LE GROTTE DI VAL DI BOVE E DELLA MINCIURLA

All’ingresso della Val di Bove, nella cresta della Passaiola si aprono alcune grotte riportate nel Catasto delle Grotte della Regione Marche, denominate “Grotticella I e II alle creste del Bicco”, nei pressi della grotticella I in realtà è presente una seconda cavità più piccola non censita.

Mentre nel versante Ovest della Croce di Monte Bove. alle falde delle pareti rocciose che caratterizzano la cima, si apre la Grotte della Minciurla.

Le cavità possono essere visitate compiendo un unico giro.

Ringrazio il grande conoscitore di Forre e Grotte dei Monti Sibillini, Patrizio R. per avermi accompagnato.

Altre cavità più piccole e non censite e una bella finestra sono poste più in basso e sono state precedentemente descritte nell’articolo “I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI MONTI SIBILLINI Parte 1”.

LE GROTTICELLE I e II DELLE CRESTE DEL BICCO: Le due cavità si raggiungono da Frontignano di Ussita parcheggiando nel Piazzale dell’ex Hotel Felicita scendendo a piedi a sinistra nel bosco e risalendo la Val di Bove fino ad uscire dal bosco, poco prima che si apre l’ampia valle erbosa. Qui si traversa verso destra in direzione della cresta boscosa in questo tratto e si segue l’indicazione della grotticella I tramite il segnale del navigatore GPS che riporta le coordinate in quanto sarebbe impossibile descrivere dettagliatamente il percorso di raggiungimento nel bosco senza alcun riferimento e nell’impossibilità di lasciare segnaletica o ometti di pietre. La grotticella è nascosta e non si trova immediatamente ma si prende come riferimento un masso isolato con arco di roccia, si traversa in quota sopra al masso in direzione Nord poi si girovaga tra i diversi torrioni rocciosi fino a trovare la piccola cavità non censita quindi poco distante, risalendo un nascosto e ripido canalino rupestre, si raggiunge la Grotticella I alle creste del Bicco.

La grotticella II si raggiunge riprendendo la cresta verso la Forcella Passaiola e la si trova, dopo il bosco, poco sotto la cresta stessa seguendo sempre le indicazioni GPS del catasto delle Grotte.

GROTTA DELLA MINCIURLA: Una volta visitate le due grotticelle delle creste del Bicco si ridiscende la Val di Bove, si riprende in discesa il sentiero di salita superando le falde de Le Quinte e poco dopo, nel bosco, intorno alla quota di 1250 metri, si intercetta a destra una traccia che dapprima sale un po’ poi inizia a traversare in quota i ghiaioni e le pareti basali del versante Ovest della Croce di Monte Bove dirigendosi alla base dei vari torrioni rocciosi tra cui, per chi l’ha frequentata, la Torre Scuola del CAI Macerata e si prosegue sulla lieve traccia per circa un chilometro con ripidi saliscendi tra roccette e ghiaioni aggirando, faticosamente, tutto il versante Ovest ma passando sempre alla base delle varie pareti basali che si incontrano, anche in questo caso seguendo l’indicazione GPS della Grotta.

Raggiunto un ampio ghiaione caratterizzato da diversi grandi Pini che crescono direttamente sulla ghiaia si risale a destra alla base della parete sovrastante dove, su una cengia nascosta da un nucleo boschivo, si apre la Grotta della Minciurla.

Per facilitare la ricerca delle grotte indicate fornisco anche la traccia GPS altrimenti si rischia di girovagare a vuoto perché il segnale GPS rimbalza tra le pareti.

