VARIANTE ALLA DIRETTA OVEST DEL MONTE BICCO Invernale

I miei amici Valerio, Gilberto, Silvia ed Elia mi hanno segnalato di aver salito in invernale una variante alle vie dirette parallele al versante Ovest del Monte Bicco, già riportate su questo sito.

La via si sviluppa su un canalone innevato situato subito a sinistra della “Direttissima al Monte Bicco, invernale ed estiva” su roccia aperta da me e Fausto il 20 aprile 2019 e della diretta alla Ovest del Monte Bicco su neve, riportata su un reportage del 26 marzo 2022, a cui si rimanda per l’itinerario di accesso.

La via in questione risale il pendio innevato a monte del sentiero per la Forcella Passaiola fino ad una bastionata rocciosa oltre il quale si trasforma in un canale più stretto.

All’altezza dei torrioni rocciosi il canale si fa più ripido, con passaggi a 45° e devia verso destra in direzione della cresta rocciosa percorsa dalla “Direttissima” indicata sopra.

Successivamente il pendio si allarga e si fa meno ripido, ci si dirige verso sinistra per evitare le rocce di uscita della “Direttissima” e si raggiunge la cresta Nord poco sotto l’uscita della via laterale indicata.

Il percorso intuitivo è riportato nella foto n. dove è indicata la via in questione (percorso in giallo) e dove sono riportate tutte le altre vie di salita, estive ed invernali, del versante Ovest del Monte Bicco.

Di seguito le immagini della salita.

1-Il pendio a monte del sentiero per la Forcella Passaiola
2- In alto i torrioni della “Direttissima al Monte Bicco, invernale ed estiva”
3- La prima parte del canale di salita proposto.
4- Nei pressi della prima fascia di rocce che stringono il pendio.
5 – 7- Oltre la prima barriera di rocce il pendio impenna.
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7- 14- Il Tratto più ripido
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8 – 9- L’uscita dal tratto più stretto e ripido, prima della cresta.
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10- La cresta del Monte Bicco
11 – 12 -La discesa dal Monte Bicco per il Canalone Maurizi nel versante Est.
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13- Il tracciato della via proposto, in giallo e le altre vie estive e/o invernali del versante Ovest del Monte Bicco.



MONTE BICCO – Cresta Nord

Dopo la prima, scarsa, nevicata della stagione, il 15 Gennaio 2023, con un numeroso gruppo di amici abbiamo effettuato una escursione in Val di Bove quindi siamo saliti con nebbia al Monte Bicco per la cresta Nord.

Di seguito le immagini della giornata.

1- Le Quinte con la grande frana prodotta dal terremoto del 2016 viste dalla Val di Bove
2- La Val di Bove e la parete Nord del Monte Bicco.
3- Il versante Ovest del Monte Bove Nord. nei pressi della Fonte di Val di Bove, con scarsissimo innevamento
4- Sul sentiero per la Forcella Passaiola, sotto alla grande frana del Monte Bicco.
5- Verso la Forcella Passaiola.
6- Foto di gruppo alla Forcella Passaiola.
7 – 15- Momenti di salita della cresta Nord del Monte Bicco.
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16- Veduta della parete Nord dalla cima al Monte Bicco con nebbia.
17- La cresta verso il Monte Bove Sud.
18- Il versante Est del Monte Bicco.
19- Il Monte Bove Nord in un momento di diradamento della nebbia.



MONTE BICCO: due salite in un unico giorno, enchainements del Canale Maurizi alla Est e della Diretta Ovest.

Il 26 marzo 2022 con Alicia, Elia, Angelo, Federico, Gilberto e Valerio abbiamo effettuato in giornata un enchainements del classico canale Maurizi al versante Est e successivamente della diretta per il versante Ovest al Monte Bicco.

Siamo partiti dal piazzale dell’Hotel Felicita di Frontignano e abbiamo raggiunto i campi da sci Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi salendo per il canale del Cornaccione approfittando della neve compattata della pista da sci.

Quindi abbiamo traversato il versante Ovest del Monte Bicco per raggiungere la Forcella Passaiola e siamo scesi sotto alla parete Nord del Bicco fino a raggiungere la base dello spigolo roccioso oltre il quale sale il canale Maurizi al versante Est.

Risalito il facile e classico canale e raggiunta la sella prima della cima del Monte Bicco siamo scesi nel versante Ovest in direzione del canale che costeggia gli impianti di risalita passando alla base delle placche rocciose del versante Ovest, dove sono presenti diverse vie di roccia attrezzate (palestra di arrampicata).

Superate le placche rocciose abbiamo iniziato la traversata in quota del versante fino alla verticale della cima quindi siamo risaliti in linea retta raggiungendo cosi due volte il Monte Bicco nella stessa giornata da due versanti diversi.

