MONTE TORRONE E SASSO D’ANDRE’ da Foce per la cresta Ovest.
In compagnia di Paolo, Tiziana, Gilberto, Elia e Francesco, il 25 agosto 2024 abbiamo ripetuto la salita al Monte Torrone e Sasso d’Andre’ per la cresta Ovest, già descritta in questo blog.
Partiti da Foce di Montemonaco abbiamo percorso il Piano della Gardosa e siamo saliti per le Svolte.
Appena usciti dal bosco abbiamo lasciato il sentiero di fondovalle che sale al Lago di Pilato e abbiamo deviato a sinistra, con una ripida salita siamo andati a prendere la sottile cresta rocciosa Ovest che sale verso il Monte Torrone.
Saliti i primi torrioni abbiamo poi deviato a sinistra per il sentiero che gira nel versante Nord e abbiamo ripreso la cresta Ovest più in alto evitando così il punto mediano più ripido.
Dalla cima del Monte Torrone abbiamo proseguito per il Sasso d’Andre’ e siamo ridiscesi a Foce per il sentiero classico della Forcella del Banditello.
Di seguito le immagini della bellissima giornata in compagnia di fantastici amici.
CASCATA DEL FOSSO DELLA RIGUARDATA o “Sarà una letizia”.
Bellissima candela di ghiaccio che si forma nel Fosso della Riguardata, nel versante Nord del Monte Torrone, sia l’accesso che la salita della candela di ghiaccio è descritta nella bibliografia dei Monti Sibillini.
Per chi volesse raggiungere la base della cascata, da effettuare solo con neve ben assestata in quanto i versanti a monte sono estremamente valangosi, riporto comunque l’itinerario di accesso.:
Da Foce si risale il Piano della Gardosa fino all’ultima fontana in prossimità di alcuni grandi Faggi, quindi si inizia a salire un largo canalone (Fosso della tagliola) in salita verso sinistra su un tracciato che sale verso un bosco di Faggi a destra di uno scoglio (scoglio de le porcarecce) alla cui base dalla strada si può osservare la grotta della tagliola.
Usciti dal bosco si devia a destra per il Fosso della Riguardata che inizia con una breve cascata generalmente sommersa dalla neve che si risale su una ripida rampa nevosa all’interno delle sponde rocciose del fosso, si prosegue su pendio ripido superando facili salti per poi spianare fino a sotto la cascata ghiacciata. (1,3 ore da Foce)
Grazie a Federico, Gilberto e Valerio per le bellissime immagini.
MONTE TORRONE Salita diretta per la cresta Est.
La cresta Est del Monte Torrone sale in verticale leggermente sulla sinistra della Fonte del Pastore, a monte di Santa Maria in Pantano, per culminare in realtà sulla cima denominata Sasso D’Andre’ da cui la cima principale del Monte Torrone è collegata tramite il cosiddetto “intaglio” o “sella del torrone”.
La ripida e rocciosa cresta la avevamo osservata in occasione della salita, effettuata nell’ottobre 2020, alla cresta Est del Monte Banditello posta parallelamente più a Nord di circa 2,5 km.
La cresta di salita è impegnativa in quanto presenta dei risalti su erba ripida alternata da roccette ed è consigliata solo a salitori esperti che si sanno muovere su terreni ripidi, è interessante in quanto si svolge in una zona dei Monti Sibillini poco frequentata e lontana dai classici percorsi escursionistici che si limitano a percorrere la cresta Cima delle Prata-Monte Banditello-Monte Torrone-Monte Vettore che si può raggiungere o da Altino o da Foce nel versante opposto. La salita, come al solito, non è descritta nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.
Una volta raggiunta la cima del Monte Torrone si consiglia di proseguire fino a raggiungere la cima del Monte Vettore salendo così uno dei maggiori dislivelli dei Monti Sibillini di oltre 1400 metri .
ACCESSO: L’itinerario inizia da Colle (1015 m.) , frazione di Montegallo, che si raggiunge in auto da Balzo, sede comunale di Montegallo.
