Nelle pendici boscose del versante Est del Monte Valvasseto si innalzano dei torrioni rocciosi che nascondono piuttosto bene una profonda cavità denominata il Riparo di Campomaggiore.
Il Monte Valvasseto, una piccola cima dei Monti Sibillini facilmente raggiungibile dalla Pintura di Bolognola salendo senza tracciato per i Piani Gra, nasconde numerose sorprese nei suoi dintorni, come riportato nei miei precedenti articoli :
LE FINESTRE DEI MONTI SIBILLINI: L’arco del Monte Valvasseto
MONTE VALVASSETO E MACCHIA TONDA
PIANI GRA : IL ROSETO DEI MONTI SIBILLINI
LE GROTTE DL MONTE SASSOTETTO – MONTE VALVASSETO
MONTE SASSOTETTO, UNA AFFILATA CRESTA POCO CONOSCIUTA
SASSOTETTO – VALLE TRE SANTI PER CAMPOMAGGIORE
VALLE TRE SANTI – PINTURA DI BOLOGNOLA
Pertanto tale itinerario può essere abbinato ad uno degli altri precedentemente descritti per completare una giornata di escursioni.
Il Riparo di Campomaggiore si raggiunge direttamente dalla cima del Monte Valvasseto (1526 m.) , scendendo verso Est per prati, si attraversa una piccola lingua di bosco e si prosegue ancora per prati in discesa fino a quota 1410 metri quindi si entra nel bosco (357467,5 E – 4761762 N) seguendo una traccia di sentiero in netta discesa che si fa più visibile nel bosco (con strisce plastiche bianco/rosse in parte degradate e che si inoltra poi nella zona del versante Nord denominata “Forcaccio” foto n.3), girando nettamente verso Est per un altro centinaio di metri di dislivello fino a raggiungere, a destra, un profondo vallone incastonato tra alte pareti rocciose dove, all’imbocco, sono presenti alcuni ometti di pietra.
Si scende con attenzione nel ripido canalone boscoso delimitato da pareti rocciose che si innalzano man mano che si scende, dopo poche decine di metri, nella parete sinistra, si apre una piccola cavità e poco sotto una ampia finestra (foto n.10), entrando nella finestra si aggira lo spigolo e, dalla parte opposta, si segue una cengia sotto alte pareti rocciose dove si apre la grande cavità. (1 ora dalla cima del Monte Valvasseto, 1330 metri circa).
La cavità è inserita nel Catasto delle grotte della Regione Marche ma le coordinate GPS riportate nei navigatori satellitari non sono precise per cui se, nonostante le indicazioni, non si ritrova la cavità, occorre girovagare un po’ tra i torrioni rocciosi facendo attenzione ai ripidi pendii all’interno del bosco ma ciò aumenta solo il fascino dell’esplorazione.
Ritornando nel vallone di discesa, prima di riprendere l’itinerario di ritorno, si può scendere ancora una cinquantina di metri costeggiando le pareti per raggiungere una larga e alta faglia attraversabile che separa in due parti la parete di sinistra.
Di seguito le immagini dell’escursione.
LE FINESTRE DEI MONTI SIBILLINI parte 2 settore Nord. LA FINESTRA DELLA Via Maurizi-Taddei, LA FINESTRA DELLA CENGIA DEI FIUMARELLI E L’ARCO DEL MONTE VALVASSETO.
Nel settore Nord dei Monti Sibillini sono presenti altre “finestre” o Archi di roccia naturali molto suggestive.
LA FINESTRA DELLA VIA MAURIZI-TADDEI AL M. BOVE NORD.
La prima è la Finestra della Via Maurizi-Taddei nel versante Nord di Monte Bove Nord ed in particolare nello Spalto Occidentale.
La descrizione dell’itinerario per raggiungere la finestra è riportata a pagina 40 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” a cui rimando, ricordo che è inserita in una via di roccia pertanto è consigliata solo a persone che abbiamo esperienza alpinistica.
Credevo che il terremoto avesse cancellato questa meraviglia della natura che invece ha retto bene ed è ancora in piedi.
Ricordo che attualmente la via è inserita nella zona di protezione del Camoscio Appenninico e si può raggiungere solo nel periodo che va dal 16 luglio al 30 aprile e previa comunicazione, ai sensi del D.D. 384/2014 , almeno 2 giorni prima della data prevista per l’attività alpinistica, al Collegio Regionale delle Guide Alpine delle Marche tramite il seguente indirizzo di posta elettronica: info@guidealpinemarche.com.
