FONTE DI RIO SACRO da Macereto

Itinerario proposto da Manuel, anche questo non è descritto in alcuna bibliografia dei Monti Sibillini.

Abbiamo percorso questo itinerario in due riprese, la prima nel mese di Aprile 2021, non appena è stato possibile dopo il blocco per la pandemia, la seconda nel mese di Novembre di questo stesso anno.

ACCESSO: per il punto di partenza riporto le stesse indicazioni dell’itinerario Croce di Monterotondo da Macereto. “Si raggiunge con l’auto il Santuario di Macereto da Visso, dietro al santuario si gira a destra in direzione di Ussita e si prosegue per circa due chilometri su comoda strada asfaltata fino al valico delle Arette dove in corrispondenza di un ampio slargo, convergono altre due strade sterrate e si parcheggia l’auto in modo da far passare gli automezzi dove è presente un grande abbeveratorio per i bovini sulla sterrata che sale verso il M. Careschio (347779,2 E – 4758482 N; 1115 m.)”.

DESCRIZIONE: in foto 1 carta dei Monti Sibillini scala 1:25000, in foto 2 stralcio carta IGM.
La prima parte del percorso coincide, per un primo tratto, con l’itinerario per la Croce di Monterotondo. “Dal parcheggio si prende il tratturo che sale sopra strada e che si dirige in direzione Nord. Lo si segue per circa 800 metri fino ad un bivio (347887,2 E – 4759319 N; 1160 m.) dove si lascia il tratturo che gira nettamente destra e si individuano ben 3 sentieri. Si prende il primo sentiero a destra che inizia a salire verso la pineta sovrastante in direzione Nord-est (sentiero contrassegnato sulla carta con numero 279). Il sentiero centrale proviene da Cupi di Visso mentre quello di sinistra proviene direttamente dal Santuario di Macereto da cui si può anche partire. Dopo 500 metri di salita si raggiunge la base della pineta ed il sentiero cambia direzione, si sale verso Est sempre al margine del bosco, dopo circa 600 metri si attraversa un ampio canalone (348759,4 E – 4759566,5 N; 1345 m.)”.
A questo punto, come indico nello schema in foto 3, occorre abbandonare il sentiero principale per seguire invece la traccia di sentiero che costeggia il canalone erboso (foto 4). Una volta raggiunti i piani soprastanti, con il Monte La Banditella sulla sinistra, si intercetta la strada sterrata che dai Piani di Pao procede in direzione Fiastra. Fatti pochi metri proprio in direzione Fiastra, dopo una doppia curva destra-sinistra, ci troveremo sulla destra una zona erbosa in leggero declivio, dal quale parte l’antico sentiero che conduce verso la zona del Casale Gasparri passando per la fonte del Rio Sacro. Nella foto 5 lo schema che indica il punto in cui scendere. In foto 6 la traccia iniziale del vecchio sentiero, che si infila in un canalone detritico poco prima di inoltrarsi nel bosco. In foto 7 la stessa traccia come la si vede da sopra, appena scesi sotto la strada sterrata. Nella foto 8 una vista dello stesso punto presa dal Casale Gasparri. Sotto la strada sterrata che prosegue in direzione Cupi-Fiastra, é ancora ben evidente la traccia del sentiero che esisteva da prima. Infatti ancora non vi era traccia della strada sulla carta IGM del 1952 che è raffigurata nella foto 2.
Nella foto 9 il canalone fotografato ad Aprile, con ancora presente l’ultima neve. Appena scesi nel canalone detritico, seguendo la traccia che si infila nel bosco, si scende per un brevissimo tratto di una cinquantina di metri. Qui occorre prestare attenzione perché è presente un bivio. La traccia principale continua a scendere mentre sulla destra (abbiamo trovato un segnale con omino in pietra), si prende il sentiero verso la fonte del Rio Sacro.
Mi soffermo un momento sulla traccia  che scende a destra, molto interessante ma non ancora mai percorsa. Esaminando la carta in foto 10, è indicato un sentiero che scende verso il Rio Sacro fino ad un ulteriore bivio. A questo bivio, voltando a destra si risalirebbe per un po’ verso una sorgente, proveniente dalla stessa vena della fonte posta più in alto, mentre a sinistra la traccia scenderebbe fino ad attraversare il Rio Sacro e, passando sotto la zona denominata “li Merigghi” tornerebbe verso la Valle del Rio Sacro alla partenza del sentiero per il Casale Gasparri (contrassegnato sulla carta dei sentieri dal numero 321). Se tutto ciò fosse ancora percorribile, si passerebbe da circa 1500 metri (alle pendici del Monte La Banditella) fino ad arrivare ai 900 metri del fondo valle, con un dislivello non trascurabile. Nella Foto 10, scattata in Aprile prima che le piante rimettessero il fogliame, si intravede una traccia sotto la zona de Li Merigghi, sul versante opposto. La foto 11 invece è stata scattata in questo mese di Novembre, solo una settimana dopo aver percorso l’itinerario che sto descrivendo, dai Piani di Ragnolo. In presenza di neve, il sentiero che scende si nota in maniera piuttosto evidente anche se la foto è scattata da molto lontano e non è venuta proprio nitidissima.
Tornando invece al percorso in descrizione, dopo aver quindi preso a destra al primo bivio si imbocca una traccia che prosegue più o meno sempre con andamento pianeggiante, mantenendosi a mezza costa all’interno del bosco. Dopo circa una ventina di minuti/mezz’ora, si incontra un secondo bivio (che al contrario del primo non è indicato in mappa). Anche qui bisogna mantenersi sulla destra. Nella prima uscita fatta in Aprile, avevamo provato la traccia che scende sulla sinistra, ma si perde poco dopo e quindi siamo tornati indietro. Dopo circa altri 20 minuti di cammino senza dislivelli significativi, si arriva all’insenatura sotto la Croce di Monte Rotondo, denominata “Il Vallone”, dove è indicata sulla mappa la Fonte di Rio Sacro. Noi un vero e proprio fontanile non lo abbiamo trovato, c’è una zona dove l’acqua esce copiosamente da una parete rocciosa (foto 13 e 14). Forse una volta esisteva una vasca che poi è rimasta interrata, chissà. Nella scarpata al di sotto di queste rocce e del sentiero, una cinquantina di metri più in basso, si udiva scorrere acqua e sono sceso trovando un ruscello che sgorga dal terreno proprio in quel punto (foto 15). La cosa mi ha poi costretto ad una faticosa risalita.
Dopo aver superato la sorgente ed il ruscello, il sentiero fa una curva quasi a gomito verso destra, sopra uno sperone. Scendendo un poco sotto il sentiero, da questo punto si può ammirare la vallata sottostante. Si procede ancora per circa tre quarti d’ora su traccia di sentiero piuttosto evidente e si sbuca nei prati sottostanti al Casale Gasparri. Anche qui, un omino in pietra segnalava l’imbocco del sentiero per chi eventualmente arrivasse dai prati, in senso inverso. Per ritornare verso il valico delle Arette, dal Casale (dove vi è anche un fontanile che consente di fare scorta d’acqua) si imbocca il tratturo sterrato che riporta verso la strada sterrata che collega Casali di Ussita al rifugio del Fargno. Una volta raggiunto l’incrocio con questa strada, la si deve attraversare e poco a sinistra si incontrerà la traccia del sentiero 279 che riporta al punto di partenza (si veda la foto n.16 e nuovamente la carta nella foto n.1).
Con il senno del poi, fare il percorso in senso inverso è forse più comodo, almeno la prima volta, in quanto elimina il rischio di errori in corrispondenza dei due bivi incontrati.