1- Il masso isolato nel bosco, poco oltre l’inizio della cresta del Bicco, caratterizzato da un arco, nelle sue vicinanze si trova la grotticella non censita.
2- Gli alti torrioni del versante Nord dell’inizio della cresta del Bicco sotto i quali si trovano le grotticelle.
3- La grotticella non censita, di limitata profondità.
4- panorama sulla Val di Bove dall’interno della grotticella.
5- Le Quinte viste dall’interno della grotticella.
6- Il nascosto canalino rupestre che conduce alla Grotticella I delle creste del Bicco.
7 – 8 – La Grotticella I delle creste del Bicco.
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9- Quest’anno le cavità sono invase da ditteri.
10- Il sottoscritto davanti alla grotticella I.
11- la parete che forma la Grotticella I.
12- Il versante Ovest della Croce di Monte Bove con Le Quinte, sul margine sinistro della foto si vede la traccia nel ghiaione che conduce alla Grotta della Minciurla.
13- La rara Potentilla caulescens nelle pareti basali della Croce di Monte Bove.
14. Epipactis helleborine nel bosco del versante Nord della cresta del Bicco.
15- le Quinte ferite dal terremoto del 2016 viste dalla loro base.
16- Una grande quercia alla base delle pareti della Croce di Monte Bove.
17- Un piccolo riparo con arco lungo la traccia di sentiero che corre alla base delle pareti del versante Ovest della Croce di Monte Bove.
18- La Grotta della Mincurla.
19- La Grotta della Minciurla presenta un ingresso angusto ma poi si apre all’interno.
20- E si presenta lunga e suddivisa in due piani paralleli.
21 – 22 – Il piccolo pozzo che da accesso al piano inferiore.
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23- La strettoia centrale
24- La grotta presenta anche delle concrezioni calcaree nei pressi della strettoia centrale
25 – 27 – L’uscita
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28- Il Foro al lato sinistro dell’ingresso della Grotta della Minciurla.
29- La rara orchidea Goodyera repens nel bosco di pini di Frontignano.



MONTE BICCO – Cresta Nord

Dopo la prima, scarsa, nevicata della stagione, il 15 Gennaio 2023, con un numeroso gruppo di amici abbiamo effettuato una escursione in Val di Bove quindi siamo saliti con nebbia al Monte Bicco per la cresta Nord.

Di seguito le immagini della giornata.

1- Le Quinte con la grande frana prodotta dal terremoto del 2016 viste dalla Val di Bove
2- La Val di Bove e la parete Nord del Monte Bicco.
3- Il versante Ovest del Monte Bove Nord. nei pressi della Fonte di Val di Bove, con scarsissimo innevamento
4- Sul sentiero per la Forcella Passaiola, sotto alla grande frana del Monte Bicco.
5- Verso la Forcella Passaiola.
6- Foto di gruppo alla Forcella Passaiola.
7 – 15- Momenti di salita della cresta Nord del Monte Bicco.
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16- Veduta della parete Nord dalla cima al Monte Bicco con nebbia.
17- La cresta verso il Monte Bove Sud.
18- Il versante Est del Monte Bicco.
19- Il Monte Bove Nord in un momento di diradamento della nebbia.



MONTE BICCO: due salite in un unico giorno, enchainements del Canale Maurizi alla Est e della Diretta Ovest.

Il 26 marzo 2022 con Alicia, Elia, Angelo, Federico, Gilberto e Valerio abbiamo effettuato in giornata un enchainements del classico canale Maurizi al versante Est e successivamente della diretta per il versante Ovest al Monte Bicco.

Siamo partiti dal piazzale dell’Hotel Felicita di Frontignano e abbiamo raggiunto i campi da sci Jacci di Bicco – Cristo delle Nevi salendo per il canale del Cornaccione approfittando della neve compattata della pista da sci.

Quindi abbiamo traversato il versante Ovest del Monte Bicco per raggiungere la Forcella Passaiola e siamo scesi sotto alla parete Nord del Bicco fino a raggiungere la base dello spigolo roccioso oltre il quale sale il canale Maurizi al versante Est.

Risalito il facile e classico canale e raggiunta la sella prima della cima del Monte Bicco siamo scesi nel versante Ovest in direzione del canale che costeggia gli impianti di risalita passando alla base delle placche rocciose del versante Ovest, dove sono presenti diverse vie di roccia attrezzate (palestra di arrampicata).

Superate le placche rocciose abbiamo iniziato la traversata in quota del versante fino alla verticale della cima quindi siamo risaliti in linea retta raggiungendo cosi due volte il Monte Bicco nella stessa giornata da due versanti diversi.

