MONTE VETTORE E CIMA DI PRETARE

Il 2 agosto 2024 ho effettuato la mia 85esima salita, in 46 anni di salite in montagna tutte documentate nel mio quaderno dal 1978, alle cime del gruppo del Monte Vettore.

Dopo aver raggiunto la cima, anziché scendere al Lago di Pilato come programmato, visto che quest’anno il lago è purtroppo completamente asciutto, abbiamo proseguito la cresta Est verso Cima di Pretare, la cima meno frequentata dell’intero gruppo.

Di seguito le immagini dell’escursione.

1- La Cima del Redentore e il Pizzo del Diavolo visti dalla Sella delle Ciaole.
2- La cima del Pizzo del Diavolo
3- Il torrione denominato “il Castello”
4- Il “Portico”, dove è presente l’arco di roccia e l’immagine naturale della “Madonna e il Diavolo”.
5- La cresta tra la Cima del Redentore e il Pizzo del Diavolo.
6 – 7 -Le sponde del Lago di Pilato con i Salici in crescita che sto monitorando da oltre 10 anni.
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8 – 9 – Fringuello alpino (Montifringilla nivalis).
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10- Fringuelli alpini in volo con le loro caratteristiche ali bianche e nere.
11 – Campanula scheuchzeri
12- Grandi e secolari arbusti nani di Drias octopetala.
13- La cresta che dal M.Vettore scende alla Cima di Pretare è tappezzata da centinaia di arbusti nani di Drias octopetala.
14 – 15 – Campanula alpestris, la pianta più rara dei Monti Sibillini presente in una unica stazione.
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16- Una orchidea che cresce nei ghiaioni calcarei, l’Epipactis atrorubens.
17- Margherite e Genziana lutea n una piccola conca umida sotto alla cima del M.Vettore.
18- La cresta che dal M. Vettore scende verso la Cima di Pretare.
19- L’imbuto del “canalino” nel versante Sudest del M. Vettore.
20- La Cima di Pretare.
21- L’imbuto Nord del M. Vettore.
22- La cima della “Piramide”
23- Veduta dalla Cima di Pretare verso la cima del M. Vettore.
24- La cresta di Galluccio
25- la cresta che dalla cima del M. Vettore scende verso l’appuntita Antecima Nord.
26- La Cima di Pretare
27- Grandi e secolari cuscinetti di Silene acaulis
28- Vecchio cuscinetto di Silene acaulis ormai morto che fa da substrato ad altre piante.
29- Bellissimo esemplare di Leontopodium alpinum subsp. nivale.
30- La cresta tra la Punta di Prato pulito a sinistra e la Cima del Lago a destra con i massi del mistero geologico riportato nell’articolo: CIMA DEL LAGO Cresta Est dalle “Roccette”. 23 Luglio, 2019.
31- Il profumatissimo Dianthus monspessulanus.



MONTE VETTORE ed il nuovo Rifugio Zilioli.

Il 22 Febbraio 2021, in giorno lavorativo per evitare affollamenti, con Monica e Davide siamo saliti da Forca di Presta al Monte Vettore principalmente per andare a vedere il nuovo Rifugio Zilioli installato nell’autunno del 2020 in quanto ancora non avevamo avuto occasione di visitarlo. Salita effettuata in condizioni praticamente primaverili, con foschia nelle vallate, poca neve marcia e caldo anche in quota. Di seguito le immagini della salita.

1- Il tratto prima della Croce Zilioli, di fronte il M. Vettoretto
2- Il tratto prima della croce Zilioli.
3- La Valle Santa con il Pino Grande praticamente sgombro di neve.
4- Il pianoro del M. Vettoretto pieno di orme, sullo sfondo il Rifugio Zilioli ed il Monte Vettore.
5- Per camminare meglio saliamo nel pendio sopra al sentiero trasformato in un fosso.
6 – 7 – Il tratto nevoso prima del rifugio trasformato in un fosso dalla marea di escursionisti che anche d’inverno salgono al Monte Vettore.
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8- La cresta della Punta di Prato Pulito vista dalla Forca delle Ciaole.
9- Da sinistra la Cima del Lago, la Cima del Redentore ed il Pizzo del Diavolo.
10- Il versante Est del Pizzo del Diavolo.
11- La cima del Monte Vettore da Forca delle Ciaole.
12 – Il nuovo moderno Rifugio Zilioli alla Forca delle Ciaole.
13 – Il nuovo Rifugio Zilioli e la cima del Monte Vettore sulla sinistra..
14 – Il nuovo Rifugio Zilioli con la Punta di Prato Pulito e la Cima del Lago sulla destra.
15- Il bivacco di emergenza laterale sempre aperto con la necessaria pala per togliere la neve dalla porta, sperando che non rimane sommersa anch’essa.

