MONTE PALAZZO BORGHESE PER IL CANALE OVEST DIRETTO Da Fosso Brecciaro – San Lorenzo

Il 3 marzo 2021, in giorno lavorativo per evitare la pericolosa massa di aspiranti praticanti della montagna invernale, abbiamo risalito su ottima neve un canale diretto alla cima del Monte Palazzo Borghese nel versante Ovest. Il canale è stato risalito per completare il panorama delle possibilità di salita invernale del versante di tale montagna, è diretto e facile ed è consigliato per chi inizia l’approccio con la montagna invernale. Anche questa salita non è descritta nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

ACCESSO: Dalla Forca di Gualdo si raggiunge la zona di San Lorenzo a piedi prendendo la stradina sterrata che scende sotto al piazzale della Madonna della Cona, in circa 45 minuti si è nei pressi della fontana.

SALITA: Prima di raggiungere la fontana si devia verso sinistra per prati e ci si addentra nel lungo Fosso Brecciaro. Si risale il fosso per circa un chilometro fino al termine del bosco del San Lorenzo, poco dopo gli ultimi faggi il fosso si sdoppia e si prende in canale che parte verso destra (354332,3 E – 4747663 N; 1550 m.). Il canale si presenta inizialmente piuttosto incassato, serpeggiante ma con pochissima pendenza. (se si continua il Fosso Brecciaro a sinistra si può effettuare la salita del canale Ovest del Monte Porche descritto più avanti) Dopo circa 500 metri di salita il canale inizia ad impennarsi per raggiungere il suo massimo (tratti di 40-45° pendenza, ore 1,5 dalla fontana) in corrispondenza di una lama di roccia situata sulla sponda destra del canale (354969,7 E – 4748018,6 N; 1805 m.). Raggiunta la lama rocciosa la si risale mantenendosi a sinistra di essa e girando successivamente verso destra per uscire in cresta un centinaio di metri prima della cima del Monte Palazzo Borghese (ore 2,5 dalla fontana di San Lorenzo).

DISCESA: Per chi ha dimestichezza con la neve si può scendere anche direttamente dal canale di salita o dal più ripido ed emozionante canale Ovest di Monte Porche oppure si traversa in quota il versante Ovest del Monte Porche e si scende alla Fonte della Giumenta per il tracciato estivo. Da Fonte della Giumenta per comoda strada si arriva al Monte Prata e quindi alla Forca di Gualdo.

1- Il Fosso Brecciaro con il Monte della Croce a sinistra, in alto si nota il sentiero che da Fonte della Giumenta entra nel canale Ovest di Monte Porche.
2- Il primo tratto del canale Ovest di Monte Palazzo Borghese.
3- La cima del Monte Palazzo Borghese vista dal canale di salita, sulla sinistra già si vede la lama di roccia che costeggia il canale.
4- Il canale con la cima del Monte Porche a sinistra e la lama di roccia a destra.
5- Il termine della prima parte del canale dopodichè inizia ad impennarsi.
6- Vista verso Ovest sul Monte Cardosa a destra e sotto il Monte Prata con la strada mentre a sinistra il Monte Lieto con la fascia di rimboschimento.
7- In alto la fascia rocciosa nel lato destro del canale.
8- L’inizio del tratto più ripido del canale.
9 – 10- La fascia di roccia del lato destro del canale.
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11- Quasi all’uscita in cresta, sotto ai nostri piedi il canale di salita.
12- L’uscita in cresta, alle spalle il Monte Porche.
13- Il Sasso di Palazzo Borghese
14- Veduta verso Nord con i versanti Ovest di Cima Vallinfante e Monte Bove Sud praticamente già senza neve.
15- Slavine sotto al Monte Porche e il Monte Sibilla a destra anch’esso senza neve.
16- L’immancabile scritta sulla pietra di cima al Monte Palazzo Borghese ma ormai scolorita.
17- Veduta verso Sud con il Monte Argentella a sinistra con sopra il Monte Vettore e il Pizzo del Diavolo e la Cima del Redentore sullo sfondo a destra.
18- Arriva Monica in cima.
19- Veduta verso Sud-ovest con Castelluccio, il Piano Grande senza neve e sullo sfondo il Monte Terminillo.
20- Grandi accumuli di neve prodotti dal vento sui canali Ovest del Monte Argentella.
21- Veduta verso Est con il Pian delle Cavalle in primo piano e il Monte Torrone dietro. Sullo sfondo i Monti Gemelli.
22- Dettaglio delle slavine staccatesi dal versante Est del Monte Porche e il Monte Sibilla.
22- La cima del Monte Palazzo Borghese.
22- Il canale di salita visto dalla cresta per il Monte Porche..
23- Il tratto finale del canale di salita con la lama di roccia e la cima del M. Palazzo Borghese visto scendendo verso Fonte della Giumenta.
24- Giochi di ombre al Monte Prata
24- Il tracciato di salita al canale Ovest diretto alla cima del Monte Palazzo Borghese.

