SASSOTETTO – VALLE TRE SANTI Per Campomaggiore

Itinerario al margine esterno del Parco dei Monti Sibillini facile ed adatto a tutti, percorre in quota un tratturo all’interno di un bellissimo bosco che parte dalla parte inferiore dell’abitato di Sassotetto nel comune di Sarnano per aggirare tutto il versante Nord ed Est del Monte Valvasseto fino alla zona denominata Campomaggiore. Quindi si trasforma in un sentiero che scende alla Valle Tre Santi per congiungersi con il sentiero di fondovalle che sale da Piobbico – Giampereto.

L’escursione è anche interessante dal punto di vista naturalistico in quanto si raggiunge una zona con Faggi secolari, unica nota stonata è una zona iniziale di bosco tagliato da poco dove è stato segato a poco più di un metro da terra anche un particolare Faggio di oltre 50 anni che cresceva con due tronchi che si “abbracciavano” tra loro. Una tale rarità botanica in altre regioni quali la Toscana viene valorizzata anziché selvaggiamente tagliata.

ACCESSO: Si raggiunge in auto l’abitato di Sassotetto salendo dal capoluogo Sarnano per la strada Provinciale 120 che passa per la frazione di Piobbico oppure dalla parte opposta, da Bolognola si sale per la frazione Pintura quindi sempre per la strada Provinciale 120 si prosegue in direzione di Sassotetto, giunti di fronte all’enorme Hotel Hermitage si scende ancora qualche centinaio di metri per una strada sterrata fino all’ultima villa della zona dove si parcheggia in uno slargo.

DESCRIZIONE: Si segue il tratturo che dopo qualche centinaio di metri è chiuso con una sbarra di legno in quanto di proprietà della Comunanza di Piobbico. Dopo la sbarra il tratturo devia leggermente verso destra e qui sul margine sinistro si trova, ben visibile, il tronco tagliato del doppio Faggio che cresceva avvinghiato. Il primo tratto del tratturo segue la linea dell’elettrodotto che dalla Centrale idroelettrica di Bolognola sale fino alla soprastante “Forcella” e alimenta la frazione di Sassotetto.

Poco dopo inizia un tratto di faggeta disboscata quindi si prosegue per circa 15 minuti in quota superando dei fossi e girando lentamente verso Est fino a cambiare versante nella zona denominata “Forcaccio” dove si trova un primo fontanile.

Gli alberi lasciati intatti nel tratto disboscato sono evidenziati da un segno di vernice rossa probabilmente dai Carabinieri Forestali che hanno autorizzato la ceduazione mentre non si capisce come mai il doppio faggio avvinghiato è stato tagliato a poco più di un metro d’altezza e non da terra come per gli altri faggi e non presenta neppure segni di vernice, sembra che la sua particolarità e rarità sia stata ignorata sia da chi ha autorizzato la ceduazione sia da chi ha effettuato il taglio del bosco.

Si prosegue per altri 30 minuti sempre all’interno di un bellissimo bosco misto con Faggi, grandi Tassi e Agrifogli fino a raggiungere lo spigolo Nord-est del Monte Valvasseto dove è presente una radura caratterizzata da grandi Faggi secolari con tronchi ritorti con un secondo fontanile e, poco più avanti, un edificio della Comunanza.

Qui termina il tratturo e prosegue un sentiero in lieve discesa che gira nettamente nel versante Est del Monte Valvasseto dove si lascia la faggeta e si entra in un bosco di Carpino nero e poi attraversa delle radure da dove si scopre il versante Nord-est del Monte Castel Manardo e la sottostante Valle Tre Santi. Giunti ad uno sperone roccioso (15 minuti) il sentiero inizia nettamente a scendere con tornanti verso la valle sottostante e in breve raggiunge il sentiero di fondovalle che sale da Piobbico verso la Forra della Valle Tre Santi dove nasce il torrente Tennacola.

