La Cascata del Fosso dell’Acqua del Pero è una cascata poco conosciuta, formata dal fosso situato nei pressi della frazione di Casali di Ussita, a valle del paese, ma più facilmente raggiungibile dalla frazione di Capovallazza situata invece nel fondovalle.
L’itinerario di raggiungimento è facile anche se un po’ disagevole per la vegetazione presente in quanto poco frequentato, di poco più di cento metri di dislivello e di circa 4 chilometri di sviluppo totale, ma purtroppo, come al solito, non segnalato ne riportato nella bibliografia dei Monti Sibillini.
ACCESSO: Si raggiunge in auto il paese di Visso quindi si prosegue in direzione di Ussita, giunti alla frazione di Fluminata (sede comunale) si lascia la strada che sale verso Frontignano e si gira a sinistra, si prosegue di fianco alle casette delle attività commerciali in direzione di Casali-Vallazza. Al bivio, poco dopo il ponte che attraversa il torrente Ussita, si gira a destra verso Capovallzza e lo stabilimento dell’Acqua Roana. Superato lo stabilimento si parcheggia in corrispondenza di un lungo filare di alberi che termina presso la stazione ecologica del Comune di Ussita (sbarra).
DESCRIZIONE: Dal parcheggio si prosegue la strada asfaltata sbarrata fino alla stazione ecologica, si attraversa a sinistra passando sul ponte del torrente per raggiungere la piccola centrale idroelettrica. Dal piazzale della centrale si sale a sinistra su un prato dove, poco più avanti, prima del bosco, si intercetta una lieve traccia che percorre la sponda destra del torrente (sinistra orografica) fino ad una zona pianeggiante con alti salici dove il fiume si allarga. Tenendo sempre la destra si individua, non facilmente, una traccia che sale lievemente il pendio per proseguire in quota mantenendosi a qualche decina di metri di dislivello dal torrente.
Si prosegue su traccia di sentiero, a tratti sconnesso e con molta vegetazione, risalendo la valle sempre sulla sponda destra fino ad un guado dove si passa nella sponda sinistra e, dopo poche decine di metri, si ritorna a destra.
Si prosegue fino ad una piccola cascata che si supera sempre a destra tramite una vecchia corda fissa sul posto su un grande faggio.
Si risalgono con qualche difficoltà successivamente alcuni speroni rocciosi fino a raggiungere il restringimento della valle in corrispondenza di alte pareti rocciose ed arrivare in vista del cascata, posta in alto nel versante opposto.
Si scende nel torrente e lo si attraversa facilmente per arrivare alla base delle due cascate che si formano per sdoppiamento della cascata più alta superiore.
Si può proseguire nella risalita del torrente fino ad arrivare alle sorgenti ma il percorso è impegnativo in quanto senza alcuna traccia e per i diversi guadi del torrente che bisogna effettuare.
DISCESA: Stesso itinerario.
Di seguito le immagini dell’itinerario, effettuato purtroppo in condizioni di maltempo, pioggia a tratti e vento, che non ci avevano permesso di salire in quota.
VAL DI PANICO Ciaspolata da Casali a Forca Cervara
Classica e facile escursione di fondo valle resa più impegnativa dalla recente neve ancora non assestata che ci ha costretto ad usare le ciaspole già dalla partenza da Casali di Ussita e con cui siamo arrivati, con Silvia, fino alla base della Forca Cervara, con circa 11 km di sviluppo e 800 metri di dislivello.
Senza le ciaspole saremo arrivati non oltre le sorgenti del torrente Ussita.
Di seguito le immagini dell’escursione.
CROCE DI MONTE ROTONDO DA CASALI DI USSITA
Il 15 gennaio 2022, con Angelo, Alicia e Valerio, siamo partiti da Casali di Ussita e siamo saliti ai Campi di Casali quindi dal fontanile abbiamo preso il sentiero a tornanti che sale verso l’Edicola di S. Antonio.
