MONTE ACUTO E PIZZO TRE VESCOVI

Finalmente oggi, 22 giugno 2024, dopo giorni di afa e aria del deserto, una giornata limpida ci ha regalato la possibilità di una bella e facile escursione.

Dalla Pintura di Bolognola abbiamo raggiunto la Forcella del Fargno percorrendo la strada chiusa al traffico veicolare per poi salire al Monte Acuto (Pizzo Senza Nome in alcune carte o erroneamente Pizzo Acuto) e successivamente al Pizzo Tre Vescovi per il sentiero del versante Nord.

Quindi siamo scesi alla Forcella Angagnola e raggiunto l’Antecima Nord del Pizzo Berro per ritornare alla Pintura di Bolognola passando per il Rifugio del Fargno, per una lunghezza di 16 chilometri e 700 metri di dislivello.

Questa escursione, che faccio almeno due o tre volte l’anno, in tutte le stagioni, per me oggi ha avuto un fascino particolare perché esattamente 45 anni fa fu la mia prima uscita oltre i 2000 metri nei Monti Sibillini. La cima di Monte Acuto è una delle poche cime dei Monti Sibillini che da in pieno la sensazione di stare in alta montagna probabilmente perché è un terrazzino lungo 30 metri e largo alcuni metri sospeso in aria, tutti i pendii della cima sono estremamente ripidi. Ogni volta che salgo lassù rivivo le stesse sensazioni di quando sono salito la prima volta, è un po’ come salire su una macchina del tempo che mi riporta 45 anni indietro. La montagna non è cambiata, è sempre la stessa, del resto 45 anni di tempo geologico non sono nulla, solo qualche segno del terremoto in lontananza sulle pareti del M.Bove Nord ma del resto tutto è come sempre, gli stessi fiori, gli stessi canti di uccelli, dei grilli, gli stessi profumi. Chiudo gli occhi e mi sembra di ritornare ragazzo poi mi rendo conto che per me sono passati gli anni e non sono più quel ragazzo, dentro e fuori. Delle volte vorrei ritornare alla prima volta in modo da cambiare quello che non è andato come volevo nella mia vita ma ormai è l’inevitabile scorrere lento del tempo.

Di seguito le immagini dell’escursione

1- Una rosa canina in piena fioritura ci accoglie nella Valle del Fargno, in lontananza a sinistra il Monte Acuto, a destra la Cima di Costa Vetiche.
2- Farfalline della specie Zygaena affollano una scabiosa
3- e su una orchidea Anacamptis pyramidalis
4- Gruppo con varie tonalità di colore di Anacamptis pyramidalis
5- Tafano con “occhi” verdi.
6- Cavolaia su Linaria purpurea
7- Armeria canescens conn lo sfondo del Monte Bove Nord
8- Culbianco
9- Il sentiero che sale dalla Forcella del Fargno al Monte Acuto e Pizzo Tre Vescovi.
10- Il Pizzo Tre Vescovi visto dalla paretina di accesso al Monte Acuto.
11- Il mio amico non se la sente di salire il tratto più ripido per il Monte Acuto, sullo sfondo il Rifugio del Fargno.
12- Il Monte Rotondo e la Croce di Monte Rotondo a sinistra visti dalla cima del Monte Acuto.
13- La strettissima cima del Monte Acuto.
14- Il Pizzo Regina (M.Priora) ed il Pizzo Berro a destra con il verde bellissimo del versante Est del Pizzo Tre Vescovi.
15- Il Pizzo Tre Vescovi ed il Pizzo Berro a destra.
16- Dianthus carthusianorum nsulla cima del Monte Acuto.
17- Il Monte Acuto visto dal Pizzo Tre Vescovi, a destra il Monte Castel Manardo.
18- Il Monte Bove Nord
19- La Val di Panico ed il Monte Bove Sud.
20- Il Pizzo Berro visto dal Pizzo Tre Vescovi.
21- La croce di Pizzo Tre Vescovi vista dalla cresta che scende diretta verso il Rifugio del Fargno ma adatta solo ad esperti
22- Le pareti rocciose della cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi ospitano una delle poche stazioni della rara Saxifraga porophylla
23- Il Monte Bove Nord emerge dalle rocce della cresta Sud.
24- Il Monte Bove Nord con un Atadinus pumilus (Rhamnus pumila) sulle rocce in primo piano la cui foto di 30 anni fa è presente a pagina 114 del mio libro “I MIEI MONTI SIBILLINI”-
25- Saxifraga exarata subsp. ampullacea, caratteristica specie delle rocce.
26 -27 – Il Pizzo Berro e la Forcella Angagnola.
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28- Le curiose formazioni rocciose della cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi.
28- Il Pizzo Regina, versante Nord.
29- Il Monte Rotondo e fioritura di Eliantemi in primo piano alla Forcella Angagnola.
30- La Forcella Angagnola e l’Antecima Nord del Pizzo Berro, il bellissimo prato verde in primo piano mi ricorda una etichetta adesiva che andava di moda anni ’90 con la scritta “L’erba dei Sibillini è più verde”.
31 – 31 – Le rocce della Forcella Angagnola con il Pizzo Tre Vescovi.
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33- veduta verticale dalla Forcella Angagnola sul Casale Rinaldi nella testata della Valle dell’Ambro.
34- Saxifraga callosa con lo sfondo del Monte Bove.
35- Il Pizzo Regina visto dalla Forcella Angagnola.
36- L’Anticima Nord del Pizzo Berro vista dalla Forcella Angagnola.



