MONTE BOVE SUD – Itinerario alternativo a picco sulla Val di Panico
L’itinerario che propongo non è un vero e proprio nuovo tracciato ma un modo diverso di vivere il Monte Bove Sud, si può definire come un itinerario alternativo.
Anziché raggiungere semplicemente la cima del Monte Bove Sud deturpata dalla vecchia stazione della funivia, dai cavi a dai piloni, propongo un giro intorno al plateau sommitale della cima, destinato tanti anni fa ad un folle progetto di trasformarlo in pista da sci, ma passando ad una quota in modo da non vedere più quelle orribili strutture e nello stesso tempo avere una visione verticale della sottostante Val di Panico.
Ho evitato deliberatamente di fotografare la stazione della vecchia funivia e gli orribili piloni rimasti a sorvegliare l’area faunistica protetta del camoscio dell’appennino poiché purtroppo sicuramente conosciuti da tutti i frequentatori di questa zona dei Monti Sibillini.
Forse prima di liberare i camosci nella zona era opportuno rimuovere i cavi, i piloni e perché no, anche la vecchia stazione della funivia.
Molte immagini, per far notare la verticalità dei pendii, riprendono volontariamente i miei scarponi proprio per far capire che sono state scattate dall’alto verso il basso e non per pubblicizzarli.
L’itinerario alternativo proposto si snoda nel perimetro della cima, scendendo dai prati sommitali dapprima verso le pendici del versante Nord, verso il cosiddetto “Canale Maurizi”, canale di salita noto ai frequentatori invernali di questa montagna, per poi proseguire in quota su ripidi pendii erbosi con vista verticale sulle sottostanti pareti rocciose che formano la testata sinistra (orografica) della Val di Panico, superando in quota il canale Nord e raggiungendo la sommità dell’uscita della via invernale alla Cascata “Torre di Luna”.
Quindi si cambia lentamente versante dirigendosi verso i pendii del lato Est sorvolando nel vero senso della parola la testata della Val di Panico sottostante la Forca Cervara.
Quindi si consiglia di proseguire tutto il versante, scendere per il sentiero della Forca Cervara e raggiungere la cima che sovrasta la Forcella stessa in modo da avere una visione di tutto il versante Est del Monte Bove Sud appena traversato.
Quindi si risale in cima per il sentiero Monte Bove Sud-Forca Cervara, anche in questo caso, se si vuole, tenendosi bassi in modo da avere la visione dei piloni ma inevitabilmente rimarrà comunque in vista la Stazione della ex funivia.
MONTE BICCO: due salite in un unico giorno, enchainements del Canale Maurizi alla Est e della Diretta Ovest.
Il 26 marzo 2022 con Alicia, Elia, Angelo, Federico, Gilberto e Valerio abbiamo effettuato in giornata un enchainements del classico canale Maurizi al versante Est e successivamente della diretta per il versante Ovest al Monte Bicco.
Siamo partiti dal piazzale dell’Hotel Felicita di Frontignano e abbiamo raggiunto i campi da sci Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi salendo per il canale del Cornaccione approfittando della neve compattata della pista da sci.
Quindi abbiamo traversato il versante Ovest del Monte Bicco per raggiungere la Forcella Passaiola e siamo scesi sotto alla parete Nord del Bicco fino a raggiungere la base dello spigolo roccioso oltre il quale sale il canale Maurizi al versante Est.
Risalito il facile e classico canale e raggiunta la sella prima della cima del Monte Bicco siamo scesi nel versante Ovest in direzione del canale che costeggia gli impianti di risalita passando alla base delle placche rocciose del versante Ovest, dove sono presenti diverse vie di roccia attrezzate (palestra di arrampicata).
Superate le placche rocciose abbiamo iniziato la traversata in quota del versante fino alla verticale della cima quindi siamo risaliti in linea retta raggiungendo cosi due volte il Monte Bicco nella stessa giornata da due versanti diversi.
Il Canale Maurizi è una via invernale classica indicata nella bibliografia dei Monti Sibillini mentre la Diretta Ovest invernale al Monte Bicco è riportata solo nel mio sito (La direttissima al Monte Bicco), entrambe sono facili, presentano pendenze che superano di poco i 40°, in particolare la diretta Ovest poco prima della cima e, vista la loro vicinanza e il relativo dislivello, sono percorribili entrambe in giornata, anche se in totale si percorre comunque circa 1000 metri di dislivello in salita dal parcheggio.
CANALE MAURIZI INVERNALE ALLA EST DEL MONTE BICCO
DIRETTA OVEST INVERNALE AL MONTE BICCO
VAL DI PANICO Ciaspolata da Casali.
Ciaspolata con Carlo, Monica e Stefano del 7 gennaio 2020 in Val di Panico da Casali fino alla confluenza della valle con la valletta che si snoda sotto a Pizzo Berro denominata Valle della Vipera dopodichè ci siamo fermati a causa della elevata quantità di neve fresca che, nonostante le ciaspole, rendeva difficoltosa la camminata. Di seguito le immagini della giornata purtroppo senza sole.
Nella foto 15 ho specificato che il Rifugio del Fargno è chiuso d’inverno e ricordo che non dispone neppure di locale invernale a seguito dei numerosi incontri che ho fatto di recente nella zona di Bolognola di gente che , senza adeguata attrezzatura o in tardo pomeriggio, si avventurava nella strada per andare a fare pranzo !!!! o andare a pernottare nel Rifugio senza avere informazioni sulla sua apertura e soprattutto senza rendersi conto della pericolosità invernale della strada percorribile d’estate in auto.
LE GROTTE DEL VERSANTE SUD DI FORCA CERVARA.