Il Canale Maurizi è una via invernale classica indicata nella bibliografia dei Monti Sibillini mentre la Diretta Ovest invernale al Monte Bicco è riportata solo nel mio sito (La direttissima al Monte Bicco), entrambe sono facili, presentano pendenze che superano di poco i 40°, in particolare la diretta Ovest poco prima della cima e, vista la loro vicinanza e il relativo dislivello, sono percorribili entrambe in giornata, anche se in totale si percorre comunque circa 1000 metri di dislivello in salita dal parcheggio.

CANALE MAURIZI INVERNALE ALLA EST DEL MONTE BICCO

1- La traversata del versante Ovest del M. Bicco verso la Forcella Passaiola, a sinistra.
2- Il versante Ovest del M.Bove Nord e la sottostante Val di Bove visti dalla base della parete Nord del M. Bicco.
3- Aggiriamo lo spigolo Nord del M.Bicco per prendere l’attacco del Canalone Maurizi, in alto sullo sfondo la stazione della ex funivia del M.Bove Sud.
4 – 5- L’attacco della salita del Canale Maurizi, sullo sfondo la Croce di M.Bove già in versione primaverile senza neve (ph. Federico G.)
5 (ph. Federico G.)
6 – 9- Fasi di salita del Canalone Maurizi (ph. Gilberto).
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8 (ph. Angelo C.)
9 (ph. Angelo C.)
10- Camoscio curioso ci osserva dalla cresta Est del M.Bicco.
11 – 12- Canalone Maurizi – Zona centrale con il M.Bove Nord alle spalle.
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13 – 14- Canalone Maurizi – Il tratto più ripido, saliamo tra ombra e sole.
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15 – 16- Canalone Maurizi – L’uscita sulla sella poco prima della cima del M. Bicco.
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17- Il versante Ovest del Monte Bove Nord con scarso innevamento.
18- Raggiunta la cima del M.Bicco scendiamo subito per affrontare la seconda salita
19- Le bellissime placche attrezzate nel versante Sud-ovest del M.Bicco.
20- Ultimi scogli prima della traversata per la Diretta Ovest, in fondo il canalone del campi da sci Jacci di Bicco. (ph. Federico G.)

DIRETTA OVEST INVERNALE AL MONTE BICCO

21-Diretta Ovest- Raggiunta la verticale della cima del M. Bicco ricominciamo la seconda salita.
22 – Diretta Ovest- Si costeggiano le particolari formazioni rocciose a gradoni del versante Ovest del M. Bicco, preferite dai camosci.
23- Diretta Ovest- Fasi di salita, sullo sfondo gli impianti di risalita Jacci di Bicco.
24- Diretta Ovest- Inizia il tratto più ripido.
25- Diretta Ovest- Fa caldo ma per fortuna la neve è ancora discreta (ph. Gilberto).
26 – 28- Diretta Ovest- Gli ultimi torrioni prima della cima.
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29- Diretta Ovest- L’ultima ripida crestina nevosa. prima della cima.
30- In cima al Monte Bicco per la seconda volta in giornata (ph. Valerio B.)
31- Foto di gruppo sulla cima del Monte BIcco (ph. Valerio B.)
32- Il Monte Bove Sud e la testata della Val di Bove visti dal Monte Bicco.
33- Meritata pausa pranzo dal nostro amico Tonino del Ristorante La Filanda di Visso.



MONTE BICCO Per la cresta Nord- MONTE BOVE SUD – PASSO CATTIVO. CIMA VALLINFANTE Ascensione successiva.

ASCENSIONE N. 989 dal 1979

Il 2 novembre 2019 con Fausto, con un tempo non proprio ottimale, abbiamo ripercorso la cresta Nord del Monte Bicco dalla Forcella Passaiola dapprima prendendo una crestina rocciosa più bassa e più impegnativa posta sulla destra del filo di cresta classica per ritornare su di essa in corrispondenza della zona fratturata per osservare gli effetti del terremoto di 3 anni fa.

Avevo ripercorso la cresta in inverno ma la neve nascondeva per gran parte la distruzione effettuata dal sisma.

In questa ascensione ho potuto vedere gli effetti sul tratto di cresta in corrispondenza della faglia che, provenendo da Passo Cattivo, attraversa la parte alta dei campi da sci di Jacci di Bicco per proseguire per tutto il versante Ovest del Monte Bicco e poi per immettersi nella Val di Bove.

Avevamo già documentato alcuni di questi tratti il 17 giugno 2017 (vedere itinerario nella categoria : Reportage post sisma) ed ho inserito alcune immagini per confronto.