PIZZO REGINA (M.PRIORA) dalla Pintura di Bolognola.

Percorso estivo classico, dalla Pintura di Bolognola si percorre a piedi la strada (chiusa agli autoveicoli) che conduce al Rifugio del Fargno quindi si prosegue a sinistra per ampio sentiero fino alla Forcella Angagnola.

Da qui si inizia la salita per il sentiero che conduce al Pizzo Berro, ormai diventato praticamente un fossato, quindi raggiunta la cima si scende per la cresta Est fino alla sella e si raggiunge il Pizzo Regina risalendo la sua lunga cresta Ovest, ritorno per lo stesso itinerario per un totale di 25 Km e 1000 metri di dislivello.

Il 15 luglio 2023, di ritorno alla Pintura di Bolognola per questo itinerario, ormai con cielo coperto, un fastidioso e continuo rumore di passaggi di aerei militari mi ha fatto alzare gli occhi al cielo e, tra le nuvole, ho osservato una esercitazione di rifornimento aereo in volo (foto n. 27-28), chiaramente sopra una zona montuosa e Parco Nazionale, non sopra zone abitate, così se si verifica una perdita di carburante o un incidente aereo non cade sopra alla testa della gente !!!!.

1- Inquietante e indecifrabile (solo per gli addetti ai lavori !!!) cartello al Rifugio del Fargno, nei Monti Sibillini ci sono tutti i tipi di cartelli tranne quelli necessari che indicano i sentieri……..qualcuno avrà dato il permesso per posizionare questo….spero.
2- Il Monte Bove Nord visto dalla Forcella Angagnola.
3- Il Pizzo Tre Vescovi e la piccola cima del Monte Acuto a destra, visti dall’antecima Nord del Pizzo Berro, a sinistra il Monte Rotondo.
4- Il versante Est del Pizzo Berro visto dall’inizio della cresta Ovest del Pizzo Regina.
5- Il ripido versante Nord del Pizzo Regina.
6- Il versante Est del Pizzo Berro visto dalla cima del Pizzo Regina.
7- Dopo neppure 30 minuti da quando ho scattato la foto n.6 arriva la nebbia.
8- La croce del Pizzo Regina, ricorda le polemiche di poco tempo fa proprio sulla necessità di posizionare o togliere le croci di vetta.
9- Astragalus depressus.
10- Pedicularis tuberosa
11- Dianthus barbatus subsp. compactus.
12- Edraianthus graminifolius abbondante sulla cresta Ovest del Pizzo Regina.
13- Aster alpinus
14- Linum viscosum.
15- Lepidottero della Famiglia Arcitiidae su foglie di Gentiana lutea.
16 — 17 – Incredibile sfarfallamento di migliaia di esemplari in volo per il prato del versante Est del Pizzo Berro di Lepidotteri della specie Melitaea
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18- Coleotteri Crisomelidi.
19- La nuvolosità proveniente dal versante Adriatico inizia ad avvolgere anche il Pizzo Berro.
20 – 21- Mentre la Val di Panico con il Monte Bove Sud e Nord (foto n.21) rimangono ancora fuori.
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22 – 23 – Il Pizzo Regina invece si copre sempre di più.
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24- La nuvolosità arriva nel frattempo anche a Forcella Angagnola e Pizzo Tre Vescovi.
25- Saxifraga australis su una fessura a Forcella Angagnola, sullo sfondo il Casale Rinaldi.
26-Orchidea Anacamptis pyramidalis nei pressi del Rifugio del Fargno che si nota (sfuocato) a sinistra.
27- Bellissima Vipera Orsini sulla strada del Fargno.

Immagini ingrandite dell’esercitazione aeronautica militare con rifornimento in volo sopra i cieli di Bolognola, una esercitazione analoga l’avevo già osservata nel gennaio 2023 ma non avevo con me la fotocamera.

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MONTE ACUTO Salita classica per la cresta Est.

