VALLE TRE SANTI – SORGENTI DEL TENNACOLA – PINTURA DI BOLOGNOLA
La Valle Tre Santi è formata dal Torrente Tennacola tra le pendici del Monte Castel Manardo e del Monte Valvasseto.
Itinerario classico, facilissimo ed adatto a tutti anche se poco conosciuto, riportato nella cartografia dei Monti Sibillini e descritto dettagliatamente nella “GUIDA DEI MONTI SIBILLINI” edita nel 1983 dal CAI di Ascoli Piceno ormai introvabile e nel libro “FIGLIE DELL’ACQUA E DEL TEMPO” di G.Antonini del 2001 e, meno dettagliatamente anche nel libro “SENTIERI E LUOGHI DIMENTICATI DEI MONTI SIBILLINI” di M.Spagnoli del 2008, a cui rimando, conduce nel classico ambiente di Forra Appennina, dove alte pareti di roccia, buio e rumore dell’acqua, creano quel fascino formato da luci ed ombre tutto particolare.
Consiglio comunque di partire dalla strada sterrata che continua da Casa Calcagnoli della frazione di Giampereto di Sarnano anzichè da Le Cese per motivi di parcheggio. Superata la forra con la cascata Anginelli nel ramo sinistro si prosegue a destra nel fondovalle per traccia di sentiero attualmente provvisto di numerosissimi (forse anche esagerati in quanto talvolta distanti neppure 10 metri) ometti di pietra fino alla Pintura di Bolognola attraversando una delle più belle faggete dei Monti Sibillini. Per il ritorno o si segue lo stesso itinerario di salita oppure si possono seguire le indicazioni riportate nella bibliografia indicata che permettono di effettuare un percorso ad anello, in tal caso vedere anche il mio itinerario “SASSOTETTO – VALLE TRE SANTI Per Campomaggiore” di Maggio 2021.
Al ritorno consiglio di visitare, anche se solo dall’esterno, la bellissima Abbazia di Piobbico, resa inagibile dal terremoto del 2016, situata lungo la strada dopo Giampereto.
Di seguito le immagini dell’escursione.
GIRO DEL MONTE CASTEL MANARDO
Salita classica effettuata il giorno dopo una lieve nevicata e sopra ad un mare di nebbia che rivestiva Marche e Abruzzo, in compagnia di un bellissimo ed espertissimo cane randagio che ci ha seguito dalla Pintura di Bolognola per tutto il tragitto.
Saliti per i campi da sci di Bolognola abbiamo proseguito per la strada fino al Monte Berro quindi siamo saliti alla cima del Monte Castel Manardo per la cresta Nord-est, abbiamo proseguito per lo Scoglio del Montone e ridiscesi per la Forcella Bassete fino alla strada del Fargno da cui siamo ritornati all’auto.
Di seguito le immagini del giro.
CANALE DESTRO SCOGLIO DEL MONTONE – MONTE ACUTO
Il 31 dicembre, con Carlo, Manuel, Gilberto e Valerio abbiamo chiuso in bellezza il 2021 effettuando la salita del facile canale destro dello Scoglio del Montone al Monte Castel Manardo per poi scendere alla Forcella Bassete e proseguire l’ascensione per la cresta Nord-est del Monte Acuto.
Di seguito le immagini della giornata.
MONTE CASTEL MANARDO – FANTASTICA GLORIA SOLARE
Il 15 dicembre 2021, la classica salita pomeridiana al Monte Castel Manardo dalla Pintura di Bolognola mi ha regalato uno dei più belli spettacoli della natura, la Gloria Solare con lo spettro di Broken al centro (la mia stessa ombra).
Questo fenomeno si produce quando si combina il sole basso sull’orizzonte con la nebbia nella vallata sottostante, l’ombra di chi fotografa proiettata sulla nebbia produce questo particolare e raro effetto ottico.
Di seguito le immagini della salita.
GROTTICELLE E CREPACCI DI CAMPI RIPE
Tra la Villa da Capo di Bolognola e la zona denominata “Campi Ripe”, nella valle del Fargno, sulle friabili pareti rocciose del versante orografico destro del Fiastrone si aprono dei profondi crepacci e grotticelle che avevo scoperto nel 2020 e che abbiamo esplorato più accuratamente di recente, in attesa della trasformazione della neve a quote alte a causa del forte vento di questi ultimi giorni.
La zona dove si aprono le cavità si trova a monte dell’Area Pic Nic che si raggiunge per la deviazione (cartello) nel primo tornante della strada che da Bolognola sale alla frazione Pintura.