Il Canale Maurizi è una via invernale classica indicata nella bibliografia dei Monti Sibillini mentre la Diretta Ovest invernale al Monte Bicco è riportata solo nel mio sito (La direttissima al Monte Bicco), entrambe sono facili, presentano pendenze che superano di poco i 40°, in particolare la diretta Ovest poco prima della cima e, vista la loro vicinanza e il relativo dislivello, sono percorribili entrambe in giornata, anche se in totale si percorre comunque circa 1000 metri di dislivello in salita dal parcheggio.

CANALE MAURIZI INVERNALE ALLA EST DEL MONTE BICCO

1- La traversata del versante Ovest del M. Bicco verso la Forcella Passaiola, a sinistra.
2- Il versante Ovest del M.Bove Nord e la sottostante Val di Bove visti dalla base della parete Nord del M. Bicco.
3- Aggiriamo lo spigolo Nord del M.Bicco per prendere l’attacco del Canalone Maurizi, in alto sullo sfondo la stazione della ex funivia del M.Bove Sud.
4 – 5- L’attacco della salita del Canale Maurizi, sullo sfondo la Croce di M.Bove già in versione primaverile senza neve (ph. Federico G.)
5 (ph. Federico G.)
6 – 9- Fasi di salita del Canalone Maurizi (ph. Gilberto).
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8 (ph. Angelo C.)
9 (ph. Angelo C.)
10- Camoscio curioso ci osserva dalla cresta Est del M.Bicco.
11 – 12- Canalone Maurizi – Zona centrale con il M.Bove Nord alle spalle.
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13 – 14- Canalone Maurizi – Il tratto più ripido, saliamo tra ombra e sole.
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15 – 16- Canalone Maurizi – L’uscita sulla sella poco prima della cima del M. Bicco.
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17- Il versante Ovest del Monte Bove Nord con scarso innevamento.
18- Raggiunta la cima del M.Bicco scendiamo subito per affrontare la seconda salita
19- Le bellissime placche attrezzate nel versante Sud-ovest del M.Bicco.
20- Ultimi scogli prima della traversata per la Diretta Ovest, in fondo il canalone del campi da sci Jacci di Bicco. (ph. Federico G.)

DIRETTA OVEST INVERNALE AL MONTE BICCO

21-Diretta Ovest- Raggiunta la verticale della cima del M. Bicco ricominciamo la seconda salita.
22 – Diretta Ovest- Si costeggiano le particolari formazioni rocciose a gradoni del versante Ovest del M. Bicco, preferite dai camosci.
23- Diretta Ovest- Fasi di salita, sullo sfondo gli impianti di risalita Jacci di Bicco.
24- Diretta Ovest- Inizia il tratto più ripido.
25- Diretta Ovest- Fa caldo ma per fortuna la neve è ancora discreta (ph. Gilberto).
26 – 28- Diretta Ovest- Gli ultimi torrioni prima della cima.
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29- Diretta Ovest- L’ultima ripida crestina nevosa. prima della cima.
30- In cima al Monte Bicco per la seconda volta in giornata (ph. Valerio B.)
31- Foto di gruppo sulla cima del Monte BIcco (ph. Valerio B.)
32- Il Monte Bove Sud e la testata della Val di Bove visti dal Monte Bicco.
33- Meritata pausa pranzo dal nostro amico Tonino del Ristorante La Filanda di Visso.



MONTE BOVE SUD DAL CANALE DEL PILONE

ASCENSIONE N. 966 dal 1979

Il 23 marzo 2019 dal parcheggio del Monte Cornaccione, a monte di Frontignano, ho raggiunto la cima del Monte Bove Sud risalendo su ottimo ghiaccio in solitaria il Canale del Pilone in Val di Bove già descritto nel mio secondo libro “IL FASCINO DEI MONTI SIBILLINI”.

Sulla cima del Monte Bove Sud, oltre ad un nutrito gruppo di camosci alla cosiddetta “merigghia” su prato ho incontrato strana gente. Ormai la montagna non è più un posto tranquillo.

