VAL DI PANICO – FORCA CERVARA

ASCENSIONE N. 994 dal 1979

Il 14 Dicembre 2019, con Fausto, Stefano e Federico, partendo da Casali di Ussita che abbiamo raggiunto in auto richiedendo apposita autorizzazione, abbiamo risalito tutta la Val di Panico. Nella valle si alternavano tratti di neve fresca accumulata dal vento con tratti di neve precedente ghiacciata. Nel pendio sotto a Forca Cervara (o Forcella della neve) abbiamo trovato la odiosissima neve non compattata ma con crosta superficiale ghiacciata che si sfondava ad ogni passo. Per fortuna ci siamo alternati nella traccia e alla fine, con non poca fatica, siamo riusciti a raggiungere la Forcella ma poi per il forte vento abbiamo deciso di non proseguire per altra meta

Di seguito le immagini della bellissima giornata invernale.

1-La parete Nord del Monte Bove Nord.
2- La parete Est del Monte Bove Nord
3- La parete Est del Monte Bove Nord dove spicca la Punta Anna o Testa di Scimmia
4- Il versante Sud-Ovest del Monte Rotondo con alte colonne di neve fresca sollevata dal forte vento in quota.
5- La testata della Val di Panico con le pareti del Monte Bove Sud.
6- Fasi si salita in Val di Panico
7- Il versante Ovest del Pizzo Berro.
8- La poca neve lascia scoperte ancora piante secche di Gentiana lutea.
9- Il versante Ovest del Pizzo Tre Vescovi con l’ultimo lembo di bosco della Val di Panico.
10-. Giunti alla testata della Val di Panico il sole sta sorgendo adesso, ore 9,30.
11- La testata della Val di Panico con la cascata “Torre di Luna” ancora non in piena condizione invernale.
12- La cascata “Torre di luna”
13 – 14 – 15 Ci dirigiamo verso la Forca Cervara nella magia della neve fresca
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16 – 17 Salendo verso Forca Cervara ci confrontiamo anche con il forte vento di quota.
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18- Finalmente, con non poca fatica, arriviamo a Forca Cervara
19- Il versante Ovest del Pizzo Berro
20 – 21 Il versante Est del Monte Bove Sud.
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22 – 23 – 24 Le nostre ombre si riflettono sulla neve grazie al sole di metà dicembre molto basso sull’orizzonte durante la discesa in Val di Panico.
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MONTE ACUTO Dalla Pintura di Bolognola. Ascensione pomeridiana

ASCENSIONE N. 991 dal 1979

Il 21 novembre 2019 di pomeriggio e da solo ho raggiunto la cima del Monte Acuto partendo direttamente dalla Pintura di Bolognola in quanto la strada per il Rifugio del Fargno era già chiusa.

Sono salito alla Forcella Bassete ed in soli 30 minuti dalla Forcella ho raggiunto la cima del Monte Acuto risalendo la ripida cresta nord-est con nebbia a tratti e una spruzzatina millimetrica di neve oltre i 2000 metri.

In altri tempi in questo periodo la neve era caduta già copiosa.

L’aspetto più particolare delle salite autunnali pomeridiane è che non si incontra nessuno, si è praticamente soli in uno spazio immenso, per decine di chilometri di raggio intorno a me non c’è nessuno, non si sente un rumore, una voce e mi sento un po padrone di tanto spazio, mi sento dominare la natura che mi circonda pur avendo sempre la consapevolezza dei rischi che comunque nasconde.

Se mi succedesse qualcosa, una semplice distorsione o slogatura o una caduta potrei mettermi in grossa difficoltà, potrei rischiare di farmi sorprendere dalla notte e avere difficoltà a ritornare all’auto se non addirittura di dover trascorrere la notte in montagna.

Per questo quando salgo da solo amplifico la mia attenzione sui miei passi e sulla montagna che mi circonda, nello stesso tempo mi sento ancora di più immerso nella montagna perché prestando maggiore attenzione a ciò che faccio necessariamente devo essere più concentrato e libero la mia mente dai pensieri quotidiani.

Delle volte sento proprio il bisogno di salire da solo in montagna.

Il secondo aspetto che rende piacevoli le salite pomeridiane è il tramonto, d’autunno si fa notte presto e questo fatto non è da sottovalutare perché ci si rischia di mettersi in difficoltà per il sopraggiungere veloce del buio quindi bisogna pianificare una facile discesa e ritorno all’auto.

Nello stesso tempo i colori di alcuni tramonti possono essere unici e spettacolari.

Di seguito le immagini della classica salita.

