Finalmente oggi, 22 giugno 2024, dopo giorni di afa e aria del deserto, una giornata limpida ci ha regalato la possibilità di una bella e facile escursione.
Dalla Pintura di Bolognola abbiamo raggiunto la Forcella del Fargno percorrendo la strada chiusa al traffico veicolare per poi salire al Monte Acuto (Pizzo Senza Nome in alcune carte o erroneamente Pizzo Acuto) e successivamente al Pizzo Tre Vescovi per il sentiero del versante Nord.
Quindi siamo scesi alla Forcella Angagnola e raggiunto l’Antecima Nord del Pizzo Berro per ritornare alla Pintura di Bolognola passando per il Rifugio del Fargno, per una lunghezza di 16 chilometri e 700 metri di dislivello.
Questa escursione, che faccio almeno due o tre volte l’anno, in tutte le stagioni, per me oggi ha avuto un fascino particolare perché esattamente 45 anni fa fu la mia prima uscita oltre i 2000 metri nei Monti Sibillini. La cima di Monte Acuto è una delle poche cime dei Monti Sibillini che da in pieno la sensazione di stare in alta montagna probabilmente perché è un terrazzino lungo 30 metri e largo alcuni metri sospeso in aria, tutti i pendii della cima sono estremamente ripidi. Ogni volta che salgo lassù rivivo le stesse sensazioni di quando sono salito la prima volta, è un po’ come salire su una macchina del tempo che mi riporta 45 anni indietro. La montagna non è cambiata, è sempre la stessa, del resto 45 anni di tempo geologico non sono nulla, solo qualche segno del terremoto in lontananza sulle pareti del M.Bove Nord ma del resto tutto è come sempre, gli stessi fiori, gli stessi canti di uccelli, dei grilli, gli stessi profumi. Chiudo gli occhi e mi sembra di ritornare ragazzo poi mi rendo conto che per me sono passati gli anni e non sono più quel ragazzo, dentro e fuori. Delle volte vorrei ritornare alla prima volta in modo da cambiare quello che non è andato come volevo nella mia vita ma ormai è l’inevitabile scorrere lento del tempo.
Di seguito le immagini dell’escursione
PIZZO TRE VESCOVI salita per i canali Nord, discesa per Forcella Angagnola.
ASCENSIONE N. 998 dal 1979
Il 12 gennaio 2020 con Stefano abbiamo percorso il classico anello Pintura di Bolognola – Strada del Fargno – Canale Nord di Pizzo Tre Vescovi – P. Tre Vescovi – Forcella Angagnola e ridiscesa per Rifugio del Fargno e la strada.
Anche in questa occasione ci siamo imbattuti in neve ormai trasformata in vetrato, durissima e pericolosa.
Ci siamo ancora imbattuti in gente che sale in montagna SENZA RAMPONI E PICCOZZE e con scarponcini da trekking estivo.
La salita del canale Nord di Pizzo Tre Vescovi ci ha impegnato, non certo per il dislivello e la pendenza ma per la consistenza della neve, nonostante la nostra esperienza, anche se non in cordata, siamo praticamente saliti frontalmente in piolet traction martellando di forza per far entrare le becche delle due piccozze e ramponi di punta sul ghiaccio anche su terreno che per la sua pendenza, massima di 40°, non lo avrebbe certamente richiesto.
Solo pochi centimetri di acciaio ci tenevano aggrappati al ghiaccio.
Se non avessimo affrontato in questo modo la salita, una eventuale scivolata ci avrebbe portato in pochi secondi fino alle sorgenti del Fiastrone poste 400 metri più in basso, senza immaginare le conseguenze.
La discesa verso Forcella Angagnola ci ha poi regalato la visione di immagini particolari con le nebbia che nel frattempo aveva riempito la valle dell’Ambro.
Di seguito le immagini della giornata.
FORCELLA ANGAGNOLA DALLA PINTURA DI BOLOGNOLA Osservazioni particolari
ASCENSIONE N. 993 dal 1979
La facile e banalissima escursione dalla Pintura di Bolognola alla Forcella Angagnola risalendo per il Rifugio del Fargno non è chiaramente oggetto di pubblicazione se non sarebbe per alcune particolarità che abbiamo osservato io e Carlo durante il cammino.
Anzitutto giunti al 5 dicembre praticamente non c’è neve in montagna se non fosse per una spruzzatina centimetrica modellata dal vento da 1800 metri in su e praticamente solo nei versanti Nord.