In passato ho salito più volte anche il CANALE OVEST DIRETTO PER MONTE PORCHE come indicato nelle immagini nella pagina “I MIEI PERCORSI”, riporto di seguito alcune immagini e la descrizione dell’itinerario per completare il panorama delle possibilità di salita invernali della zona.

Per effettuare la salita del canale Ovest diretto alla cima del Monte Porche si continua il Fosso Brecciaro a sinistra e lo si percorre tutto fino a raggiungere una parte piuttosto stretta, dove in caso di scarso innevamento, occorre risalire una breve paretina rocciosa in genere ricoperta di ghiaccio di colata, oltre la quale si risale la parte più ripida ed incassata del canale, anche qui con pendenze massime di 40 – 45°. Questo punto del canale può essere raggiunto anche dalla Fonte della Giumenta traversando su tracce di sentiero il ripido pendio per entrare nel canale stesso. Quindi il canale si apre e diminuisce la pendenza e in breve si raggiunge la cima del Monte Porche (ore 2,5 da San Lorenzo – ore 2 da Fonte della Giumenta).

25- Il canale Ovest del Monte Porche visto dal suo ingresso dalla Fonte della Giumenta.
26- Salita del 2011, a destra al sole la zona della Fonte della Giumenta da cui si può entrare nel canale di salita.
27- 28- La parte alta del canale.
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29- Uscita dalla strettoia del canale Ovest del Monte Porche, si prosegue diretti verso la cima, in alto a sinistra la zona del San Lorenzo.
30- La sella Nord Ovest vista salendo verso la cima del Monte Porche.
31- Veduta verso Sud.
32- La parete Nord del Sasso di Palazzo Borghese.
33- Veduta verso Nord con il Pizzo Berro e Il Pizzo Regina..
34- Il tracciato tratteggiato del canale Ovest di Monte Porche già salito in passato, parallelo all’itinerario descritto per il Monte Palazzo Borghese.



MONTE LIETO per la cresta Nord dalla Forca di Gualdo.

Salita classica adatta a tutti dalla Forca di Gualdo (1496 m.) al Monte Lieto (1944 m.) per la cresta Nord passando per il rimboschimento a monte della casetta di pastori.

Di seguito le immagini della giornata.