L’itinerario di salita dal Parcheggio del Monte Cornaccione al Monte Bicco per la Forcella Passaiola per proseguire poi per Monte Bove Sud e ridiscendere a Passo Cattivo è un classico ed è descritto nella bibliografia dei Monti Sibillini a cui rimando.

Attualmente la strada per Passo Cattivo è di nuovo aperta alle escursioni.

Di seguito le immagini della giornata.

1- La Val di Bove dalla Forcella Passaiola.
2- Camoscio di guardia sotto alla Forcella Passaiola.
3- La cresta Nord del Monte Bicco parzialmente coperta dalla nebbia.
4- La crestina più bassa e più impegnativa della cresta di salita classica.
5- La cresta Nord del Monte Bicco e a destra la Croce di Monte Bove.
6- I primi scogli fratturati dal terremoto.
7- Massi spaccati dal terremoto incombono sulla Val di Bove.
8- La zona della cresta fortemente fratturata, a circa metà salita, in alto la cima del Monte Bicco.
9 – 10 -11 La zona dove passa la scarpata cosismica, si nota perfettamente lo spostamento del terreno.
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12- La zona fratturata vista dall’alto.
13- Altri enormi massi pericolosamente in bilico verso la Val di Bove
14 – 15 L’ultimo ripido tratto della cresta Nord del Monte Bicco prima della cima.
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16- la Val di Bove con uno spiraglio di sole, in alto la Croce di Monte Bove e sullo sfondo la Croce di Monte Rotondo.
17- Il Monte Cardosa emerge dal mare di nebbia.
18- Escursionisti sulla cresta che collega il Monte Bove Sud con la cima Nord.
19- I pendii del Monte Porche e della Cima del Redentore rivestiti di nebbia discendente.
20- Camosci sul versante Ovest del Monte Bicco
21- La vedetta
22- Le rocce del versante Ovest del Monte Bicco ed il mare di nebbia all’orizzonte.
23- Il versante Ovest del Monte Bove Nord
24 – 25 Camosci sulla cresta per il Monte Bove Sud.
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26- I versanti Sud del Pizzo Berro e del Pizzo Regina visti da Passo Cattivo.
27- 28 Le grandi frane sopra Passo Cattivo
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29- I torrioni di Passo Cattivo o quel che ne rimane dopo il terremoto del 2016.
30 – 31 Gli stessi torrioni fotografati nel giugno 2017.
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32- 33 Situazione attuale di Passo Cattivo
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34- Situazione del giugno 2017.
35 – 36 La PENOSA situazione della segnaletica dei Monti Sibillini. Vedere gli ultimi itinerari (Appennino Tosco Emiliano, Gran Sasso, Terminillo) nella categoria “Oltre i Monti Sibillini”
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ASCENSIONE N. 990 DAL 1979

PARCHEGGIO CORNACCIONE – PASSO CATTIVO – CIMA VALLINFANTE

13 Novembre 2019 con Stefano, nebbia continua dall’auto fino alla cima e galaverna con una spruzzata millimetrica di neve da 1800 di quota in su.

1 – 2 Passo cattivo
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3- Stefano infreddolito sotto la Cima di Vallinfante
4- Erba glassata di galaverna
5- Un lupo ci ha preceduto di poco…….. sicuramente è senza radiocollare……..e’ ancora vivo !!!



MONTE BICCO – MONTE BOVE SUD Ancora effetti del terremoto dell’Ottobre 2016

ASCENSIONE N. 977 dal 1979.

Avevo già salito questo inverno sia la cima di Monte Bicco che quella del Monte Bove Sud rispettivamente il 23 marzo ed il 20 aprile ma essendoci la neve avevo osservato solo parzialmente una grande frana con sdoppiamento della cresta formatesi con il terremoto dell’Ottobre 2016 nel versante nord-est verso la Val di Bove nel tratto di cresta che collega le due cime, un centinaio di metri a monte del pilone della vecchia funivia che si affaccia nella valle.

Ora, salendo verso il Monte Bove Sud, senza neve, abbiamo potuto osservare l’entità della frana.

Evitate comunque di raggiungere il tratto franato ma osservatelo con attenzione affacciandovi dalla cresta soprastante.

Giunti sulla cima del Monte Bove Sud abbiamo perlustrato il plateau sommitale che scende verso la Val di Panico dove sono ancora presenti dei vecchi piloni di un assurdo progetto di piste da sci ed abbiamo trovato alcune specie floristiche piuttosto interessanti riportate di seguito.