FOTO STORICHE :

16- Il Rifugio Zilioli nel Giugno 1972 (Ph. Giorgio Micarelli)
17- Il Rifugio Zilioli nel Febbraio 2019 , – 21°C.



MONTE VETTORE

Il 23 febbraio 2020, in condizioni primaverili per la mancanza di neve ed un fortissimo vento che ha aumentato di potenza durante la giornata, sono salito al Monte Vettore per l’itinerario classico di salita da Forca di Presta per il Rifugio Zilioli con l’intero tracciato senza neve quindi ho raggiunto la cima risalendo il Canale Sud giusto per calpestare un po di neve dura.

Come di consueto ho incontrato gente che saliva con scarponi estivi, tuta e zaino scolastico che pretendeva di scendere al Lago di Pilato credendolo con acqua e senza un minimo di attrezzatura e abbigliamento invernale e gente che alle 12.45 si trovava ancora al M. Vettoretto con l’intenzione di salire al M. Vettore con un vento che aumentava di potenza nonostante le mie raccomandazioni di desistere dalla salita.

Ormai non ho più parole e non mi meravigliano i tanti infortuni che stanno accadendo in questi ultimi anni.

Di seguito le immagini della giornata.

1- Dal Monte Vettoretto verso il Rifugio Zilioli senza calpestare neve.
2- La Punta di Prato Pulito e la Cima del lago dalla Forca delle Ciaole con la neve solo sui versanti Nord.
3- I versanti Sud delle altre cime dei Monti Sibillini praticamente senza neve.
4- La cima del M. vettore con neve solo nel canale Sud.
5- Lichene Rhizocarpon geographicum spicca tra i massi alla Forca delle Ciaole.
6- La via Maurizi, il canale tra il “Castello” e la Punta Maria al Pizzo del Diavolo in condizioni appena sufficienti per una salita invernale.
7- La Cima del Lago con le uscite dei canali della Nord anch’essi in condizioni minime per le salite invernali.
8- Il Pizzo del Diavolo e la Cime del Redentore viste dal canale Sud del M. Vettore.
9- La Punta di Prato Pulito e la Cima del Lago viste dal canale Sud del M. Vettore.
10- La Sella o Forca delle Ciaole con il Rifugio Zilioli a destra.
11- 12 Dettagli sul Pizzo del Diavolo dalla cima del M. Vettore.
12- Il Gran Gendarme con la conca del Lago di Pilato quasi senza neve.
13- Veduta d’insieme dalla cima del M. Vettore.
14- La cresta di Cima di Pretare anch’essa con pochissima neve.
15- Discesa verso la Forca delle Ciaole con vento in aumento che solleva neve dalla cresta della Punta di Prato Pulito.
16- Il Pizzo del Diavolo visto dalla Forca delle Ciaole illuminato dal sole di mezzogiorno.
17- Giunto al Rifugio Zilioli avevo difficoltà a stare in piedi dal forte vento, come ben visibile nella cresta di fronte.
18- L’alta temperatura, 8°C, ed il vento hanno trasformato il sentiero in un ruscello sciogliendo la poca neve laterale e aumentando l’erosione. eppure non ci vorrebbe molto a fare qualche solco di scolo laterale.
19- Alle 12,43 escursionisti sul pianoro del M. Vettoretto che, con un fortissimo vento, sono decisi raggiungere la cima del Monte Vettore nonostante i miei tentativi di farli rinunciare alla salita.
20- Ranunculus ficaria già in fiore a Forca di Presta

Poi al pomeriggio una sosta ai Piani di Castelluccio:

21- Il Monte Guaidone con due persone appena visibili a sinistra nel Piano Grande….come si è piccoli di fronte alle montagne.
22- La Cima del Redentore in versione “maggio” con centinaia di talpe nei prati già uscite dal letargo invernale.
23- laghetti del Piano Grande con, intorno, centinaia di buche di talpe.
24- Uno dei tanti laghetti primaverili del Piano Grande.



