VAL DI PANICO Ciaspolata da Casali a Forca Cervara

Classica e facile escursione di fondo valle resa più impegnativa dalla recente neve ancora non assestata che ci ha costretto ad usare le ciaspole già dalla partenza da Casali di Ussita e con cui siamo arrivati, con Silvia, fino alla base della Forca Cervara, con circa 11 km di sviluppo e 800 metri di dislivello.

Senza le ciaspole saremo arrivati non oltre le sorgenti del torrente Ussita.

Di seguito le immagini dell’escursione.

1- Grande cornice nel bordo del canale di Fonte Angagnola.
2- La Cima del Lupo sul bordo sinistro del Canalone Nord con scarso innevamento, si nota la traccia a sinistra che permette di scavalcare la cresta rocciosa di fronte per raggiungere la cima.
3 – 4- La parete Est del Monte Bove Nord con il grande torrione della Punta Anna.
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5- Dettaglio della Punta Anna denominata anche “testa di scimmia”..
6- I verticali canaloni della parete Est del Monte Bove Nord.
7- Il Monte Bove Sud e la testata della Val di Panico.
8- I versanti Sud della Croce di Monte Rotondo a sinistra, sgombra dalla neve e il Monte Rotondo a destra.
9- Steli di Verbascum emergono dalla neve purtroppo non abbondante.
10- Le pareti Nord del Monte Bove Sud con, al centro, la cascata di ghiaccio denominata “Torre di Luna” .
11- La cascata ghiacciata Torre di Luna in condizioni non eccezionali.
12- Tra ombra e luce sale il canale Maurizi, facile salita invernale, situato sulla parte destra delle pareti del Monte Bove Sud.
13- Siamo i primi a salire la val di Panico, qui nella zona denominata “il pozzetto” dove, d’estate, è presente una sorgente.
14- 15- Cammini paralleli: noi e una volpe passata di recente.
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16- 17- Le tracce delle nostre ciaspole segnano la neve fresca della Val di Panico.
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18- La seconda parte della testata della Val di Panico sotto al versante Est del Monte Bove Sud.
19- Il bellissimo e ripidissimo canale Est del Monte Bove Sud salito da me anni fa, in prima salita, e descritto a pagina 119 del mio libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI
20- Esercitazioni aeree di caccia militari sopra la Val di Panico, nemmeno quassù si può stare in pace.
21- Il Pizzo Tre Vescovi e la Forcella Angagnola da cui tracima la nebbia dalla Valle dell’Ambro.
22- Il Pizzo Berro e la nebbia che tracima invece dalla Valle del Tenna.
23- E ormai la nebbia sta scendendo dalla Forca Cervara anche il Val di Panico
24- Sciatori salgono sotto al Monte Cascino mentre noi già scendiamo.
25- Il Monte Cascino divide la Val di Panico, a destra si va alla testata verso Forca Cervara a sinistra si sale a Valle Vipera, sotto al pericoloso versante Ovest di Pizzo Berro.
26- Piccola slavina da manuale, partita da un punto in alto e termina con la cosiddetta “palla di neve”
27- Altra slavina a lastroni di scorrimento sulla Costa dell’Asino, sotto al Rifugio del Fargno.
28- Natura morta in bianco e nero.
29- Immagine particolare: l’ombra della staccionata, posta casualmente parallelamente al percorso del sole, ha preservato la neve che ha formato quindi due cornici più alte rispetto all’altra neve della strada che si è sciolta e larghe quando la stessa ombra.
30- 34- Battaglia aerea tra una cornacchia e un aquila reale.
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LE GROTTE DEL VERSANTE SUD DI FORCA CERVARA.

Il 17 ottobre 2020, insieme a Federico, accompagnati dalla presenza di molti animali selvatici e domestici, abbiamo raggiunto alcune grotte presenti nel versante Sud-est tra Monte Bove Sud e Forca Cervara, nei dintorni del Casale del Berro, che avevamo individuato da tempo dai versanti opposti della montagna. Le grotte si raggiungono a piedi da Passo Cattivo.

ACCESSO: Per raggiungere Passo Cattivo si sale in auto a Frontignano quindi giunti al bivio per Nocria attualmente chiuso, si prosegue per 200 metri quindi si gira a destra, si passa nel piazzale dell’ex palazzetto dello sport, si prosegue verso il gigantesco albergo danneggiato dal terremoto e si prosegue fino raggiugere la strada sterrata che in circa 4 chilometri arriva fino al parcheggio del Monte Cornaccione, alla stazione degli impianti di risalita di Pian dell’Arco. Assurdamente non si può parcheggiare nell’ampio parcheggio posto nei pressi della stazione della seggiovia in base ad una delibera comunale ma occorre lasciare l’auto lungo la strada, intasata d’estate, per evitare sanzioni.