Altre foto n.18-28 del novembre 2021

n. 29-36 dell’Aprile 2021

Sempre accurato nella descrizione, grazie Manuel per la collaborazione.

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Foto 17 – Il Santuario di Macereto, visto dal sentiero poco sopra il valico delle Arette, salendo verso i Piani di Pao. Sullo sfondo il Monte Torricchio
Foto 18 – 19 alcuni dei numerosi faggi “tormentati” che si incontrano lungo lungo il sentiero che conduce alla fonte del Rio Sacro
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Foto 20 – altro faggio incontrato lungo il sentiero, presentava una caratteristica cavità piena d’acqua
Foto 21 – ultimo tratto di sentiero subito prima di sbucare nei prati al di sotto del Casale Gasparri, prati che si intravedono già al di là degli alberi unitamente al Monte Rotondo.
Foto 22 – il fontanile del Casal Gasparri, sulla sinistra la faggeta che avevamo appena attraversato era totalmente in ombra.
Foto 23 – sempre dal Casale Gasparri, veduta del Monte Val di Fibbia. Sulla sella a sinistra, lungo la strada sterrata che da Fiastra prosegue verso il Fargno, si nota una piccola costruzione bianca conosciuta come rifugio di Ernesto.
Foto 24 – Il Monte Rotondo fotografato dal tratturo che dal Casale Gasparri riporta in direzione del valico delle Arette, passa al di sopra della faggeta e del sentiero della fonte.
Foto 25 – veduta della zona delle sorgenti del Rio Sacro dallo stesso tratturo
Foto 26 – veduta del Monte Pietralata e, subito sotto, la zona denominata “Li Merigghi”. Sulla destra il tratturo di prima, posto sul versante nord del Monte Croce di Monterotondo.
Foto 27 – il valico delle Arette è un ottimo punto per fotografare il maestoso Monte Bove, specie con la luce pomeridiana (di mattina è controsole).
Foto 28 – la zona della fonte, con neve ancora presente.
Foto 29 – fungo saprofita su tronco di albero caduto.
Foto 30 – una veduta del versante nord-ovest del Monte Pietralata e della Valle del Rio Sacro. Si vede in maniera piuttosto netta una traccia di sentiero.
Foto 31 – dalle pendici del Monte la Banditella, l’imbocco del canalone detritico, la faggeta su cui si sviluppa il sentiero e sopra di essa la Croce di Monterotondo e più a sinistra il Monte Rotondo, coperti ancora dalle ultime nevi primaverili.
Foto 32 – ancora la Croce di Monte Rotondo ed il Monte Rotondo. La carrareccia per il Casale Gasparri ancora invasa dalla neve.
Foto 33 – la lingua di neve accumulata dal vento, ormai quasi tutta disciolta, sopra il canalone.
Foto 34 e 35 – vedute del Monte Bove dal sentiero 279 nel tratto che dai Piani di Pao riporta verso il valico delle Arette, costeggiando la pineta.
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