Di recente sui social sono apparse foto dell’itinerario ed in particolare della finestra realizzate al di fuori del periodo indicato e ovviamente senza alcuna autorizzazione, consiglio pertanto di non pubblicare foto di zone comprese all’interno dell’area protetta scattate al di fuori di tale periodo per non incorrere in sanzioni.
FINESTRA DELLA CENGIA DEI FIUMARELLI o FOSSO LA FOCE
Descritta in bibliografia per la prima volta a pagina 42 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI” a cui rimando e in successivi e reportage del 20 giugno 2021 e del 3 novembre 2022 riportati sempre in questo sito.
ARCO DEL MONTE SASSOTETTO
Un piccolo arco di roccia è presente nel versante Ovest del Monte Sassotetto, riportato nell’itinerario: “LE GROTTE DEL MONTE SASSOTETTO” del 3 aprile 2021 a cui rimando.
ARCO DEL MONTE VALVASSETO
Un altro piccolo arco di roccia naturale è presente nei torrioni rocciosi del versante Ovest del Monte Valvasseto, il versante opposto alla palestra di roccia, facilmente raggiungibile dalla Pintura di Bolognola attraversando i Piani Gra.
Riporto il facile itinerario richiestomi gentilmente da alcuni amici.
ACCESSO: Si parcheggia alla Pintura di Bolognola e si sale a piedi per la strada che conduce alla pista da fondo Piano Gra- Macchia Tonda.
Giunti alla grande faggeta di Macchia Tonda la si percorre nel suo bordo sinistro in direzione del Monte Valvasseto. Giunti al termine del bosco si trova una traccia di sentiero che, il leggera salita, conduce nettamente a destra verso uno scoglio a forma di testa di Tartaruga.
Si passa sotto allo scoglio e si sale per un pendio ghiaioso in direzione di una fascia rocciosa continua, sempre traversando verso destra, si costeggiano le rocce fino a raggiungere l’arco, coperto da una folta vegetazione.
In zona ci sono anche altre particolarità molto interessanti da osservare, come indicato nei reportage del 04/11/2020, 1802/2021 e del 25/06/2022.
MONTE SASSOTETTO una affilata cresta poco conosciuta ed un fenomeno atmosferico rarissimo.
La lunga cresta Est del Monte Sassotetto, di circa un chilometro di lunghezza, si innalza dalla Forcella del Monte Valvasseto per arrivare, con qualche breve interruzione, fino alla sua cima dove, poco al di sotto, è presente un altissimo traliccio metallico con ripetitori, contornando il versante Nord deturpato dagli impianti di risalita delle piste da sci.
La risalita della cresta è facile ma presenta alcuni passaggi aerei larghi neppure un metro ed un versante Nord verticale che precipita verso i campi da sci di Sassotetto che rendono emozionante questo itinerario.
L’itinerario decritto non è certamente nuovo, percorso già da alcuni decenni ed in tutte le condizioni, non mi risulta riportato nella bibliografia dei Monti Sibillini.
Il 4 gennaio 2023 ho percorso questa cresta in assenza di neve e condizioni quasi primaverili, sono ritornato il 10 gennaio dopo una lieve nevicata e forte vento ed una terza volta il 20 gennaio con ancora più neve per mostrare come la neve trasforma la cresta in un ambiente quasi di alta quota e soprattutto che ogni salita in montagna non è mai uguale all’altra e ciascuna regala emozioni e visioni diverse.
Inoltre il 20 gennaio ho assistito, per la terza volta nella mia carriera di salitore di montagne, al rarissimo fenomeno della DiamondDust, detta anche polvere di diamante.
Questo è un tipo di nube che si forma in prossimità del suolo, composta da piccoli cristalli di ghiaccio, e proprio per questa loro composizione, la polvere di diamante è anche considerata anche come una precipitazione a cielo sereno, questo particolare fenomeno è sconosciuto alla maggior parte della gente ed essendo formato da cristalli di ghiaccio submillimetrici sospesi in aria è anche molto difficile da fotografare.