Dall’area Pic Nic ottimamente attrezzata con fontana, tavoli, bracieri e cassonetti per rifiuti, si risale faticosamente e con attenzione il ghiaione sovrastante caratterizzato da grandi massi instabili caduti dalle soprastanti pareti rocciose friabilissime, fino a raggiungere la loro base. Quindi si sale ulteriormente su tratto erboso con alberi radi ripidissimo per raggiungere i torrioni superiori.
Il grande crepaccio (foto n. 4-5-6) si apre sui torrioni superiori di sinistra, è largo intorno ad un metro e profondo una decina di metri ed un buco sul fondo con una leggera corrente d’aria che esce dall’ingresso indicano che forse c’è una prosecuzione ma le condizioni della friabile ed instabile parete rocciosa sovrastanti ci hanno impedito la continuazione dell’esplorazione per l’elevato rischio di caduta di pietre.
Mentre per raggiungere le cavità occorre aggirare i torrioni del crepaccio verso destra fino al loro termine quindi salire verticalmente verso sinistra per raggiungere una conca boscosa sotto ad una grande parete nascosta dal bosco stesso. Alla base di questa parete si aprono le altre tre cavità esplorate.
Infine salendo nel bosco ancora verso sinistra si raggiunge il secondo crepaccio e si percorre una cengia erbosa che permette di salire verso l’ultimo torrione oltre il quale si aprono i prati sottostanti la strada del Fargno.
Il secondo crepaccio è formato da una parete rocciosa appoggiata all’altra, è alto circa 25 metri e profondissimo, non si vede il termine ma impossibile da esplorare a causa della friabilità delle pareti che non permettono di mettere protezioni sicure.
La salita è resa difficile nel primo tratto dall’instabile ghiaione quindi, come visibile nelle foto, dalla ripidezza e scivolosità dei tratti erbosi superiori, che hanno richiesto una, anche se non obbligatoria, progressione in cordata con punti di protezione e sosta negli alberi presenti al fine di rendere più facile e sicura sia la salita ma soprattutto la discesa di chi mi accompagnava.
CANALE DESTRO SCOGLIO DEL MONTONE
11 Dicembre 2020, prima uscita post lookdown finalmente con buon innevamento e in mattinata, all’alba, dalla Pintura di Bolognola sono salito per il canale destro dello scoglio del Montone al Monte Castel Manardo per poi discendere a Forcella Bassete quindi alla strada del Fargno per continuare la ricerca della Chionea che avevamo già trovato esattamente un anno fa (vedi itinerario del 7 dicembre 2019).
In breve inserirò una scheda descrittiva della rara specie di insetto, sto aspettando notizie più accurate da parte di un esperto che abbiamo contattato.
Salita classica già descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” . La bellissima recente nevicata e la limpida mattinata mi hanno regalato le seguenti immagini.
BALZO ROSSO, al cospetto di una grande ma sconosciuta parete rocciosa.
Il 9 settembre 2020, con il mio amico botanico Sandro, abbiamo raggiunto la base di una delle più maestose pareti rocciose dei Monti Sibillini anche se meno conosciuta.
Il Balzo Rosso si eleva per oltre 250 metri di completa verticalità dalle pendici Sud-est del Monte Amandola, del gruppo del Monte Castel Manardo. La parete, essendo formata da friabile Scaglia Rossa, non è facilmente arrampicabile, non esistono vere e proprie vie alpinistiche ma solo tentativi e brevi salite e per questo non è frequentata e quindi nota agli arrampicatori.
Eppure la parete è verticalissima, al contrario delle altre pareti del Monte Bove o del Pizzo del Diavolo, caratterizzate da torrioni, canali, e cenge che ne interrompono la verticalità.
Per raggiungere la base della parete si può partire comodamente da Capo Valle raggiungibile in auto dalla strada per il Santuario della Madonna dell’Ambro.
Dalla parte superiore della frazione si prende un evidente tratturo indicato sulle carte con il n.228 che si inoltra per campi coltivati ed incolti in direzione del Balzo Rosso. Si tralasciano tutte le diverse deviazioni laterali meno evidenti, si supera un canalone roccioso con fonte e sorgente e ci si addentra in un bosco.
In circa 40 minuti si raggiunge un incrocio dove a destra si trova un sentiero (segnalato) che conduce verso Campolungo al Rifugio Città di Amandola ed un secondo che scende verso il Santuario, si prosegue nel meno frequentato e conosciuto sentiero centrale che si dirige verso le pareti che si raggiungono in altri 15 minuti.
Dal sentiero si può salire direttamente verso la base delle pareti oppure si può continuare per il sentiero n.226 verso il Casale S. Giovanni Gualberto.
Il sentiero è indicato in alcune guide e carte dei Monti Sibillini, per il ritorno si compie lo stesso itinerario.