1 – 2- La cresta Nord di Monte Lieto con il primo tratto di rimboschimento vista dalla stazione di rilevamento sismico a monte della casetta di pastori.
2- (Ph. Monica Capretti)
3- Nuvole arcobalenanti verso il Monte Cardosa.
4 – 5 – Neve fresca all’interno del rimboschimento
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6 – Finalmente usciti dl bosco iniziamo a trovare neve più consistente, alle spalle il Monte Porche.
7- La Cima del Redentore ed il Pian Perduto
8 – 9- Gli ultimi larici isolati prima della cresta.
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10- Finalmente neve ottima sulla cresta, sullo sfondo il Monte Bove Sud ed il Monte Bicco.
11- Il Pian Falcone visto dalla cresta.
12 – 13- Il tratto più ripido della cresta Nord, alle spalle la Forca di Gualdo con la Madonna della Cona dove si dividono le strade per il Monte Prata (sopra) e per Castelluccio (sotto).
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14 – 15- Verso la cima (Ph. Monica Capretti)
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16- Il Pian Perduto, il Monte Argentella e la Cima del Redentore visti dalla cima di Monte Lieto.
17- La cresta che scende dal Monte Lieto al Pian Falcone e la valletta di Valloprare sottostante.
18- In cima al Monte Lieto.
19- Il versante Ovest del Monte Porche (a sinistra) ed il Monte Palazzo Borghese (a destra).
20- I canali Ovest della cima di Forca Viola e del Quarto San Lorenzo
21- Castelluccio ed io Piano Grande con la strada per Forca di Presta.
22- La Cima del Redentore vista dal Monte Lieto.
23- Veduta verso Nord con Camerino che emerge al centro della vallata a sinistra del Monte Careschio ed il Monte San Vicino a destra sullo sfondo.
24- Veduta aerea del Pian Perduto e della conca del San Lorenzo.
25- la cima del Monte Lieto.
26- Strane tracce lasciate da porzioni di neve scivolate a valle dopo il nostro passaggio.
27 – 28 – 29-La Cima del Redentore in tempi diversi con diverse illuminazioni.
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30- Zoom sullo scoglio dell’Aquila glassato da Alpine ice.

Castelluccio non è solo fioritura estiva ma anche d’inverno regala immagini sensazionali in bianco e nero naturale.




LA GROTTA “BOCCA LARGA” DELLA VALLE DELL’ACQUA GILARDA E L’ANELLO DELLE TRE CIME (GUALDO DI CASTELSANTANGELO).

Itinerario che permette
di raggiungere la grande grotta denominata “Bocca Larga” situata di fronte
all’abitato di Gualdo di Castelsantangelo sul Nera per poi proseguire fino alla
Punta di Valloprare (1776 m.)
attraverso la cresta che lo collega al Monte Pagliano (1386 m.) e per finire
compiendo un giro circolare raggiungendo Monte Pian Falcone (1854 m.) e la cima del Monte
Lieto (1944 m.)
per poi ridiscendere a Gualdo attraverso la Valle dell’Acqua Gilarda.

Itinerario aperto il 30 aprile 2016.

L’itinerario, pur essendo
all’interno del parco Nazionale, è praticamente sconosciuto e chiaramente non è
descritto in alcuna guida dei Monti Sibillini in commercio,

Si consiglia di percorrere
l’itinerario in estate o comunque dopo un periodo di siccità in quanto
l’ingresso della grande grotta presenta dei salti rocciosi, facilmente
arrampicabili, ma a primavera o d’autunno si presentano bagnati e quindi resi
scivolosissimi dall’acqua di stillicidio.

Accesso:

L’itinerario prevede come
base di partenza la frazione di Gualdo di Castelsantangelo sul Nera facilmente
raggiungibile attraverso la strada che lo collega a Castelluccio.

            Dopo
aver parcheggiato in uno slargo al termine della lunga frazione si prosegue a
piedi lungo l’ampia sterrata che prosegue dal paese e si inoltre nella Valle
dell’Acqua Gilarda.

Descrizione:

            Dopo
circa 300 metri
dallo slargo dove si è lasciata l’auto si nota sul versante opposto della
montagna, la cresta che collega Monte Pagliano a Punta di Valloprare un enorme
buco nero all’interno del bosco, a circa 150 metri di dislivello
dal fondovalle.

            Dopo
averlo superato in linea d’aria si nota alla destra della strada una traccia
che scende nel fosso.

            Si
segue la traccia e la si lascia in corrispondenza di un fosso incassato che
scende dalla parte sinistra del torrione dove si apre la grotta.

