta Bambucerta per la cresta classica e poi ci siamo cimentati nella discesa della cresta Ovest verso la Val di Panico, come ben si sa è più facile andare in salita che in discesa ma ci siamo voluti mettere alla prova perché bisogna sapere pur discendere in caso di abbandono di una via come questa. Consiglio comunque di percorrere la cresta Ovest di Punta Bambucerta in salita dalla Val di Tela.

Ovviamente le due salite sono destinate ad escursionisti esperti, che si sanno muovere su terreni ripidi e che conoscono la zona ed è necessario utilizzare almeno una piccozza.

Come di consueto non riporto le intere tracce GPS perché toglierei lo spirito d’avventura che le salite possono dare.

ACCESSO: Le due salite proposte prevedono come punto di partenza l’Area picnic posta nel primo tornante della strada che da Bolognola sale alla Pintura. Si arriva in auto ad un piazzale con fontana, bracieri e tavoli di legno dove si parcheggia.

DESCRIZIONE: Dall’area picnic si prosegue la strada sterrata con indicazione Forcella del Fargno/Pizzo Tre Vescovi, dopo alcuni chilometri la strada si trasforma in un sentiero in lieve salita, in circa un’ora si raggiunge la strettoia della valle fra alte pareti di roccia rossa, alla base della cresta Nord del Monte Acuto e la cresta Sud della Cima di Costa Vetiche, l’oggetto di una delle due salite proposte.

La strettoia termina bruscamente, si passa da alte pareti rocciose a canaloni erbosi, qui il sentiero sale il pendio verso destra, si continua fino al secondo tornante oltre il quale si inizia a salire nel canalone erboso (foto n. 1-3 / 25-26) in direzione di alcune pareti rocciose a placche verticali spesso bagnate. (354089,2 E – 478033,4 N; 1515 m.).

Si risale in verticale un tratto di misto erboso molto ripido (foto n.4) tenendo le placche sulla destra fino a raggiungere una cresta erbosa che costituisce la sponda sinistra (in salita) di un canale, la sponda destra è la cresta oggetto di salita (30 minuti).

Si scende quindi nel canale erboso dirigendosi verso la base di alcuni torrioni rocciosi (354198,4 E – 4758234,7 N; 1605 m.), si aggirano nel lato destro e si prende la cresta Sud di Cima di Costa Vetiche che inizia proprio sopra di essi (foto n.7-9).

Si risale il filo di cresta con tratti rocciosi molto ripidi per poi proseguire su tratti erbosi meno ripidi fino alla cima (1 ora, foto n.11-16 / 27).

Una volta raggiunta la Cima di Costa Vetiche (359863,3 E – 4758700,3 N; 1935 m.) si percorre la bella cresta in direzione Ovest verso Forcella Cucciolara (foto n.23-24), noi invece, poco prima di scendere alla Forcella Cucciolara, abbiamo proseguito la cresta Nord per raggiungere la Punta Bambucerta e discendendo successivamente la Cresta Ovest fino alla Val di Tela. Quindi siamo risaliti alla Forcella Cucciolara (foto n.31-39) ma consiglio di fare l’itinerario descritto di seguito:

Dalla Forcella Cucciolara si scende quindi per traccia di sentiero in Val di Tela, si percorre l’intera valle tenendosi sul pendio di destra fino a raggiungere la Cresta Ovest di Punta Bambucerta, in corrispondenza di un tratto meno ripido da cui si accede anche alla parete Nord (40 minuti; 353310,5 E – 4759749,7 N; 1635 m.).

Da questo punto si inizia a salire il filo della Cresta Ovest fino alla cima superando un tratto roccioso a circa due terzi della salita, deviando su ripidissimo pendio a destra per poi riprendere il filo di cresta (foto n. 44-46) fino a raggiungere la cima di Punta Bambucerta situata poco più verso Sud (1 ora; 353549,6 E – 4759473,1 N; 1869 m.).

Nella Zona della selvaggia e isolata Val di Tela, oltre a due percorsi descritti in bibliografia, entrambe con accesso da Forcella Cucciolara, quali:

  • sentiero Val di Tela – Versante Nord di Monte Rotondo- Cresta tra M.Pietralata e M: Rotondo (cresta sopra Orto della Regina), facile, descritto su una vecchia guida del Parco e riportato anche nell’articolo “MONTE PIETRALATA E MONTE ROTONDO PER LA VAL DI TELA” del 15/11/2020 nel presente blog.