Il 17 ottobre 2020, insieme a Federico, accompagnati dalla presenza di molti animali selvatici e domestici, abbiamo raggiunto alcune grotte presenti nel versante Sud-est tra Monte Bove Sud e Forca Cervara, nei dintorni del Casale del Berro, che avevamo individuato da tempo dai versanti opposti della montagna. Le grotte si raggiungono a piedi da Passo Cattivo.
ACCESSO: Per raggiungere Passo Cattivo si sale in auto a Frontignano quindi giunti al bivio per Nocria attualmente chiuso, si prosegue per 200 metri quindi si gira a destra, si passa nel piazzale dell’ex palazzetto dello sport, si prosegue verso il gigantesco albergo danneggiato dal terremoto e si prosegue fino raggiugere la strada sterrata che in circa 4 chilometri arriva fino al parcheggio del Monte Cornaccione, alla stazione degli impianti di risalita di Pian dell’Arco. Assurdamente non si può parcheggiare nell’ampio parcheggio posto nei pressi della stazione della seggiovia in base ad una delibera comunale ma occorre lasciare l’auto lungo la strada, intasata d’estate, per evitare sanzioni.
DESCRIZIONE : Dal parcheggio (351010,4 E – 4752610,7 N; 1640 m.) si prosegue a piedi per la strada sterrata che conduce al Cristo delle Nevi – impianti di risalita di Jacci di Bicco, giunti al bivio che conduce agli impianti si prosegue in piano e in circa un’ora dall’auto si raggiunge il disastrato Passo Cattivo. Appena ci si affaccia nella Valle del Tenna sottostante il Passo Cattivo si nota a sinistra, nel pendio che sale verso Monte Bove Sud, una traccia di sentiero in quota (353339,2 E – 4751949,4 N; 1890 m.) che si dirige verso Nord-est in direzione di Pizzo Berro. Si prosegue per il sentiero dapprima ben visibile che poi si trasforma in una traccia appena percettibile ed in circa 30 minuti dal Passo Cattivo raggiunge la parte superiore di una particolare cresta rocciosa (foto n. 7-8) in pendio aperto che scende verso valle (353702,7 E – 4753051 N; 1890 m.). Si lascia quindi il sentiero e si scende per circa 100 metri lungo la cresta rocciosa costeggiandola nel lato sud-ovest a metà della quale si apre la prima grotta raggiunta profonda neppure una decina di metri ma con una bella visuale sulla valle Orteccia posta di fronte (353753,7 E – 4753012,2 N; 1850 m.; foto n.11-12)
Visitata la prima cavità si risale il pendio per riprendere la traccia di sentiero lasciata prima e la si segue dapprima sempre in quota poi in leggera e costante salita fino alle rocce della Forca Cervara.
Poco prima di raggiungere la Sella della Forca Cervara (354345,2 E – 4753708,1 N; 1950 m.) si notano nella stessa quota a destra verso la cresta Sud del Pizzo Berro, dei contrafforti rocciosi (foto n.16 e 22)ed una traccia di sentiero che scende a tornanti verso valle per poi raggirare il primo contrafforte e risalire verso il contrafforte successivo dove, in alto, si notano le altre due cavità presenti. Si risale faticosamente il ripido pendio per circa 100 metri e si raggiunge la prima grotta posta alla base dello sperone roccioso (354515,6 E – 4753794,7 N; 1950 m.). Sopra di essa, in parete, è presente una seconda cavità (foto n.17-18-19-20-21) che si raggiunge in arrampicata risalendo una paretina rocciosa a destra di circa 15 metri. Per la discesa è consigliato portarsi qualche chiodo da lasciare in loco per effettuare una più sicura discesa in corda doppia. Entrambe le cavità sono anch’esse profonde circa una decina di metri ma offrono un sicuro riparo in caso di maltempo.
Visitate queste due grotte si ridiscende il pendio dirigendosi in diagonale verso valle in direzione del Casale del Berro che si nota sulla sinistra sotto ad una zona rocciosa. Si costeggiano le rocce e si attraversa obbligatoriamente sotto a delle alte pareti (354335,4 E – 4753175,8 N; 1700 m.) oltre le quali si apre un grande anfiteatro roccioso (foto n.24-25-26 e 32) posto sulla verticale del Casale. Si risale il pendio erboso entrando nell’anfiteatro dove le pareti rocciose poste a semicerchio creano un caratteristico eco sonoro e lo si costeggia passando sotto ad una alta parete grigia stillicidiosa (foto n.27-28), si prosegue sotto alle pareti e al termine della barriera rocciosa, in prossimità di un canale erboso, si raggiunge la Fonte Vissana (foto n. 29-30-31) più particolare dei Monti Sibillini, costruita nel 1800 e costituita da un muro roccioso artificiale sopra la quale è presente una vasca interrata di circa 1 metro cubo da cui partono ben due tubi metallici da cui sgorga acqua. La fonte, (354236,7 E – 4753163,7 N; 1705 m.) non ha alcun nome, non è riportata sulle carte e non è neppure censita nel catasto delle fonti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini effettuato dal CAI nel 2011.
Superato l’anfiteatro, con una lunga diagonale in leggera salita su pendii erbosi, ci si dirige verso la strada di fondovalle che sale verso il Passo Cattivo che si raggiunge in circa 30 minuti passando per la zona denominata “le Fosse” dove è presente un laghetto di abbeveramento per il bestiame ( foto n.36)
DISCESA: Da Passo Cattivo si prosegue la strada sterrata per il Monte Cornaccione ed in circa 40 minuti si raggiunge l’auto.