Mi era capitato un inverno di molti anni fa di giungere al Natale e non c’era praticamente neve in montagna ma poi si rifece successivamente, speriamo sia così anche quest’anno soprattutto per garantire il riempimento del Lago di Pilato che ormai è asciutto.
Poi abbiamo incontrato ancora insetti in piena attività in quanto di fatto le temperature in montagna non sono ancora mai scese di molti gradi sottozero per lunghi periodi anche se sulla strada si erano formate delle sottili colate di ghiaccio.
Infine ci siamo imbattuti in strane ed inspiegabili “palle di neve” compatta scese dal versante Nord della cresta Acquario sia sul pendio che fino alla strada dove praticamente a monte non c’erano accumuli di neve o cornici tali da poter giustificare possibili microslavine ne aveva tirato vento forte tale da poter fare rotolare neve di accumulo.
Non ho mai visto un fenomeno del genere in 40 anni di ascensioni in montagna.
Tutto ciò è documentato nelle immagini che seguono.
CRESTA EST DEL PIZZO TRE VESCOVI DALLA VALLE DELL’AMBRO.
ASCENSIONE N. 986 dal 1979
Anche in questo caso dopo 40 anni di salite nei Monti Sibillini il Pizzo Tre Vescovi, all’apparenza una cima piuttosto banale e facilmente raggiungibile da tutti i versanti, nascondeva la ripida cresta Est che sale dall’alta Valle dell’Ambro, visibile solo da questa valle, ci ha regalato una ascensione impegnativa ed entusiasmante per lunghezza e ripidità.
La cresta Est del Pizzo Tre Vescovi che invece sale dalla valle denominata “Pescolletta” è una salita classica invernale (vedi ASCENSIONI CLASSICHE dal 2018 ad oggi; N.965).
Il 12 ottobre 2019, con Fausto, Stefano ed i nostri due nuovi amici Carlo e Federico, abbiamo risalito la cresta Est, l’itinerario è consigliato solo ad escursionisti esperti in quanto ci sono due passaggi su erba e roccette molto ripidi, che rasentano la verticalità ed è consigliato l’utilizzo della piccozza. Noi addirittura, per maggiore sicurezza con i nostri nuovi compagni, siamo saliti in cordata nei tratti più impegnativi.
Come di consueto anche questa ascensione è inedita e non è descritta nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.
Accesso:
Dalla Pintura di Bolognola in auto si prosegue per la strada del Fargno fino allo slargo di Fonte Bassete, ormai asciutta dopo il sisma, sulla verticale dell’omonima Forcella (355611 E – 4758267 N; 1570 m.).
Si parcheggia quindi si risale il canalone della Fonte e per tracce di sentiero in 20 minuti si raggiunge la Forcella Bassete (355966,4 E – 4758145,7 N; 1710 m.).
Qui si scende nel versante opposto in direzione dei tornanti della strada che scende dal Casale Bassete verso le sorgenti dell’Ambro e del Casale Rinaldi posto sulla testata della valle.
Si percorre la strada sterrata per circa 2 Km , fino a raggiungere la base dell’ampio canalone Est del Pizzo Tre Vescovi il cui ripido e roccioso bordo destro orografico (cresta sinistra vista da valle) rappresenta la cresta oggetto della nostra salita, a circa 1 Km dal Casale Rinaldi visibile sulla sinistra (1 ora da F. Bassete; 355510 E – 4756590 N; 1445 m.).
Descrizione:
Dalla base della cresta Est si risale il pendio sopra strada che dopo circa 250 metri di sviluppo si impenna, in corrispondenza di una fascia di roccette alternate ad erba, in questo punto si rasenta la verticalità su terreno misto e poco stabile (355247 E- 4756570,5 N; 1610 m.).
Si prosegue in verticalità per 100 metri quindi si continua altri 100 metri su terreno meno ripido.
Si raggiunge il secondo ripido passaggio al di sopra del quale, per altri 150 metri, la cresta si fa sottile e caratterizzata da strette guglie rocciose molto caratteristiche che regalano una salita aerea e sempre sostenuta.
Dopo altri 200 metri la cresta si fa meno ripida ed erbosa per poi impennare di nuovo in corrispondenza di altri pinnacoli rocciosi (354846,2 E – 4756560,5 N; 1910 m.).