Il fenomeno si forma quando della nebbia (vapore acqueo) a temperatura maggiore sale di quota verso la montagna ed incontra uno strato di aria a temperatura minore, provocando un aumento dell’umidità relativa vicino al suolo: se questo aumento dell’umidità relativa supera una certa soglia, si formeranno i cristalli di ghiaccio che danno vita al Diamond Dust.
La salita della cresta può essere effettuata direttamente dalla Pintura di Bolognola salendo ai Piani Gra sovrastanti e quindi al Monte Valvasseto per ridiscendere verso Ovest su traccia di sentiero di fianco alla Falesia della Palestra di Arrampicata quindi si attraversa la valletta de La Forcella, caratterizzata da bruttissimi tralicci dell’alta tensione, dirigendosi verso le Grotte di Monte Sassotetto già descritte in un precedente itinerario dell’Aprile 2021 a cui si rimanda.
Dalla Grotta grande si risale un canalone erboso alla sua sinistra per prendere la cresta rocciosa che in breve, con facili passaggi su roccette, conduce alla antecima superiore, da cui parte la lunga cresta verso Ovest in direzione della cima del Monte Sassotetto.
Oppure si può risalire direttamente a La Forcella parcheggiando sulla curva della strada Pintura di Bolognola-Sassotetto in corrispondenza del cartello indicante la palestra di arrampicata della Falesia di M.Valvasseto.
Quindi si risale il pendio sovrastante su comodo sentiero e si raggiunge la valletta de La Forcella da cui si raggiungono le Grotte del M. Sassotetto da dove parte la cresta in oggetto.
Raggiunta l’antecima sovrastante La Forcella si percorre la aerea cresta, evitando il più basso e banale sentiero che passa a mezza costa a sinistra nel versante Sud, fino a raggiungere una conca dove iniziano gli impianti di risalita del versante Nord.
Qui parte un secondo tratto di cresta molto più ripido che, con ripidi ma facili passaggi su roccette, conduce fino alla cima del Monte Sassotetto con il grande traliccio.
Oppure, una volta arrivati alla conca nei pressi degli impianti di risalita si può traversare verso sinistra nel versante Ovest passando alla base della alta parete rocciosa che caratterizza questo versante del Monte Sassotetto fino ad un ripido canale erboso che si risale con attenzione fino al grande traliccio sovrastante (355786 E – 4762924,5 N; 1624 m.) .
Nella parete Ovest sono presenti anche due vie su roccia di media difficoltà attrezzate con Spit per effettuare la salita in sicurezza.
Per la discesa si ripercorre lo stesso itinerario di salita.
Di seguito le immagini delle due diverse giornate di salita.
4 Gennaio 2023
10 Gennaio 2023
20 GENNAIO 2023
PIANI GRA – IL ROSETO DEI MONTI SIBILLINI
Questa che descrivo è, contrariamente alla maggior parte degli itinerari che propongo, una facilissima escursione adatta a tutti e anche alle famiglie e a chi ama la natura ed in particolare le rose e che permette di immergersi nel più grande roseto dei Monti Sibillini.
Il periodo migliore per l’escursione va da metà giugno ai primi dieci giorni di luglio a seconda delle temperature della stagione ma consiglio di effettuare due escursioni ai margini del periodo proposto in quanto le fioriture delle varie specie di rose non avvengono contemporaneamente.
Inoltre consiglio di ripetere l’escursione verso la fine di agosto dove si possono osservare le, non meno belle, diverse infruttescenze dei vari tipi di rose che compongono il roseto, dette Cinorroidi.
I Piani Gra si trovano nel versante Sud del Monte Valvasseto, nel gruppo Nord dei Monti Sibillini, ad una quota media di 1400 metri, facilmente raggiungibili a piedi dalla Pintura di Bolognola proseguendo la strada sterrata che sale verso le case più alte.
Le rose che crescono nei piani sono di diverse specie, a fiori bianchi, rosa chiaro, rosa scuro e rossi e con relativi frutti, detti Cinorroidi, diversi, sferici di colore rosso scuro, sferici con spine, allungate rosso chiaro e rosso scuro, la cui distinzione botanica, non facile, lascio agli esperti.
Il roseto, sicuramente il più esteso e ricco che abbia mai visto nell’intero gruppo dei Monti Sibillini, presenta una alta concentrazione di piante, di specie diverse, per ettaro, come visibile dalle foto n.1-2 del 23 agosto 2021, si è sviluppato rigoglioso grazie al pascolo estivo di bovini ed equini nella zona che provvedono alla loro concimazione, inoltre essendo spinose, non vengono brucate dagli animali.