Nel giorno dell’escursione, effettuata con cielo velato che non ha permesso immagini ottimali, per motivi di tempo non ho effettuato la discesa completa fino al torrente ma il sentiero è percorribile e visibile anche da valle.

1- L’abitato di Sassotetto con il grande Hotel dove di fianco scende il tratturo indicato.
2- La sbarra che chiude il tratturo, dopo la curva, sul margine di sinistra c’è il doppio faggio tagliato.
3- Oltre la curva, guardando verso la sbarra, la strada segue per un breve tratto l’elettrodotto che sale dalla centrale di Bolognola e prosegue verso Sassotetto, a destra il doppio faggio tagliato a poco più di un metro di altezza.
4 – 5 Il Faggio di oltre 50 anni con doppio tronco “abbracciato” tagliato senza motivo a poco più di un metro da terra.
5
6- In Toscana un albero simile, forse addirittura meno spettacolare, invece di essere tagliato viene valorizzato: L’albero degli abbracci ORSIGNA Appennino Pistoiese, situato nelle vicinanze di un altro famoso albero, l’albero degli occhi di Tiziano Terzani.
6- Subito dopo inizia un tratto di bosco tagliato dove gli alberi lasciati integri sono contrassegnati da segno di vernice rossa.
7- Un grande esemplare di Tasso (Taxus baccata).
8- Il primo fontanile sotto al tratturo.
9- Nel sottobosco è presente anche il raro Ruscus Hypoglossum dalle bacche rosse.
10 – 11- Nella faggeta oltre ai Tassi sono presenti anche grandi esemplari di Agrifoglio (Ilex aquifolium)
11
12- Giunti quasi allo spigolo Nord-est del M. Valvasseto si incontra un secondo fontanile.
13 – 17 – Quindi nella radura sono presenti diversi faggi secolari dai tronchi cavi e contorti dal tempo.
14
15
16
17
18- E successivamente l’edificio della Comunanza dove termina il tratturo.
19- Struttura di avvistamento per animali all’interno del bosco poco dopo l’edificio.
20- Oltre l’edificio inizia il sentiero che prosegue in lieve discesa nel versante Est del M. Valvasseto e cambia la tipologia di essenze nel bosco.
21- Alla prima radura la vista si apre sul versante Nord-est del Monte Castel Manardo e sulla sottostante Valle Tre Santi.
22- I canali del versante Nord-est del Monte Castel Manardo ancora con neve, oggetto di facili e divertenti salite invernali riportate nel mio sito.
23- Le inviolate pareti rocciose che caratterizzano il versante sinistro orografico della Valle Tre Santi.
24- Bellissimo camino di roccia nella parte superiore della parete, spinge la curiosità di andare ad esplorare.



LE GROTTE DI MONTE SASSOTETTO

Nel versante Sud-est del Monte Sassotetto, di fronte alla palestra di roccia del Monte Valvasseto, si aprono delle interessanti cavità poco conosciute e facili da raggiungere.

ACCESSO: Dalla Pintura di Bolognola si prosegue in auto per la strada Provinciale n.120 per altri 1200 metri in direzione di Sassotetto – Monte Ragnolo. Si costeggia la grande faggeta di Piani Gra fino ad un canalone dove inizia un rimboschimento a pini e al lato destro della strada si trova praticamente una discarica piena di mucchi di terra e rifiuti vari di cui all’apparenza nessuno si è mai accorto. Si parcheggia (356441 E – 4762082 N; 1395 m.) e si prende il sentiero che sale il pendio, evidenziato con cartellone di legno, verso le vie della palestra di roccia del versante Nord di Monte Valvasseto (1526 m.).

DESCRIZIONE: Dal sentiero con una breve salita si raggiunge il bel pianoro erboso della “Forcella” caratterizzato da una linea di tralicci di alta tensione che sale dalla centrale idroelettrica di Bolognola per scendere verso Sarnano, a destra si raggiunge la evidente falesia dove è presente la palestra di roccia mentre per raggiungere le grotte proposte ci si dirige verso sinistra in direzione Nord a costeggiare una grande faggeta presente nel versante Sud-est del Monte Sassotetto.