DESCRIZIONE : Dal parcheggio (351010,4 E – 4752610,7 N; 1640 m.) si prosegue a piedi per la strada sterrata che conduce al Cristo delle Nevi – impianti di risalita di Jacci di Bicco, giunti al bivio che conduce agli impianti si prosegue in piano e in circa un’ora dall’auto si raggiunge il disastrato Passo Cattivo. Appena ci si affaccia nella Valle del Tenna sottostante il Passo Cattivo si nota a sinistra, nel pendio che sale verso Monte Bove Sud, una traccia di sentiero in quota (353339,2 E – 4751949,4 N; 1890 m.) che si dirige verso Nord-est in direzione di Pizzo Berro. Si prosegue per il sentiero dapprima ben visibile che poi si trasforma in una traccia appena percettibile ed in circa 30 minuti dal Passo Cattivo raggiunge la parte superiore di una particolare cresta rocciosa (foto n. 7-8) in pendio aperto che scende verso valle (353702,7 E – 4753051 N; 1890 m.). Si lascia quindi il sentiero e si scende per circa 100 metri lungo la cresta rocciosa costeggiandola nel lato sud-ovest a metà della quale si apre la prima grotta raggiunta profonda neppure una decina di metri ma con una bella visuale sulla valle Orteccia posta di fronte (353753,7 E – 4753012,2 N; 1850 m.; foto n.11-12)

Visitata la prima cavità si risale il pendio per riprendere la traccia di sentiero lasciata prima e la si segue dapprima sempre in quota poi in leggera e costante salita fino alle rocce della Forca Cervara.

Poco prima di raggiungere la Sella della Forca Cervara (354345,2 E – 4753708,1 N; 1950 m.) si notano nella stessa quota a destra verso la cresta Sud del Pizzo Berro, dei contrafforti rocciosi (foto n.16 e 22)ed una traccia di sentiero che scende a tornanti verso valle per poi raggirare il primo contrafforte e risalire verso il contrafforte successivo dove, in alto, si notano le altre due cavità presenti. Si risale faticosamente il ripido pendio per circa 100 metri e si raggiunge la prima grotta posta alla base dello sperone roccioso (354515,6 E – 4753794,7 N; 1950 m.). Sopra di essa, in parete, è presente una seconda cavità (foto n.17-18-19-20-21) che si raggiunge in arrampicata risalendo una paretina rocciosa a destra di circa 15 metri. Per la discesa è consigliato portarsi qualche chiodo da lasciare in loco per effettuare una più sicura discesa in corda doppia. Entrambe le cavità sono anch’esse profonde circa una decina di metri ma offrono un sicuro riparo in caso di maltempo.

Visitate queste due grotte si ridiscende il pendio dirigendosi in diagonale verso valle in direzione del Casale del Berro che si nota sulla sinistra sotto ad una zona rocciosa. Si costeggiano le rocce e si attraversa obbligatoriamente sotto a delle alte pareti (354335,4 E – 4753175,8 N; 1700 m.) oltre le quali si apre un grande anfiteatro roccioso (foto n.24-25-26 e 32) posto sulla verticale del Casale. Si risale il pendio erboso entrando nell’anfiteatro dove le pareti rocciose poste a semicerchio creano un caratteristico eco sonoro e lo si costeggia passando sotto ad una alta parete grigia stillicidiosa (foto n.27-28), si prosegue sotto alle pareti e al termine della barriera rocciosa, in prossimità di un canale erboso, si raggiunge la Fonte Vissana (foto n. 29-30-31) più particolare dei Monti Sibillini, costruita nel 1800 e costituita da un muro roccioso artificiale sopra la quale è presente una vasca interrata di circa 1 metro cubo da cui partono ben due tubi metallici da cui sgorga acqua. La fonte, (354236,7 E – 4753163,7 N; 1705 m.) non ha alcun nome, non è riportata sulle carte e non è neppure censita nel catasto delle fonti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini effettuato dal CAI nel 2011.

Superato l’anfiteatro, con una lunga diagonale in leggera salita su pendii erbosi, ci si dirige verso la strada di fondovalle che sale verso il Passo Cattivo che si raggiunge in circa 30 minuti passando per la zona denominata “le Fosse” dove è presente un laghetto di abbeveramento per il bestiame ( foto n.36)

DISCESA: Da Passo Cattivo si prosegue la strada sterrata per il Monte Cornaccione ed in circa 40 minuti si raggiunge l’auto.

