MONTE VETTORETTO Dalla Valle Santa.

Salita classica con partenza dalla strada Castelluccio-Forca di Presta per la Valle Santa fino al Monte Vettoretto.

Abbiamo tentato la salita verso il Rifugio Zilioli – Monte Vettore ma gli accumuli di neve fresca caduta qualche giorno prima ed un vento ad oltre 80 Km/h con intense spolverate di neve, ci ha impedito la salita.

Di seguito le immagini della ventosa giornata.

1- La Valle Santa con il Monte Vettoretto al centro.
2- Il Piano Grande visto dalla Valle Santa.
3- A sinistra il canale Sud, salito anni fa, che conduce direttamente allo Scoglio del Lago.
4- La Valle Santa da metà salita.
5- L’uscita del canale, sui pianori sommitali del Monte Vettoretto.
6 – 9- Il tratto più ripido della Valle Santa, poco prima dell’uscita.
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10- Il versante Ovest del Monte Vettoretto, nei pressi del sentiero estivo, parzialmente coperto dalla neve, visibile in basso a destra.
11- L’ultimo tratto su abbondante neve fresca caduta alcuni giorni prima.
12- La Punta di Prato Pulito spazzata dal vento che solleva la neve fresca.
13- La cima del Monte Vettore, oggi irraggiungibile causa del fortissimo vento, a sinistra il Rifugio Zilioli.
14- Le forti raffiche, sollevando la neve fresca, coprono la vista del Rifugio Zilioli che si trova sulla cresta, al termine del sentiero che risale il pendio.
15- Tentiamo la salita verso il Rifugio Zilioli ma dopo alcune centinaia di metri abbandoniamo a causa del forte vento.
16 – 17- Quindi riprendiamo la discesa, sempre dalla Valle Santa.
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VARIANTE AL MONTE VETTORE per la cresta destra della Valle Santa.

Il 28 ottobre 2021 per salire al Monte Vettore ho preferito partire dalla Valle Santa risalendo la cresta destra che delimita la valle fino alla Sella sotto al Monte Vettoretto dove sorge la Croce di Tito Zilioli per evitare il terrificante sentiero che parte invece da Forca di Presta, degradato dal passaggio di migliaia di escursionisti della domenica e ridotto ormai ad un fosso detritico e pericoloso.

Propongo questa salita ai più esperti escursionisti che frequentano il mio sito stanchi anch’essi di salire al Monte Vettore per la via normale con la consapevolezza che tale itinerario non diventerà una nuova via alternativa per tutti in quanto i normali escursionisti non si avventurano su percorsi dove non ci sono sentieri tracciati e soprattutto perché l’itinerario proposto, pur essendo più breve e comodo, parte subito in netta ripida salita il che toglie subito la voglia di salire al normale escursionista.

Per raggiungere il pianoro del Monte Vettoretto da questo itinerario si impiega circa un’ora, poco di meno del tempo se si parte da Forca di Presta ma compiendo una salita molto più comoda in quanto esente da detriti e su pendio che presenta una formazione erbosa scalettata (seslerieto) che permette anche una rapidissima discesa, in 30 minuti si raggiunge l’auto, come scendere da una comoda scalinata.

ACCESSO: Il fondo della Valle Santa si raggiunge percorrendo la strada Provinciale n. 477 che da Castelluccio conduce a Force di Presta. Giunti sotto al versante Sud-ovest della Punta di Prato Pulito si apre il profondo vallone della Valle Santa dove la strada forma una netta rientranza, si parcheggia di lato.

DESCRIZIONE: Dalla strada si risale subito un tratturo (356430,1 E – 4740496,3 N; 1410 m.) che si inoltra verso la Valle Santa, superato un campo coltivato si taglia a destra sul pendio ripido della sponda destra (salita) che delimita la valle in direzione di un grosso pino isolato che svetta circa 200 metri di dislivello più in alto.