CIMA DEL LAGO Cresta Est dalle “Roccette”.

ASCENSIONE N. 979 dal 1979.

Il 21 Luglio 2019 abbiamo risalito direttamente dalle “Roccette” la ripida cesta Est della Cima del Lago che incombe sulla Conca del Lago di Pilato.

La cresta non presenta particolari difficoltà con ultimo tratto piuttosto ripido e dislivello complessivo (sola cresta est) di circa 400 metri, non è percorsa da alcun sentiero ne è segnalata sulle guide in commercio e si propone come alternativa alla solita cresta Rifugio Zilioli – Punta di Prato Pulito – Cima del Lago, che ormai ho percorso una cinquantina di volte in tutte le stagioni.

Sicuramente risulta molto più panoramica del percorso classico perché si sale quasi in verticale sopra alla conca del Lago di Pilato e sul bordo roccioso della verticale parete Nord della Cima del Lago percorsa da diverse vie invernali.

Per la salita si raggiunge il Rifugio Zilioli alla Forca delle Ciaole partendo da Forca di Presta per il classico sentiero, diventato ormai uno stradone, che conduce al Monte Vettore.

Al Rifugio si scende per prati verso il Lago di Pilato quindi giunti in prossimità del passaggio roccioso denominato “le roccette” si devia nettamente a sinistra per prendere la cresta che diventa più ripida man mano che ci si innalza.

Dalla Cima del Lago abbiamo raggiunto poi la Cima del Redentore ed abbiamo così osservato gli ennesimi effetti del terremoto dell’Ottobre 2016 nelle creste con vari sdoppiamenti e fenditure. La maggior parte degli escursionisti che abbiamo incontrato erano totalmente ignari dei visibili effetti provocati dal terremoto.

Infine al ritorno abbiamo documentato anche il curioso mistero geologico presente nel pianoro di cresta tra la Cima del Lago e la Punta di Prato Pulito descritto di seguito e di cui ancora i geologi non sanno dare spiegazione certa.

Di seguito le immagini della salita.

1- A sinistra la Punta di Prato Pulito, al centro la Cima del Lago con la erbosa cresta di salita che scende verso le “roccette”, a destra invece il tratto di cresta che va dalla Cima del Lago verso la Cima del Redentore, visti dalla Forca delle Ciaole.