ATTENZIONE: Premetto che per raggiungere il Monte Bicco ed il Monte Bove Sud si deve necessariamente raggiungere in auto da Frontignano il Parcheggio del Monte Cornaccione, quindi si prosegue a piedi per la strada sterrata che sale per il Cristo delle Nevi e si prosegue per i campi da sci fino alla sella tra le due cime.

Ricordo che la Val di Bove è interdetta alle escursioni con tanto di cartello affisso nel sentiero che scende di fianco all’ex Hotel Felicita, gli organi di vigilanza arrivano a piedi al M. Bove Sud e multano chi viene visto salire dalla Val di Bove .

Evitare anche di proseguire la strada per il Passo Cattivo in quanto, nonostante il loco NON CI SIA ALCUNA SEGNALETICA, anche tale itinerario è interdetto.

Inoltre giunti in auto nei pressi della seggiovia non fatevi ingannare dall’ampia piazzola presente che istintivamente porterebbe a far parcheggiare comodamente l’auto perché, come visibile dalla foto, vige un assurdo divieto di sosta e transito fino al parcheggio da un’ordinanza comunale nonostante sia anche aperta la sbarra per cui si deve necessariamente ed incredibilmente parcheggiare in fila lungo la stretta strada. Gli organi di vigilanza visitano periodicamente il piazzale per fare vergognosamente cassa……solo in Italia capitano queste cose !!!!!!!!!!

Basterebbe semplicemente spostare la sbarra ed i divieti cinquanta metri più in avanti, subito dopo il parcheggio, all’inizio del tratto di strada sterrata, tra l’altro degradatissima, che dalla stazione della seggiovia, risale verso il Cristo delle Nevi e consentire almeno un comodo parcheggio agli ormai sempre più rari escursionisti che frequentano i Monti Sibillini.

O è forse proprio questo che si vuole ??????????????????

2- L’inizio dello sdoppiamento di cresta causato dal terremoto dell’Ottobre 2016 un centinaio di metri a monte dell’ultimo Pilone della vecchia funivia.
3- Lo scivolamento verso valle di circa due metri del tratto di cresta tra il Monte Bicco ed il Monte Bove sud.
4- Il plateau formato dallo scivolamento della cresta che in questo tratto sta incombendo pericolosamente verso valle come visibile a sinistra. Cinquanta metri più avanti è già franata a valle. Per fortuna il sentiero percorre il versante opposto, sud-ovest, della cresta.
5- Grandi fenditure solcano il tratto di cresta scivolato che incombe sulla Val di Bove. Sullo sfondo la cima del Monte Bove Sud con la orribile vecchia stazione della funivia.
6- Le fenditure sono profonde anche diversi metri.
7- Il tratto più in avanti di cresta franato a valle dove nella parete incombono ancora grandi massi in bilico.
8- L’elevata entità del tratto franato a valle.
9- Fausto sta camminando sul tratto di cresta che prima era più in alto di almeno sei metri. Sullo sfondo a sinistra alcuni dei ripidi canalini del M. Bove Sud, oggetto di entusiasmanti salite invernali.
10- Sul bordo della frana che ha incrementato ulteriormente i ghiaioni della testata della Val di Bove.
11- Immagine in direzione opposta dove si nota bene il collasso e sdoppiamento della cresta che è scesa a valle.
12- La frana osservata dalla cresta verso il Monte Bove Sud. Ben visibile il pilone della vecchia funivia e lo sdoppiamento della cresta a monte che si è pericolosamente accumulata verso valle e franata ancora più in avanti. A sinistra il Monte Bicco.
13- La frana osservata dalla cresta verso il Monte Bove Sud. Un lieve sdoppiamento è visibile anche nella cresta il primo piano a sinistra mentre sullo sfondo a destra è visibile la lunga striscia bianca della frana de “le Quinte”.
14- Foto storica, lo stesso tratto di cresta fotografato a Giugno del 2016, prima del terremoto.
15- Arabis surculosa, piccolissima e rara pianta (probabile seconda stazione dei Monti Sibillini) delle vallette nivali nella piattaforma sommitale est del Monte Bove Sud.
16- Cerastium thomasii (o forse Cerastium uniflorum ?), endemico dell’Appennino centrale, (da confermare) anche se sembra differire un po nelle foglie dalla stessa specie che vegeta nei monti dell’Abruzzo.
17- Mirtilleto con frutti ancora immaturi nella piattaforma sommitale est del Monte Bove Sud. Sullo sfondo la cima del Monte Bove Nord.
18- Il Monte Bove Nord a sinistra ed il Monte Rotondo al centro, visti dal canale che dalla cima del Monte Bove Sud scende nella Val di Panico sottostante, dove è stato ritrovato il Cerastium della foto n.15.