Non proseguire il sentiero di fondovalle che, sebbene conduca anch’esso alla Croce di Zilioli, presenta un percorso più accidentato, con fondo detritico e con diversi ripidi tornanti sulla testata che allungano e rendono più scomoda la salita.

Raggiunto il primo pino (20 minuti, 356974,2 E – 4740493,4 N; 1575 m.) si devia lievemente verso sinistra per raggiungere un secondo altro pino posto altri 200 metri più in alto leggermente sulla sinistra, si raggiunge quindi la sommità di un profondo vallone laterale che si risale innalzandosi ancora per evitare il suo fondo roccioso, si inizia quindi a tagliare il pendio sommitale dirigendosi verso sinistra in direzione del sentiero ben visibile che dalla croce di Tito Zilioli sale verso il Monte Vettoretto. In altri 100 metri di dislivello si raggiunge la sella dove sorge la croce (30 minuti) . Prima di raggiungere la croce si nota sulla sinistra, poco sotto il pendio, lo stazzo di Petrucci (357876,1 E – 4740791,5 N; 1910 m.), caratterizzato dalla vegetazione nitrofila di ortiche e cardi e soprattutto dal riparo scavato sul pendio e rinforzato ai lati con muretti a secco. Dalla croce di Zilioli si prosegue per il degradato sentiero che conduce alla sommità pianeggiante del Monte Vettoretto (10 minuti) e prosegue per il Rifugio Zilioli e quindi al Monte Vettore.

VARIANTE: Se invece si vuole fare il cosiddetto “giro delle creste” salendo alla Punta di Prato Pulito quindi Scoglio del Lago e Cima del Redentore allora una volta giunti sul pianoro del Monte Vettoretto, anziché proseguire per il sentiero per il rifugio Zilioli e salire alla Punta di Prato Pulito per la cresta Est, si devia a sinistra per prendere l’aerea e verticale cresta Sud che sale fino alla Punta di Prato Pulito, consigliata anche per una rapida ma impegnativa discesa. Tale itinerario l’ho già stato percorso con i miei amici diverse volte sia in estate che in inverno e sia in salita che in discesa (foto n. 29-37).

DISCESA: Una volta scesi dal Monte Vettoretto fino alla croce di Tito Zilioli si prende la cresta di salita descritta, il 30 minuti si raggiunge comodamente l’auto alla base della Valle Santa. Anche in questo caso non prendere il sentiero che scende direttamente dalla Croce di Zilioli dentro alla Valle Santa perché, come già indicato, più scomodo in quanto presenta anch’esso un fondo detritico scivoloso specie più in basso nel fondovalle.