Salita dalla Pintura di Bolognola in una giornata lavorativa in cui ho incontrato un solo altro appassionato di montagna ma caratterizzato da primo strano incontro sulla strada del Fargno, all’altezza del primo bosco, 50 metri sotto la strada, in un tratto di bosco tagliato da diverso tempo e ancora con grandi tronchi a terra, i resti di un scooter senza manubrio ne motore di colore azzurro visibilissimo mi salta subito agli occhi e mi pongo una serie di domande:

1- Perché hanno abbandonato i resti di uno scooter in quel posto?

2- Lo hanno portato li con il motore e poi lo hanno smontato e portato via (ipotesi meno probabile in quanto la più faticosa) ?

3- Lo hanno portato li già smontato (ipotesi più probabile in quanto la meno faticosa) ?

4- Perché chi ha tagliato il bosco non ha portato via i grandi tronchi, visibili nella foto, che si stanno già decomponendo, dopo tutta la fatica che ha fatto per tagliarli ?

5- Le vedo solo io certe cose? E perché chi vigila non le vede ?

6-Perché la gente fa certe stupidaggini ?

Ma ormai in questi ultimi anni in montagna ne sto vedendo di tutti i colori e non mi stupisce più niente, alcuni anni fa trovammo perfino i resti di due auto nel vallone sotto a Forca di Presta.

Inoltre vorrei sollecitare il “segnalatore seriale” delle cime dei Monti Sibillini a riportare, sulla solita pietra di cima, il nome e la quota del Monte Acuto con il solito pennarello in quanto ancora mancante e soprattutto perché ormai, in mancanza di meglio, è diventata una caratteristica dei Monti Sibillini e forse unica al mondo !!!!.

1- La carrozzeria dello scooter tra i tronchi tagliati e lasciati li da diverso tempo nel bosco sotto la strada.
2- Lo scooter e in alto il bordo della strada sovrastante che collega la Pintura di Bolognola al Rifugio del Fargno.
3- Il Monte Acuto e il Pizzo Tre Vescovi visti da Forcella Bassete.
4- Avvicinamento alla cresta Est del Monte Acuto con il suo grande profilo umano che guarda verso Nord.
5- La cresta del Monte Acuto che scende verso Forcella Bassete e prosegue verso il Monte Castel Manardo.
6- Il primo tratto di cresta del Monte Acuto con la caratteristica roccia sporgente, denominata “il naso”.
7- La parete Nord del Monte Acuto con tracce di salitori e il Monte Rotondo sullo sfondo.
8- La cima del Monte Acuto con il cumulo di sassi ma senza la consueta scritta con il pennarello del nome e quota della cima, forse il “segnalatore seriale” delle cime dei Sibillini non è mai giunto in questa cima.
9- Il Pizzo Regina a sinistra ed il Pizzo Berro a destra.
10 – 11- Neve modellata dal vento nel versante Nord del Pizzo Regina.
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12 – 13- Neve modellata dal vento nei pressi della cima del Pizzo Tre Vescovi.
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14- L’inviolata parete Nord dell’anticima di Pizzo Berro, solo le creste a destra (salita classica) e sinistra (salita descritta nel mio sito) sono state salite ma il centro della parete ancora no.
15- Il Pizzo Tre Vescovi visto dalla cima del Monte Acuto
16- La cresta della ripida zona denominata “Acquario” con innevamento solo nel versante Nord.
17- Verso mezzogiorno si leva un forte vento che anticipa il maltempo che arriverà il giorno dopo, sopra le cime (Pizzo Regina) si formano le caratteristiche nubi denominate “banderuole”.
18- La cresta Est del Monte Acuto con il profilo umano ancora più
visibile e tratti di scivolosissimo “falasco” in primo piano pressato dalla neve.
19- Scendendo arrivano le “banderuole” anche sopra Monte Acuto.
20- Luci ed ombre nella faggeta sulla strada del ritorno.
21- Tracce di roditori che girovagano intorno ai faggi
22- E finalmente ne scovo uno tra le radici di un faggio.
23 – 24- Residui di blocchi di slavine cadute circa un mese prima sulla strada.
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25 -Il blocco della foto n.24 fotografato ai primi di marzo.
26- I blocchi caduti un mese fa.
27- Tracce di cinghiali riempite dalle foglie secche.



CANALE DESTRO SCOGLIO DEL MONTONE

11 Dicembre 2020, prima uscita post lookdown finalmente con buon innevamento e in mattinata, all’alba, dalla Pintura di Bolognola sono salito per il canale destro dello scoglio del Montone al Monte Castel Manardo per poi discendere a Forcella Bassete quindi alla strada del Fargno per continuare la ricerca della Chionea che avevamo già trovato esattamente un anno fa (vedi itinerario del 7 dicembre 2019).

