IL LAGHETTO E LA GROTTA DI MONTE PALAZZO BORGHESE – Magie dell’inverno.

Il 17 dicembre, con Gilberto, Elia, Paolo e Romolo, siamo saliti da Foce per il Canale fino al Laghetto quindi abbiamo proseguito, nonostante la neve fresca alta che rende la salita faticosa, fino alla Grotta di Monte Palazzo Borghese.

L’ambiente del Laghetto invernale è splendido e sicuramente uno dei più spettacolari dei Monti Sibillini.

Di seguito le immagini della bellissima giornata.

1- La galaverna ha glassato tutta la parete del Sasso di Palazzo Borghese.
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5- Galaverna sui pochi arbusti di Ramno alpino della zona.
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7 – E anche sui tenaci steli di Verbascum spp.
8- Giunti ormai nei pressi del Laghetto
9- Lo troviamo perfino con acqua …… gelata ovviamente.
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18- La maestosa parete Est del Sasso di Palazzo Borghese rivestita di Galaverna.
19- Saliamo verso lo spigolo Nord per raggiungere la Grotta
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21- Il pendio si impenna sotto allo spigolo.
22- Progressione su 30 centimetri di neve fresca e pendio di oltre 40 gradi.
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27- Il canale dello spigolo con la grotta a destra.
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31- L’ultimo ripido tratto sotto alla Grotta.
32- Raggiungiamo quindi la lama rocciosa che forma la Grotta.
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35- L’ingresso nascosto della Grotta di Monte Palazzo Borghese.
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37- Lo spazioso interno della grotta che d’inverno mantiene anche una gradevole temperatura costante.
38- Arriva anche Gilberto.
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41- Il Laghetto visto dall’interno della Grotta.
42- Arrivano anche Romolo e Paolo.
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44- Lo spigolo della parete Est visto dall’ingresso della Grotta.
45- Il canale dello spigolo continua fino al canalone Nord più in alto, salito alcuni anni fa, questo tratto l’ho salito molte volte ma oggi non è ancora in condizioni.
46- L’ingresso della Grotta.
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50- Aspettiamo gli altri poi scendiamo.
51- Costeggiamo lo spigolo della imponente parete Est per ridiscendere al Laghetto e prendere la via del ritorno.
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FOCE – IL CANALE – IL LAGHETTO. Alla base della imponente parete Est del Sasso di Palazzo Borghese.

Salita classica alla base della imponente parete Est del Sasso di Palazzo Borghese da Foce per Il Canale fino alla conca del Laghetto con le ciaspole e con oltre mezzo metro di neve, grande fatica ripagata dalle meravigliose immagini della parete glassata di alpine ice (galaverna).

1 – 3- Il bosco del Canale, più si sale e più c’è neve.
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4- Particolare formazione di equilibrio di ghiaccio di fusione su un faggio.
5- Finalmente si esce dal bosco ma la fatica non termina.
6 – 12- La parete Est del Sasso di Palazzo Borghese si fa sempre più imponente man mano che si risale la valle.
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13 – 14- La conca del Laghetto di Palazzo Borghese
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15- 16- Dettagli della parete Est del Sasso di Palazzo Borghese rivestita di galaverna o alpine ice.
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17- Il Monte Sibilla.
18 – 20- Piccole slavine di scorrimento di neve fresca su quella vecchia sottostante distaccatesi dopo alcuni minuti dal nostro passaggio nonostante la pendenza in questo punto sia minima.
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21- Il grande Faggio del Canale.
22- Una cavità presente nella parte rocciosa iniziale del Canale, a monte di Foce.



LA GROTTA DI SASSO DI PALAZZO BORGHESE

Itinerario proposto da Patrizio Rapacci dove, nella parte destra della parete Est di Sasso di Palazzo Borghese, ha trovato una profonda grotta non riportata nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

ACCESSO: Dall’area pic-nic presente poco prima del paese di Foce si prende il conosciutissimo sentiero del “Canale” che conduce al Laghetto di Palazzo Borghese.

ITINERARIO: Raggiunto il Laghetto di Palazzo Borghese si prosegue verso la parete Est e si risale il canalone ghiaioso che sale a destra, verso lo spigolo Nord della parete di Sasso di Palazzo Borghese da cui è visibile l’ingresso della grotta.

Si risale il canale fino alle pareti rocciose sovrastanti che lo chiudono in alto, dove è presente la cavità.