Infine la cresta si addolcisce e in ulteriori 300 metri di facile salita si raggiunge la cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi, che scende verso Forcella Angagnola, in corrispondenza dell’inizio dell’ampio canalone Est oggetto di discesa invernale per gli amanti dello scialpinismo (1 ora e 30 minuti dalla base della cresta; 354549 E – 4756581 N; 2050 m.).
Discesa: Dalla cresta Sud si sale a destra per raggiungere la croce di cima del Pizzo Tre Vescovi quindi si scende per la cresta Nord-est fino alla sella del Monte Acuto.
Qui o si scende per evidente sentiero al Rifugio del Fargno e quindi per strada fino a Fonte Bassete oppure, più consigliata per la sua panoramicità, si sale alla cima del Monte Acuto e si scende a Forcella Bassete per la sua ripida cresta Est.
Da Forcella Bassete si riprende il sentiero fatto in salita per il raggiungimento della base della cresta, scendendo fino alla Fonte dove si lasciata l’auto.
Di seguito le immagini in successione cronologica della salita descritta.
PIZZO BERRO, RISALITA INTEGRALE DELLA CRESTA NORD-EST E VARIANTI DI SALITA
Come per la risalita della cresta sud, anche questo itinerario è inedito anche se meno impegnativo e comunque rivolto solo ad escursionisti esperti che si sanno muovere su terreno molto ripido.
Itinerario aperto il 26 luglio 2016.
Si risale
integralmente il filo della ripida cresta nord est (anticima nord) del Pizzo
Berro che si innalza nell’alta valle dell’Ambro, da 1600 metri circa del
fondovalle (Casale Rinaldi) fino ai 2259 metri della cima passando per la “anticima
nord” di quota 2087 m., portando così a
conclusione le salite delle creste più ripide del Pizzo Berro.
Sono inoltre
descritte due impegnative varianti di accesso effettuate anni fa che permettono
di raggiungere la cresta di salita da due diverse posizioni intermedie saltando
la prima parte di cresta erbosa.
La salita
invernale di questa cresta, comprese varianti, non è stata ancora mai
effettuata ma occorre considerare un lunghissimo avvicinamento di almeno 2-3
ore se si parte dalla Pintura di Bolognola passando per Forcella Bassete e la
strada di fondovalle.
Accesso:
L’itinerario estivo prevede come base di partenza la Forcella del Fargno, raggiungibile in auto dalla Pintura di Bolognola (tratto stradale sterrato più breve ma più accidentato) o da Casali di Ussita.
Avvicinamento percorso integrale:
Dal parcheggio della
Forcella del Fargno si prende il sentiero in piano (n.1 non segnalato) che passando
di fronte al rifugio conduce al Pizzo Berro – Pizzo Regina passando per la
Forcella Angagnola.
In circa 20 minuti si
raggiunge la Forcella Angagnola con vista verso la cresta nord-est
dell’anticima del Pizzo Berro, oggetto della salita.
Appena giunti alla
forcella si nota che una traccia di sentiero scende nel prato sottostante il
versante est e la si segue.
La traccia si snoda verso
destra a tagliare il pianoro quindi si fa più netta ed inizia a scendere verso
la Valle dell’Ambro.
Con una serie di tornanti
in circa 30 minuti si raggiunge un ghiaione caratterizzato da grandi massi di
roccia rossa caduti dal versante nord del Pizzo Berro, alla base del quale si
nota l’abbandonato Casale Rinaldi.
Qualche
centinaio di metri prima del casale si nota sulla destra un fontanile (355131,2
E – 4755594,5 N; 1610 m.) ed una traccia
che sale verso le pareti rocciose che lo sovrastano.
Ci si dirige verso un
canalino roccioso che rappresenta la base di partenza del percorso integrale
della cresta nord-est
Descrizione salita percorso
integrale:
Si
risale con ripide svolte quindi in verticale il ripido canalino erboso
intagliato tra spuntoni rocciosi in direzione della cresta (foto n.2).
Raggiunta la cresta si
risale un iniziale tratto erboso in direzione di una fascia di roccia
sovrastante che, con un alto torrione, forma
una grotta proprio in corrispondenza della cresta (30 minuti dal fontanile, foto
n. 3-4-5-6).
Si consiglia di
raggiungere la cavità (355098,6 E – 4755403,8 N; 1775 m.) per aver modo di
osservare il verticale panorama della valle dell’Ambro sottostante e verso il
Pizzo Tre Vescovi.