  • Sentiero Val di Tela – Orto della Regina – versante Est del Monte Pietralata e cima – Monte Rotondo, solo per esperti escursionisti, descritto su una vecchia guida del Parco.

personalmente ho percorsi e descritto i seguenti itinerari:

  • Canale ad “S” tra il Monte Cacamillo e il Monte Pietralata e il sentiero dimenticato nel versante Sud del Monte Cacamillo descritto a pagina 79 del mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”.

  • Grotte di Angilino sulla testata della Valle dell’Acquasanta descritto a pagina 32 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” .

  • Punta Bambucerta, parete Nord, dove ho tracciato due bellissimi itinerari riportati a pagina 49 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” .
  • Punta Bambucerta, per la cresta Sud, itinerario classico dalla Forcella Cucciolara descritto nel presente blog in data 23/01/2023.

  • Punta Bambucerta dall’Efre per la Cresta Nord-est, descritto nel presente blog in data 28/05/2002.
  • Punta Bambucerta per la Cresta Ovest in discesa dalla cima nella Val di Tela (presente articolo).

Insomma posso dire con orgoglio che la Punta Bambucerta è la mia Cima.

1- Dal secondo tornante del sentiero che dall’area pic-nic della Vall del Fargno sale verso il Rifugio del Fargno si lascia il sentiero e si sale una cinquantina di metri per il canalone erboso.
2- Quindi si inizia a risalire un tratto di ripido misto erboso a sinistra di una parete rocciosa spesso bagnata.
3- Si sale in verticale su pendii sempre più ripidi.
4- Alle spalle le sorgenti del Fiastrone ed il versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
5- E la forcella del Fargno con l’omonimo Rifugio.
6- Si raggiunge così la prima cresta da cui si scende al canalone a destra per raggiungere la cresta di salita vera e propria.
7- La cresta di salita con, a destra, i torrioni rocciosi di cui dobbiamo raggiungere la base per iniziare la vera e propria salita.
8- Alla base dei torrioni.
9- La base dei torrioni della foto n.7 che si devono scavalcare per andare a prendere il filo di cresta della Cima di Costa Vetiche.
10- La cresta sopra ai torrioni di roccia delle foto precedenti.
11 – 16 – Fasi di salita della cresta Sud di Cima di Costa Vetiche, di fronte sempre il versante Nord del Monte Acuto e del Pizzo Tre Vescovi con l’orribile strada del Fargno che taglia i pendii.
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17- La Valle del Fargno con il sentiero di raggiungimento proveniente dall’Area Picnic di Bolognola.
18- Il verticalissimo versante Nord del Monte Acuto, oggetto di salite invernali.
19- La Valle del Fargno con il Monte Castel Manardo e la Pintura di Bolognola con il Monte Valvasseto.
20 – 21 -L’ultima parte della cresta
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23-E la Cima di Costa Vetiche con la Pintura di Bolognola sullo sfondo a sinistra.
24- Ed il Monte Castel Manardo alle spalle e la Forcella Bassete al centro.
25- La cresta che scende verso Forcella Cucciolara, da cui accederemo a Punta Bambucerta, la prossima meta.
25 – 26 – Particolare della prima parte della salita dopo aver lasciato il sentiero per il Rifugio del Fargno.
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27- L’intera cresta di salita.
28 – 29 – La Forcella Cucciolara e la Val di Tela a destra viste dalla cresta verso la cima di Punta Bambucerta.
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30- Punta Bambucerta, al centro il Monte Cacamillo e a sinistra il Monte Pietralata, in fondo la Testata della Valle dell’Acquasanta.
31- La cima di Punta Bambucerta con, a sinistra, la cresta Ovest che faremo in discesa.
32- Il primo tratto della cresta Ovest.
33- In fondo la parte finale della cresta ma nella parte centrale ci aspetta il tratto più ripido. Di fronte il Canale ad “S” tra il Monte Cacamillo e il Monte Pietralata descritto a pagina 79 del mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”.
34- La parete Nord di Punta Bambucerta dove ho tracciato due bellissimi itinerari riportati a pagina 49 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”
35- Iniziano delle roccette.
36 – 37 – Che ci obbligano a traversare verso sinistra.
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38- Al termine della cresta ci dirigiamo verso il fondo della Val di Tela, come si nota dal Monte Cacamillo che si sta allontanando..
39- La bellissima e selvaggia Val di Tela.
40- La Val di Tela vista dalla Forcella Cucciolara con la Punta Bambucerta a destra il Monte Cacamillo al centro e il Monte Pietralata a sinistra.
41- Le due piramidi della Punta Bambucerta e del Monte Cacamillo.
42- Il restringimento della Valle del Fargno in corrispondenza della cresta Nord del Monte Acuto e la cresta Sud di Cima di Costa Vetiche. A sinistra il pendio di salita proprio dopo l’ultima parete rocciosa.
43- Il restringimento della Valle del Fargno.
44- Il versante Nordest di Punta Bambucerta con il percorso proposto in rosso.
In giallo e celeste i percorsi già effettuati nella cima e descritti o nei miei due libri o nel presente blog.
45 – 46 – Il percorso proposto della cresta Ovest di Punta Bambucerta visto dalla cresta tra il Monte Rotondo e il Mont Pietralata.
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47- Pianta satellitare dei percorsi proposti. In rosso le salite descritte, in giallo i percorsi di concatenazione, in celeste il percorso di discesa.