Grazie Patrizio.

1- La parete Est di Sasso di Palazzo Borghese in assenza di innevamento a metà dicembre, il Laghetto già si è formato.
2- Il canalone si chiude tra alte pareti rocciose al di sotto delle quali si apre la cavità.
3- Lo stretto ingresso della grotta che poi si apre nel suo interno.
4 – 5-Veduta del Laghetto di Palazzo Borghese dall’interno della grotta.
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6- Immagini dall’interno dell’ampia cavità.
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16- La veduta dall’ingresso della grotta.
6- L’itinerario di raggiungimento della grotta di Sasso di Palazzo Borghese.



SASSO DI PALAZZO BORGHESE Diretta Nord invernale.

Il Sasso di Palazzo Borghese è ben noto per la sua imponente parete Est che domina tutta la conca del Laghetto mentre la parete Nord è poco conosciuta.

Stretta, articolata ma ripidissima, la parete Nord di Sasso Borghese la si osserva sulla sinistra se dal Laghetto si sale per il sentiero verso la Sella tra il Monte Porche ed il Monte Palazzo Borghese ma, a quanto mi risulta dalla bibliografia, non è percorsa da alcuna via ne invernale se tantomeno su roccia.

Il 27 gennaio 2022, con Stefano, abbiamo risalito la parete Nord per il ripido canale innevato che delimita la parete Nord sulla destra, con una probabile via nuova invernale.

ACCESSO: Per salire la via si deve raggiungere il Laghetto di Palazzo Borghese partendo da Foce di Montemonaco e risalendo l’ormai conosciutissimo “canale”.

DESCRIZIONE: Giunti alla conca del Laghetto (almeno 1,5 ore dal Foce) si prosegue in direzione della parete Est piegando in netta salita verso destra fino a raggiungere la base dello spigolo Nord dove si innalza un ripido canalino innevato (foto n.1, 20 minuti).

Questo canalino è stato già salito da noi più volte in precedenza, il giorno della salita questo tratto era riempito di 30-40 cm di neve fresca accumulata dal vento che ci ha costretto a risalire il pendio ancora più a destra dove sale il sentiero estivo per poi traversare verso sinistra a riprendere il canale alla base della parete Nord.

Giunti alla base della parete si costeggiano a sinistra dei torrioni di roccia dove il canale gira ed inizia ad impennare. Si prosegue in netta salita e si continua nel canale che si stringe.

In circa 150 metri si raggiunge l’uscita del canale in corrispondenza del sentiero estivo che, dalla sella del Monte Palazzo Borghese, raggiunge la cima rocciosa del Sasso di Palazzo Borghese, poco prima del tornante dove è presente la lapide in ricordo degli alpinisti che nel 1976 precipitarono dalla parete Est durante il tentativo di scalarla (foto n.2, altri 40 minuti) .

Il canale presenta una pendenza di 45-50 nell’ultimo tratto in uscita, è facile ma chiaramente richiede attrezzatura alpinistica invernale, è interessante perché completa il panorama delle salite al Sasso di Palazzo Borghese, alcune delle quali da me effettuate e già descritte in questo sito, quale la via su roccia della cengia e cresta Est, già ripetuta da un’altra cordata, e il canale Est invernale, già diventata una salita classica ripetuta da diversi alpinisti.

La parete Nord potrebbe riservare anche una variante di salita ancora più a sinistra del canale, risalendo un canale-camino ed il sovrastante imbuto presente tra i torrioni di roccia superati ma le condizioni di scarso innevamento trovate nel giorno della salita non ce lo hanno permesso.

DISCESA: Dalla sella tra Il Monte Palazzo Borghese ed il Sasso dove si scende una volta raggiunta la cima dell’ardita parete rocciosa, si scende nel sottostante pendio-canale di destra situato alle falde delle pendici Est del Monte Porche che, in 45 minuti, riporta velocemente al Laghetto