1- La rientranza della strada Castelluccio-Forca di Presta in prossimità della base della Valle Santa dove si parcheggia, al centro è visibile la mia auto.
2- Il primo pino che si i contra nella cresta destra della Valle Santa, tra la nebbia in fondo è ancora visibile la strada da cui si parte.
3- In alto il secondo pino verso cui ci si dirige, a sinistra illuminato il versante Sud-ovest della Punta di Prato Pulito e la Valle Santa.
4- Lo scoglio dell’Aquila e il versante Sud-ovest della Cima del Lago ed il secondo pino usato come riferimento per la salita.
5- A sinistra il Monte Vettoretto ed il sentiero più evidente che taglia il pendio e che conduce al “sentiero delle Fate” nel versante Ovest della Cima del Redentore mentre meno visibile sopra il sentiero che conduce al Monte Vettore verso il quale ci si dirige.
6- Nebbia verso la Macchia Lunga al Piano Piccolo
7- Il Monte Guaidone posto tra il Piano Grande ed il Piano Piccolo, emerge dalla nebbia mattutina.
8- Anche Castelluccio emerge dalla nebbia mattutina.
9- L’imponente Scoglio dell’Aquila alla cui base passa la faglia del terremoto dell’Ottobre 2016.
10 -11 – La faglia che percorre il cosiddetto “Cordone del Vettore”, scesa più in basso di almeno 70 centimetri dopo il terremoto del 2016, come visibile dalla linea bianca visibile nel cambio di pendenza alla base delle rocce.
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12- La testata della Valle Santa con il sentiero che sale a tornanti dal fondovalle, quello che va a sinistra verso il Sentiero delle Fate e in alto il sentiero che va al Monte Vettore. In alto il Rifugio Zilioli e la cima del Monte Vettore innevata.
13- Al termine della salita proposta della cresta destra che delimita la Valle Santa si osserva il sentiero che sale al Monte Vettoretto, sulla sella c’è la Croce di Tito Zilioli mentre più in basso si osserva il sentiero che sale dalla Valle Santa per poi dividersi per il Sentiero delle Fate. In alto la cima del Monte Vettore e il Rifugio Zilioli sulla sinistra.
14- Da sinistra lo Scoglio dell’Aquila, la Cima del Lago e la Punta di Prato Pulito visti dalla sella della Valle Santa. Nel pendio sottostante si nota il Sentiero delle Fate che corre in piano tutto il versante della montagna e la traccia che invece si innalza verso il Cordone del Vettore e viene usata per raggiungere la base delle vie di roccia dello Scoglio dell’Aquila.
15- Il Monte Vettoretto con il sentiero che sale al Monte Vettore, ben visibile la faglia del terremoto del 2016 che taglia il pendio passando poco sopra la Croce di Tito Zilioli situata all’inizio della salita in corrispondenza dell’escursionista che sta salendo.
16 – Lo “Stazzo di Petrucci” posto poco più a valle della sella della Croce di Zilioli.
17- Lo stazzo di Petrucci , di fronte il sentiero che sale al Monte Vettore tagliato dalla faglia del terremoto del 2016 ancora perfettamente visibile.
18- Il sentiero per il Monte Vettore, ridotto ad un fosso detritico e pericoloso con l’ombra della Croce di Tito Zilioli.
19- In Ombra la lunga ma comodissima cresta di salita per la Sella della Croce Zilioli, a destra tra ombra e luce la Valle Santa ed in fondo la rientranza della strada da cui si inizia la salita.
20- La mia ombra verso la Valle Santa.
21- La rapida discesa verso fondovalle su pendio scalettato che permette di fare un passo dopo l’altro di seguito come per scendere da una scala, ben visibili i due pini di riferimento descritti per la salita, in fondo è anche visibile la mia auto nella rientranza della strada.
22- Fase di discesa con i due pini, a destra e a sinistra.
23- Il primo pino di salita, ormai giunti al fondovalle.
24- La cresta di salita che delimita a destra la Valle Santa
25- Poiana sui pali della strada del Pian Perduto.
26- La pineta con Pino Nero e Larici (gialli) nel versante Est del Monte Lieto.
27- Acero in veste autunnale sul bordo della strada per Castelluccio.
28- Altro Acero di fronte al Monte Cardosa.

VARIANTE PER LA CRESTA SUD DELLA PUNTA DI PRATO PULITO E PROSEGUIMENTO PER CIMA DEL LAGO E CIMA DEL REDENTORE

29- Salita estiva della cresta Sud della Punta di Prato Pulito dal pianoro del Monte Vettoretto, altri escursionisti scendono invece dalla normale cresta Est verso il Rifugio Zilioli.
30- Febbraio 2016 con scarsissimo innevamento, mentre gli ultimi escursionisti scendono al pomeriggio noi saliamo per vedere il tramonto dalla Punta di Prato Pulito, di fronte tra neve e rocce, la ripida cresta di salita.
31- Il primo tratto di salita prima della cresta, alle spalle il sentiero che sbocca sul pianoro del Monte Vettoretto.
32- La cresta si fa più ripida e rocciosa.
33- la cresta Sud della Punta di Prato Pulito, a sinistra il Monte Vettoretto e a destra la Valle Santa con la cresta di salita descritta in questo itinerario.
34- Dalla cresta Sud si è in vista del Rifugio Zilioli (vecchio) e della cima del Monte Vettore.
35- La cima del Monte Vettore e la Sella delle Ciaole con il Rifugio Zilioli ormai al tramonto vista dalla Punta di Prato Pulito.
36- Abbiamo aspettato il Tramonto
37- E, ormai a notte, abbiamo ridisceso la cresta Sud della Punta di Prato Pulito percorsa in salita.