DESCRIZIONE: Dal fosso che scende nei pressi dei giardini pubblici di Colle si prende l’ampio tratturo segnalato (361471,1 E – 4744385,6 N; 1020 m.) che sale in direzione di Santa Maria in Pantano. In circa 30 minuti si raggiunge i ruderi della chiesetta si continua nel bosco in salita per il sentiero n.131 (con indicazione Monte Vettore, 361154,3 E – 4745573,7N; 1160 m.) e dopo numerosi tornanti in altri 30 minuti si raggiunge il pianoro erboso della Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.). Alla fonte si ignora sia il sentiero che prosegue a destra (Nord) verso Fossa Medica per uscire sulla cresta tra il Monte Banditello ed il Sasso D’Andre’, sia il sentiero a sinistra (Sud-ovest) che prosegue in direzione del Sassone – Monte Vettore e si inizia invece a salire liberamente sul pendio erboso sovrastante mantenendosi a sinistra della franosa parete di conglomerato che caratterizza la conca dove è posta la fontana, dirigendosi in direzione della cresta rocciosa che sovrasta la zona alcune centinaia di metri più in alto (foto n.1).
In circa 20 minuti si raggiungono i primi contrafforti rocciosi della cresta di salita (359882,6 E – 4745045,2 N; 1725 m.) oltre i quali si apre un ripido canalone erboso che scende verso valle, si traversa il canalone in salita verso sinistra per raggiungere la base di un alto sperone roccioso, che i valligiani chiamano in realtà il Sasso D’Andre’ . Si è raggiunto così il tratto iniziale della cresta ed anche il più impegnativo in quanto ripidissimo.
Si sale in verticale tra roccette e ripidi pendii erbosi mantenendosi verso destra per aggirare il torrione e riprendere il filo d cresta alla sua sommità.
Oltre il torrione la cresta si apre un ripiano erboso da cui scende verso Sud un profondo canalone erboso verso il Fosso di Casale. Si prosegue sempre sul filo di cresta che impenna di nuovo in corrispondenza di una seconda cima rocciosa. Si prosegue con questo susseguirsi di altri tre tratti di cresta rocciosa alternati a ripiani erbosi con canaloni che scendono ripidi verso sinistra, fino a giungere, in poco più di un’ora dall’inizio della cresta, sulla cima rocciosa di quello che attualmente è riportato sulle carte con il nome di Sasso D’Andre’ (359251,7 E – 4745149,5 N; 2100 m.). Dalla cima si scende per il cosiddetto “intaglio del Torrone” e si raggiunge la vera cima del Monte Torrone a 2117 m. (359000,2 E – 4744952,7 N).
N.B. La denominazione “Sasso d’Andre'” della cima di quota 2100 m. risale alla fine degli anni 1990 – inizi degli anni 2000 in quanto non è riportata nelle carte SER storiche, nella vecchissima cartina Kompass dei Monti Sibillini del 1985 e neppure nella prima cartina del Parco dei Monti Sibillini del 1993 del Club Alpino Italiano sezione di Ascoli Piceno, per cui sembra apparire dal nulla nelle nuove cartine pubblicate nei primi anni 2000 e forse erroneamente in quanto, secondo i valligiani, il vero “Sasso d’Andre'” sarebbe il primo torrione roccioso di forma triangolare proprio di questa cresta che abbiamo percorso e non la cima finale prima dell’intaglio del Torrone per cui sembra che ci sia stata una traslazione in quota del toponimo.
DISCESA: Si hanno due possibilità.
1- Il tragitto di discesa più breve consiste nel percorrere la cresta che dal Sasso D’Andre’ scende verso Nord in direzione del Monte Banditello – Cima delle Prata fino a Fossa Medica (359774,8 E – 4746627 N; 1815 m.). Alla forcella anziché risalire per il Monte Banditello si scende a destra nel versante Est per il sentiero appena accennato segnato con ometti di pietre che in circa un’ora raggiunge il casale (360197,2 E – 4745663,1 N; 1605 m.) sovrastante la Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.) con i suoi caratteristici blocchi di conglomerato, quindi sempre in discesa, in altri 30 minuti circa raggiunge la chiesina di Santa Maria in Pantano, ridotta purtroppo ormai ad un cumulo di macerie da dove si è partiti.