CIMA DI COSTA VETICHE INVERNALE DA BOLOGNOLA con variante a Punta Bambucerta e/o Monte Rotondo

Il 16 febbraio 2017, grazie a condizioni di innevamento ottimali, è stata ripercorsa integralmente da Bolognola, la lunga cresta (5 km.)  Balzo della Croce – Costa Vetiche – Cima di Costa Vetiche (neppure riportata sulle carte) – Forcella Cucciolara, per poi proseguire fino alla cima di Punta Bambucerta e/o alla cima di Monte Rotondo con un dislivello di oltre 1000 metri, già percorsa da me diversi anni fa ma non documentata.

Come di consueto anche
questo itinerario invernale, percorso in una zona praticamente sconosciuta e
non frequentata del gruppo nord dei Monti Sibillini (una delle poche zone dei
Monti Sibillini facilmente raggiungibile in auto dopo il sisma dell’Ottobre
2016), non è descritto in alcuna guida in commercio.

La salita, effettuata già
anche in estate,  è di interesse
principalmente invernale e va effettuata, specie nel ripido tratto roccioso che
precede la Cima di Costa Vetiche, con condizioni di neve stabile e gelata per
l’elevato rischio slavine che il pendio nord della cima presenta.

L’itinerario proposto è
lungo e richiede attenzione nel tratto roccioso di Costa Vetiche e, per chi
prosegue verso il Monte Rotondo, nel tratto a monte di Forcella Cucciolara e
alle cornici presenti nei versanti nord, come sono state trovate
eccezionalmente in occasione della prima salita (ben visibili nella foto n.7).

Naturalmente sono
richiesti ramponi e consigliabili due piccozze e può risultare utile una corda
nella salita del tratto roccioso di Costa Vetiche.

Accesso:

L’itinerario prevede come
base di partenza il primo nucleo abitato di Bolognola denominato Villa da Piedi
o Bentivoglio (dal nome di una delle tre famiglie Bolognesi che fondarono
l’abitato, le altre sono Pepoli per Villa di Mezzo e Malvezzi per Villa da
Capo) che si raggiunge in auto per la strada Fiastra – Acquacanina – Bolognola
(354720,6 E – 4762098,8 N; 975 m).

Salita:

Dalla frazione
attualmente chiusa al traffico dopo il sisma, si scende a piedi per la strada
in direzione della chiesa, si attraversa il nucleo abitato e la strada si
trasforma in un tratturo che, evitando una deviazione a sinistra, in breve (10
minuti) porta al torrente Fiastrone.

Si supera il torrente su
un vecchio ponte e si inizia una ripida salita sul versante opposto all’interno
del bosco su un ampio sentiero.

Si raggiunge Balzo Bonomo
e si prosegue fino ad incrociare il tracciato in piano del canale di raccolta
delle acque della condotta forzata della Centrale idroelettrica di Bolognola.

Volendo si può proseguire nel tracciato del canale ed uscire sempre sulla cresta di salita 50 metri più a valle (questo è una parte dell’itinerario descritto sulle guide che permette di raggiungere le cascate dell’Acquasanta da Villa da Capo di Bolognola)

1-La cresta di salita vista dalla strada Pintura di Bolognola – Sassotetto.
2-La lunga cresta di salita vista dal Balzo della Croce.
3- La cima di Costa Vetiche in ombra a sinistra e la Punta Bambucerta a destra, al centro sullo sfondo la cima del M. Rotondo.
4- Da sinistra la Punta Bambucerta, il Monte Pietralata e Monte Cacamillo, al centro in ombra la Valle dell’Acquasanta.