Il primo personaggio, salito da solo con gli sci dalla cresta del Passo Cattivo tra l’altro interdetto alle escursioni, è arrivato a pochi metri dalla cima e a 50 metri dal gruppo di camosci a riposo che non ha neppure visto, non mi ha neppure risposto al mio educato saluto, è stato esattamente 30 minuti a giocare con il cellulare senza guardare il panorama e poi è ridisceso con gli sci.

Il secondo incontro è stato un gruppo di 4 ragazzi che giunti alla cima del M. Bove Sud hanno piazzato su un palo portato da loro una bandiera di circa 1,5 x 1 metri, di colore rosso con strisce blu, l’hanno fatta sventolare per 30 minuti anche loro e poi hanno smontato il tutto e se ne sono andati.

Il terzo incontro sono stati due ragazzi che erano discesi dalla cima verso Forca Cervara ma poi, probabilmente trovandosi in difficoltà, sono risaliti in cima, si sono messi seduti appoggiati al muro della stazione della funivia, non si sono detti mai una parola, forse avevano litigato, si sono addormentati e dopo circa un’ora se ne sono andati senza parlare.

Il quarto incontro è stato un ragazzo giunto in cima per primo staccandosi da altri suoi compagni. Senza ramponi e piccozza si stava affacciando nel ripido pendio nord del M. Bove Sud nei pressi della stazione della funivia e io, vedendolo, l’ho avvertito che la neve del pendio era gelatissima, appena ha messo piede sulla neve è scivolato e l’ho preso giusto in tempo per lo zaino bloccando la sua scivolata, non so dove sarebbe arrivato !!!.

Il quinto incontro è stato un gruppo di scialpinisti tutti imbracati con tanto di rinvii, corde e casco, tutti sudati, che, alle 15 del pomeriggio, stavano facendo una esercitazione antivalanga con ARVA e aste cercapersone sul canale che scende tra il versante ovest del M. Bicco ed i campi da sci Jacci di Bicco dove a malapena ci saranno stati due metri di neve.

Dopo questi sconvolgenti incontri riporto di seguito le immagini della salita.

Il tratto terminale del canale del Pilone la cui base è visibile in alto a destra. Sullo sfondo il M. Bove Sud con l’orribile stazione della ex funivia
Il primo sole quasi al termine del canale, in fondo la Val di Bove.
Il versante nord del Monte Bove Sud con la cresta praticamente in condizioni di neve da fine maggio, pendii quasi puliti e assenza di cornici.
Una grande frana prodotta dal sisma dell’Ottobre 2016 sotto alla cresta che collega M. Bicco al M. Bove Sud, a destra il versante ovest del M. Bove Nord praticamente già senza neve.
Il Passo Cattivo con le frane e le conoidi di frana sottostanti prodotte dal sisma dell’Ottobre 2016.
Una parte del folto gruppo di circa 25 camosci al riposo 50 metri sotto alla cresta del M. Bove Sud.
L’uscita del canale Y , sullo sfondo la cresta fino al M. Bicco.
L’uscita del canale Y
La mia ombra e l’ombra della cima del Monte Bove Sud proiettate nella Val di Bove, a destra l’uscita del canale Primavera.
Il ripido versante nord con la orribile stazione della funivia vista dalla cima del Monte Bove Sud. In primo piano il canale Primavera.
Veduta panoramica verso sud del gruppo dei Monti Sibillini.
Veduta panoramica verso Nord, da destra il Pizzo Tre Vescovi, M., Rotondo e Monte Bove Nord
Veduta verso Est, il Pizzo Berro e, a destra, il versante sud del M. Priora praticamente senza neve !!!!
Uno dei cavi di acciaio della vecchia funivia si perde nel vuoto della Val di Bove.
Il Pizzo Tre Vescovi visto dalla finestra a nord della casetta vicino alla stazione della ex funivia.
Il M. Rotondo con il Fosso La Foce sulla direttiva della cima
La cima del M. Bove Nord con il torrione della Punta Anna o Testa di Scimmia.
Da destra la Cima del Redentore, il Pizzo del Diavolo, il M. Porche ed il M. Vettore
visti dalla finestra a sud della casetta vicino alla stazione della ex funivia
Il penoso stato in cui versa la segnaletica dei Monti Sibillini.