1- Il tratto iniziale del canale che dal Laghetto costeggia la parete Nord, in alto si vede l’intaglio del canale oggetto della salita effettuata.
2- La parete Nord del Sasso di Palazzo Borghese vista dal Monte Porche con il tracciato della nostra via invernale.
3- La parete Nord del Sasso di Palazzo Borghese vista dal sentiero di salita per la Sella del Monte Porche con il tracciato della nostra via invernale
4- La parete Est del Sasso di Palazzo Borghese illuminata dalla luce del primo mattino.
5-6- Lo spigolo Nord con il canalino innevato che consente, in caso di neve buona, di raggiungere l’attacco della via proposta.
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7-8- L’imbocco del canale di salita con, a sinistra i torrioni rocciosi che lo caratterizzano (ph. Stefano Ciocchetti).
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9- Partiamo con il primo tiro di corda per affrontare il tratto più ripido del canale (ph. Stefano Ciocchetti) .
10- Sulla sinistra è visibile un camino-canale che , in caso di buon innevamento, potrebbe consentire una variante di salita parallela (ph. Stefano Ciocchetti) .
11 – 18- Momenti di salita nel tratto più ripido
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16 (ph. Stefano Ciocchetti)
17 (ph. Stefano Ciocchetti)
18- Sullo sfondo il Monte Sibilla (ph. Stefano Ciocchetti) .
19- 20- L’uscita del canale sui ripidi pendii sotto alla cima di Sasso di Palazzo Borghese.
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22- La cima di Sasso di Palazzo Borghese, a sinistra il M.Palazzo Borghese, a destra il M. Porche (ph. Stefano Ciocchetti) .
23- Castelluccio emerge dalla nebbia del Pian Grande
24- I Monti Gemelli sullo sfondo a sinistra e la cresta del Torrone dietro alle spalle di Stefano.
25- Veduta verticale dalla cima di Sasso di Palazzo Borghese sulla sottostante conca del Laghetto, 250 metri più in basso di salto verticale.
26- Veduta verso Sud, il Monte Argentella al centro, la cima del Redentore a destra ed il Monte Vettore a sinistra.
27- I ripidi scivoli della parete Nord del Sasso di Palazzo Borghese con il Monte Porche sullo fondo.
28- L’ombra della stretta ma ripidissima parete Nord di Sasso di Palazzo Borghese.
29- Veduta verso Nord, il Monte Sibilla a destra e Cima Vallelunga al centro.
30- La parete Est del Sasso di Palazzo Borghese con la cengia appena innevata della nostra via su roccia del versante.
31- La conca tra il Monte Palazzo Borghese di fronte e il Sasso.
32- Discesa rapida verso il Laghetto, tra rare strisce di neve ghiacciata e alti riporti di neve fresca modellata dal vento.
33- La conca del Laghetto
34- Nonostante erano solo le 13 la parete Est era già in ombra.
35- Arbusto di Rhamnus alpina e steli di Verbascum spp. nei pressi del Laghetto



MONTE PALAZZO BORGHESE-MONTE PORCHE variante diretta dal Fosso Zappacenere per la Fonte dell’Acero.

Il Monte Palazzo Borghese e/o il Monte Porche possono essere raggiunti da Foce di Montemonaco per il classico sentiero per il Fosso Zappacenere che conduce, verso il Monte Lieto, dapprima alla Fonte di S.Maria quindi prosegue per la Fonte dell’Acero per poi girare versante verso i Pianelli fino alla forcella tra il Monte Porche ed il Monte Palazzo Borghese.

Oppure si può salire alle due cime per un itinerario meno conosciuto ma molto interessante che si distacca dal classico sentiero del Fosso Zappacenere che qui propongo.

Il sentiero del Fosso Zappacenere in realtà può essere preso da due punti diversi, o dal più comune parcheggio, alla base del Fosso del Balzo, in corrispondenza della Madonnina e del Casale della Comunanza, situato circa 700 metri prima del paese di Foce oppure a destra, in ripida salita a monte dell’area pic-nic realizzata da pochi anni in corrispondenza dell’imbocco del “Canale”, 400 metri prima del paese sempre sulla destra.

I due sentieri viaggiano nella stessa direzione per incontrarsi nel fondo del Fosso Zappacenere, 250 metri prima di un netto tornante (357937 E – 4749319 N; 1160 m.) in salita verso destra che sale ripido nel bosco (verso la Fonte di S.Maria) per cui possono essere presi entrambe anche se risulta più comodo quello classico dal parcheggio della Madonnina.