LE FAGLIE DI CASALE RICCI
Girovagando su immagini satellitari attuali e vecchie dei Monti Sibillini mi sono imbattuto nella zona di Casale Ricci, sulle basse pendici Sud del Monte Castel Manardo, nella Valle dell’Ambro, ed avevo osservato delle spaccature del terreno, provocate dal sisma del 2016, visibili infatti nelle immagini successive a tale periodo. Il 14 novembre 2020, giusto il giorno prima del nuovo blocco per Covid19, mi sono recato nella zona per osservare gli effetti del terremoto in quanto erano diversi anni che non raggiungevo più la zona.
Sono partito dalla Pintura di Bolognola ed ho percorso la strada che raggiunge prima il Monte Berro poi il Casale Grascette situato nei pressi del Monte Amandola quindi, per prati per fare prima, sono sceso fino al Casale Ricci ed ho girovagato intorno ad esso fino a raggiungere la sommità di un panoramico torrione posto sopra Fonte Feletta e quindi sono risalito alla Forcella Bassete per ridiscendere alla strada Rifugio Fargno-Pintura di Bolognola compiendo tutto il giro del Monte Castel Manardo , di seguito le immagini della giornata.
Durante l’escursione ho trovato un guinzaglio con tanto di catena di acciaio per cani di grossa taglia, una chiave con telecomando di una auto Wolkswagen e due mascherine chirurgiche , a dimostrazione dell’elevato numero di apprendisti escursionisti che si avventurano, talvolta imprudentemente, sulle montagne, in particolare in quest’ultimo anno.
Ho fatto un elenco di tutti gli oggetti che ho trovato solo in questi ultimi 5 anni in montagna:
n.1 slitta condominiale nel bosco del versante Est del Monte Sassotetto, trasportata fino alla stazione ecologica del paese omonimo. (foto allegata)
n. 3 berretti invernali + 4 tra berretti estivi e bandane
n.1 Piccozza !!!!
n.1 vite da ghiaccio autofilettante in titanio !!!
ben 11 moschettoni vari con rinvio o senza !!!! (in un giorno 5 contemporaneamente)
n.5 chiodi da roccia e n.3 dadi (a terra, non infissi in parete)
n.2 caschi di cui uno con diversi segni di urti ma senza testa del proprietario dentro!!!
n.1 Zaino completo di dotazione da donna con tanto di cellulare corroso con scheda illeggibile, giacche, guanti, cibo, borraccia, maglia di ricambio e accessori prettamente femminili.
una macchina fotografica compatta ormai inutilizzabile con custodia.
n.3 sci spaiati tutti al di fuori di campi da sci
n. 2 (coppia integra) di bastoncini telescopici
n.2 (coppia integra) bastoncini fissi da sci
n.2 giacche di pile
n.1 giacca invernale
n.1 paio di ghette da neve
magliette varie in diverse taglie
guanti vari spaiati e in coppia
n.2 borracce
n.2 occhiali da sole
una pila ricaricabile a manovella
n.2 coltellini multiuso
n.1 pentola a pressione completa di coperchio lungo il torrente a valle di Capotenna !!!!!
alcuni scarponi spaiati !!!! e un numero indefinito di suole o porzioni di esse.
Solo in un giorno a Pizzo Regina ho trovato una maglietta, una pila ricaricabile, un coltello multiuso e un berretto.
Posso aprire un negozio di articoli da montagna usati !!!
MONTE CASTEL MANARDO
Ascensione classica pomeridiana del 5 marzo 2020 con partenza dalla Pintura di Bolognola.
Montagne appena imbiancate oltre i 1700 metri e praticamente solo sui versanti Nord, come consuetudine di questo anomalo inverno.
Iniziato la salita con il sole ed in maniche di camicia, una spessa barriera di nuvole avanzava da Ovest, giunto in cima in 45 minuti di cammino è iniziato a montare un vento sempre più forte, durante la discesa addirittura è anche iniziato a nevicare.
Questa è la montagna, anche in una banalissima ascensione di alcune ore.
Di seguito le immagini della ascensione.
GIRO DEL MONTE CASTEL MANARDO Da M. Berro per il canale Sud-est – discesa per Forcella Bassete.
ASCENSIONE N. 997 dal 1979
Il 31 dicembre 2019 con Carlo abbiamo compiuto una ascensione classica, dalla Pintura di Bolognola fino al Monte Berro per la strada sterrata quindi siamo saliti verso la costruzione della captazione dell’acquedotto a monte del Casale Grascette ed il canale Sud-est del Monte Castel Manardo fino alla sua cima.
Siamo infine discesi per la cresta dello Scoglio del Montone fino a Forcella Bassete quindi per la strada del Fargno fino alla Pintura.
Temperature superiori alla media del periodo in quota e la poca neve presente trasformata in ghiaccio a tratti vetroso caratterizzano questo anomalo inverno del 2019-2020.