2- Veduta verticale sulla conca del Lago di Pilato in evidente crisi idrica, a destra è visibile il sentiero che scende dalle “roccette” verso il Lago.
3- L’inizio del tratto più ripido, si notano le uscite dei canaloni di salita invernale e a destra la cresta che dalla Cima del Lago va verso la Cima del Redentore.
4- La cresta di salita dalle “roccette” e sullo sfondo la cima del Monte Vettore.
5- Voragine aperta dal terremoto sulla sommità della Cima del Lago.
6- Lunghe fenditure nella cresta.
7- Sdoppiamento di cresta alla Cima del Lago, sullo sfondo la cima del Monte Vettore.
8- Tratto di cresta sconvolto e parzialmente in franamento, sullo sfondo la Cima del Redentore.
9- Profonda fenditura in cresta.
10- Tratto di cresta in franamento verso la Valle del Lago con ignari escursionisti che non immaginavano che ciò era stato provocato dal terremoto del 2016.
11- Placca rocciosa franata verso la Valle del Lago.
12- Altro tratto di cresta completamente smosso dal terremoto.
13 Altra lunga fenditura in prossimità della Cima del Redentore visibile a destra.
14- Bellissima Scutellaria alpina nel ghiaione del versante est della Cima del Redentore.
15- La rara Gentiana pumila nel versante Nord della Cima del Redentore.
16- Il versante Nord della Cima del Lago con la lunga cresta est di salita (a sinistra) e sopra la piccola Punta di Prato Pulito in ombra.
17- Castelluccio con la parte superiore del paese ridotta ad un cumulo di macerie e i vari campi della fioritura ormai secchi.
18- Bellissimo gruppo di Aster alpinus.
19- La particolare infiorescenza del Phyteuma orbicularis
20- Il “mistero” geologico della Sella tra la Cima del Lago e la Punta di Prato Pulito posta di fronte: come sono giunti i massi di roccia diversa da quella del pendio sul prato a destra e sinistra del sentiero se non ci sono pareti più alte da cui si possono essere staccati????
21- Articolo sul “mistero” dei massi preso dal volume: “Appennino Umbro Marchigiano” Guide geologiche Regionali – Be-Ma Editrice.
22- Alcuni dei misteriosi massi appoggiati sul terreno nei pressi della cresta della Punta di Prato Pulito sullo sfondo.
23- Gli stessi massi della foto n.22 visti verso la Cima del Lago sullo sfondo, come si nota non ci sono pareti rocciose più in alto da cui possono provenire.
24- Ricca stazione di Antennaria dioica nel versante Nord della Punta di Prato Pulito
25- Particolare dell’infiorescenza di Antennaria dioica
26- Sulle placche della cresta Sud della Punta di Prato Pulito, in successione dall’alto cuscinetti di : Silene acaulis, Leontopodium nivalis (stella alpina dell’Appennino) e Potentilla apennina.
27- La cresta Sud della Punta di Prato Pulito da cui siamo scesi fino al Monte Vettoretto per evitare l’orribile tratto di sentiero che scende dal Rifugio Zilioli tra l’altro pieno di gente che scendeva e soprattutto che risaliva nonostante erano le 14.30 con circa 30 gradi di temperatura !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A destra invece la cresta est che scende verso il Rifugio Zilioli.



DUE FACILI SALITE NORD INVERNALI: Il Pizzo e la Punta di Prato Pulito.

Come di consueto anche
questi due itinerari invernali non sono descritti in alcuna guida dei Monti
Sibillini in commercio.

Essi descrivono due facili salite invernali su ghiaccio ai versanti nord de Il Pizzo (M. Priora) nel gruppo nord e della Punta di Prato Pulito nel gruppo sud dei Monti Sibillini effettuate tra il 2014 ed il 2015.

L’idea di descrivere
queste due salite emerge dal fatto che, anche recentemente, nella bibliografia
e in siti internet dedicati ai Monti Sibillini sono apparse descrizioni con
immagini di salite ancora più facili e talvolta anche banali di queste di
seguito descritte e spacciate come vere e proprie imprese.

Questi itinerari riportati
sono facili e adatti a chi si vuole cimentare con le prime ripide salite
invernali su ghiaccio in quanto, anche se lunghi, non presentano alcuna
difficoltà tecnica.

Il primo itinerario deve
essere percorso però tassativamente in condizioni di neve ben assestata in
quanto il versante nord de Il Pizzo è estremamente valangoso, si sale proprio
su un canale formato da grandi slavine che anni fa hanno distrutto una ampia
porzione di bosco arrivando a trascinare faggi secolari fino al greto del  torrente Ambro posto  700 metri più a valle.

Naturalmente sono richiesti
ramponi e consigliabili due piccozze mentre si può procedere slegati anche se è
sempre consigliabile portare in zaino una corda di emergenza.

SALITA DEL VERSANTE NORD DE “IL PIZZO” – M.PRIORA.

Accesso primo itinerario: L’itinerario prevede come base di partenza
la frazione di Vetice che si raggiunge in auto dal capoluogo di comune,
Montefortino, prendendo la deviazione prima del paese per la Madonna del’Ambro-Infernaccio.  Seguendo le indicazioni per la Madonna
dell’Ambro dopo circa 1
chilometro si devia a sinistra per Vetice.   

Dalla frazione (726 m.) si prosegue per la
strada sterrata che conduce ai Campi di Vetice fin dove è possibile quindi si parcheggia
l’auto cercando uno slargo che possa permettere il transito dei mezzi agricoli
altrimenti vi ritroverete l’auto strisciata o con le gomme bucate come mi è
capitato di leggere in un articolo su internet la scorsa estate !!!.