Dopo l’incrocio, anziché prendere il tornante in netta salita, si continua il tratturo nel fondo ghiaioso del Fosso verso il bosco sovrastante. Raggiunto il bosco, in corrispondenza di un colatoio roccioso del fosso, il sentiero inizia a salire e si trasforma in una comoda ma poco conosciuta carrareccia che con diversi tornanti all’interno del bosco della Frondosa con grandi abeti da rimboschimento piantati intorno al 1950 mentre sembra che lo stesso bosco fu stato tagliato intorno al 1930 e era costituito per la maggior parte da faggi secolari di cui non è rimasta traccia, raggiunge la cresta erbosa (357674 E – 4748820,8 N; 1485 m.) della “Frondosa” che divide il “Canale” dal Fosso Zappacenere per proseguire in netta salita fino allo stazzo nei pressi della Fonte dell’Acero.

Quindi, sopra la Fonte, raggiunta in circa 1,5 ore, (356881 E – 4748962 N; 1655 m.), per il classico sentiero segnato si prosegue verso i Pianelli e quindi, per creste, si può raggiungere una dopo l’altra, entrambe le cime dei due monti (altre 1,5 ore per ciascuna cima) .

Per la discesa si può percorrere lo stesso itinerario oppure scendere dalla sella tra il M.Porche e il M. Palazzo Borghese al sottostante Laghetto quindi per il Canale velocemente di nuovo a Foce.

20 OTTOBRE 2021 Gianluca Carradorini – Carlo Angelini

1- Il colatoio roccioso posto nel bosco alla base del Fosso Zappacenere dove inizia la salita.
2 – 3- Due grandi abeti ? da probabile antico rimboschimento presenti nel primo tratto del bosco, sicuramente gli abeti più grandi dei Monti Sibillini.
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4- Il sentiero nell’ultimo tratto prima della cresta erbosa sopra la Frondosa.
5- La cresta erbosa sopra al bosco con il Monte Sibilla di fronte.
6- Veduta verso Ovest dalla cresta con il Sasso di Palazzo Borghese, il laghetto sottostante e la zona del Canale a sinistra.
7- La cresta dei Tre Faggi sovrasta il Canale sottostante.
8- La ripida cresta erbosa, in salita verso la Fonte dell’Acero, a sinistra il Fosso Zappacenere, a destra il Canale.
9- Lo stazzo e la sporcizia nei pressi della Fonte dell’Acero.
10- Grande faggio nei pressi dello stazzo.
11- La Fonte dell’Acero e la zona del Ramatico sovrastante, nei ghiaioni del versante Est di Cima Vallelunga.
12- Sempre in salita prima del cambio di versante con il M. Sibilla sullo sfondo.
13- Il sentiero che da Fonte dell’Acero prosegue nella zona denominata “I Pianetti” sul versante Est del M. Porche
14- Dal cambio di versante riappare la maestosa parete Est del Sasso di Palazzo Borghese e il M. Argentella a sinistra.
15 – 16- Zoom sulla parete Est e Nord, in ombra, del Sasso di Palazzo Borghese
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17- Il versante Sud del Monte Porche con il lungo canale innevato.
18- Salita verso il Monte Palazzo Borghese.
19- Il gruppo Sud dei Monti Sibillini con il M. Argentella in primo piano , il M.Vettore a sinistra e la Cima del Redentore a destra.
20-Il Sasso di Palazzo Borghese e il M. Banditello e la Cima delle Prata a a destra.
21- Discesa veloce su neve verso il Laghetto.
22- Mucche al riposo nei pressi del Laghetto.
23- 24 – La parete Est del Sasso di Palazzo Borghese vista dal Laghetto con le ferite provocate dal terremoto del 2016.
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25- La faggeta in veste autunnale nella parte iniziale del Canale.



CANALE EST DI SASSO DI PALAZZO BORGHESE.

Il 15 aprile 2016 è stato
risalito integralmente il ripidissimo canale est che separa Sasso di Palazzo
Borghese dalla cima rocciosa (scoglio di quota 2046 m.) posta a sud dello
stesso, in parte su roccia marcia e in parte su neve dura in quanto stanchi di
aspettare condizioni migliori di inverni nevosi e freddi.

La via è straordinaria,
permette di risalire su un pendio che sembra inaccessibile sia se visto dall’alto,
dalla Sella di Monte Palazzo Borghese sia se visto dal basso, dalla cosiddetta
“strada imperiale” che attraversa il circo glaciale della conca de “il laghetto”
alla base proprio della parete est di Sasso di Palazzo Borghese.

Eppure anni fa, percorrendo
a primavera la cresta che conduce da il “pian delle cavalle” alla conca de “il laghetto”,
prima di intercettare la “strada imperiale” notammo una lingua di neve quasi
continua che serpeggiava proprio a ridosso della parete sud del Sasso di
Palazzo Borghese che ci diede l’impressione che era possibile una via di salita
all’interno di quell’impressionante canale roccioso.