1- Caprioli in fuga sotto alla strada per Passo Cattivo
2- Tre femmine di Cervo incuriosite dal nostro passaggio sulla pineta sotto alla strada per Passo Cattivo, il maschio era fuggito prima.
3 – 4 Convivenza tra animali domestici e selvatici, anche se ormai i camosci si possono considerare semiaddomesticati.
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5- Camosci al pascolo a 10 metri da noi non manifestavano alcun timore.
6- Far foto ai camosci ormai non ha più senso, troppo banali, non è più una novità.
7- Il pendio del versante Sud-est di Monte Bove Sud con la cresta rocciosa a metà percorso dove si apre la prima grotta, coperto dalla nebbia ed imbiancato il Pizzo Berro.
8- La cresta rocciosa a metà percorso con la cavità visitata
9- Il Pizzo Berro con la cresta Sud che abbiamo salito e descritto alcuni anni fa, a sinistra in alto sotto alla cresta la barriera rocciosa che nasconde le due altre grotte, in basso a sinistra invece l’anfiteatro visitato al ritorno.
10- Il caratteristico anfiteatro roccioso posto a monte del Casale del Berro
11- La prima grotta sulla cresta rocciosa posta a metà percorso.
12- Veduta panoramica dall’interno della prima grotta.
13- Si prosegue verso la Forca Cervara, sullo sfondo il tracciato che proviene da Passo Cattivo e, fuori ombra, la cresta rocciosa a metà percorso dove è presente la prima grotta.
14- Giunti in prossimità della Forca Cervara, sullo sfondo il Pizzo Berro e dietro il Pizzo Regina.
15- La sottile cresta della Forca Cervara in alto mentre scendiamo il ripido pendio per raggiungere le altre due grotte
16- I contrafforti rocciosi tra Forca Cervara e la cresta Sud del Pizzo Berro che nascondono le altre due grotte.
17- Il primo contrafforte a sinistra, a destra il secondo contrafforte con le due cavità presenti, una alla base a l’altra in parete.
18 – 19 La grotta alla base del secondo contrafforte.
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20- Le due grotte del secondo contrafforte, una alla base e l’altra in parete.
21- Veduta verso la Valle Orteccia dalla grotta alla base del contrafforte.
22- Veduta dei contrafforti tra Forca Cervara e la cresta Sud del Pizzo Berro con le due cavità raggiunte.
23- Discesa verso valle in direzione del Casale del Berro con vista verso Cima Cannafusto e Valle Orteccia.
24 – 25 – 26 – L’Anfiteatro roccioso posto a monte del Casale del Berro, le pareti poste a semicerchio creano un particolarissimo eco sonoro.
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27- 28- La parete grigia stillicidiosa posta al termine dell’anfiteatro roccioso.
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29 – 30 – 31- La Fonte Vissana, dimenticata e posta tra l’anfiteatro roccioso ed un canale erboso.
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32- Veduta dell’anfiteatro roccioso con la sorgente al suo termine sinistro.
33 – 34 – L’anfiteatro con lo sfondo del Pizzo Berro imbiancato.
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35- Il pendio Sud-est del Monte Bove Sud dove si sviluppa l’itinerario proposto con veduta dei siti visitati (ai lati e alla base della zona d’ombra) popolato da bovini.
36- La zona denominata “Le Fosse” con il laghetto di abbeveramento sul versante Est sotto al Passo Cattivo, sullo sfondo la cresta che collega Cima Cannafusto con Cima di Vallinfante.
37- Il versante Sud della cresta compresa tra Monte Bove Sud e Forca Cervara con l’itinerario per raggiungere le grotte.
Pianta satellitare con il percorso proposto.
ROSSO: Itinerario di raggiungimento
VERDE: Itinerario di ritorno



VAL DI PANICO – FORCA CERVARA

ASCENSIONE N. 994 dal 1979

Il 14 Dicembre 2019, con Fausto, Stefano e Federico, partendo da Casali di Ussita che abbiamo raggiunto in auto richiedendo apposita autorizzazione, abbiamo risalito tutta la Val di Panico. Nella valle si alternavano tratti di neve fresca accumulata dal vento con tratti di neve precedente ghiacciata. Nel pendio sotto a Forca Cervara (o Forcella della neve) abbiamo trovato la odiosissima neve non compattata ma con crosta superficiale ghiacciata che si sfondava ad ogni passo. Per fortuna ci siamo alternati nella traccia e alla fine, con non poca fatica, siamo riusciti a raggiungere la Forcella ma poi per il forte vento abbiamo deciso di non proseguire per altra meta

Di seguito le immagini della bellissima giornata invernale.