2- L’altro tragitto di ritorno più breve ma più impegnativo, che abbiamo percorso noi invece, prevede la discesa senza tracciato su ghiaia ed erba ripida direttamente nel Fosso di Casale sottostante l'”intaglio del Torrone” fino a raggiungere, molto più in basso, il sentiero che dalla Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.) sale verso il Sassone a prosegue verso la cima del Monte Vettore. Raggiunto il sentiero in una zona attualmente franata lo si prende in discesa a destra fino alla Fonte del Pastore per poi scendere dall’itinerario di salita fino a santa Maria in Pantano e proseguire fino a Colle.
PERCORSO DI SALITA : ROSSO
PERCORSI DI DISCESA : GIALLO
MONTE BANDITELLO SALITA DIRETTA PER LA CRESTA EST
Il 31 ottobre 2020, insieme a Carlo e Federico, abbiamo risalito la cresta Est del Monte Banditello fino alla cima partendo da Altino.
Il percorso è facile ma faticoso, adatto a chi vuole fare lunghe e ripide salite ma non offre particolari difficoltà, è interessante in quanto si svolge in una zona dei Monti Sibillini pochissimo frequentata e lontana dai classici percorsi escursionistici che si limitano a percorrere la cresta Cima delle Prata-Monte Banditello-Monte Torrone-Monte Vettore che si può raggiungere o da Altino o da Foce nel versante opposto. Se si raggiunge la cima del Monte Vettore si sale uno dei maggiori dislivelli dei Monti Sibillini di oltre 1400 metri .
ACCESSO: L’itinerario inizia da Altino (1035 m.) , frazione di Montemonaco, che si raggiunge in auto dal Capoluogo o salendo per la Valdaso passando per il Lago di Gerosa.
DESCRIZIONE: Dalla parte superiore del paese di Altino si prende l’ampio tratturo segnalato che sale verso destra in direzione Cima delle Prata – M.Vettore. A sinistra invece giunge da Santa Maria in Pantano il sentiero dei Mietitori che si può percorrere al ritorno. In circa 30 minuti di comoda salita nel bosco si raggiuge un ampio pianoro erboso con fonte ed il Casale della Comunanza (361060,5 E – 4748471,8 N; 1255 m.) . Si prosegue il tratturo fino al primo tornante sopra al Casale dove, nella curva a sinistra (360915,8 E – 4748368,1 N; 1308 m.) prosegue un tracciato che si inoltra nel bosco e dopo circa 300 metri si trasforma in un esile sentiero che si dirige in piano verso Sud uscendo poi su ampi dossi erbosi. Dopo circa 500 metri si incontra un vecchio fontanile (360706 E – 4747485 N; 1415 m.) con tre vasche che non porta più acqua quindi dopo altri 100 metri si raggiunge la cresta di salita oltre la quale si apre la visione sul vallone del Fosso della Rota a monte di Vallegrascia dove, al margine del bosco, è presente il poco conosciuto Casale de Le Pozze neppure riportato sulle carte. Poco sopra si supera infatti un sentiero (360563,3 E – 4747455,8 N; 1505 m.) che a sinistra scende proprio verso il Vallone del Casale. Si continua a salire quindi direttamente sul filo di cresta per una caratteristica zona rocciosa con facili ma ripidi passaggi aerei. Si prosegue sempre in netta salita per ripidi prati dove si scopre poi di fronte a sinistra, in direzione del Monte Vettore, il pianoro del Casale de Le Pozze ed in circa 1,5 ore dall’inizio della cresta si raggiunge la cresta sommitale (359990,1 E – 4747678,6 N; 1845 m.) e quindi la cima del Monte Banditello (1873 m.) dove si scopre l’intera valle di Foce con le cime circostanti. Giunti al Monte Banditello è consigliabile proseguire la cresta in direzione del Monte Vettore scendendo dapprima per la Fossa Medica (359774,8 E – 4746627 N; 1815 m.) e risalendo verso il Sasso D’Andre’ quindi Monte Torrone , l’ardita cresta dell’Antecima Nord e raggiungendo la cima del Monte Vettore in almeno altre due ore di cammino.