Giunti alla fonte Scentelle abbiamo deviato a sinistra con un lungo traverso su neve discreta verso la strada Casali-Rifugio del Fargno e da qui abbiamo raggiunto la cresta nella zona denominata Banditella fino alla Croce di Monte Rotondo.
Di seguito le immagini della classica salita.
VAL DI PANICO – FORCA CERVARA
ASCENSIONE N. 994 dal 1979
Il 14 Dicembre 2019, con Fausto, Stefano e Federico, partendo da Casali di Ussita che abbiamo raggiunto in auto richiedendo apposita autorizzazione, abbiamo risalito tutta la Val di Panico. Nella valle si alternavano tratti di neve fresca accumulata dal vento con tratti di neve precedente ghiacciata. Nel pendio sotto a Forca Cervara (o Forcella della neve) abbiamo trovato la odiosissima neve non compattata ma con crosta superficiale ghiacciata che si sfondava ad ogni passo. Per fortuna ci siamo alternati nella traccia e alla fine, con non poca fatica, siamo riusciti a raggiungere la Forcella ma poi per il forte vento abbiamo deciso di non proseguire per altra meta
Di seguito le immagini della bellissima giornata invernale.
MONTE BICCO Per la cresta Nord- MONTE BOVE SUD – PASSO CATTIVO. CIMA VALLINFANTE Ascensione successiva.
ASCENSIONE N. 989 dal 1979
Il 2 novembre 2019 con Fausto, con un tempo non proprio ottimale, abbiamo ripercorso la cresta Nord del Monte Bicco dalla Forcella Passaiola dapprima prendendo una crestina rocciosa più bassa e più impegnativa posta sulla destra del filo di cresta classica per ritornare su di essa in corrispondenza della zona fratturata per osservare gli effetti del terremoto di 3 anni fa.
Avevo ripercorso la cresta in inverno ma la neve nascondeva per gran parte la distruzione effettuata dal sisma.
In questa ascensione ho potuto vedere gli effetti sul tratto di cresta in corrispondenza della faglia che, provenendo da Passo Cattivo, attraversa la parte alta dei campi da sci di Jacci di Bicco per proseguire per tutto il versante Ovest del Monte Bicco e poi per immettersi nella Val di Bove.
Avevamo già documentato alcuni di questi tratti il 17 giugno 2017 (vedere itinerario nella categoria : Reportage post sisma) ed ho inserito alcune immagini per confronto.
L’itinerario di salita dal Parcheggio del Monte Cornaccione al Monte Bicco per la Forcella Passaiola per proseguire poi per Monte Bove Sud e ridiscendere a Passo Cattivo è un classico ed è descritto nella bibliografia dei Monti Sibillini a cui rimando.
Attualmente la strada per Passo Cattivo è di nuovo aperta alle escursioni.
13 Novembre 2019 con Stefano, nebbia continua dall’auto fino alla cima e galaverna con una spruzzata millimetrica di neve da 1800 di quota in su.
MONTE BICCO – MONTE BOVE SUD Ancora effetti del terremoto dell’Ottobre 2016
ASCENSIONE N. 977 dal 1979.
Avevo già salito questo inverno sia la cima di Monte Bicco che quella del Monte Bove Sud rispettivamente il 23 marzo ed il 20 aprile ma essendoci la neve avevo osservato solo parzialmente una grande frana con sdoppiamento della cresta formatesi con il terremoto dell’Ottobre 2016 nel versante nord-est verso la Val di Bove nel tratto di cresta che collega le due cime, un centinaio di metri a monte del pilone della vecchia funivia che si affaccia nella valle.
Ora, salendo verso il Monte Bove Sud, senza neve, abbiamo potuto osservare l’entità della frana.
Evitate comunque di raggiungere il tratto franato ma osservatelo con attenzione affacciandovi dalla cresta soprastante.
Giunti sulla cima del Monte Bove Sud abbiamo perlustrato il plateau sommitale che scende verso la Val di Panico dove sono ancora presenti dei vecchi piloni di un assurdo progetto di piste da sci ed abbiamo trovato alcune specie floristiche piuttosto interessanti riportate di seguito.