LA DIRETTISSIMA AL MONTE BICCO Estiva ed Invernale

ASCENSIONE N. 968 dal 1979

Avendo percorso ormai 11 volte ed in vie diverse la parete Nord del M. Bicco in invernale, 8 volte il canalone Est in invernale ed estiva, 3 volte il facile versante ovest in invernale, 2 volte la rocciosa cresta est dalla Val di Bove in invernale ed estiva, 28 volte la facile cresta nord-ovest in tutte le stagioni e la via escursionistica non so più quante volte, sembrava che il Monte Bicco non avesse più nulla da offrirmi.

Poco tempo fa avevo notato un canalino all’apparenza interessante che saliva tra due torrioni rocciosi nel versante sud-ovest, verso la cima, proprio di fronte alla stazione degli impianti di risalita Jacci di Bicco.

Il 20 aprile 2019 siamo stati ad esplorare il canale ed abbiamo risalito l’intero versante, all’apparenza di scarso interesse alpinistico, su una via nuova, inaspettatamente impegnativa in quanto con difficoltà su roccia e ghiaccio (seppure nella sola parte finale). Credo che il versante possa regalare anche altre simpatiche salite, basta saperle cercare.

La via prevede passaggi su roccia e su ghiaccio (se salita in inverno e primavera) ed è consigliata solo a salitori con esperienza e dotazione alpinistica.

Il versante sud-ovest è già stato da noi risalito in invernale più volte anni fa per una facile via diretta alla cima interamente su pendii innevati generalmente in buone condizioni e su pendenze di 35-45° senza alcuna difficoltà alpinistica che comunque riporto nelle immagini del percorso ora proposto (foto 19-20).

Ricordo che nella parte destra del versante, sopra al canalone che delimita le piste da sci, sono presenti alti torrioni di solido calcare dove da anni è stata allestita una palestra di arrampicata con numerose brevi ma difficili vie su roccia.

Accesso:

Se non c’è neve si risale in auto la strada che da Frontignano di Ussita sale verso il parcheggio del M. Cornaccione – Stazione di arrivo Pian dell’Arco quindi a piedi si prende la strada per Passo Cattivo deviando per la stazione degli impianti di risalita Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi. Ricordo che la strada che prosegue per Passo Cattivo è interdetta alle escursioni (30 minuti).

Altrimenti occorre salire dal piazzale dell’Hotel Felicita per i campi da sci nel canalone nord del M. Cornaccione fino alla stazione di risalita sopra nominata (1 ora).

Descrizione:

Dalla stazione di risalita Jacci di Bicco- Cristo delle Nevi (351812,5 E – 4752874,8 N; 1800 m.) si scende lievemente verso il canalone sud-ovest del Monte Bicco per prendere l’ampio stradone che conduce alla Forcella Passaiola.

Dopo circa 200 metri nel pendio sovrastante si nota un alto pino e poco più in alto un secondo posti sulla verticale di uno stretto canalino-camino che si apre tra due torrioni rocciosi (foto n.19-20).

Si risale sul pendio verso l’imbocco del canalino arrivando alla sua base (352036,3 E – 4753138,9 N; 1915 m.) quindi ci si immette al suo interno che presenta dapprima un ripido scivolo erboso di 50 metri (utile la piccozza) fino ad un verticale camino roccioso (30 minuti dal Cristo delle Nevi).

Si risale il camino di circa 8 metri su roccia sporca di terra ed erba con difficoltà di IV° , per agevolare la ripetizione abbiamo lasciato due chiodi, il primo a destra utile per la sosta ed il secondo a sinistra a metà camino.

Usciti dal camino, facendo attenzione anche ad uno spinosissimo ginepro nano, ci si trova a sinistra un altro alto torrione (foto n. 8) al di sopra del quale sale una cresta rocciosa caratterizzata da piccoli torrioni e salti i in successione che salgono in direzione della cima (foto n.9).

Si traversa nettamente verso sinistra in direzione della sommità del torrione per 50 metri scavalcando un ripido canale ghiaioso per prendere tale cresta.

Ci si impegna per 200 metri sulla cresta risalendo facili risalti rocciosi con passaggi su roccia di I e II° (foto n. 10-11) fino ad un ultimo alto torrione roccioso, ormai in prossimità della cresta nord-ovest (30 minuti).

Aggirando il torrione verso sinistra (352106,1 E – 4753246,4 N; 2005 m.) ci si trova alla base di un ripido canalino esposto a nord che ci ha regalato la sorpresa di essere ancora pieno di neve.

Avendo anche i ramponi nello zaino abbiamo approfittato dell’occasione ed abbiamo risalito il ripido canalino di soli 50 metri ma su ottima neve ancora gelata e con una pendenza di 50°.