LA “DIRETTISSIMA” ALLA CROCE DI MONTE BOVE.

Itinerario inedito, impegnativo
ma molto entusiasmante, aperto più di venti anni fa, prima dell’istituzione
dell’area protetta per la tutela del Camoscio d’Appennino, e ripercorso più
volte, anche d’inverno.

Via aperta il 17 luglio 2016.

Anche questo itinerario
non è riportato nella bibliografia ufficiale dei Monti Sibillini e  non è stato descritto neppure nelle mie due
pubblicazioni “I MIEI MONTI SIBILLINI”, anno 2011 e “IL FASCINO DEI MONTI
SIBILLINI”, anno 2014 in quanto rimasto dimenticato.

E’ un itinerario che
permette di raggiungere la cima della Croce di Monte Bove per un canale
ghiaioso molto ripido posto nel versante ovest della montagna con una
arrampicata finale su uno stretto canalino roccioso intervallato da cenge
erbose con difficoltà di I° e II° presente invece nel versante nord proprio
sulla verticale della grande croce di vetta pertanto, per la sua salita
completa, sono richieste capacità alpinistiche.

E’ l’itinerario più breve
e diretto per raggiungere la Croce di Monte Bove e per questo motivo, con
i  miei compagni di salita, lo abbiamo
denominato “la Direttissima” alla Croce di Monte Bove.

La salita è compresa
nell’area A di rispetto per la tutela del Camoscio dell’Appennino per cui la
salita descritta, pur non rientrando specificatamente nelle vie di roccia del
Monte Bove, può essere percorsa solo nel periodo che va dal 16 luglio al 31
ottobre previa comunicazione al Collegio Regionale delle Guide Alpine, come
indicato nel D.D. n.384/2014 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini
(reperibile nel sito ufficiale del Parco nazionale).

Pertanto attualmente tale
itinerario non è possibile percorrerlo d’inverno.

Accesso: L’itinerario prevede come base di partenza
il parcheggio dell’Hotel Felicita di Frontignano di Ussita facilmente
raggiungibile in auto.

Descrizione:  

Dall’ampio parcheggio si prende
l’itinerario n.272 che dal fianco sinistro dell’Hotel scende e conduce
all’imbocco della Val di Bove.

            Usciti
dalla pineta e terminato il tratto in piano dell’ampio sentiero ci si immette
in salita verso la Val di Bove.

Dopo circa 100 metri si raggiunge la
base del ghiaione situato a sinistra delle “Quinte”.

            Qui
si lascia il tratturo di salita ed una traccia di sentiero ci conduce verso il
ghiaione, in direzione nord, attraversando gli ultimi lembi della faggeta.

            Seguendo
sempre l’esile traccia si inizia una lunga traversata in quota sempre in
direzione nord fino a raggiungere la base di alcuni torrioni di roccia molto
compatta noti come la “Torre scuola”, della vecchia palestra di arrampicata del
CAI di Macerata (30 minuti).

            Si
superano i torrioni e ci si immette in lieve salita in un altro ampio ghiaione
proprio di fronte all’abitato di Frontignano.

            Qui
la traccia si impenna, gira verso destra, in direzione est, e sale dritta nella
parte laterale sinistra del ghiaione, tra alberi, rocce e ghiaia su pendio
sempre più ripido.

            Dopo
circa 300 metri
di salita su pendio ripido (45 minuti) si raggiunge la strettoia centrale del
canale, in corrispondenza di un pino, l’unico della zona  (foto n.2) .

            Qui
il pendio si impenna e si devia verso sinistra e dopo circa 100 metri si risale una
cresta rocciosa molto panoramica, oltre la quale si scopre l’abitato di Ussita
e le sue frazioni.

            Si
risale il filo di cresta con passaggi su roccia di I° (non obbligatori) e un
successivo pendio erboso

dove si nota anche una traccia di
sentiero che va ignorata e che attraversa un tratto ghiaioso verso destra, in
direzione sud (foto n.6).