In breve inserirò una scheda descrittiva della rara specie di insetto, sto aspettando notizie più accurate da parte di un esperto che abbiamo contattato.

Salita classica già descritta nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI” . La bellissima recente nevicata e la limpida mattinata mi hanno regalato le seguenti immagini.

1- Prime slavine sulla strada per il Rifugio del Fargno.
2- Il canale destro dello Scoglio del Montone visto dalla strada.
3 – 4- Il Monte Acuto visto dal canale man mano che mi innalzo .
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5- L’uscita sulla cresta dello Scoglio del Montone.
6- La cresta di discesa dallo Scoglio del Montone verso Forcella Bassete.
7- Semi di Bardana (Arctium lappa) ricoperti di neve.
8- Geometrie triangolari a Forcella Bassete, la neve è poca e non riesce a ricoprire le piante ormai secche.
9- La Valle di Bolognola in parte immersa nella nebbia.
10- Un grosso lupo mi ha preceduto da poco a Forcella Bassete.
11- Forcella Bassete con vista verso il Monte Acuto immerso nella nebbia.
12 – 13- La Pescolletta
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14-Il versante Ovest del Monte Castel Manardo.
15- Veduta verso Nord con la Costa Vetiche in primo piano, il Monte Cacamillo a sinistra e il Monte Cucco ed il Monte Catria (a destra) sullo sfondo.
16- Il Monte Catria emerge dalla nebbia.
17- Il versante Est del Monte Rotondo.
18- Erba gelata a Forcella Bassete.
19- Finalmente il Pizzo Regina è emerso dalla nebbia.
20- Anche il Pizzo Tre Vescovi (a sinistra) ed il Monte Acuto emergono dalla nebbia che si va diradando man mano che si scalda l’aria.
21-Si vede anche la croce di Pizzo Tre Vescovi piena di galaverna.
22 – 23 -La bellissima cresta Est del Pizzo Tre Vescovi salita nell’Ottobre del 2019 (vedi itinerario).
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24- Il Versante Nord-est del Pizzo Berro.
25 – 26- Già i primi distacchi di slavine nel versante Nord del Pizzo Regina.
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27- Scendendo da Forcella Bassete verso la strada che riporta alla Pintura di Bolognola con un mare di nebbia verso la cosiddetta “marca”.
28- Il Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) sembra già addobbato per Natale.
29- Disco solare nella strada nei pressi della Pintura di Bolognola.
30 – 31- Esemplare di Chionea spp. ritrovato nella strada del Fargno più a valle rispetto al ritrovamento dello stesso periodo del 2019.
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LE FAGLIE DI CASALE RICCI

Girovagando su immagini satellitari attuali e vecchie dei Monti Sibillini mi sono imbattuto nella zona di Casale Ricci, sulle basse pendici Sud del Monte Castel Manardo, nella Valle dell’Ambro, ed avevo osservato delle spaccature del terreno, provocate dal sisma del 2016, visibili infatti nelle immagini successive a tale periodo. Il 14 novembre 2020, giusto il giorno prima del nuovo blocco per Covid19, mi sono recato nella zona per osservare gli effetti del terremoto in quanto erano diversi anni che non raggiungevo più la zona.

Sono partito dalla Pintura di Bolognola ed ho percorso la strada che raggiunge prima il Monte Berro poi il Casale Grascette situato nei pressi del Monte Amandola quindi, per prati per fare prima, sono sceso fino al Casale Ricci ed ho girovagato intorno ad esso fino a raggiungere la sommità di un panoramico torrione posto sopra Fonte Feletta e quindi sono risalito alla Forcella Bassete per ridiscendere alla strada Rifugio Fargno-Pintura di Bolognola compiendo tutto il giro del Monte Castel Manardo , di seguito le immagini della giornata.

Durante l’escursione ho trovato un guinzaglio con tanto di catena di acciaio per cani di grossa taglia, una chiave con telecomando di una auto Wolkswagen e due mascherine chirurgiche , a dimostrazione dell’elevato numero di apprendisti escursionisti che si avventurano, talvolta imprudentemente, sulle montagne, in particolare in quest’ultimo anno.