Si prosegue sempre in
salita e dopo 30 minuti si sbuca nei prati sommitali della cresta tra lo
Scoglio Ramaggiore e il Balzo della Croce (foto n.1; 354427,3 E – 4761567,2 N;
1125 m).

            Si
prosegue la cresta erbosa in salita fino a raggiungere, in altri 20 minuti, il
Balzo della Croce caratterizzato da una alta ma esile croce in ferro (354693 E
– 4761232 N; 1276 m.).

            Quindi
seguendo fedelmente il filo di cresta sempre in salita costante si raggiunge la
Macchia dell’Aratro, (30 minuti; 355281 E – 4760025,5 N; 1500 m.) bellissima
faggeta di alto fusto.

            Oltrepassato
il tratto di bosco la cresta inizia a impennarsi ed assottigliarsi sempre di più.

            Dopo
altri 45 minuti si arriva in prossimità di uno scoglio verticale di scaglia
rossa che rappresenta la parte più impegnativa della salita (354247,5 E –
4758916,3 N; 1790 m.).

            Dalla
base dello scoglio si traversa delicatamente verso destra per una ventina di
metri per evitare le friabili rocce quindi si risale su un tratto innevato
molto ripido.

Scavalcata una crestina
innevata si devia quindi verso sinistra con un lungo traverso per andare a
riprendere il ripido filo di cresta sopra allo scoglio stesso.

Si raggiunge così una
prima cima senza nome a quota 1870 m. (354144,7 E – 4758801,5 N) dove, del
versante sud, esce la via invernale n.12 descritta nel mio secondo libro “IL
FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” edito nel 2014.

            Si
prosegue per cresta meno ripida e con circa 45 minuti dallo scoglio si
raggiunge la cima di Costa Vetiche a quota 1950 m. (353681 E – 4758613,7 N) da
cui si domina l’intera Valle Tela e la parete nord del Monte Rotondo.

Variante a Punta Bambucerta:

            Dalla
Cima di Costa Vetiche si scende con attenzione nel versante nord a prendere la
lunga cresta (800 m.) che la collega alla Punta Bambucerta, denominata anche in
zona “l’Abbandonata” proprio per la sua difficoltà di accesso.

            In
circa 30 minuti di facile ed aerea cresta si giunge alla cima di Punta
Bambucerta a quota 1869 m. (353542,4 E – 4759469,2 N) a picco sopra alla Valle
dell’Acquasanta a nord e la Val di Tela a ovest.

            Da
questa cima si può osservare la selvaggia area che risulta praticamente
frequentata solo dalla mia cordata; infatti ricordo le vie da me aperte in zona:

  • Parete
    nord di Punta Bambucerta; Via dell’Abbandonata estiva ed invernale; itinerario
    n. 7 descritto nel mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” Anno 2011.
  • Grotte
    di Angilino; itinerario estivo n. 3 descritto nel mio libro “I MIEI MONTI
    SIBILLINI” Anno 2011.
  • Canale
    ad “S” del Monte Cacamillo e sentiero dimenticato, dalle sorgenti
    dell’Acquasanta; itinerario n. 10 descritto nel mio libro “IL FASCINO DEI MONTI
    SIBILLINI”, anno 2014.
  • Salita alla Cima di Costa Vetiche, via invernale n.12 descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”,  anno 2014
5- La cresta e lo scoglio prima della Cima di Costa Vetiche, visibile in alto  a destra
6- Il tratto più impegnativo, il superamento del grande scoglio di roccia rossa, in corrispondenza delle stelline le successive foto n.8, 9 e 10
7- Panoramica del tratto di cresta più bello e più impegnativo dell’intera salita in ottime condizioni d’innevamento.
8- Il tratto iniziale del traverso di destra per il superamento dello scoglio, a destra il M. Pietralata.
9- Il tratto centrale del traverso sinistro per andare a riprendere il filo di cresta.
10- L’ultima ripida salita prima della Cima di Costa Vetiche, con la neve nel versante est che si stava già
      ammorbidendo

In occasione di questo itinerario
abbiamo individuato nella zona una ulteriore possibile via nuova che sarà
oggetto di una nostra futura salita !

Variante a Monte Rotondo:

            Dalla Cima
di Costa Vetiche si scende per 150 metri, con attenzione specie nell’ultimo
tratto,  nel ripido versante sud-ovest in
direzione di Forcella Cucciolara (353572 E – 4758547,5 N) posta più in basso a
quota 1917 m.             Dalla Forcella
Cucciolara si prosegue e ci si innalza sempre in direzione sud-ovest per la
cresta che si fa sempre più ripida, in direzione di Monte Rotondo.