ATTENZIONE: Premetto che per raggiungere il Monte Bicco ed il Monte Bove Sud si deve necessariamente raggiungere in auto da Frontignano il Parcheggio del Monte Cornaccione, quindi si prosegue a piedi per la strada sterrata che sale per il Cristo delle Nevi e si prosegue per i campi da sci fino alla sella tra le due cime.
Ricordo che la Val di Bove è interdetta alle escursioni con tanto di cartello affisso nel sentiero che scende di fianco all’ex Hotel Felicita, gli organi di vigilanza arrivano a piedi al M. Bove Sud e multano chi viene visto salire dalla Val di Bove .
Evitare anche di proseguire la strada per il Passo Cattivo in quanto, nonostante il loco NON CI SIA ALCUNA SEGNALETICA, anche tale itinerario è interdetto.
Inoltre giunti in auto nei pressi della seggiovia non fatevi ingannare dall’ampia piazzola presente che istintivamente porterebbe a far parcheggiare comodamente l’auto perché, come visibile dalla foto, vige un assurdo divieto di sosta e transito fino al parcheggio da un’ordinanza comunale nonostante sia anche aperta la sbarra per cui si deve necessariamente ed incredibilmente parcheggiare in fila lungo la stretta strada. Gli organi di vigilanza visitano periodicamente il piazzale per fare vergognosamente cassa……solo in Italia capitano queste cose !!!!!!!!!!
Basterebbe semplicemente spostare la sbarra ed i divieti cinquanta metri più in avanti, subito dopo il parcheggio, all’inizio del tratto di strada sterrata, tra l’altro degradatissima, che dalla stazione della seggiovia, risale verso il Cristo delle Nevi e consentire almeno un comodo parcheggio agli ormai sempre più rari escursionisti che frequentano i Monti Sibillini.
O è forse proprio questo che si vuole ??????????????????
MONTE BOVE SUD DAL CANALE DEL PILONE
ASCENSIONE N. 966 dal 1979
Il 23 marzo 2019 dal parcheggio del Monte Cornaccione, a monte di Frontignano, ho raggiunto la cima del Monte Bove Sud risalendo su ottimo ghiaccio in solitaria il Canale del Pilone in Val di Bove già descritto nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”.
Sulla cima del Monte Bove Sud, oltre ad un nutrito gruppo di camosci alla cosiddetta “merigghia” su prato ho incontrato strana gente. Ormai la montagna non è più un posto tranquillo.
Il primo personaggio, salito da solo con gli sci dalla cresta del Passo Cattivo tra l’altro interdetto alle escursioni, è arrivato a pochi metri dalla cima e a 50 metri dal gruppo di camosci a riposo che non ha neppure visto, non mi ha neppure risposto al mio educato saluto, è stato esattamente 30 minuti a giocare con il cellulare senza guardare il panorama e poi è ridisceso con gli sci.
Il secondo incontro è stato un gruppo di 4 ragazzi che giunti alla cima del M. Bove Sud hanno piazzato su un palo portato da loro una bandiera di circa 1,5 x 1 metri, di colore rosso con strisce blu, l’hanno fatta sventolare per 30 minuti anche loro e poi hanno smontato il tutto e se ne sono andati.
Il terzo incontro sono stati due ragazzi che erano discesi dalla cima verso Forca Cervara ma poi, probabilmente trovandosi in difficoltà, sono risaliti in cima, si sono messi seduti appoggiati al muro della stazione della funivia, non si sono detti mai una parola, forse avevano litigato, si sono addormentati e dopo circa un’ora se ne sono andati senza parlare.
Il quarto incontro è stato un ragazzo giunto in cima per primo staccandosi da altri suoi compagni. Senza ramponi e piccozza si stava affacciando nel ripido pendio nord del M. Bove Sud nei pressi della stazione della funivia e io, vedendolo, l’ho avvertito che la neve del pendio era gelatissima, appena ha messo piede sulla neve è scivolato e l’ho preso giusto in tempo per lo zaino bloccando la sua scivolata, non so dove sarebbe arrivato !!!.