MONTE VETTORE

Il 23 febbraio 2020, in condizioni primaverili per la mancanza di neve ed un fortissimo vento che ha aumentato di potenza durante la giornata, sono salito al Monte Vettore per l’itinerario classico di salita da Forca di Presta per il Rifugio Zilioli con l’intero tracciato senza neve quindi ho raggiunto la cima risalendo il Canale Sud giusto per calpestare un po di neve dura.

Come di consueto ho incontrato gente che saliva con scarponi estivi, tuta e zaino scolastico che pretendeva di scendere al Lago di Pilato credendolo con acqua e senza un minimo di attrezzatura e abbigliamento invernale e gente che alle 12.45 si trovava ancora al M. Vettoretto con l’intenzione di salire al M. Vettore con un vento che aumentava di potenza nonostante le mie raccomandazioni di desistere dalla salita.

Ormai non ho più parole e non mi meravigliano i tanti infortuni che stanno accadendo in questi ultimi anni.

Di seguito le immagini della giornata.

1- Dal Monte Vettoretto verso il Rifugio Zilioli senza calpestare neve.
2- La Punta di Prato Pulito e la Cima del lago dalla Forca delle Ciaole con la neve solo sui versanti Nord.
3- I versanti Sud delle altre cime dei Monti Sibillini praticamente senza neve.
4- La cima del M. vettore con neve solo nel canale Sud.
5- Lichene Rhizocarpon geographicum spicca tra i massi alla Forca delle Ciaole.
6- La via Maurizi, il canale tra il “Castello” e la Punta Maria al Pizzo del Diavolo in condizioni appena sufficienti per una salita invernale.
7- La Cima del Lago con le uscite dei canali della Nord anch’essi in condizioni minime per le salite invernali.
8- Il Pizzo del Diavolo e la Cime del Redentore viste dal canale Sud del M. Vettore.
9- La Punta di Prato Pulito e la Cima del Lago viste dal canale Sud del M. Vettore.
10- La Sella o Forca delle Ciaole con il Rifugio Zilioli a destra.
11- 12 Dettagli sul Pizzo del Diavolo dalla cima del M. Vettore.
12- Il Gran Gendarme con la conca del Lago di Pilato quasi senza neve.
13- Veduta d’insieme dalla cima del M. Vettore.
14- La cresta di Cima di Pretare anch’essa con pochissima neve.
15- Discesa verso la Forca delle Ciaole con vento in aumento che solleva neve dalla cresta della Punta di Prato Pulito.
16- Il Pizzo del Diavolo visto dalla Forca delle Ciaole illuminato dal sole di mezzogiorno.
17- Giunto al Rifugio Zilioli avevo difficoltà a stare in piedi dal forte vento, come ben visibile nella cresta di fronte.
18- L’alta temperatura, 8°C, ed il vento hanno trasformato il sentiero in un ruscello sciogliendo la poca neve laterale e aumentando l’erosione. eppure non ci vorrebbe molto a fare qualche solco di scolo laterale.
19- Alle 12,43 escursionisti sul pianoro del M. Vettoretto che, con un fortissimo vento, sono decisi raggiungere la cima del Monte Vettore nonostante i miei tentativi di farli rinunciare alla salita.
20- Ranunculus ficaria già in fiore a Forca di Presta

Poi al pomeriggio una sosta ai Piani di Castelluccio:

21- Il Monte Guaidone con due persone appena visibili a sinistra nel Piano Grande….come si è piccoli di fronte alle montagne.
22- La Cima del Redentore in versione “maggio” con centinaia di talpe nei prati già uscite dal letargo invernale.
23- laghetti del Piano Grande con, intorno, centinaia di buche di talpe.
24- Uno dei tanti laghetti primaverili del Piano Grande.