Dalla cavità ci si sposta
verso sinistra costeggiando la fascia rocciosa fino ad un imbuto erboso
caratterizzato da facili saltini rocciosi (foto n.7).
Quindi risalito questo
tratto in verticale ci si sposta a destra su facili roccette per salire sopra
al torrione che forma la cavità appena visitata ed a riprendere il filo di
cresta (foto n. 8-9).
Seguendo sempre la cresta
si raggiunge un lungo costone erboso da dove escono le due varianti descritte
di seguito che risalgono il canalone sottostante, da questo punto la salita è
poi chiaramente in comune.
Si segue fedelmente il costone
che si sposta prima verso sinistra per girare successivamente di nuovo verso
destra ed impennarsi sempre di più man mano che si sale (foto n. 10).
Si consiglia di cercare
di salire sempre il filo di cresta mantenendosi verso destra per avere una
visione completa e ravvicinata sul ripidissimo versante nord del Pizzo Berro
che precipita dapprima con scivoli
rocciosi e poi con nascoste pareti finali verso la selvaggia alta Valle
dell’Ambro.
Salendo sempre in
verticale senza tracciato verso la “anticima nord” di Pizzo Berro (354677,1 E –
4755136,4 N; 2087 m), in altri 45 minuti la si raggiunge con un ultimo salto a 60° su
erba molto ripida (foto n. 11).
Dall’ ”anticima nord” del Pizzo Berro si
intercetta il classico sentiero proveniente dalla Forcella Angagnola che in
circa 15 minuti conduce alla cima di quota 2259 m.
Le immagini riportate
sono una successione cronologica della salita.
Varianti :
Scendendo da Forcella
Angagnola per il sentiero a tornanti descritto per l’avvicinamento all’attacco
si superano ripidi prati fino a raggiunge un ghiaione caratterizzato da grandi
massi di roccia rossa caduti dal versante nord del Pizzo Berro.
Si lascia il sentiero e
si inizia a traversare nel ghiaione dirigendosi verso la parte centrale delle
pareti caratterizzata da un ampio canalone in parte erboso e fondo caratterizzato
da una lingua di ghiaia continua ben visibile nelle foto n.12 -13 (354936,9 E –
4755437,2 E ; 1715 m).
Raggiunta la lingua di
ghiaia si sale nel suo bordo sinistro e qui si hanno due possibilità, entrambe
piuttosto impegnative per la ripidezza del terreno che in 30 minuti permettono
di raggiungere la cresta di salita, è consigliato procedere in cordata, ci sono
possibilità di ancoraggio con chiodi sulle pareti rocciose:
VARIANTE n.1 : Giunti a
circa metà lingua di ghiaia ci si innalza verso sinistra passando sotto ad una
parete di roccia, si continua la traversata sempre molto esposta,
(consigliabile usare ancoraggi su roccia) verso sinistra a prendere una cengia
in salita che, passando sotto ad una fascia di rocce parallela, permette di raggiungere
la cresta di salita (355065,7 E – 4755316 N; 1795 m).
VARIANTE n.2 : Si risale
tutta la lingua di ghiaia fino alla parete terminale dove si devia nettamente
sulla sinistra per risalire un tratto in forte pendenza con fondo roccioso
alternato ad erba fino alla cresta di salita (355012,6 E – 4755289,2 N; 1860
m).
Discesa:
Dalla cima del Pizzo Berro si
ridiscende per il classico sentiero di salita che ormai è diventato un fossato
a causa dell’enorme flusso di escursionisti e della mancanza più totale di
manutenzione e che inizia dal Rifugio del Fargno passando per la Forcella Angagnola percorso in
avvicinamento, in un’ora di discesa si raggiunge l’auto.
9-10 L’ultima
parte più ripida della cresta per arrivare all’anticima nord di Pizzo Berro.
12-13 Il versante nord dell’ “anticima nord” del Pizzo Berro con le varianti di salita, viste dal sentiero di discesa da Forcella Angagnola
14-15 Il versante nord dell’ ”anticima nord” del Pizzo
Berro , versione invernale e autunnale, con l’itinerario di salita tra luce ed ombra
GIANLUCA CARRADORINI – FAUSTO SERRANI – BRUNO BARTOLAZZI 26 LUGLIO 2016