  L’itinerario, salito da “il laghetto”, è
stato oggetto di diversi nostri tentativi invernali negli ultimi tre anni, nell’ultimo,
il 19 marzo 2016, siamo stati fermati da accumuli di oltre 1 metro di neve fresca,
negli anni passati invece siamo stati fermati dalle condizioni di scarso
innevamento in particolare nella prima parte del canale.

Nel giorno della salita
integrale la prima parte del canale era senza innevamento e ha richiesto una
risalita su pendii ghiaiosi ed erbosi molto ripidi e su tratti e brevi paretine
di roccia marcia mentre l’uscita presentava ancora scivoli innevati sia nella
parte destra che in quella sinistra che ci hanno permesso così di completare
l’intera risalita su neve.

Manca ancora la salita su
ghiaccio della sola prima parte del canale dalla base dello spigolo del Sasso
di Palazzo Borghese alla sommità del primo torrione.

Il canale è delimitato a
destra dalla parete sud di Sasso di Palazzo Borghese e a nord da tre torrioni
rocciosi posti in successione.

L’ambiente di salita è impressionante, si costeggia la altissima muraglia della parete sud di Sasso di Palazzo Borghese che in questo versante è caratterizzata, nella parte bassa, da enormi lisce e verticali placche, dove corre la prima via di roccia tracciata nella parete, la “via della fessura a goccia” aperta negli anni ’80 dalla cordata Gigliotti-Marchini e nella parte alta è invece tagliata orizzontalmente da numerose cenge parallele che corrono in lieve salita fino allo spigolo, una delle quali è risalita dalla mia via alpinistica e seconda via della parete, descritta nella pubblicazione “I MIEI MONTI SIBILLINI” anno 2011, già ripetuta dai Lupi della Sibilla (http://lupidellasibilla.blogspot.com/2014/10/cengia-della-parete-sud-di-sasso-di.html).

Anche questo itinerario è
inedito e molto impegnativo, richiede conoscenze ed attrezzatura alpinistica
sia per roccia (corda, chiodi, rinvii ecc.) sia se si affronta in inverno con ramponi
e doppia piccozza mentre è sempre tassativo l’uso del casco per le frequenti
cadute di sassi viste le pessime condizioni delle pareti di roccia sotto cui si
sale.

Le immagini riportate
nella presente descrizione dove sono presenti i salitori sono un tracciato
cronologico delle fasi di salita 

1.Il Laghetto e la parete est di Sasso di Palazzo Borghese, il bordo sinistro della linea di neve che sale nel ghiaione indica l’accesso all’attacco della via. > o

Accesso: L’itinerario prevede come base di
partenza la frazione di Foce che si raggiunge in auto dal capoluogo di comune,
Montemonaco prendendo in direzione di Montegallo e girando al bivio posto
all’imbocco della valle dell’Aso.

Giunti 300 metri prima di Foce
si nota sulla destra un’area pic nic con dei tavoli di legno e le indicazioni
per il sentiero Fonte dell’Acero – Frondosa e “Il laghetto”.

Si risale per tratturo
prendendo la deviazione a sinistra che si immette nel selvaggio e incassato
“canale” descritto nelle guide in commercio.

Si risale nel bosco per
ampio ma ripido e sassoso tracciato e in circa 2 ore si raggiunge la conca
erbosa sottostante la dolomitica parete di Sasso di Palazzo Borghese dove a
primavera si forma il “Laghetto”.

Descrizione: Dal “laghetto” se c’è neve si
risale il pendio diretto verso lo spigolo sud della parete fino a raggiungere,
in circa 15 minuti, la sua base, come visibile nella foto n.1.

  Lo spigolo sud della parete est di sasso di
Palazzo Borghese visto dall’attacco della via è davvero impressionante,
trasforma la parete da una muraglia, come si osserva di fronte, dal laghetto,
ad un altissimo pinnacolo dolomitico inviolato come visibile nella foto n.4

Giunti alla base dello spigolo parte, proprio a ridosso della parete, uno stretto canale roccioso caratterizzato in alto da un masso incastrato, questa parte della via non è ancora stata risalita in inverno per la difficoltà di trovare innevamento sufficiente e consolidato.