            Si
prosegue a piedi la strada in direzione ovest fino a Fonte Vecchia (361457,4 E
– 4756084,2 N; 850 m)
quindi a destra per i campi di Vetice si raggiunge Fonte Cupa (sentiero per le
sorgenti dell’Ambro, ore 0,40 circa).              In corrispondenza di un bivio si
inizia a salire nel bosco caratterizzato da grandi faggi, dopo ripide svolte si
giunge a tagliare a quota 1200
metri (359479,4 E – 4756493,1 N) il ripido e roccioso
crestone nord de Il Pizzo oltre il quale si apre un’ampia visione della Valle
dell’Ambro.

            Da
qui il sentiero prosegue in piano fino ad attraversare un ampio vallone, una
volta bosco, attualmente distrutto da grandi slavine staccate proprio dal
versante nord de Il Pizzo in questi ultimi anni, in occasione della prima
salita del dicembre 2015, con soli 30 centimetri di
neve, già si erano formati dei distacchi di neve.

1-  L’ultimo tratto del canale di salita, a destra l’ardito Poggio della Croce con la grande croce metallica, di fronte il Balzo Rosso.
2-  La traversata nell’ultimo tratto del canale di salita, il pendio si fa più ripido, in basso a destra si nota la traccia del sentiero estivo parzialmente coperto da una piccola slavina che si era staccata giorni prima dal pendio sopra ai miei compagni nonostante la poca neve del dicembre 2015.

Dal primo tratto di bosco che si
attraversa, si trova una deviazione e si sale a sinistra fino a dove il
sentiero subito dopo scompare tra tronchi abbattuti, (359177,9 E – 4756327,8 N;
1250 m)
qui il bosco si apre in quanto completamente distrutto e si inizia a salire in
verticale tra arbusti fino a raggiungere la quota del Poggio della Croce, con
la sua grande croce metallica ben visibile, situato sulla sinistra.

Superato il bosco ci si
innalza su prati sempre più ripidi spostandosi sulla sinistra a prendere un
canale che sale parallelo alla cresta che sale dal Poggio della Croce fino alla
cima de Il Pizzo.

            Si
intercetta quindi e si percorre per un tratto il sentiero di salita estiva al
Il Pizzo che più in alto con un tornante devia verso destra, qui si devia
nettamente a sinistra per un centinaio di metri e si risale completamente il
canale situato poco più a destra della cima de Il Pizzo.

            L’ultimo
tratto presenta pendenze di 40-45° ed in breve permette di raggiungere la cima (1755 m.)da cui si gode di un
bellissimo panorama, a cavallo tra la Valle dell’Ambro e quella dell’Infernaccio
e del Rio e di fronte al versante est del M. Priora.

3-  Ultimi metri del canale della cima, già si vede il versante est del M. Priora (Pizzo Regina), a destra il Pizzo Tre Vescovi ed il Monte Acuto, sulla sinistra in ombra si nota il sentiero di salita estivo parzialmente coperto dalla neve che esce nella cresta 300 metri più in avanti verso la cima del Pizzo Regina
4-  L’uscita del canale nord della cima de Il Pizzo nel tratto più ripido, salito con neve a tratti pessima ma di spessore limitato e quindi senza rischio slavine.
5-  La lunghissima cresta che collega Il Pizzo al M. Priora o Pizzo della Regina con la neve solo nel versante nord mentre il versante del vallone del Rio a sinistra era completamente pulito (dicembre 2015).

Variante consigliata: Se la neve è in condizioni e si ha
buon allenamento, l’itinerario descritto può essere considerato la prima parte
di avvicinamento per la salita alla cima del Pizzo Regina, o per la lunghissima
ma facile cresta nord-est, o una volta raggiunta la verticale del casale delle
Murette, visibile sotto la cresta a sinistra 500 metri più avanti
della cima de Il Pizzo, si prende una traccia di sentiero in piano che conduce
verso il Casale della Priora (visibile nella foto n.5) e che attraversa l’ampio
e incassato canale sommitale del Rio (canale est del M. Priora parzialmente in
ombra nella foto n.5) nel tratto sopra alle pareti verticali che si risale
completamente senza alcuna difficoltà per uscire proprio sui pendii sottostanti
la cima del Pizzo Regina.

