BALZO ROSSO – MONTE AMANDOLA

Itinerario inedito ed impegnativo, risale la cengia intermedia denominata Moje Montana, che separa il Balzo Rosso, spettacolare parete verticale di rosso calcare, dalla fascia rocciosa parallela superiore, formata invece da calcare di colore bianco, fino al Monte Amandola, con un dislivello di circa 1000 metri in poco più di 5 chilometri di sola salita.

Nella prima parte della salita si visita anche una grande caverna utilizzata da tempi storici dai pastori che hanno costruito intorno un imponente muro di pietre a secco protettivo denominata La Rotte de le Capre o Lu Rotto’ o Rotteranne, presente alla base della fascia rocciosa superiore del Balzo Rosso.

ACCESSO: Per effettuare la salita proposta si deve raggiungere la base dello spigolo Sud del Balzo Rosso (359557,3 E – 4757445,2 N; 1025 m.) che si può effettuare o da Capovalle o dal Santuario della Madonna dell’Ambro.

Da Capovalle si prende il tratturo 228 (non segnalato) che prosegue dal paese verso i campi sovrastanti verso la zona denominata Capo Ripa fino a Le Macchie quindi, dopo circa 2 chilometri si ignora la deviazione a destra che conduce al Rifugio Città di Amandola e prosegue in piano fin sotto alla imponente parete Est del Balzo Rosso fino ad intercettare il sentiero 226 che sale dal Santuario della Madonna dell’Ambro quindi si prosegue per un centinaio di metri fino alla base dello spigolo della parete (1 ora circa da Capovalle).

Dal Santuario della Madonna dell’Ambro si sale verso il Balzo Rosso per il sentiero 228 fino alla base dello scoglio fino ad intercettare il sentiero descritto sopra proveniente da Capovalle (40 minuti dal Santuario).

DESCRIZIONE: Dalla base dello spigolo Sud del Balzo Rosso (359557,3 E – 4757445,2 N; 1025 m.) si risale per un centinaio di metri ancora il sentiero 226 che conduce al Casale San Giovanni Gualberto fino a circa metà canalone che scende dalla fascia superiore del Balzo Rosso dove, alla sua base, in alto, già si può osservare la grande grotta (10 minuti).

Si risale il canalone fino alla fascia di rocce e, in 20 minuti, si raggiunge la grotta con il suo grande muro perimetrale (3595553,1 E – 4757646,7 N; 1190 m.) .

Visitata la grotta si continua a risalire la cengia in salita in direzione Est che conduce alla sommità del Balzo Rosso su traccia di sentiero che prosegue proprio oltre il termine della grotta.

Si risale faticosamente tra roccette, alberi e pendii rupestri ed in 30 minuti si raggiunge una forcella erbosa oltre la quale ci si affaccia dalla sommità del Balzo Rosso con una veduta verticale sul sentiero che si è percorso per l’avvicinamento (359928,8 E – 4557657,9 N; 1220 m.).

Dalla forcella erbosa si devia nettamente a sinistra, si aggira l’ultimo sperone roccioso che compone la fascia rocciosa superiore e ci si innalza sulla ripida cresta erbosa che prosegue in direzione Nord (359830,2 E – 4757708,6 N; 1355 m.).

La cresta è molto ripida e si consiglia l’utilizzo di una piccozza, raggiunte delle roccette (359763,5 E – 4757941 N; 1520 m., 30 minuti dalla sommità del Balzo Rosso) la cresta si assottiglia e si segue fedelmente il suo filo, meno ripido, fino alla cima del Monte Amandola a 1707 metri (359267.8 E – 4758566,1 N, altri 30 minuti).

DISCESA: Dalla cima del Monte Amandola si può discendere dallo stesso itinerario anche se impegnativo in particolare se si proviene dalla Madonna dell’Ambro oppure si prende il sentiero 241 che con un lungo tornante riporta verso il Balzo Rosso quindi scende, in circa 1,5 ore, fino al rifugio Città di Amandola da cui in meno di un’ora, si ritorna a Capovalle sempre per il sentiero 228 (anche se nessuno dei sentieri nominati sono indicati in loco).

1- Il Pizzo Regina con la prima neve autunnale.
2- Il Pizzo Tre Vescovi ed il Monte Acuto visti dalla base del Balzo Rosso.
3- I primi contrafforti del Balzo Rosso
4- Il Balzo Rosso nella sua visione completa con le tre cime.
5- La parte laterale destra del Balzo Rosso, più articolata e meno verticale.
6 – 9- L’imponente parete sinistra del Balzo Rosso di 250 metri di sviluppo verticale anche se piuttosto friabile.
7
8- La triangolare parete centrale del Balzo Rosso.
9- La parete sinistra vista dalla sua base.
10- La fascia rocciosa superiore di colore bianco con la grande grotta alla sua base.
11- 17 – La Rotte de le Capre o Lu Rotto’ o Rotteranne, presente alla base della fascia rocciosa superiore del Balzo Rosso.
12
13
14
15
16
17
18- La vecchia porta della recinzione della grotta ancora presente in loco.
19- La parte più profonda della grotta dove è presente anche una sorgente d’acqua.
20- La Croce di Pizzo posta di fronte alla grotta.
21- Una grande pianta di edera compete in altezza con la parete rocciosa di fianco alla grotta.
22- La barriera rocciosa che sale parallela alla sottostante parete del Balzo rosso.
23- Straordinario sviluppo verticale degli strati che compongono la barriera rocciosa superiore al Balzo Rosso.
24- La cengia denominata Moje Montana prosegue fino alla sommità del Balzo Rosso.
25- La sommità del Balzo Rosso.
26- La barriera sovrastante il Balzo Rosso.
27 – 28 – Veduta dalla sommità del Balzo Rosso.
28
29- Veduta verticale dalla sommità del Balzo Rosso verso il sentiero sottostante che si percorre per chi proviene da Capovalle.
30- La cresta erbosa a sinistra che dalla sommità del Balzo Rosso prosegue verso il Monte Amandola.
31- Salendo per la cresta erbosa verso il Monte Amandola.
32- La cresta erbosa oltre lo spigolo della fascia rocciosa superiore
33
34- Il Pizzo Tre Vescovi visto dalla sommità del Balzo Rosso.
35- Un Picchio muraiolo frequenta le pareti del Balzo Rosso.
36- La cima centrale del Balzo Rosso vista al ritorno.
37- L’itinerario proposto visto dal Pizzo del Monte Priora.
38- L’itinerario proposto visto da Croce di Pizzo
39 – 40 – Dettaglio dell’itinerario proposto
40
41- Pianta satellitare dell’itinerario proposto ROSSO: Percorso di salita GIALLO: Percorso di raggiungimento VERDE: Percorso di discesa alternativo a quello di salita.