Il quinto incontro è stato un gruppo di scialpinisti tutti imbracati con tanto di rinvii, corde e casco, tutti sudati, che, alle 15 del pomeriggio, stavano facendo una esercitazione antivalanga con ARVA e aste cercapersone sul canale che scende tra il versante ovest del M. Bicco ed i campi da sci Jacci di Bicco dove a malapena ci saranno stati due metri di neve.
Dopo questi sconvolgenti incontri riporto di seguito le immagini della salita.
I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI MONTI SIBILLINI – Parte 1.
Gli itinerari che
seguono, alla scoperta di terrazzi sospesi che permettono di godere di panorami
aerei e da brivido, non sono riportati in alcuna guida dei Monti Sibillini in
commercio.
Si consiglia di
percorrere tali itinerari nel periodo estivo e autunnale in modo da evitare eventuali
accumuli di neve primaverile in cresta.
Mentre per esperti si
consiglia di percorrerli anche d’inverno in quanto acquistano un fascino straordinario,
ovviamente con tutti i rischi connessi
alla presenza di ghiaccio e soprattutto di cornici di neve che talvolta
impediscono l’accesso, pertanto è tassativo percorrerli in condizioni di neve
perfettamente assestata e con attrezzatura adeguata (piccozza e ramponi, consigliabile
una corda).
ITINERARIO N.1: IL TERRAZZO DELLE “QUINTE” ALLA CROCE DI MONTE BOVE.
Questo itinerario,
compreso nel gruppo del Monte Bove, permette di raggiungere un terrazzo da
brivido sospeso nella parte iniziale della val di Bove e può essere accoppiato
in giornata all’itinerario n.2 e 3.
Questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti in particolare se si intendono
effettuare tutti e tre dei seguenti itinerari proposti in giornata vista la
loro posizione nella stessa valle .
Accesso: Dall’Hotel Felicita di Frontignano si percorre il sentiero n. 15 per la
Val di Bove.
Giunti sulla verticale
dei grandi torrioni presenti in alto, salendo, a sinistra denominati “le
quinte” che dominano la vallata si inizia a salire sul ghiaione sottostante (Questo
itinerario sale tra le vie di ghiaccio n. 17.2 – 17.3 del mio libro ”IL FASCINO
DEI MONTI SIBILLINI”) intervallato da tratti di bosco per spostarsi sul lato
sud-ovest dei torrioni a prendere un ampio canale che sale di lato al
rimboschimento a pini presente più in alto.
Giunti quasi al
rimboschimento deviare a sinistra liberamente su ripido pendio erboso, che sale
tra dei torrioni di roccia, alternato
a tratti rocciosi fino a raggiungere
faticosamente la cresta che sale dalle cime delle Quinte.(foto n. 1, ore 2).
La salita di questo
tratto è difficoltosa ed è riservata solo ad escursionisti esperti.
Giunti alla sottile
cresta (foto n.2) dove si scopre anche la cima della Croce di Monte Bove, si
scende ulteriormente facendo molta attenzione per raggiungere la cima dei due
torrioni delle quinte, la “quinta piccola” a sinistra e la “quinta grande” a
destra guardando verso la Val di Bove sottostante.
Ritorno: Dalla cima delle quinte si prosegue con attenzione il filo di cresta in
salita (foto n.2) fino a raggiungere la Croce di Monte Bove (30 minuti).
Per chi vuole proseguire
e visitare gli altri quattro terrazzi da brivido del Monte Bove Nord si percorre
la cresta in direzione di Monte Bove Nord fino alla sella tra le due cime e si prosegue
sempre in salita per l’itinerario N.2 descritto di seguito
Oppure chi vuole scendere si prosegue la cresta
in direzione di Monte Bove Nord fino alla sella tra le due cime dove intercetta
il sentiero n.15 che scende verso la Fonte di val di Bove e scendere fino a
Frontignano per il sentiero di fondovalle.