            Questo
itinerario è già stato percorso più volte e lo si può raggiungere più
brevemente e facilmente utilizzando come itinerario di salita la discesa di
seguito descritta.

Si raggiunge una paretina
rocciosa che si supera direttamente (foto n.16) su passaggio di II° o
aggirandola a sinistra su ripido pendio nevoso se in buone condizioni.

            Si
riprende il filo di cresta che dopo circa 100 metri si corica diventando meno
ripido fino alla antecima del Monte Rotondo a quota 2058 m. (353329 E –
4758372,3 N)

            Da
questa cima dapprima per cresta in lieve discesa poi per salita e ampio pianoro
sommitale in circa un’ora si raggiunge la cima del Monte Rotondo a 2012 m.
(352825,8 E – 4758570 N).

11- Il versante sud-est del Monte Cacamillo che incombe sopra alla Valle dell’Acquasanta, evidenziato dalle frecce si nota il “sentiero perduto” , dietro alla cresta rocciosa invece corre l’itinerario del “Canale ad “S” al Monte Cacamillo descritto nell’itinerario n.10 del mio libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”,
12- La verticale parete nord del nostro piccolo “Cervino”, il Monte Acuto, a destra il Pizzo Tre Vescovi con una enorme cornice di neve nel versante nord, visti dalla Cima di Costa Vetiche.
13- La strada che collega la Pintura di Bolognola al Rifugio del Fargno sotto a M. Acuto, in condizioni invernali, per il rischio slavine non è raccomandabile percorrerla come ha fatto qualche incosciente, come ben visibile dalla traccia lasciata sulla neve fresca, ci sono ben due lapidi (stelle) a memoria di chi è precipitato a valle !!!!
14 – La Cima di Costa Vetiche, sullo sfondo a sinistra il M. Sassotetto ed il Pizzo di Meta, al centro il M. Valvasseto, a destra la Pintura di Bolognola, a sinistra in basso la cresta di salita e il Poggio della Croce
15- La cresta percorsa con il tratto finale più impegnativo fino alla Cima di Costa Vetiche, visto dal Monte Acuto, all’interno del cerchio lo scoglio della foto n.6 visto dal versante est.
16- L’itinerario di salita da Forcella Cucciolara al Monte Rotondo con la paretina rocciosa da superare.

Discesa:

            Dalla
Cima di Costa Vetiche e dalla variante a Punta Bambucerta si scende nel
versante sud nel canalone che da Forcella Cucciolara conduce alle Sorgenti del
Fiastrone (itinerario in giallo della foto n.17).

            Tale
itinerario è stato più volte percorso anche in salita per raggiungere più
brevemente la cima del Monte Rotondo d’inverno partendo dal primo tornante
della strada che collega Bolognola alla Pintura.

            Quindi
raggiunto il torrente lo si percorre dapprima per tracce di sentiero poi per
strada sterrata fino ad una zona attrezzata per pic-nic quindi fino a prendere
la strada che da Bolognola sale fino alla Pintura.

            Per
strada asfaltata si scende per gli abitati di Bolognola fino a Villa da Piedi.

            Da
Monte Rotondo si consiglia di scendere per la cresta sud-est (itinerario
arancio nella foto n.17) fino a raggiungere il Rifugio del Fargno quindi si
segue un tratto di strada che scende verso la Pintura di Bolognola, all’altezza
del Rifugio scende sottostrada nel versante nord e per tracce di sentiero si
raggiungono le sorgenti del Fiastrone.

            Quindi
si percorre l’itinerario di discesa descritto sopra.

            Si
ricorda che il vallone di Forcella Cucciolara e soprattutto il versante sud-est
del Monte Rotondo e di Costa Vetiche sono fortemente esposti a rischio slavine
(all’interno del cerchio della foto n.17) anche in considerazione che vanno
percorsi in discesa al pomeriggio, con il sole che ha riscaldato i versanti fin
dal mattino presto, pertanto per questo itinerario vanno scelte condizioni di
innevamento stabile e basse temperature.

GIANLUCA CARRADORINI – CIOCCHETTI STEFANO                          

16 Febbraio 2017

17- L’itinerario di salita al M. Rotondo in rosso e gli itinerari di discesa da Cima di Costa Vetiche – Punta Bambucerta in giallo e da M. Rotondo in arancio (utilizzabili anche come itinerari di salita).

ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

GIALLO: ITINERARIO DI DISCESA