L’unico inconveniente che
per la salita fino alla croce di vetta del Pizzo Regina occorre considerare
almeno altre 2,5-3,5 ore di salita a seconda delle condizioni della neve !!

Ritorno: Stesso itinerario di salita e raggiungimento
descritto.

SALITA DEL VERSANTE NORD DELLA PUNTA DI PRATO PULITO.

Accesso secondo itinerario: L’itinerario prevede come partenza
Forca di Presta.

Si sale
per il classico sentiero N.1 per il Monte Vettore, giunti al Rifugio Zilioli si
scavalca la cresta della Forca delle Ciaole e si inizia a scendere il pendio in
direzione delle Roccette, verso il Lago di Pilato, tenendosi verso sinistra.  Si raggiunge così il fondo della valletta
compresa tra la Punta di Prato Pulito che incombe  sopra di voi e lo Scoglio del Lago la cui cima
si trova più sulla destra.

Si
inizia quindi a risalire il pendio in direzione della cima della Punta di Prato
Pulito (357912,8 E – 4741898,7 N; 2345 m.) che si fa sempre più ripido man mano
che si sale.

L’ultimo
tratto sotto alla cima presenta alcuni tratti rocciosi scavalcabili per stretto
canalino e pendenze di 45-50° e generalmente la neve è sempre in ottime
condizioni senza pericoli oggettivi. 

            La
prima salita è stata effettuata nel lontano 12 marzo 1994 e poi ripetuta
diverse volte, alcuni momenti della prima salita sono riportati nella mia prima
pubblicazione “I MIEI MONTI SIBILLINI” anno 2011, foto n. 200-201.

Ritorno: Dalla cima di Punta di Prato
Pulito, oltre a proseguire verso la Cima del Lago e la Cima del Redentore, si
scende al Rifugio Zilioli per la facile cresta nord-est per poi riprendere
l’itinerario di raggiungimento.

6-  L’itinerario di salita tutto in ombra visto salendo alla cima del Monte Vettore
7-  La cima della Punta di Prato Pulito con a sinistra in ombra il pendio di uscita dell’itinerario di salita
8-  La cima del M. Vettore vista dalla Punta di Prato Pulito, a destra il Rifugio Zilioli.
9   La cresta nord-est della Punta di Prato Pulito (discesa) con la Sella delle Ciaole ed il Rifugio Zilioli.
10-  La Cima del Lago a sinistra e la Cima del Redentore con il Pizzo del Diavolo sulla destra.
11-  La Punta di Prato Pulito vista dalla Sella delle Ciaole con il canalino di uscita finale al centro in ombra.
Pianta satellitare della via di salita alla nord de Il Pizzo – M.Priora
Pianta satellitare della via di salita alla nord della Punta di Prato Pulito.



MONTE VETTORE DALLA FONTE DELLE CIAOLE PER IL CANALE SUD.

Anche il presente itinerario, percorso il 22 luglio 2015, non è descritto in alcuna guida dei Monti Sibillini in commercio.

E’ un itinerario
alternativo e un po’ più impegnativo per raggiungere la cima del Monte Vettore.

Permette di evitare
l’ultimo degradatissimo e frequentatissimo tratto di sentiero che sale dal
Monte Vettoretto al Rifugio Zilioli alla Forca delle Ciaole, passando per la
Fontana delle Ciaole e per il canale dove è presente la captazione dell’acqua
della fonte (Fonte delle Ciaole) e che esce a sud della cima del Monte Vettore,
in corrispondenza della croce della cima e della cresta che scende alla Cima di
Pretare (o Il Pizzo). 

La risalita del canale
ghiaioso fino alla cresta sommitale del Monte Vettore è un po’ impegnativa ma
può essere affrontata da escursionisti con un minimo di esperienza anche su
terreni ripidi ed instabili.

Molto consigliato
d’inverno, permette una salita più entusiasmante alla cima più alta dei Monti
Sibillini rispetto all’itinerario classico percorso anche d’estate.