Tale traccia può
rappresentare l’eventuale via di raggiungimento della cima della Croce di Monte
Bove qualora non si intende risalire il più impegnativo canalino finale,
infatti essa aggira la barriera rocciosa posta sotto alla cima nel versante
ovest e congiungendosi alla cresta che sale dalle “quinte” conduce alla
facilmente alla cima dove è posta la grande croce.

Risalendo ulteriormente
il pendio erboso verso destra rispetto alla cresta rocciosa, dove è già
visibile la croce di vetta, si raggiunge brevemente la sella della cresta nord
che sale dalla verticale dell’abitato di Calcara di Ussita fino alla cima.

Giunti alla sella si
risale il pendio in direzione della croce 
fino a raggiungere la barriera rocciosa presente nel versante nord della
montagna e a prima vista insuperabile (foto n.8).

 Alla base della barriera rocciosa traversare
con attenzione verso sinistra fino a scoprire il canalino di salita che risulta
nascosto dalla parete stessa e non è visibile se non dalla sua base.

Si è giunti al tratto più
impegnativo e verticale dell’intera “direttissima”.

Si risale il canalino
roccioso di circa 150
metri di dislivello facendo attenzione all’erba
scivolosa ed alle pietre instabili, è consigliabile l’utilizzo del casco.

Il canalino è costituito
da tre salti verticali distinti di circa 30 metri circa ciascuno di
altezza con passaggi su roccia di I° e II° intervallati da cenge erbose che
permettono una comoda sosta.

Il terzo salto è
caratterizzato da uno stretto camino con uscita piuttosto impegnativa.

Terminati i tre salti
rimane un ripido pendio finale con rocce ed erba che conduce proprio alla base
della grande croce della cima.

Le immagini riportate
sono una successione cronologica della salita.

1- Il tratto centrale del ripido canale ghiaioso di salita, alle spalle la frazione di Frontignano di Ussita con il piazzale di partenza in alto a sinistra all’interno della pineta
2- La strettoia nel tratto centrale più ripido del canale di salita con il caratteristico pino
3- la deviazione verso destra a prendere la cresta rocciosa dopo la strettoia del canale
4- La salita della cresta finale (non obbligatoria ma più entusiasmante) prima della sella.
5- L’ultimo tratto della cresta rocciosa, il alto si scopre il Monte Bicco
6- Giunti quasi alla sella si è già in vista della croce di vetta e, nel tratto ghiaioso, si incrocia la traccia di uscita verso destra (da usare solo in caso di difficoltà).
7- La sella della cresta nord, a destra l’abitato di Ussita e le frazioni limitrofe
8- La barriera rocciosa posta nel versante nord della montagna proprio sulla verticale della grande croce di vetta, visibile in alto a destra, il nascosto canalino di salita è indicato dal percorso .
9- Il primo salto roccioso del canalino finale, visto dal basso
10- Il secondo salto roccioso visto dall’alto.
11- Il secondo salto roccioso visto dal basso
12- Il camino che caratterizza il terzo salto roccioso visto dall’alto
13- L’impegnativa uscita del camino finale del terzo salto di roccia
14- L’attacco del terzo salto di roccia visto dal basso, a destra il camino
15 – Il pendio erboso finale poco prima di raggiungere la croce di vetta, al termine delle difficoltà
16- Il versante ovest della Croce di Monte Bove con il percorso di salita in rosso, visto da Frontignano, all’interno del cerchio il pino della strettoia della foto n.2 .
Il percorso in verde è l’itinerario di discesa
17- Il versante nord della Croce di Monte Bove visto dalla strada
Ussita-Frontignano
con l’ultimo tratto di salita, il canalino roccioso con
i tre distinti salti.

Discesa:

            Giunti
alla cima della Croce di Monte Bove si percorre l’itinerario n.270 in direzione
di Monte Bove Nord fino a raggiungere la sella tra le due cime.

Quindi per evidente
sentiero a destra si scende verso la Val di Bove e la fonte dove, più avanti
verso valle, si intercetta il sentiero che scende dalla Val di Bove e,
congiungendosi all’itinerario di salita, riporta il circa un’ora e mezza
all’auto.