2. Risalita della lingua di neve che sale dal laghetto fino all’attacco della via, a sinistra la parete est di Sasso di Palazzo Borghese, a destra il Monte Sibilla.
3.La maestosa parete est di Sasso di Palazzo Borghese e il canalone sud con il tracciato in rosso della via di salita ed in verde dell’avvicinamento, la parte iniziale tratteggiata non è ancora stata salita per la mancanza di condizioni idonee.

4. L’attacco della via con il dolomitico e verticale spigolo della parete est e, a sinistra, la successione dei tre torrioni che delimitano il canale di salita.

5. Sotto al primo torrione si prepara l’attrezzatura alpinistica per la salita.

Pertanto, se non c’è
neve, si risale ancora più a sinistra, su erba e roccia marcia fino alla sommità
del primo torrione che si incontra, come indicato nella foto n.2.

            Quindi
si rientra nel canale e ci si porta alla base del secondo torrione (20 minuti).

  Ci si sposta a destra e si rientra
all’interno del canale che si restringe e lo si risale fino alla sommità del
secondo torrione (15 minuti).

Nel giorno della prima
ascensione questo tratto di canale era anch’esso libero dalla neve ed è stato
quindi risalito su ghiaia e brevi pareti di rocce marce facendo molta
attenzione al distacco di pietre.

Usciti dalla strozzatura
il pendio si allarga e qui c’è la possibilità di risalire il canale sia a
destra, meno ripido, che a sinistra, più ripido, in quanto in alto esso viene
diviso in  due rami da un terzo torrione
roccioso.

Durante la prima
ascensione solo il pendio di sinistra era completamente innevato e quindi
abbiamo approfittato per completare la risalita anche su neve pressata.

Ci si sposta quindi a
sinistra facendo un traverso su pendio a 45° e si prende il ripido canale
innevato che in due tiri di corda a 45-50° ed uscita su delle rocce termina (30
minuti) nei pressi della cresta della Sella di Sasso di Palazzo Borghese (2080
m.).

6. L’autore sopra al primo torrione prima di rientrare nel canale, visto dal basso
7. La sommità del primo torrione, visto dall’alto, al fianco sinistro di salita l’impressionante e maestosa parete sud di Sasso di Palazzo Borghese, in secondo piano la zona denominata “Pian delle cavalle” e sullo sfondo il M. Banditello.
8. La “strada imperiale” e la zona denominata “Pian delle cavalle” vista dalla sommità del secondo torrione ed i miei compagni che si accingono ad affrontare il secondo tratto di canale.

9. Risalita del secondo tratto del canale, a destra la cima del Monte Argentella e lo scoglio di quota 2046 m.
10. La strettoia del secondo tratto del canale
12. L’incredibile ambiente di salita a circa metà via, nella parete in alto a destra si nota la “fessura a goccia” della via alpinistica citata.

Discesa: Una volta raggiunta la Sella del
Monte Palazzo Borghese  si può scendere
dirigendosi in piano verso nord in direzione del tracciato estivo che conduce
verso il Monte Porche quindi nella valletta tra i due monti si prende il canale
innevato verso destra che aggira la parete nord di Sasso di Palazzo Borghese e
permette di scendere velocemente verso “il laghetto”.

Oppure se c’è innevamento
buono dalla Sella si scende a sud verso la conca posta tra il M. Palazzo
Borghese e il M. Argentella tenendosi sotto la cima dello Scoglio di quota 2046
m. aggirandolo alla sua destra per immettersi nel ripido ma breve canale che
scende verso la “strada imperiale” sottostante come visibile nella immagine
satellitare del tracciato della via.

Il tracciato verde
rappresenta l’avvicinamento, il rosso il tracciato della via di salita e il
giallo il tracciato di discesa.

13. Il traverso sotto al terzo torrione per andare a prendere il ramo sinistro che finalmente si presentava completamente riempito di neve.

14. L’ultima parte della salita nel canale terminale finalmente innevato, alle spalle i tre torrioni che caratterizzano il bordo sinistro del canale di salita, il primo è visibile in fondo a destra tra i due pendii innevati.
15. Le cenge parallele che caratterizzano la parte alta della parete sud di Sasso di Palazzo Borghese e l’ultimo pendio nevoso prima della cresta finale

GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI – FAUSTO SERRANI

15 aprile 2016

Piante satellitari del percorso con:

PERCORSO VERDE: RAGGIUNGIMENTO

PERCORSO ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

PERCORSO GIALLO: DISCESA