Dal roseto poi si può salire facilmente, per traccia di sentiero, al sovrastante Monte Valvasseto da cui si può ammirare la sua estensione.
D’inverno la zona è conosciuta come la pista di sci di fondo della Pintura di Bolognola.
Nei pressi, al lato destro dei Piani, è presente la bellissima faggeta di Macchia Tonda e il faggio secolare già descritta in diversi articoli nel mio sito:
-Monte Valvasseto e Macchia Tonda con Galaverna, articolo del Gennaio 2022 e del Febbraio 2021.
– Il Faggio di Macchia Tonda, articolo del Novembre 2020.
Di seguito le immagini del roseto della primavera del 2022 e dell’estate 2021.
12 GIUGNO 2022
23 agosto 2021.
MONTE VALVASSETO E MACCHIA TONDA
Il 15 febbraio 2021 avevo riportato delle immagini del raro fenomeno della Galaverna alla Faggeta di Macchia Tonda sul Monte Valvasseto, il 13 gennaio 2022 il fenomeno si è ripetuto ed è sempre uno spettacolo della natura che non smette mai di meravigliare anche se già visto, di seguito le immagini della splendida giornata in compagnia di Paolo e Silvia.
SASSOTETTO – VALLE TRE SANTI Per Campomaggiore
Itinerario al margine esterno del Parco dei Monti Sibillini facile ed adatto a tutti, percorre in quota un tratturo all’interno di un bellissimo bosco che parte dalla parte inferiore dell’abitato di Sassotetto nel comune di Sarnano per aggirare tutto il versante Nord ed Est del Monte Valvasseto fino alla zona denominata Campomaggiore. Quindi si trasforma in un sentiero che scende alla Valle Tre Santi per congiungersi con il sentiero di fondovalle che sale da Piobbico – Giampereto.
L’escursione è anche interessante dal punto di vista naturalistico in quanto si raggiunge una zona con Faggi secolari, unica nota stonata è una zona iniziale di bosco tagliato da poco dove è stato segato a poco più di un metro da terra anche un particolare Faggio di oltre 50 anni che cresceva con due tronchi che si “abbracciavano” tra loro. Una tale rarità botanica in altre regioni quali la Toscana viene valorizzata anziché selvaggiamente tagliata.
ACCESSO: Si raggiunge in auto l’abitato di Sassotetto salendo dal capoluogo Sarnano per la strada Provinciale 120 che passa per la frazione di Piobbico oppure dalla parte opposta, da Bolognola si sale per la frazione Pintura quindi sempre per la strada Provinciale 120 si prosegue in direzione di Sassotetto, giunti di fronte all’enorme Hotel Hermitage si scende ancora qualche centinaio di metri per una strada sterrata fino all’ultima villa della zona dove si parcheggia in uno slargo.
DESCRIZIONE: Si segue il tratturo che dopo qualche centinaio di metri è chiuso con una sbarra di legno in quanto di proprietà della Comunanza di Piobbico. Dopo la sbarra il tratturo devia leggermente verso destra e qui sul margine sinistro si trova, ben visibile, il tronco tagliato del doppio Faggio che cresceva avvinghiato. Il primo tratto del tratturo segue la linea dell’elettrodotto che dalla Centrale idroelettrica di Bolognola sale fino alla soprastante “Forcella” e alimenta la frazione di Sassotetto.
Poco dopo inizia un tratto di faggeta disboscata quindi si prosegue per circa 15 minuti in quota superando dei fossi e girando lentamente verso Est fino a cambiare versante nella zona denominata “Forcaccio” dove si trova un primo fontanile.
Gli alberi lasciati intatti nel tratto disboscato sono evidenziati da un segno di vernice rossa probabilmente dai Carabinieri Forestali che hanno autorizzato la ceduazione mentre non si capisce come mai il doppio faggio avvinghiato è stato tagliato a poco più di un metro d’altezza e non da terra come per gli altri faggi e non presenta neppure segni di vernice, sembra che la sua particolarità e rarità sia stata ignorata sia da chi ha autorizzato la ceduazione sia da chi ha effettuato il taglio del bosco.