1- il Pizzo Regina visto da Forcella Bassete.
2- Il Pizzo Berro
3- La ripida cresta Est del Pizzo Tre Vescovi salita nel mese di Ottobre (vedi nuove ascensioni) parzialmente immersa nella nebbia.
4- La cima di Forcella Bassete (o cima Acquario) e il Monte Acuto coperto di nebbia.
5- Il Pizzo Tre Vescovi a sinistra ed il Monte Acuto a destra immersi in un alone rossastro di nebbia.
6- La cima del Pizzo Regina rivestita da una lieve spruzzata di neve.
7- Successione di pendii che emergono dalla nebbia visti dalla cresta Est del Monte Acuto.
8- La cima del Monte Acuto tra la nebbia.
9- La ripidissima cresta Nord del Monte Acuto.
10- La Pescolla vista dal Monte Acuto.
11- La cresta Est del Pizzo Tre Vescovi che sale dalla Forcella del Monte Acuto.
12- Il PIzzo Berro visto dalla Forcella del Fargno.
13- Le conoidi delle frane del Monte Bove Nord dopo il terremoto del 2016 emergono dal bosco ormai spoglio dalle foglie.
14- Il Monte Bove Sud.
15- Il sole coperto dalle nuvole verso la Croce di Monte Bove.




CRESTA EST DEL PIZZO TRE VESCOVI DALLA VALLE DELL’AMBRO.

ASCENSIONE N. 986 dal 1979

Anche in questo caso dopo 40 anni di salite nei Monti Sibillini il Pizzo Tre Vescovi, all’apparenza una cima piuttosto banale e facilmente raggiungibile da tutti i versanti, nascondeva la ripida cresta Est che sale dall’alta Valle dell’Ambro, visibile solo da questa valle, ci ha regalato una ascensione impegnativa ed entusiasmante per lunghezza e ripidità.

La cresta Est del Pizzo Tre Vescovi che invece sale dalla valle denominata “Pescolletta” è una salita classica invernale (vedi ASCENSIONI CLASSICHE dal 2018 ad oggi; N.965).

Il 12 ottobre 2019, con Fausto, Stefano ed i nostri due nuovi amici Carlo e Federico, abbiamo risalito la cresta Est, l’itinerario è consigliato solo ad escursionisti esperti in quanto ci sono due passaggi su erba e roccette molto ripidi, che rasentano la verticalità ed è consigliato l’utilizzo della piccozza. Noi addirittura, per maggiore sicurezza con i nostri nuovi compagni, siamo saliti in cordata nei tratti più impegnativi.

Come di consueto anche questa ascensione è inedita e non è descritta nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini.

Accesso:

Dalla Pintura di Bolognola in auto si prosegue per la strada del Fargno fino allo slargo di Fonte Bassete, ormai asciutta dopo il sisma, sulla verticale dell’omonima Forcella (355611 E – 4758267 N; 1570 m.).

Si parcheggia quindi si risale il canalone della Fonte e per tracce di sentiero in 20 minuti si raggiunge la Forcella Bassete (355966,4 E – 4758145,7 N; 1710 m.).

Qui si scende nel versante opposto in direzione dei tornanti della strada che scende dal Casale Bassete verso le sorgenti dell’Ambro e del Casale Rinaldi posto sulla testata della valle.

Si percorre la strada sterrata per circa 2 Km , fino a raggiungere la base dell’ampio canalone Est del Pizzo Tre Vescovi il cui ripido e roccioso bordo destro orografico (cresta sinistra vista da valle) rappresenta la cresta oggetto della nostra salita, a circa 1 Km dal Casale Rinaldi visibile sulla sinistra (1 ora da F. Bassete; 355510 E – 4756590 N; 1445 m.).

Descrizione:

Dalla base della cresta Est si risale il pendio sopra strada che dopo circa 250 metri di sviluppo si impenna, in corrispondenza di una fascia di roccette alternate ad erba, in questo punto si rasenta la verticalità su terreno misto e poco stabile (355247 E- 4756570,5 N; 1610 m.).

Si prosegue in verticalità per 100 metri quindi si continua altri 100 metri su terreno meno ripido.

Si raggiunge il secondo ripido passaggio al di sopra del quale, per altri 150 metri, la cresta si fa sottile e caratterizzata da strette guglie rocciose molto caratteristiche che regalano una salita aerea e sempre sostenuta.

Dopo altri 200 metri la cresta si fa meno ripida ed erbosa per poi impennare di nuovo in corrispondenza di altri pinnacoli rocciosi (354846,2 E – 4756560,5 N; 1910 m.).

Infine la cresta si addolcisce e in ulteriori 300 metri di facile salita si raggiunge la cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi, che scende verso Forcella Angagnola, in corrispondenza dell’inizio dell’ampio canalone Est oggetto di discesa invernale per gli amanti dello scialpinismo (1 ora e 30 minuti dalla base della cresta; 354549 E – 4756581 N; 2050 m.).