Ho fatto un elenco di tutti gli oggetti che ho trovato solo in questi ultimi 5 anni in montagna:

n.1 slitta condominiale nel bosco del versante Est del Monte Sassotetto, trasportata fino alla stazione ecologica del paese omonimo. (foto allegata)

n. 3 berretti invernali + 4 tra berretti estivi e bandane

n.1 Piccozza !!!!

n.1 vite da ghiaccio autofilettante in titanio !!!

ben 11 moschettoni vari con rinvio o senza !!!! (in un giorno 5 contemporaneamente)

n.5 chiodi da roccia e n.3 dadi (a terra, non infissi in parete)

n.2 caschi di cui uno con diversi segni di urti ma senza testa del proprietario dentro!!!

n.1 Zaino completo di dotazione da donna con tanto di cellulare corroso con scheda illeggibile, giacche, guanti, cibo, borraccia, maglia di ricambio e accessori prettamente femminili.

una macchina fotografica compatta ormai inutilizzabile con custodia.

n.3 sci spaiati tutti al di fuori di campi da sci

n. 2 (coppia integra) di bastoncini telescopici

n.2 (coppia integra) bastoncini fissi da sci

n.2 giacche di pile

n.1 giacca invernale

n.1 paio di ghette da neve

magliette varie in diverse taglie

guanti vari spaiati e in coppia

n.2 borracce

n.2 occhiali da sole

una pila ricaricabile a manovella

n.2 coltellini multiuso

n.1 pentola a pressione completa di coperchio lungo il torrente a valle di Capotenna !!!!!

alcuni scarponi spaiati !!!! e un numero indefinito di suole o porzioni di esse.

Solo in un giorno a Pizzo Regina ho trovato una maglietta, una pila ricaricabile, un coltello multiuso e un berretto.

Posso aprire un negozio di articoli da montagna usati !!!

1- Le faglie presenti intorno al Casale Ricci, visibile in alto a destra.
2- Immagine satellitare della zona prima del terremoto (2013), confrontate le frecce con l’immagine n.3
3- Immagine satellitare della zona dopo il terremoto (2018), in corrispondenza delle frecce sono visibili i crepacci che si sono aperti nel terreno e le frane staccate dalle paretine rocciose.
4 – 5- Uno dei più grossi crepacci che si sono aperti nel terreno intorno a Casale Ricci, ci entra una persona.
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6- Antiche faglie prodotte probabilmente da terremoti storici.
7- La frattura cosismica più impressionante, non sono riuscito a vederne il fondo !!!
8- La frattura è lunga una trentina di metri.
9- La parte iniziale più larga ma meno profonda
10- La parte centrale stretta ma profondissima, ho cercato di illuminarne il fondo con una torcia ma non ho visto la fine.
11- L’abbassamento del terreno nella zona è visibile alla base delle paretine rocciose presenti, mediante la fascia di rocce più bianche in quanto protette dal terreno.
12- Particolare della foto n.11 dove si nota l’abbassamento del livello del terreno di circa 50 centimetri.
13- Le varie fratture presenti nella zona, alcune avranno millenni, altre solo quattro anni..
14- Una netta separazione delle rocce probabilmente a seguito di successioni di terremoti storici.
14- Un Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) nei pressi delle pareti rocciose franate dopo il terremoto del 2016.
15- Particolare delle rocce della zona, i Calcari diasprigni dove si notano le lenti di selce.
16- Nelle rocce sono anche presenti fossili di conchiglie.
17- Vista la stagione con temperature al di sopra della norma due bellissime piante di Alyssoides utriculata dai fiori gialli (sinistra) e Arabis alpina dai fiori bianchi (destra) ancora in fiore.
18- Geranium purpureum anch’esso in piena fioritura.
19 – 20- Le pareti rocciose franate.
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21- Un Faggio è cresciuto all’interno di una frattura della roccia.
22- Bellissimo Ilex aquifolium (Agrifoglio) nei pressi del Casale Ricci.
23- Il bellissimo Casale Ricci perfettamente custodito, grazie a Mauro e Betta.
24- Unico neo negativo, il fontanile del Casale non porta più acqua.
25- Il Pizzo Regina ed il Pizzo Berro parzialmente coperti di nebbia.
26- Altre fratture nel terreno nelle vicinanze del Casale, questa è anche pericolosa perché l’erba alta nella vallecola iniziale la ricopre parzialmente
27- I torrioni rocciosi sopra a Fonte Feletta che dominano la zona.
28- Larici da rimboschimento (non autoctoni) in versione autunnale.
29- Il sentiero che da Fonte Feletta sale fino al Casale Ricci e Casale Bassete visto in verticale dai torrioni sovrastanti.
30- veduta aerea del sottostante bosco in versione autunnale.
31 – 32-Sopra al torrione più alto caratterizzato da un profondo solco che lo distacca dal pendio che scende da Casale Ricci.
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33- La sommità del torrione da cui ho scattato le foto n.28-32
34-Il Pizzo e la cresta che sale verso il Pizzo Regina con il bosco della zona di Prato Porfidia.
35- La zona delle Roccacce con le alte pareti rocciose che formano l’infernaccetto dell’Ambro.
36- Veduta del pianoro di Casale Ricci dal torrione della foto n.33
36- Le Roccacce viste dalla strada che sale verso Casale Bassete, a sinistra il torrione della foto n.33.
37- Altri larici in versione autunnale, sono le uniche conifere che perdono gli aghi in autunno.
38- Il Casale Ricci e lo scoglio panoramico visti dalla strada che sale verso il Casale Bassete.
39- Salendo verso la Forcella Bassete con il Monte Acuto ed il Pizzo Tre Vescovi immersi nella nebbia.
40- La “slitta condominiale” trovata ad agosto nel versante Est del Monte Sassotetto, alle spalle il Monte Valvasseto.