Verificare l’assestamento
del manto nevoso nel tratto dalla fontana delle Ciaole al canale sud mentre
generalmente all’interno di esso la neve è sempre più sicura e stabile.

La parte terminale del
canale è percorsa da una via invernale, il “canale diretto alla vetta”, con
partenza dal sentiero dei Mietitori.

1- Il casale dei pastori e la Fontana delle Ciaole visti dalla sella del M. Vettoretto, sullo sfondo la cima della “piramide” raggiunta da un itinerario già descritto dall’autore che scende proprio dalla cresta visibile nella foto.

Accesso: L’itinerario prevede come partenza Forca
di Presta.

Si sale per il classico
sentiero N.1 per il Monte Vettore.

Si supera la Croce di
Tito Zilioli e si raggiunge la sella del Monte Vettoretto (ore 1, 2052 m.) .

Alla sella anziché
continuare il sentiero classico che, in salita, conduce al Rifugio Zilioli già
in vista, ci si sposta sul fondo della conca verso destra e si intercetta una
traccia che si fa sempre più evidente e che porta, in piano, verso un casale di
pastori sottostante la Forca delle Ciaole e quindi alla Fontana delle Ciaole
con trocchi, (358743,7 E – 4741699,9 N) la più alta fontana dei Monti Sibillini
si trova a quota 2080 m
mentre la Fonte delle Ciaole e cioè la  captazione
si trova all’interno del canale sud a 2270 m.

            Dietro
alla fontana, in lieve salita, prosegue una traccia di sentiero che inizia ad
affacciarsi sul ripido versante sud-est del Monte Vettore, con la cima della
“piramide” che si fa sempre più vicina.

            Dopo
circa 30 minuti si entra in un canale dal fondo roccioso, in corrispondenza di
una sorgente caratterizzata più a valle da una parete di roccia stillicidiosa
ricoperta di verde muschio e sopra da una captazione  (Fonte delle Ciaole) che trasporta l’acqua
alla Fontana delle Ciaole precedentemente raggiunta.

2- Il lungo traverso dalla Fontana delle Ciaole al canale  dove è presente la fonte-captazione dell’acqua

Dal canale inizia una risalita
faticosa e ripida su roccette e zolle erbose, tenendosi verso le rocce della
sponda di destra del canale in modo da evitare le ghiaie instabili del ghiaione
sommitale.

Dopo circa 40 minuti si
raggiunge la cresta sommitale che scende dalla cima del Monte Vettore alla Cima
di Pretare in corrispondenza del punto dove emerge anche il sentiero che sale
da Santa Maria in Pantano (359218,0 E – 4742611 N, 2400 m.) .

            Quindi
salendo la cresta verso sinistra in vista della croce di vetta, si raggiunge la
cima del Monte Vettore. 

            E’
anche consigliabile percorrere la cresta in discesa fino alla cima di Pretare,
molto più panoramica ed accoppiarla al raggiungimento del terrazzino della cima
della “piramide” descritta sulla mia pubblicazione “I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI
MONTI SIBILLINI” parte 2. 

Ritorno: Dalla cima del Monte Vettore si
scende alla Forca delle Ciaole e quindi a Forca di Presta per il classico itinerario
di salita (Percorso VERDE).

GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI 22 LUGLIO 2015

3- Il canale a monte della captazione (Fonte delle Ciaole) , nel pendio di destra si nota la traccia di sentiero che parte dalla fontana delle Ciaole.
4- Giunti al termine del canale ghiaioso di salita si scopre la Forca delle Ciaole con il Rifugio Zilioli (cerchiato) e sopra la  Punta di Prato Pulito e la Cima del Lago, nel pendio di sinistra si nota la traccia di sentiero che parte dalla fontana delle Ciaole.
5- L’ultimo tratto del canale di salita visto dai pressi della croce del M. Vettore, sullo sfondo il paese di Pretare
6- L’uscita sulla cresta  che collega il M. Vettore alla Cima di Pretare,  sopra al ghiaione la croce situata poco prima della cima del M. Vettore.
Pianta satellitare con:
percoRso rosso: Itinerario proposto
percorso verde: Discesa