Si prosegue per altri 30 minuti sempre all’interno di un bellissimo bosco misto con Faggi, grandi Tassi e Agrifogli fino a raggiungere lo spigolo Nord-est del Monte Valvasseto dove è presente una radura caratterizzata da grandi Faggi secolari con tronchi ritorti con un secondo fontanile e, poco più avanti, un edificio della Comunanza.
Qui termina il tratturo e prosegue un sentiero in lieve discesa che gira nettamente nel versante Est del Monte Valvasseto dove si lascia la faggeta e si entra in un bosco di Carpino nero e poi attraversa delle radure da dove si scopre il versante Nord-est del Monte Castel Manardo e la sottostante Valle Tre Santi. Giunti ad uno sperone roccioso (15 minuti) il sentiero inizia nettamente a scendere con tornanti verso la valle sottostante e in breve raggiunge il sentiero di fondovalle che sale da Piobbico verso la Forra della Valle Tre Santi dove nasce il torrente Tennacola.
Nel giorno dell’escursione, effettuata con cielo velato che non ha permesso immagini ottimali, per motivi di tempo non ho effettuato la discesa completa fino al torrente ma il sentiero è percorribile e visibile anche da valle.
LE GROTTE DI MONTE SASSOTETTO
Nel versante Sud-est del Monte Sassotetto, di fronte alla palestra di roccia del Monte Valvasseto, si aprono delle interessanti cavità poco conosciute e facili da raggiungere.
ACCESSO: Dalla Pintura di Bolognola si prosegue in auto per la strada Provinciale n.120 per altri 1200 metri in direzione di Sassotetto – Monte Ragnolo. Si costeggia la grande faggeta di Piani Gra fino ad un canalone dove inizia un rimboschimento a pini e al lato destro della strada si trova praticamente una discarica piena di mucchi di terra e rifiuti vari di cui all’apparenza nessuno si è mai accorto. Si parcheggia (356441 E – 4762082 N; 1395 m.) e si prende il sentiero che sale il pendio, evidenziato con cartellone di legno, verso le vie della palestra di roccia del versante Nord di Monte Valvasseto (1526 m.).
DESCRIZIONE: Dal sentiero con una breve salita si raggiunge il bel pianoro erboso della “Forcella” caratterizzato da una linea di tralicci di alta tensione che sale dalla centrale idroelettrica di Bolognola per scendere verso Sarnano, a destra si raggiunge la evidente falesia dove è presente la palestra di roccia mentre per raggiungere le grotte proposte ci si dirige verso sinistra in direzione Nord a costeggiare una grande faggeta presente nel versante Sud-est del Monte Sassotetto.
Ci si dirige nel vertice più alto della faggeta dove al margine del bosco, ma visibile solo all’ultimo momento, si apre la grande grotta alla base di un alto torrione roccioso (356717,6 E – 4762432,7 N; 1500 m.). Poco più in alto nella stessa cresta rocciosa, fuori del bosco, è presente una seconda cavità più piccola raggiungibile salendo un ripido pendio alternato a roccette.
Mentre per raggiungere le altre grotte più profonde, ci si riporta alla base del torrione della grotta grande, lo si aggira nel bosco per continuare in quota verso Nord-est su pendio rupestre in direzione di una parallela cresta rocciosa dove già da lontano si notano le altre due cavità.
Queste ultime due grotticelle (356775 E – 4764259,7 N; 1485 m.) sono più piccole ma più profonde, quella inferiore raggiunge una profondità di oltre cinque metri e ci si entra solo carponi.
Dalle grotticelle si consiglia di salire il piacevole pendio rupestre soprastante che sale fino alla panoramicissima e rocciosa cresta del Monte Sassotetto in cui si scopre il versante Nord del monte con il paese di Sassotetto sottostante e gli impianti sciistici. Dalla cresta si può raggiungere la cima di Monte Sassotetto percorrendola tutta fino alla evidente sommità deturpata da grandi ripetitori (356134,5 E – 4762735,5 N; 1545 m.).
DISCESA: Dal Monte Sassotetto si ritorna indietro per la cresta di salita e si scende per una cresta rocciosa che si dirige verso la Forcella da cui si riprende l’itinerario di salita.
Ritornati alla Forcella si consiglia di visitare la falesia del Monte Valvasseto dove è stata allestita una palestra di roccia con vie piuttosto impegnative, dirigendosi per traccia di sentiero fino alla base dei torrioni rocciosi che formano la falesia.