Infine per chi vuole completare il giro con la salita al Torrione panoramico
e delle due finestre (itinerario N. 3 descritto di seguito), raggiunta la
fontana si scende ulteriormente fino al restringimento della valle dove si
incontra a sinistra la cresta che scende dalla forcella Passaiola (o da M. Bicco) poi anziché prendere
l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato
sinistro fino al margine del bosco quindi vedere la descrizione dell’itinerario
n.3.
ITINERARIO N.2:
I TERRAZZI DELLE CIME DEGLI “SPALTI” E DI PUNTA ANNA AL MONTE BOVE NORD
Questo itinerario
permette di raggiungere ben quattro dei più spettacolari, insieme
all’itinerario N.1, terrazzi da brivido sospesi nel vuoto del gruppo nord dei
Monti Sibillini,.
In questi quattro
terrazzi è possibile affacciarsi con una verticale di più di 700 metri sopra ai boschi
sottostanti la grande parete nord ed est del Monte Bove Nord e con oltre mille
metri sopra al fondovalle ed al paese di Casali di Ussita.
Anche questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti, come indicato per l’itinerario
N.1.
Accesso: Dall’Hotel Felicita di Frontignano si percorre il sentiero n. 15 per la
Val di Bove.
Si raggiunge la fontana
di Val di Bove e si risale il sentiero che conduce alla forcella tra la Croce
di Monte Bove e Monte Bove Nord (ore 1,5).
Dalla forcella si risale
ad est il pendio verso la cima del Monte Bove Nord fino a raggiungere una
cresta che parte a sinistra e conduce alla cima del primo spalto, lo Spalto
Occidentale (20 minuti).
E’ possibile anche
traversare a mezza costa con un pò di attenzione anziché salire tutta la cresta
fino al termine.
Raggiunta la cima dello
spalto ci si affaccia in più punti sopra a verticalissimi torrioni ben visibili
quando poi ci si sposta verso l’altro spalto.
Quindi dallo spalto
occidentale si risale ancora verso la cima del Monte Bove Nord e prima della
cima si devia ancora verso sinistra su cresta e si raggiunge il secondo spalto,
quello Centrale.
Anche qui ci si affaccia
in vari terrazzini da brivido verso la Valle di Ussita.
Quindi
riprendendo la cresta erbosa si raggiunge obbligatoriamente la cima di Monte
Bove Nord.
Dalla
cima si scende una crestina erbosa verso
nord-est (per chiarimento verso la Forcella del Fargno ben visibile di
fronte) quindi si devia verso destra per evitare delle roccette quindi su una
lieve traccia di sentiero fatta dai camosci, ci si sposta in piano ritornando
indietro verso sinistra, fino ad una rampa erbosa in discesa racchiusa tra
rocce.
Scendere la rampa erbosa
(foto n.7) con attenzione in quanto ripida e scivolosa, in direzione della cima
dello Spalto Orientale ben visibile avanti a voi.
Si
raggiunge la crestina rocciosa che divide la cima dello spalto dalla cima del
monte e si scende lievemente verso sinistra fino a raggiungere un
caratteristico balcone, una piattaforma di roccia liscia larga circa 2 metri oltre il quale
parte il grande balzo della parete nord del Monte Bove.
In questo terrazzino, sicuramente il più spettacolare dei quattro visitabili con questo itinerario, è tassativo sporgersi con attenzione possibilmente coricandosi a terra e godere così in sicurezza un balzo aereo mozzafiato di 1000 metri di dislivello.
Dalla cima dello Spalto
Orientale si ritorna alla cima del Monte Bove Nord.
Quindi
dalla cima scendendo in direzione est verso il Monte Bove Sud per ripido prato
si raggiunge la cresta rocciosa che conduce alla Punta Anna, il grande torrione
della parete est del Monte Bove Nord.
Seguendo la cresta
rocciosa con saliscendi e slalom tra curiosi enormi massi che sembrano essere
stati poggiati sul posto, si raggiunge la cima della Punta Anna, anche qui con
un panorama verticale eccezionale verso la val di Panico, Pizzo Berro e le
altre cime dei Monti Sibillini.