Discesa: Dalla cresta Sud si sale a destra per raggiungere la croce di cima del Pizzo Tre Vescovi quindi si scende per la cresta Nord-est fino alla sella del Monte Acuto.

Qui o si scende per evidente sentiero al Rifugio del Fargno e quindi per strada fino a Fonte Bassete oppure, più consigliata per la sua panoramicità, si sale alla cima del Monte Acuto e si scende a Forcella Bassete per la sua ripida cresta Est.

Da Forcella Bassete si riprende il sentiero fatto in salita per il raggiungimento della base della cresta, scendendo fino alla Fonte dove si lasciata l’auto.

Di seguito le immagini in successione cronologica della salita descritta.

1- La cresta di salita vista dalla strada della alta Valle dell’Ambro già in veste autunnale.
2- La cresta di salita vista dalla base del canalone Est del Pizzo Tre Vescovi.
3- Il primo tratto della cresta, in alto la parte più ripida.
4- Federico nel tratto più ripido quasi verticale.
5- La cresta di salita vista da sopra il tratto più ripido, in fondo la strada che da Casale Bassete raggiunge il Casale Rinaldi, le sorgenti dell’Ambro sono ancora in ombra.
6- Arriva Carlo nel primo tratto più ripido della cresta.
7 – L’ampio ma ripido canalone Est del Pizzo Tre Vescovi visto dalla cresta di salita.
8- Il secondo tratto ripido della cresta.
9- Le nostre ombre sulla sommità delle guglie rocciose che caratterizzano la cresta di salita.
10- Arriva Fausto e Carlo
11- 12 Il secondo ripido tratto
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13- I miei quattro compagni di salita in un momento di riposo, alle spalle la Valle dell’Ambro.
14- Stefano sullo sfondo del versante Est del Pizzo Tre Vescovi.
15- Il Pizzo Berro e il Casale Rinaldi al centro a sinistra.
16- Stefano e Federico In cima ad una delle diverse guglie che caratterizzano la cresta di salita, a destra Forcella Bassete.
17- Fausto a Carlo nella stessa guglia.
18- L’ombra della guglia delle foto 16-17
19- Il tratto terminale della cresta.
20- La cresta di salita vista dalla cresta Sud del Pizzo Tre Vescovi con le ombre delle varie guglie.
21- Dettaglio della prima parte più ripida della cresta di salita, vista, chiaramente in occasione di un’altra ascensione, dal M. Castel Manardo.
22- La parte centrale della cresta di salita
23- La parte terminale della cresta con la seconda parte ripida prima del facile pendio sommitale.
24- veduta di insieme del versante Est del Pizzo Tre Vescovi, le frecce rosse indicano il tracciato di salita descritto, le frecce azzurre quelle del classico itinerario estivo (Vedi ascensione N.965)
25- Pianta satellitare del percorso proposto.
Giallo: Itinerario di avvicinamento.
Rosso: Salita proposta.
Verde: itinerario di discesa



CRESTA EST DELLA PESCOLLETTA AL PIZZO TRE VESCOVI

Il 16 febbraio 2019 dalla Pintura di Bolognola abbiamo raggiunto la cima del Pizzo Tre Vescovi salendo per Forcella Bassete e la cresta Est che sovrasta la valle denominata “Pescolletta”, di seguito le immagini della salita.

ASCENSIONE N. 965 dal 1979

Forcella Bassete: il M. Acuto ed il Pizzo Tre Vescovi ed i miei amici di Fermo, la cresta di salita è quella a sinistra
Il versante Est del Monte Acuto
Il Pizzo Berro e , in primo piano, la cresta sud-est del Pizzo Tre Vescovi.
La forcella sotto al Monte Acuto, sullo sfondo la Valle dell’Ambro e il Monte dell’Ascensione
Il tratto roccioso della forcella, a destra la cresta est del Pizzo Tre Vescovi
Il Monte Priora (Pizzo Regina) ed il Pizzo Berro visti dalla cresta est.
Superata la forcella rocciosa si scopre la “Pescolla” e “Pescolletta” ed il Monte Castel Manardo
L’ardita cima del Monte Acuto, versante sud.
Il M. Priora con la figura denominata “la testa della Regina”
Il ripido canalone Est del Pizzo Tre Vescovi.
Il ripido versante est del Pizzo Tre Vescovi, poco conosciuto
Il m: Acuto a sinistra ed il M. Castel Manardo a destra, al centro la Pintura di Bolognola da dove siamo partiti.
La croce di Pizzo Tre Vescovi
Il Pizzo Berro emerge dalla cornice di cresta.
Il Pizzo Regina emerge da una frastagliata cornice di neve.
La lunga traversata di ritorno verso Forcella Bassete.
Sulla strada che collega la Pintura di Bolognola al Rifugio del Fargno, scomparsa sotto la neve.
Lunghe ombre all’interno del bosco della Valle del Fargno.