MONTE CASTEL MANARDO

Ascensione classica pomeridiana del 5 marzo 2020 con partenza dalla Pintura di Bolognola.

Montagne appena imbiancate oltre i 1700 metri e praticamente solo sui versanti Nord, come consuetudine di questo anomalo inverno.

Iniziato la salita con il sole ed in maniche di camicia, una spessa barriera di nuvole avanzava da Ovest, giunto in cima in 45 minuti di cammino è iniziato a montare un vento sempre più forte, durante la discesa addirittura è anche iniziato a nevicare.

Questa è la montagna, anche in una banalissima ascensione di alcune ore.

Di seguito le immagini della ascensione.

1- Il versante Nord del Monte Castel Manardo con la strada per il Monte Amandola giunti a marzo senza neve.
2- L’uscita del canale Nord di Fonte Gorga, anch’esso senza neve.
3- Veduta verso Il Monte Acuto, Pizzo Tre Vescovi e dalla parte opposta della vallata, il Monte Rotondo.
4- Nei pressi della cima di Monte Castel Manardo, caratterizzata da prati di Falasco.
5- Il Pizzo Regina con il palo che delimita il perimetro del Parco, che rappresenta nel migliore dei modi la sua situazione.
6- Da destra il M. Acuto, Pizzo Tre Vescovi e Pizzo Berro.
7- Sul Pizzo Regina già soffia vento. ma verrà peggio in pochi minuti.
8- Le pendici Nord del Pizzo Regina con addirittura delle slavine arrivate fino al bosco, eppure la neve è pochissima e appena imbianca l’erba., sullo fondo il M.Sibilla.
9- Il laghetto di Pescolletta, quasi asciutto e gelato con la neve solo sul versante Nord.
10- Il Monte Acuto con le nuvole di maltempo.
11-Le pendici superiori del Pizzo Regina con ancora una striscia di sole.
12- 13 Il versante Nord del Monte Sibilla emerge dalle pendici del Pizzo Regina.
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14 – Il vento aumenta sulla cima di Pizzo Regina.
15 – Dopo 15 minuti dalla foto n.14
16 – 17 Dopo altri 15 minuti della foto n.15
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18- Successione di creste dal Pizzo Regina, Monte Zampa (con sole), Monte Banditello, Monti della Laga e, in fondo, Gruppo del Gran Sasso.



MONTE ACUTO da F. Bassete escursione pomeridiana

Non vorrei essere noioso riproponendo itinerari uguali a poca distanza di tempo ma con questa uscita voglio semplicemente dimostrare come anche lo stesso luogo, in momenti diversi, possa continuare a regalare immagini ed emozioni nuove.

L’escursione l’ho compiuta il pomeriggio del 12 febbraio, la notte successiva alla mia escursione è arrivata una veloce perturbazione da Nord che ha imbiancato i monti e la mattina un forte vento aveva trasformato un luogo autunnale in una fredda giornata invernale.

Da Camerino vedevo lunghi pennacchi di neve sollevata dal forte vento, la cosiddetta “refena”, in quei luoghi che neppure 12 ore prima mi avevano regalato un tiepido pomeriggio.

Di seguito le immagini delle due giornate.

1- Pomeriggio in versione autunnale a Forcella Bassete nel sentiero che sale verso M. Acuto, salgo in maniche di camicia.
2- Verso il Monte Acuto
3- I canaloni della Nord di Pizzo Regina in ombra anche verso il tramonto sono gli unici che riescono a mantenere la neve di questo strano inverno.
4- Zoom sulla cima di Pizzo Regina con la croce.
5- Un’ombra raffigurante una testa di un cane si forma al tramonto sul versante Nord di Pizzo Regina.
6- Il sole illumina di colori una nuvola di nebbia sulla cima del Monte Acuto
7- L’intero versante Nord di Pizzo Regina quasi senza neve.
8- Tramonto dietro ala cima di Monte Acuto.
9- Scendendo dal M. Acuto verso il tramonto la sua ombra è giunta a Forcella Bassete.
10- La Pescolletta si sta immergendo nell’ombra
11- Luci ed ombre alla Forcella Bassete, sullo sfondo il Pizzo ed il Poggio della Croce.
12- Cambiando posizione il sole è sceso sull’orizzonte lungo la cresta Nord del Monte Acuto.
13- Al tramonto già iniziano ad addensarsi minacciose nuvole, preludio di una notte di bufera.
14- Ultimo raggio di sole sugli ultimi faggi della Valle del Fargno.
15- Rami contorti di faggio sulla strada del ritorno.