            Si
risale faticosamente il fosso all’interno del bosco fino ad un salto roccioso,
agevolati da alberi si supera il salto passando sulla sua sinistra.

            Salendo
ancora all’interno del bosco in direzione delle rocce sovrastanti si nota verso
sinistra la caverna.

            Dirigendosi
verso di essa si raggiunge la sua base dove corre una cengia parallela (30
minuti dall’auto).

            L’interno
della grande grotta “Bocca Larga” si raggiunge risalendo, con passaggi di I°
grado, la sua base rocciosa,

facendo attenzione alle zone di rocce
bagnate che possono essere molto scivolose soprattutto in discesa.

            La
caverna ha dimensioni davvero grandi per la zona, con una enorme e spessa volta
rocciosa alta circa 30
metri, si estende in profondità per una ventina di
metri.

            Visitata
la grande grotta si scende e si continua la traversata alla sua base
percorrendo verso destra la cengia che corre sotto ad una fascia rocciosa.

            Si
prosegue per altri 200
metri fino ad intercettare un ripido e roccioso fosso
caratterizzato nel versante destro da un panoramico terrazzino con un curioso masso
a forma di tavolo.

            Qui
si sale in verticale all’interno del ripido e faticoso bosco per altri 300 metri fino ad uscire
nei prati della cresta che collega  Monte
Pagliano a Punta di Valloprare (40 minuti).

            Usciti
nei prati si prosegue per il panoramico filo di cresta, si può osservare quasi
tutto il versante ovest della catena dei Monti Sibillini, da M. Bicco e M.Bove
Sud fino alla Cima del Redentore.

            Terminata
la cresta una traccia di sentiero attraversa la faggeta di Punta di Valloprare
per uscire a circa 100
metri dalla sua cima.

            Dalla
Punta di Valloprare proseguendo per facile cresta, in circa 30 minuti si
raggiunge la cima del Monte Pian Falcone.

            Quindi
compiendo un cerchio praticamente perfetto si continua per aerea cresta fino
alla cima di Monte Lieto (45 minuti) e con altri 15 minuti si chiude il cerchio
raggiungendo la cima di quota 1853
m. che sovrasta il rimboschimento a conifere della Forca
di Gualdo e da cui si inizia la discesa.

Discesa:

Dalla cima di quota 1853 m. per la aerea ma
facile cresta nord-ovest (sentiero n. 23 della normale salita alla cima del
monte) si scende facilmente (30 minuti) alla Forca di Gualdo e alla Madonna
della Cona visibile sotto di esso in direzione nord-ovest.

            Prima
di raggiungere la strada asfaltata si incontra più in basso un sentiero che,
dalla Forca di Gualdo, si addentra nel bosco, lo si prende e dopo circa 200 metri si incontra una
deviazione verso destra che scende ripidamente nel bosco e che, in circa 30
minuti, permette di raggiungere il fondo della Valle dell’Acqua Gilarda dove si
intercetta la strada sterrata di salita.

            Con
altri 30 minuti si raggiunge l’auto superando una captazione di acqua e una
edicola sacra.

GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI – SERRANI FAUSTO                        30 APRILE 2016

1- Sulla strada sterrata della Valle dell’Acqua Gilarda, dopo circa 300 metri
da Gualdo si nota il alto sul versante opposto della montagna l’ampia caverna, in rosso il percorso di accesso e di proseguimento.
2- La paretina rocciosa da risalire, posta alla base della grande grotta “Bocca Larga”, in alto l’enorme volta rocciosa che la forma.
3- L’ingresso della grande grotta
4-La grande grotta “Bocca Larga” e l’itinerario di salita fino alla cresta tra Monte Pagliano e Punta di Valloprare
Pianta satellitare della valle dell’Acqua Gilarda con i percorsi per raggiungere la Bocca Larga e Monte Pagliano – Cima di Valloprare.