Dieci metri sotto alla
cima, sulla destra in direzione est, si nota uno spit, l’ultima sosta della
salita su roccia classica alla est della Punta Anna.
Ritorno: Dalla cima del Monte Bove Nord si scende per l’itinerario di salita fino
alla sella tra le due cime dove intercetta il sentiero n.15 che scende verso la
Fonte di val di Bove e proseguire fino a Frontignano per il sentiero di
fondovalle.
Per chi vuole completare il giro con la salita al Torrione delle due finestre (itinerario N. 3 descritto di seguito), raggiunta la fontana si scende ulteriormente fino al restringimento della valle dove si incontra a sinistra la cresta che scende dalla forcella Passaiola (o da M. Bicco) poi anziché prendere l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato sinistro fino al margine del bosco quindi vedere l’itinerario n.4.
ITINERARIO N.3:
IL TORRIONE PANORAMICO E IL TORRIONE DELLE “DUE FINESTRE” DELLA VAL DI
BOVE.
Questo itinerario,
assolutamente inedito, compreso sempre nel gruppo del Monte Bove, permette di
raggiungere un altro terrazzo sospeso nella parte iniziale della val di Bove e
una spettacolare struttura rocciosa formante ben due “finestre” che si aprono
proprio di fronte alle “quinte” e può essere accoppiato in giornata
all’itinerario n.1 e 2 in
modo da trascorrere una impegnativa giornata da “brivido” nel gruppo del Monte
Bove.
Anche questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti, come indicato per gli altri due
precedenti. La salita al torrione delle due finestre seppure breve, richiede
esperienza su roccia con passaggi di secondo grado e su erba molto ripida,
consigliabile una corda per la discesa.
Accesso: Per la sola salita di questo itinerario si parte dall’Hotel Felicita di
Frontignano e si percorre il sentiero n. 15 per la Val di Bove, si superano a
sinistra i torrioni delle “quinte” dove di fronte già sio possono notare i due
torrioni ed in particolare le “due finestre” e l’ultima ripida salita fino ad
arrivare all’allargamento della Valle.
Oppure se si proviene
dagli itinerari 1 e 2, raggiunta la fontana di Val di Bove, si scende
ulteriormente fino al restringimento della valle dove si incontra a sinistra la
cresta che scende dalla forcella
Passaiola (o da M. Bicco) poi anziché prendere
l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato
sinistro fino al margine del bosco. Nel prato a
destra appena entrati nell’ampia Val di Bove, si nota una traccia, ben visibile
nella foto N.12 che supera la cresta e si addentra nel bosco del versante nord.
Prima di raggiungere il
primo lembo di bosco scendere lievemente verso il primo torrione che si
incontra e che emerge prepotentemente dal bosco, facilmente si può raggiungere
la sua cima dove si gode di un bellissimo panorama sulla valle sottostante e
sulle “quinte” poste di fronte (Foto N. 14).
Scendendo e sostandosi
sulla sinistra si supera il torrione e si traversa dentro al bosco mantenendosi
in quota. Dopo circa 100
metri si raggiunge un secondo torrione con dei
caratteristici pini sulla sommità.
Salendo verso i pini si
raggiungono le “due finestre” dall’alto mentre per entrare al loro interno si
scende dal torrione passando verso destra e si traversa alla sua base per poi
risalire faticosamente su erba e roccia un ripido canalino finale che permette
di entrare all’interno delle finestre stesse e raggiungere anche due piccole
grotte situate intorno ad esse. La salita alle finestre è consigliata ad
escursionisti esperti, è consigliabile l’utilizzo di una corda per la discesa,
sono presenti alberi su cui fare assicurazione.
Ritorno: Dai torrioni traversare il bosco verso destra salendo lievemente per evitare scivoli erbosi fino a raggiungere il prato di accesso ed intercettare il sottostante sentiero n.15 che scende verso la val di Bove, proseguire quindi fino a Frontignano per il sentiero di fondovalle ben segnalato.
GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI – FAUSTO SERRANI NOVEMBRE 2015