13 febbraio 2020 veduta da Camerino dopo una notte di bufera di vento e neve in quota oltre i 1000 metri.

16- Il M Cacamillo in primo piano e il Pizzo Regina sullo sfondo con colonne di neve fresca sollevate dal vento alte anche 100 metri sulla cresta.
17- Il M. Rotondo sulla destra con una colonna di neve alta forse anche 200 metri.



FORCELLA ANGAGNOLA DALLA PINTURA DI BOLOGNOLA Osservazioni particolari

ASCENSIONE N. 993 dal 1979

La facile e banalissima escursione dalla Pintura di Bolognola alla Forcella Angagnola risalendo per il Rifugio del Fargno non è chiaramente oggetto di pubblicazione se non sarebbe per alcune particolarità che abbiamo osservato io e Carlo durante il cammino.

Anzitutto giunti al 5 dicembre praticamente non c’è neve in montagna se non fosse per una spruzzatina centimetrica modellata dal vento da 1800 metri in su e praticamente solo nei versanti Nord.

Mi era capitato un inverno di molti anni fa di giungere al Natale e non c’era praticamente neve in montagna ma poi si rifece successivamente, speriamo sia così anche quest’anno soprattutto per garantire il riempimento del Lago di Pilato che ormai è asciutto.

Poi abbiamo incontrato ancora insetti in piena attività in quanto di fatto le temperature in montagna non sono ancora mai scese di molti gradi sottozero per lunghi periodi anche se sulla strada si erano formate delle sottili colate di ghiaccio.

Infine ci siamo imbattuti in strane ed inspiegabili “palle di neve” compatta scese dal versante Nord della cresta Acquario sia sul pendio che fino alla strada dove praticamente a monte non c’erano accumuli di neve o cornici tali da poter giustificare possibili microslavine ne aveva tirato vento forte tale da poter fare rotolare neve di accumulo.

Non ho mai visto un fenomeno del genere in 40 anni di ascensioni in montagna.

Tutto ciò è documentato nelle immagini che seguono.

1- Vivace insettino sulla neve, sembra sia un Dittero della specie di Chionea con zampe simili ad un ragno ma ovviamente in numero inferiore, tra l’altro anche raro.
2- Le dimensioni dell’insetto
3- La Val di Panico vista dalla Forcella del Fargno
4- Il PIzzo Regina vista da Forcella Angagnola
5- La Forcella Angagnola con l’antecima Nord del Pizzo Berro,
6- Carlo con il Monte Bove Nord alle spalle.
7- La parte sommitale del versante Nord del Pizzo Regina
8- Il sottoscritto sulla cima di Forcella Angagnola, alle spalle il Pizzo Berro e il Pizzo Regina.
9- Il PIzzo Berro visto dalla Forcella del Fargno.
10 – 11 Erba glassata sulla strada per il Rifugio del Fargno
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12- Le prime sottili colate di ghiaccio sulle pareti della strada
13- L’acqua uscente da un tratto breccioso è gelata a contatto con la parete di roccia.
14- Piantina di Robertia taraxacoides glassata su parete di scaglia rossa.
15- La strada con le colate di ghiaccio, sullo sfondo i pendii della zona denominata “Acquario” con una spruzzata di neve tale da non poter giustificare la formazione di microslavine o distacchi di neve.
16 – 17 I pendii sopra strada della zona denominata “Acquario” con le “palle di neve” ben visibili tra l’erba secca, a monte praticamente non c’è neve !!!!.
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18- Le strane ed inspiegabili “palle di neve” compatta ritrovate anche sulla strada.



ASCENSIONI CLASSICHE DELL’ESTATE 2019

ASCENSIONI N. 981 – 985 dal 1979

Nell’estate 2019 a causa del gran caldo e disturbato dalla eccessiva quantità di “escursionisti” della domenica che affollano i sentieri non ho effettuato nuove ascensioni inedite ma mi sono limitato a percorrere pochi itinerari classici già decritti nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini ed accompagnare amici della montagna.

In particolare, con diversi amici abbiamo effettuato le seguenti ascensioni:

25 luglio: Notturna dalla Pintura di Bolognola a Pizzo Tre Vescovi.