Quindi ancora un breve facile tratto di misto ci ha condotto sulla cresta nord-ovest a 50 metri dalla cima del Monte Bicco (30 minuti).

Discesa: Dalla cima del M. Bicco si scende per il normale sentiero escursionistico fino alla stazione di risalita Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi da dove si è partiti per la ripetizione dell’itinerario proposto.

Di seguito le immagini in successione della salita:

1- L’imbocco del canale-camino con il ripido pendio erboso iniziale, Fausto resta nascosto dal ripido pendio, alle spalle la stazione sciistica Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi.
2- Fausto impegnato nel ripido pendio erboso.
3- Il primo tratto del camino roccioso
4 – Fausto all’uscita del camino roccioso.
5 – I campi da sci Jacci di Bicco visti dal canale-camino
6 – Il torrione destro che compone il camino, sullo sfondo la Cima del Redentore.
7 – Dalla sommità del canale-camino si vedono i due pini che crescono alla sua base
8 – Il torrione sinistro posto all’uscita del camino,dalla sua sommità inizia la cresta di salita
9 – La cresta rocciosa di salita nel tratto mediano.
10 – I primi salti della cresta.
11 – Fausto apre la via sui salti mediani della cresta
12 – Il ripido canalino ghiacciato nei pressi della cresta finale
13 – Il canalino a nord, sullo sfondo a sinistra il paese di Ussita.
14 – Fausto ormai al termine delle difficoltà
15 – L’ultimo tratto di misto facile prima della cresta nord-ovest.
16 – La facile cresta nord-ovest che sale dalla Forcella Passaiola.
17 – La parete nord e la cresta nord-ovest del M. Bicco
18 – In cima al M. Bicco, sullo sfondo il M. Cardosa, l’amato monte del nostro amico Bruno a cui non può non andare il nostro ricordo.
19 – I percorsi delle due direttissime, estiva in rosso ed invernale in celeste
20 – Il versante sud-ovest del M. Bicco visto dal Cristo delle Nevi e i due itinerari di salita proposti.
Veduta satellitare dei percorsi proposti
Carta satellitare dei percorsi proposti.

GIANLUCA CARRADORINI – FAUSTO SERRANI 20 aprile 2019




MONTE BOVE SUD DAL CANALE DEL PILONE

ASCENSIONE N. 966 dal 1979

Il 23 marzo 2019 dal parcheggio del Monte Cornaccione, a monte di Frontignano, ho raggiunto la cima del Monte Bove Sud risalendo su ottimo ghiaccio in solitaria il Canale del Pilone in Val di Bove già descritto nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”.

Sulla cima del Monte Bove Sud, oltre ad un nutrito gruppo di camosci alla cosiddetta “merigghia” su prato ho incontrato strana gente. Ormai la montagna non è più un posto tranquillo.

Il primo personaggio, salito da solo con gli sci dalla cresta del Passo Cattivo tra l’altro interdetto alle escursioni, è arrivato a pochi metri dalla cima e a 50 metri dal gruppo di camosci a riposo che non ha neppure visto, non mi ha neppure risposto al mio educato saluto, è stato esattamente 30 minuti a giocare con il cellulare senza guardare il panorama e poi è ridisceso con gli sci.

Il secondo incontro è stato un gruppo di 4 ragazzi che giunti alla cima del M. Bove Sud hanno piazzato su un palo portato da loro una bandiera di circa 1,5 x 1 metri, di colore rosso con strisce blu, l’hanno fatta sventolare per 30 minuti anche loro e poi hanno smontato il tutto e se ne sono andati.

Il terzo incontro sono stati due ragazzi che erano discesi dalla cima verso Forca Cervara ma poi, probabilmente trovandosi in difficoltà, sono risaliti in cima, si sono messi seduti appoggiati al muro della stazione della funivia, non si sono detti mai una parola, forse avevano litigato, si sono addormentati e dopo circa un’ora se ne sono andati senza parlare.

Il quarto incontro è stato un ragazzo giunto in cima per primo staccandosi da altri suoi compagni. Senza ramponi e piccozza si stava affacciando nel ripido pendio nord del M. Bove Sud nei pressi della stazione della funivia e io, vedendolo, l’ho avvertito che la neve del pendio era gelatissima, appena ha messo piede sulla neve è scivolato e l’ho preso giusto in tempo per lo zaino bloccando la sua scivolata, non so dove sarebbe arrivato !!!.

Il quinto incontro è stato un gruppo di scialpinisti tutti imbracati con tanto di rinvii, corde e casco, tutti sudati, che, alle 15 del pomeriggio, stavano facendo una esercitazione antivalanga con ARVA e aste cercapersone sul canale che scende tra il versante ovest del M. Bicco ed i campi da sci Jacci di Bicco dove a malapena ci saranno stati due metri di neve.