Qui devo fare una precisazione: In realtà la cima attualmente nota nelle carte come Sasso d’Andre’ in realtà, secondo i valligiani di Montegallo, non ha nome mentre la successiva cima dopo la sella sarebbe il Monte Torrone. Il Sasso d’Andre’ sarebbe invece lo scoglio isolato presente nel sentiero che da S.Maria in Pantano sale verso la cima del Monte Vettore ed è indicato attualmente come “Il Sassone”.
DISCESA: Si hanno due possibilità.
ll tragitto più breve consiste nel ripercorrere la cresta fatta in salita superando la Fossa Medica (359774,8 E – 4746627 N; 1815 m.) , risalendo per il Monte Banditello e giungendo però fino alla Cima delle Prata, si scende ulteriormente la cresta in direzione Nord e a destra si riprende il sentiero che scende verso il Casale della Comunanza e quindi scende al Altino, l’itinerario è segnato sulle carte e descritto nella bibliografia ufficiale per raggiungere il Monte Vettore da Altino.
Il secondo tragitto di discesa più lungo, che abbiamo percorso noi, invece prevede il ritorno dalla cresta alla Fossa Medica (359774,8 E – 4746627 N; 1815 m.) quindi anziché risalire per il Monte Banditello si scende a destra nel versante Est per il sentiero appena accennato segnato con ometti di pietre che in circa un’ora raggiunge il casale (360197,2 E – 4745663,1 N; 1605 m.) sovrastante la Fonte del Pastore (360277 E – 4745305,8 N; 1530 m.) con i suoi caratteristici blocchi di conglomerato quindi sempre in discesa in altri 30 minuti circa raggiunge la chiesina di Santa Maria in Pantano ridotta purtroppo ormai ad un cumulo di macerie. Dalla chiesa si scende sulla strada ed al bivio sottostante si prende a sinistra il Sentiero dei Mietitori che in circa 1,5 ore riporta comodamente ad Altino attraversando prima dei prati poi degli stupendi boschi misti con grandi faggi e castagni.
DIRETTISSIMA AL MONTE TORRONE PER LA CRESTA NORD-OVEST
Il 28 luglio 2018 abbiamo
risalito (e descritto) una delle ultime creste dirette alle cime dei Monti
Sibillini, forse già percorsa da altri ma come al solito, non descritta nella
bibliografia ufficiale.
L’itinerario, percorso da
Fausto Serrani in solitaria nel 2015 e parzialmente risalito dal nostro itinerario
n.32 proposto nel 2017, è stato con l’occasione completato, fotografato e
descritto per chi volesse ripeterlo.
La cresta nord-ovest diretta,
nascosta e non facilmente osservabile, è
forse una delle più belle ed impegnative dell’intero gruppo dei Monti Sibillini
sia come sviluppo, 1200 metri di dislivello (da Foce a 945 m. fino al M.
Torrone 2187 m.), che come difficoltà, infatti se si segue rigorosamente il
filo di cresta rocciosa da Le Svolte alla cima del Monte Torrone si risalgono alcuni tratti su roccia con
passaggi di I° grado e su terreno molto ripido, come visibile dalle immagini.
Inoltre permette il più rapido
raggiungimento, con sole 3 ore, alla cima del Monte Torrone che rimane una cima
poco frequentata proprio per la sua distanza dai percorsi classici.
E’ infatti raggiungibile da Foce per
la Fonte Fredda (3,5 ore), da Altino per la cresta M. delle Prata – M.
Banditello – Sasso d’Andrè (neppure riportato su tutte le carte) (3,5 ore) oppure
dalla cima del M. Vettore scendendo per l’Antecima Nord (1,5 ore dal M.Vettore
) ma comunque tutti percorsi di cresta lunghi e relativamente interessanti.