1-La parete Nord del Monte Bove Nord.
2- La parete Est del Monte Bove Nord
3- La parete Est del Monte Bove Nord dove spicca la Punta Anna o Testa di Scimmia
4- Il versante Sud-Ovest del Monte Rotondo con alte colonne di neve fresca sollevata dal forte vento in quota.
5- La testata della Val di Panico con le pareti del Monte Bove Sud.
6- Fasi si salita in Val di Panico
7- Il versante Ovest del Pizzo Berro.
8- La poca neve lascia scoperte ancora piante secche di Gentiana lutea.
9- Il versante Ovest del Pizzo Tre Vescovi con l’ultimo lembo di bosco della Val di Panico.
10-. Giunti alla testata della Val di Panico il sole sta sorgendo adesso, ore 9,30.
11- La testata della Val di Panico con la cascata “Torre di Luna” ancora non in piena condizione invernale.
12- La cascata “Torre di luna”
13 – 14 – 15 Ci dirigiamo verso la Forca Cervara nella magia della neve fresca
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16 – 17 Salendo verso Forca Cervara ci confrontiamo anche con il forte vento di quota.
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18- Finalmente, con non poca fatica, arriviamo a Forca Cervara
19- Il versante Ovest del Pizzo Berro
20 – 21 Il versante Est del Monte Bove Sud.
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22 – 23 – 24 Le nostre ombre si riflettono sulla neve grazie al sole di metà dicembre molto basso sull’orizzonte durante la discesa in Val di Panico.
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PIZZO BERRO, RISALITA INTEGRALE DELLA CRESTA SUD.

Itinerario inedito, molto
impegnativo sia per lunghezza che per dislivello, adatto solo ad escursionisti
esperti che si sanno muovere su terreno molto ripido.

Itinerario aperto il 1 luglio 2016.

            Si risale
integralmente la ripidissima e rocciosa cresta sud del Pizzo Berro che si
innalza a monte di Capotenna, da 1400 metri circa del fondovalle fino ai 2259
metri della cima passando per la “ferratina del Berro”.

            La salita
invernale di questa cresta non è stata ancora mai effettuata.

Accesso:

L’itinerario prevede come base di partenza
il parcheggio del Monte Cornaccione, in località “Belvedere” di Frontignano di
Ussita, in corrispondenza della stazione di arrivo della nuova seggiovia,  facilmente raggiungibile in auto dal paese.

Avvicinamento:  

Dall’ampio parcheggio si prosegue
la strada sterrata (n.150) che conduce al Rifugio Cristo delle Nevi – campi da
sci Jacci di Bicco.

Giunti al bivio per gli
impianti di risalita si prosegue la strada sterrata in piano fino a raggiungere
il Passo Cattivo (45 minuti, sentiero n.1).

            Dal
Passo Cattivo si prosegue la strada in discesa, si supera il primo tornante nei
pressi della località “Le Fosse” dove è presente un piccolo laghetto e si
continua in discesa.

Si supera un secondo
tornante e, dopo un lungo rettilineo, si arriva al terzo tornante (354266,3 E –
4752838,4 N; 1595 m; 30 minuti)  dove
parte in piano un sentiero che permette di raggiungere, in 10 minuti,  il Casale del Berro, visibile di fronte.

Raggiunto di Casale si
prosegue quindi per altri 15 minuti in lieve salita verso la cresta S del Pizzo
Berro che si innalza di fronte a voi e che inizia con un grosso spuntone roccioso
al di sopra del bosco di Capotenna, in corrispondenza di alcuni arbusti isolati
ben visibili (354695,6 E – 4753266,1 N; 1675 m.).

Descrizione

            Dalla
base della cresta ci si porta faticosamente sul suo filo aereo che permette di
godere di un  panorama eccezionale
sull’alta valle del Tenna (foto n.2).

            Si
prosegue per cresta erbosa intervallata da spuntoni rocciosi per altri 20
minuti fino a raggiungere il primo e vero tratto roccioso (foto n.5).

            Si
sale in verticale sulla cresta rocciosa che presenta facili tratti su roccia di
I° e II° grado (foto n. 6) fino a superarla.

            Terminata
la fascia di roccia si presenta un ulteriore breve tratto erboso prima di
raggiungere l’alta parete rocciosa che caratterizza in alto la grande cresta
Sud del Pizzo Berro (30 minuti).