GIANLUCA CARRADORINI – BRUNO BARTOLAZZI -FAUSTO SERRANI                        17 LUGLIO 2016

Autorizzazione per la salita

PIANTA SATELLITARE DEL PERCORSO

PERCORSO ROSSO: ITINERARIO PROPOSTO

PERCORSO VERDE DISCESA




I TERRAZZI DA BRIVIDO DEI MONTI SIBILLINI – Parte 1.

Gli itinerari che
seguono, alla scoperta di terrazzi sospesi che permettono di godere di panorami
aerei e da brivido, non sono riportati in alcuna guida dei Monti Sibillini in
commercio.

Si consiglia di
percorrere tali itinerari nel periodo estivo e autunnale in modo da evitare eventuali
accumuli di neve primaverile in cresta.

Mentre per esperti si
consiglia di percorrerli anche d’inverno in quanto acquistano un fascino straordinario,
ovviamente  con tutti i rischi connessi
alla presenza di ghiaccio e soprattutto di cornici di neve che talvolta
impediscono l’accesso, pertanto è tassativo percorrerli in condizioni di neve
perfettamente assestata e con attrezzatura adeguata (piccozza e ramponi, consigliabile
una corda).

ITINERARIO N.1:  IL TERRAZZO DELLE “QUINTE” ALLA CROCE  DI MONTE BOVE.

Questo itinerario,
compreso nel gruppo del Monte Bove, permette di raggiungere un terrazzo da
brivido sospeso nella parte iniziale della val di Bove e può essere accoppiato
in giornata all’itinerario n.2 e 3.

Questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti in particolare se si intendono
effettuare tutti e tre dei seguenti itinerari proposti in giornata vista la
loro posizione nella stessa valle .

Accesso: Dall’Hotel Felicita di Frontignano si percorre il sentiero n. 15 per la
Val di Bove.

1- I torrioni delle “quinte” con l’itinerario di salita
2- La cresta che collega “le quinte” alla Croce di Monte Bove visibile in alto.

Giunti sulla verticale
dei grandi torrioni presenti in alto, salendo, a sinistra denominati “le
quinte” che dominano la vallata si inizia a salire sul ghiaione sottostante (Questo
itinerario sale tra le vie di ghiaccio n. 17.2 – 17.3 del mio libro ”IL FASCINO
DEI MONTI SIBILLINI”) intervallato da tratti di bosco per spostarsi sul lato
sud-ovest dei torrioni a prendere un ampio canale che sale di lato al
rimboschimento a pini presente più in alto.

Giunti quasi al
rimboschimento deviare a sinistra liberamente su ripido pendio erboso, che sale
tra dei torrioni di roccia,  alternato
a  tratti rocciosi fino a raggiungere
faticosamente la cresta che sale dalle cime delle Quinte.(foto n. 1, ore 2).

La salita di questo
tratto è difficoltosa ed è riservata solo ad escursionisti esperti.

Giunti alla sottile
cresta (foto n.2) dove si scopre anche la cima della Croce di Monte Bove, si
scende ulteriormente facendo molta attenzione per raggiungere la cima dei due
torrioni delle quinte, la “quinta piccola” a sinistra e la “quinta grande” a
destra guardando verso la Val di Bove sottostante.

Ritorno: Dalla cima delle quinte si prosegue con attenzione il filo di cresta in
salita (foto n.2) fino a raggiungere la Croce di Monte Bove (30 minuti).

Per chi vuole proseguire
e visitare gli altri quattro terrazzi da brivido del Monte Bove Nord si percorre
la cresta in direzione di Monte Bove Nord fino alla sella tra le due cime e si prosegue
sempre in salita per l’itinerario N.2 descritto di seguito

 Oppure chi vuole scendere si prosegue la cresta
in direzione di Monte Bove Nord fino alla sella tra le due cime dove intercetta
il sentiero n.15 che scende verso la Fonte di val di Bove e scendere fino a
Frontignano per il sentiero di fondovalle.