Dopo questi sconvolgenti incontri riporto di seguito le immagini della salita.

Il tratto terminale del canale del Pilone la cui base è visibile in alto a destra. Sullo sfondo il M. Bove Sud con l’orribile stazione della ex funivia
Il primo sole quasi al termine del canale, in fondo la Val di Bove.
Il versante nord del Monte Bove Sud con la cresta praticamente in condizioni di neve da fine maggio, pendii quasi puliti e assenza di cornici.
Una grande frana prodotta dal sisma dell’Ottobre 2016 sotto alla cresta che collega M. Bicco al M. Bove Sud, a destra il versante ovest del M. Bove Nord praticamente già senza neve.
Il Passo Cattivo con le frane e le conoidi di frana sottostanti prodotte dal sisma dell’Ottobre 2016.
Una parte del folto gruppo di circa 25 camosci al riposo 50 metri sotto alla cresta del M. Bove Sud.
L’uscita del canale Y , sullo sfondo la cresta fino al M. Bicco.
L’uscita del canale Y
La mia ombra e l’ombra della cima del Monte Bove Sud proiettate nella Val di Bove, a destra l’uscita del canale Primavera.
Il ripido versante nord con la orribile stazione della funivia vista dalla cima del Monte Bove Sud. In primo piano il canale Primavera.
Veduta panoramica verso sud del gruppo dei Monti Sibillini.
Veduta panoramica verso Nord, da destra il Pizzo Tre Vescovi, M., Rotondo e Monte Bove Nord
Veduta verso Est, il Pizzo Berro e, a destra, il versante sud del M. Priora praticamente senza neve !!!!
Uno dei cavi di acciaio della vecchia funivia si perde nel vuoto della Val di Bove.
Il Pizzo Tre Vescovi visto dalla finestra a nord della casetta vicino alla stazione della ex funivia.
Il M. Rotondo con il Fosso La Foce sulla direttiva della cima
La cima del M. Bove Nord con il torrione della Punta Anna o Testa di Scimmia.
Da destra la Cima del Redentore, il Pizzo del Diavolo, il M. Porche ed il M. Vettore
visti dalla finestra a sud della casetta vicino alla stazione della ex funivia
Il penoso stato in cui versa la segnaletica dei Monti Sibillini.



VAL DI BOVE –MONTE BICCO – PASSO CATTIVO REPORTAGE DALL’INFERNO

Il 17 giugno 2017, ottenuto un pass per raggiungere Frontignano, abbiamo percorso l’anello classico: Parcheggio Hotel Felicita – Val di Bove – Canale est del Monte Bicco – Monte Bicco – Monte Bove Sud – Passo Cattivo  e siamo scesi per la strada sterrata fino al canalone dei campi da sci di Frontignano quindi velocemente fino all’auto.

A parte la desolazione dei paesi attraversati in auto dopo oltre 7 mesi dal sisma, Visso, Ussita, Frontignano dove regna il totale silenzio, tutto si è fermato alla sera del 26 ottobre 2016, le macerie ancora sono tutte lì, non si incontra nessuno, non c’è assoluto movimento, non c’è nessuno che lavora, eppure il da fare non manca con centinaia di case crollate o lesionate di lavoro ce n’è per anni eppure nessuno sta facendo qualcosa.

Paesi nel più totale stato di abbandono, nelle macerie stanno crescendo le piante e forse presto saranno sommerse dal verde e nascoste dalla natura così saremo dimenticati ancora di più al nostro destino.

Che qualcuno abbia il coraggio di dirci che lo Stato è totalmente impotente di fronte a questa catastrofe e almeno ci metteremo al lavoro con le nostre forze a ricostruire anziché aspettare che la disperazione forzata ci porti alla stessa conclusione.

Al ritorno solo a Pievetorina abbiamo visto gente al lavoro forse nella nuova lottizzazione fuori del paese dove credo dovranno realizzare le prime casette di legno.

A Visso invece c’era una sola ruspa al lavoro nella demolizione di una abitazione parzialmente crollata prospiciente la strada principale, almeno qui l’hanno demolita anziché spendere dei soldi per la messa in sicurezza (facendo anche degli ulteriori danni) per poi demolirla tra qualche mese o forse qualche anno come hanno fatto in altri paesi !!!!

Tralasciando le mie considerazioni riporto di seguito le immagini in ordine cronologico dell’inferno che abbiamo visto, nonostante la pessima qualità delle foto a causa della giornata nebbiosa ed afosa, pensavamo di aver visto già molta distruzione  nelle precedenti uscite ma il peggio non l’avevamo ancora visto.