Ci si dirige nel vertice più alto della faggeta dove al margine del bosco, ma visibile solo all’ultimo momento, si apre la grande grotta alla base di un alto torrione roccioso (356717,6 E – 4762432,7 N; 1500 m.). Poco più in alto nella stessa cresta rocciosa, fuori del bosco, è presente una seconda cavità più piccola raggiungibile salendo un ripido pendio alternato a roccette.

Mentre per raggiungere le altre grotte più profonde, ci si riporta alla base del torrione della grotta grande, lo si aggira nel bosco per continuare in quota verso Nord-est su pendio rupestre in direzione di una parallela cresta rocciosa dove già da lontano si notano le altre due cavità.

Queste ultime due grotticelle (356775 E – 4764259,7 N; 1485 m.) sono più piccole ma più profonde, quella inferiore raggiunge una profondità di oltre cinque metri e ci si entra solo carponi.

Dalle grotticelle si consiglia di salire il piacevole pendio rupestre soprastante che sale fino alla panoramicissima e rocciosa cresta del Monte Sassotetto in cui si scopre il versante Nord del monte con il paese di Sassotetto sottostante e gli impianti sciistici. Dalla cresta si può raggiungere la cima di Monte Sassotetto percorrendola tutta fino alla evidente sommità deturpata da grandi ripetitori (356134,5 E – 4762735,5 N; 1545 m.).

DISCESA: Dal Monte Sassotetto si ritorna indietro per la cresta di salita e si scende per una cresta rocciosa che si dirige verso la Forcella da cui si riprende l’itinerario di salita.

Ritornati alla Forcella si consiglia di visitare la falesia del Monte Valvasseto dove è stata allestita una palestra di roccia con vie piuttosto impegnative, dirigendosi per traccia di sentiero fino alla base dei torrioni rocciosi che formano la falesia.

1- Il pendio Sud del Monte Sassotetto con la faggeta che bisogna costeggiare per raggiungere la grotta grande, visto dalla Forcella.
2 – 3-Il torrione roccioso che forma la grotta grande, al vertice superiore della faggeta.
3
4- La grotticella posta nella cresta rocciosa più in alto della grotta grande
5 – 6- La grotta grande
6
7 – 8- Vedute dall’interno della grotta grande
8
9- Le dimensioni della grotta grande
10 – 11- Le grotticelle poste verso Nord-est, più piccole ma più profonde.
11
12- La grotta inferiore, molto profonda.
13- La grotta superiore, più alta ma meno profonda.
14 – 15- La palestra di roccia del Monte Valvasseto in primo piano a sinistra ed il Monte Acuto e Pizzo Tre Vescovi sullo sfondo, visti dall’interno della grotta superiore.
15
16- La struttura rocciosa che forma le due grotticelle.
17- La cresta Nord-est del Monte Sassotetto con la cima sullo sfondo caratterizzata da grandi ripetitori
18- Il Monte Valvasseto con la falesia della palestra di roccia in primo piano ed il Monte Castel Manardo sullo sfondo, visti dalla cresta del Monte Sassotetto.
19- Il Monte Valvasseto con la falesia della palestra di roccia in primo piano e la valletta sottostante denominata “la Forcella” con, a destra, la strada da cui si accede alla zona.
20- L’abitato di Sassotetto visto dalla cresta del monte omonimo.
21- La cresta rocciosa di discesa, posta di fronte alla grande grotta visibile al vertice superiore della faggeta.
22- Piccola finestra posta nella cresta rocciosa di fronte alla grotta grande da cui si scende dopo aver raggiunto il Monte Sassotetto.
23- Primi fiori primaverili: Iberis saxatilis
24- Crocus vernus
25- Noduli di Calcedonio sul calcare della zona.
26- Il percorso di raggiungimento della grotte visto dalla falesia della palestra di roccia del Monte Valvasseto.
27- Pianta satellitare del percorso proposto.