            Raggiunta
la base della friabile parete rocciosa (354925,9 E – 4753869 N; 2015 m ; foto
n.7) si scende 50 metri verso sinistra (ovest) costeggiandola per poi
riprendere la salita al suo margine laterale.

            Da
questo punto in poi il terreno si fa molto più ripido ed insidioso.

            Si
salgono i successivi 200 metri di dislivello su terreno misto con erba e roccette
che non permettono assicurazioni e su pendenze tra i 50 e i 60° (foto n. 8-10),
costeggiando sempre il versante ovest della parete.

            In
questo tratto può risultare utile una piccozza.

            In
altri 20 minuti di salita si raggiungono le liscissime placche finali della
cresta, in prossimità dell’attacco della “ferratina del Berro”.

            Si
risale un ultimo verticale canalino erboso con uscita su roccia (foto n. 12-14)
e, al termine del lunghissimo e ripidissimo imbuto sud-ovest che dalla cima del
Pizzo Berro scende fino al fondovalle, 
si raggiunge così la catena metallica della ferratina da cui facilmente
si sale alla cima del Pizzo Berro (2259 m.)

Le immagini riportate
sono una successione cronologica della salita.

1-Il tratto iniziale della cresta sud del Pizzo Berro, un posto adatto solo ai camosci !!!!
2- Il tratto iniziale della cresta sud del Pizzo Berro, parte sommitale della foto n.1, a destra e in fondo la strada che scende da Passo Cattivo a Capotenna, di fronte Cima Cannafusto, Valle Orteccia e, in fondo Cima di Vallinfante
3- Il tratto iniziale della cresta sud del Pizzo Berro, parte a monte della foto n.2, in alto a destra la strada che scende da Passo Cattivo a Capotenna con il Casale del Berro, di fronte Cima Cannafusto, Valle Orteccia e, in fondo Cima di Vallinfante. Tra il ghiaione e il salitore, gli arbusti indicati nella descrizione.
4- Il tratto mediano della cresta, a valle della prima fascia rocciosa
5- La prima fascia rocciosa e, in alto, la parete finale, con il tracciato di salita

Discesa:

Dalla cima del Pizzo Berro si
ridiscende per la “ferratina”  e si
prosegue in ripida discesa per cresta

erbosa fino alla Forca Cervara (o Forcella della Neve, 30
minuti)

            Dalla sella
erbosa della sella  (354346,7 E –
4753760,2 N; 1965 m) dove il sentiero corre in piano verso il Monte Bove Sud,
si scende lievemente verso sud a prendere una traccia sottostante quasi
scomparsa che scende lievemente sotto alle rocce di Forca Cervara e quindi in
piano conduce nel cuore del versante sud-est del Monte Bove Sud in direzione
del Passo Cattivo.

Il tracciato, poco frequentato,
scompare in alcuni tratti ma è visibile e si fa netto man mano che ci si
avvicina al Passo Cattivo che si raggiunge in circa 1 ora di scomodo traverso.

            Dal Passo
Cattivo per la strada di accesso in 30 minuti si raggiunge l’auto.

GIANLUCA
CARRADORINI            – FAUSTO
SERRANI             1 LUGLIO 2016

6- La risalita della fascia rocciosa, con passaggi di I° e II°.
7- L’alta parete rocciosa che caratterizza la parte finale della grande cresta Sud del Pizzo Berro
8- Il traverso oltre la parete finale, in fondo (ma molto in fondo !) la strada di accesso alla cresta.
9- Fausto con sguardo sconcertato, sembra quasi dire “ma dove c…. mi ha portato questo oggi ?”
10- Il tratto finale, si traversa su pendii di 50-60° con erba e rocce
11- Il tratto finale della cresta
12- Il canalino erboso sulla sommità dell’enorme imbuto del versante sud-ovest del Pizzo Berro , a sinistra la ripidissima cresta di salita.
13- L’uscita su roccia dell’ultimo canalino erboso, prima della “ferratina del Berro”.
14- Le liscissime placche rocciose al lato destro della “ferratina”.
15- Il versante sud-ovest del Pizzo Berro con l’itinerario di salita, a destra il Monte Priora (Pizzo Regina), visto dai pressi del Passo Cattivo.
16- Il versante sud-ovest del Pizzo Berro in veste invernale con l’itinerario di salita, visto da Cima di Vallinfante.

PIANTA SATELLITARE DEL PERCORSO:

PERCORSO VERDE: AVVICINAMENTO

PERCORSO ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

PERCORSO GIALLO: DISCESA

Pianta satellitare del percorso