GIANLUCA CARRADORINI – FAUSTO SERRANI – STEFANO CIOCCHETTI – DAVIDE ANSOVINI 17 GIUGNO 2017

1-Primi massi ed alberi abbattuti nel fondo della Val di Bove, sulla verticale de “Le Quinte”.
2-La base de “Le Quinte” con la grande conoide detritica prodotta dalle numerose frane, ma la grande frana ancora non era visibile.
3-Val di Bove, versante sud de “le Quinte” con la grande frana del camino centrale. 
4- Parete nord del Monte Bicco con la grande frana dello spigolo est.
5- Le proporzioni della frana in confronto con Stefano, in basso a destra.I massi grigi sono vecchi    crolli.
6- Il grande masso dove sta Stefano si è fermato sul sentiero Val di Bove – Forcella Passaiola.
7- Anthocharis belia euphenoides, esemplare maschio di una rara farfalla di montagna in Val di Bove.
8- Camoscio curioso sulla cresta est del Monte Bicco.
9- Camosci sulla cresta est del Monte Bicco.
10-Parete nord del Monte Bicco, un camoscio al pascolo 10 metri sotto di noi tra decine di fiori alpini.
11- la scarpata cosismica alta circa 50-60 centimetri all’inizio del sentiero che dai campi da sci di  Frontignano (termine sciovia Jacci di Bicco) sale verso il Monte Bove Sud.
12- La scarpata cosismica continua per altri 500 metri nel versante sud di Monte Bove Sud in direzione di Passo Cattivo.
13- Il Passo Cattivo con tre enormi frane cadute dal versante ovest verso la valle di Macchie di Vallinfante.
14- Una grande frattura profonda diversi metri taglia tutta la strada al Passo Cattivo, preludio della distruzione che segue.
15- La prima di decine di fenditure aperte nei prati di Passo Cattivo, si nota il taglio ed il distacco nelle due parti di roccia al lati della spaccatura. 
16- In questa spaccatura profonda oltre due metri sembra che le onde sismiche hanno schizzato i sassi ai lati del cratere.  
17- Uno dei torrioni che caratterizzano il versante ovest del Passo Cattivo parzialmente franato, sullo sfondo il paese di Castelsantangelo sul Nera.
18- Un’altra fenditura in prossimità della cresta di Passo Cattivo, ci entrano i bastoncini per tutta la loro lunghezza !!!
19- Salendo per il sentiero verso Cima di Vallinfante le fenditure sono ovunque, saliamo con attenzione con il timore di sprofondare anche noi.
20- Quel che rimane di uno dei torrioni di Passo Cattivo spaccati e franati, la prossima volta che ripasseremo forse anche questa foto sarà cambiata.
21- Sul bordo della seconda frana, di fronte i torrioni spaccati della foto n. 20.
22-La cima sovrastante Passo Cattivo, che precede la Cima di Quota 2065 m., con il versante ovest completamente franato.
23- Il pendio sottostante la cima della foto n.22. Al centro il Colle la Croce ed il camping M. Prata, a destra l’abitato di Vallinfante.
24- Veduta verticale sotto alle pareti di Passo Cattivo con le grandi conoidi detritiche prodotte dalle tre frane fermate dal bosco sottostante, sullo sfondo l’abitato di Macchie di Vallinfante.
25- La Cima senza nome che precede quella di quota 2065 m. franata e percorsa da una profonda fenditura.
26- La incredibile e profonda fenditura che percorre tutta la cima sovrastante Passo Cattivo, qui la montagna si è separata e divisa in due, la cotica erbosa caduta al suo interno ha ripreso vita.
27- Nella fenditura la roccia mostra la parte superiore esposta agli agenti atmosferici più grigia e quella che una volta stava sottoterra più bianca, qui si vede nettamente lo stravolgimento compiuto dal terremoto.
28- La parte finale con sorpresa della fenditura delle foto n.26-27.
29- La sorpresa finale , la fenditura termina in prossimità della cresta con un profondissimo e strettissimo taglio, Stefano scende per oltre un metro sottoterra, sullo sfondo la Cima di Quota 2065 m. che precede la Cima di Vallinfante.
30- Il solco si fa sempre più stretto scomparendo apparentemente oltre la cresta, qui il bastoncino non toccava il fondo, più avanti si.
31- Nigritella widderi a quota 1700 metri nel canalone dei campi da sci del Monte Cornaccione, non l’avevo mai vista così in basso.
32- Con questa immagine di un coleottero alpino, il  Trichius fasciatus su Anthemis usciamo dall’inferno con la speranza di non dover vedere più altre distruzioni.

Autorizzazione giornaliera per l’escursione.