13 agosto: Giro con accompagnatore in auto da Vetice a Pizzo Regina – Pizzo Berro – ripresi al Rifugio del Fargno.

21 agosto: Monte Bove Sud

5 settembre: Monte Acuto – Pizzo Tre Vescovi.

17 settembre: Monte Castel Manardo.

Di seguito le immagini più significative di queste ascensioni.

1- Ragnatela illuminata dal sole al tramonto nella Valle del Fargno.
2- Tramonto verso Costa Vetiche
3- Il profilo notturno del Monte Acuto
4- Il Monte Acuto ed il Monte Rotondo in notturna con passaggio di aereo
5 – La cresta dallo Scoglio del Montone al Monte Acuto in notturna con lo sfondo della Via Lattea e auto nella strada per il Rifugio del Fargno.
6- Alba sulla cresta Il PIzzo – Pizzo Regina (M. Priora.
7- Il sole si riflette sul Mare Adriatico
8- La lunga cresta da Il Pizzo (in basso) a Pizzo Regina
9- La cresta finale del Monte Priora o Pizzo Regina, a destra il Pizzo Berro.
10- L’ultimo tratto di cresta rocciosa prima della cima del Pizzo Regina.
11- La cresta di salita vista dall’ultimo tratto prima della cima con il caratteristico torrione di scaglia rossa, sullo sfondo il Monte Castel Manardo.
12- I ripidi canali rocciosi che scendono verso le Roccacce nel versante Nord del Pizzo Regina
13- Particolare cresta rocciosa quasi tagliente al termine dei canali della foto n. 12
14- Veduta verticale del versante Nord del Pizzo Regina dalla sommità del torrione roccioso della foto n.11.
15- La croce di vetta del Pizzo Regina, sullo sfondo il Pizzo Berro ed il Monte Bove Nord.
16- Lycaena virgaureae nel versante Est del Pizzo Berro.
17- 3 agosto 2013, nei pressi del caratteristico masso isolato (denominato masso Esner Ida per la scritta a vernice presente)sulla cresta Ovest del Pizzo Berro, salendo dalla Forcella Angagnola.
18- 13 agosto 2019, il masso Esner Ida, o quello che ne rimane (solo la base) dopo il terremoto dell’Ottobre 2016.
19- Il masso visto da valle, si nota la parte del distacco più bianca.
20- Il ripido versante Nord del Pizzo Berro sopra al Casale Rinaldi, al centro c’è un Camoscio.
21- Zoom sul camoscio della foto n.20 , ma non c’è erba più comoda da mangiare nei pendii circostanti ?
22- Il Monte Acuto emerge dalla nebbia il 5 settembre salendo verso il Pizzo Tre Vescovi,
23- La nebbia riempie la’alta valle dell’Ambro, emerge la cima del Pizzo Berro.
24- Zoom della foto precedente.
25- La nebbia contorna perfettamente il profilo del Pizzo Berro.
26- Monica al Monte Acuto, sullo sfondo la cresta Nord-Est del Pizzo Tre Vescovi.
27- E dulcis in fondo, una fantastica Gloria Solare con la mia ombra che produce il cosiddetto Spettro di Broken sulla cresta che da Pizzo Tre Vescovi scende verso Forcella Angagnola.



CIMA ACQUARIO Condizioni invernali il 17 Maggio 2019

ASCENSIONE N. 970 dal 1979

Il 17 Maggio dalla Pintura di Bolognola ho raggiunto dapprima Forcella Bassete quindi la cresta di Cima Acquario in condizioni nettamente invernali, con almeno 20 centimetri di neve fresca oltre i 1400 metri e una temperatura di -2°C., vento forte e due lupi sulla strada per il Rifugio del Fargno fuggiti da lontano senza poterli fotografare.

Di seguito le immagini della salita.

1- Sulla strada per il Rifugio del Fargno, sullo sfondo M. Acuto innevato ed in primo piano un faggio con le foglie
2- A sinistra il M. Rotondo e al centro Cima di Costa Vetiche
3- Foglie fresche di Verbascum spuntano dalla neve .
4- Salendo verso Forcella Bassete.
5- Il versante ovest del Monte Castel Manardo in versione nettamente invernale nonostante è il 17 maggio.
6- Il versante nord del Monte Priora o Pizzo Regina.
7- La Cima Acquario ed il Monte Acuto sullo sfondo.
8- I canali della nord del Pizzo Regina ancora colmi di neve
9- Forcella Bassete vista dal Cima Acquario.
10- Cima Acquario, nel versante Nord oltre lo scoglio in primo piano sale una via alpinistica invernale descritta nel mio libro IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI. Sullo sfondo il M. Acuto
11- Cima Acquario con il M. Acuto ormai coperto dalla nebbia