E’ pertanto consigliata ad
escursionisti esperti ed allenati.
Accesso:
Si raggiunge in auto la
frazione di Foce di Montemonaco quindi si parcheggia al termine del paesino in
corrispondenza della fontana e area pic-nic.
Il Piano della Gardosa è
percorribile dalle auto fino quasi all’inizio della salita de Le Svolte in
quanto la strada è stata adeguatamente sistemata dopo il terremoto e slavine
dell’inverno 2016-2017 ma è necessario munirsi di permesso chiedendo, alla Taverna
della Montagna di Foce o alla Polizia Municipale di Montemonaco, esclusivamente
per poter fare camping nel Piano della Gardosa prima de Le Svolte.
Non risalite
assolutamente con l’auto il Piano della Gardosa senza permesso in quanto c’è il
divieto di transito ai non autorizzati e al mattino presto gli organi di
vigilanza si appostano poco prima de Le Svolte per fare le multe.
Descrizione salita:
Si
risale a piedi per 2,5 km la strada del Piano della Gardosa fino a raggiungere (30
minuti) un tratto alberato adibito a campeggio 100 metri prima della salita per
Le Svolte .
Si
risale il canalone detritico de Le Svolte per l’accidentato e frequentatissimo sentiero
a tornanti per il Lago di Pilato.
Usciti dal bosco de Le
Svolte, al termine della ripida salita, si devia a sinistra direttamente su
prato alternato a grandi massi in direzione della cresta rocciosa che sale verso il Monte Torrone (358147,6 E –
4745742,3 N; 1420 m.).
Si risale la cresta rocciosa
direttamente sul filo che si impenna subito formando un torrione fino a richiedere l’uso delle mani
per superare alcuni ripidi passaggi .
Quindi si devia
leggermente a sinistra impegnandosi su un secondo tratto roccioso con passaggi
di I° grado.
Usciti da questa seconda
cresta rocciosa si intercetta il più comodo
sentiero (1 ora, 358352,3 E – 4745688,7 N; 1545 m) che proviene da Fonte Fredda (a sinistra) e
si addentra nella Valle del Lago di Pilato verso il Monte Rotondo (Fonte Matta).
Raggiunto il sentiero ben
visibile dirigersi nettamente a sinistra per prati verso un terzo spuntone
roccioso che si risale ancora con passaggi su roccia di I° grado.
Si continua in verticale
su tratti erbosi alternati a tratti rocciosi facili ma comunque sempre ripidi.
Dopo altri 200 metri di
salita sul ripido filo roccioso di cresta si intercetta a destra la traccia
descritta nel nostro itinerario n.32 del 2017 a quota 1770 m. (30 minuti, 358657,8
E – 4745595,5 N).
Si continua sempre in
verticale raggiungendo la cima di un quarto sperone roccioso anche qui
aiutandosi con le mani (foto n.10).
Si sale quindi su cresta
erbosa in direzione di una caratteristica stretta forcella visibile nella foto
n.12 (358766,1 E – 4745503,1 N; 1855 m.) oltre la quale diminuiscono le
difficoltà ma non la pendenza che rimane sempre piuttosto alta, non inferiore
ai 45 °.
Con altri 45 minuti di
cresta erbosa che si fa man mano più coricata si raggiunge la cima del Monte
Torrone a 2187 m.
Discesa:
Dal Monte Torrone si consiglia di
scendere per prati nel versante nord fino a raggiungere il sentiero verso
destra che conduce da Fonte Matta a Fonte Fredda – Fonte della Cerasa e quindi
scende a Foce oppure, una volta intercettato il sentiero, girando a sinistra
verso la Valle del Lago di Pilato scendendo quindi per Le Svolte fino al Piano
della Gardosa e a Foce per l’itinerario di avvicinamento.
GIANLUCA CARRADORINI – FAUSTO SERRANI 28 LUGLIO 2018