Infine per chi vuole completare il giro con la salita al Torrione panoramico
e delle due finestre (itinerario N. 3 descritto di seguito), raggiunta la
fontana si scende ulteriormente fino al restringimento della valle dove si
incontra a sinistra la cresta che scende dalla forcella Passaiola  (o da M. Bicco) poi anziché prendere
l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato
sinistro fino al margine del bosco quindi vedere la descrizione dell’itinerario
n.3.

3- La cima della “quinta grande ”, a sinistra a la zona del torrione panoramico e delle due finestre visitati dall’itinerario n. 3, in
alto a destra l’Hotel Felicita, punto di partenza dell’itinerario.

ITINERARIO N.2:  
I TERRAZZI DELLE CIME DEGLI “SPALTI” E DI PUNTA ANNA AL MONTE BOVE NORD

Questo itinerario
permette di raggiungere ben quattro dei più spettacolari, insieme
all’itinerario N.1, terrazzi da brivido sospesi nel vuoto del gruppo nord dei
Monti Sibillini,.

In questi quattro
terrazzi è possibile affacciarsi con una verticale di più di 700 metri sopra ai boschi
sottostanti la grande parete nord ed est del Monte Bove Nord e con oltre mille
metri sopra al fondovalle ed al paese di Casali di Ussita.

Anche questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti, come indicato per l’itinerario
N.1.

Accesso: Dall’Hotel Felicita di Frontignano si percorre il sentiero n. 15 per la
Val di Bove.

Si raggiunge la fontana
di Val di Bove e si risale il sentiero che conduce alla forcella tra la Croce
di Monte Bove e Monte Bove Nord (ore 1,5).

Dalla forcella si risale
ad est il pendio verso la cima del Monte Bove Nord fino a raggiungere una
cresta che parte a sinistra e conduce alla cima del primo spalto, lo Spalto
Occidentale (20 minuti).

E’ possibile anche
traversare a mezza costa con un pò di attenzione anziché salire tutta la cresta
fino al termine.

4- Il terrazzino dello Spalto Occidentale, il primo che si incontra salendo dalla Croce di Monte Bove.

Raggiunta la cima dello
spalto ci si affaccia in più punti sopra a verticalissimi torrioni ben visibili
quando poi ci si sposta verso l’altro spalto.

Quindi dallo spalto
occidentale si risale ancora verso la cima del Monte Bove Nord e prima della
cima si devia ancora verso sinistra su cresta e si raggiunge il secondo spalto,
quello Centrale.

Anche qui ci si affaccia
in vari terrazzini da brivido verso la Valle di Ussita.

            Quindi
riprendendo la cresta erbosa si raggiunge obbligatoriamente la cima di Monte
Bove Nord.

            Dalla
cima si scende una crestina erbosa verso 
nord-est (per chiarimento verso la Forcella del Fargno ben visibile di
fronte) quindi si devia verso destra per evitare delle roccette quindi su una
lieve traccia di sentiero fatta dai camosci, ci si sposta in piano ritornando
indietro verso sinistra, fino ad una rampa erbosa in discesa racchiusa tra
rocce.

Scendere la rampa erbosa
(foto n.7) con attenzione in quanto ripida e scivolosa, in direzione della cima
dello Spalto Orientale ben visibile avanti a voi.

            Si
raggiunge la crestina rocciosa che divide la cima dello spalto dalla cima del
monte e si scende lievemente verso sinistra fino a raggiungere un
caratteristico balcone, una piattaforma di roccia liscia larga circa 2 metri oltre il quale
parte il grande balzo della parete nord del Monte Bove.

In questo terrazzino, sicuramente il più spettacolare dei quattro visitabili con questo itinerario,  è tassativo sporgersi con attenzione possibilmente coricandosi a terra e godere così in sicurezza un balzo aereo mozzafiato di 1000 metri di dislivello.

5- Il terrazzino dello Spalto Centrale, visione verticale sulla vallata con la grande ombra dei tre spalti del M. Bove ed il paese di Casali di Ussita .
6- Il terrazzino dello Spalto Centrale, a destra l’abitato di Casali di Ussita.
7- Il tratto erboso che dalla cima del Monte Bove Nord scende verso il terrazzino dello Spalto Orientale.
8L’incredibile terrazzino dello Spalto Orientale, ci troviamo sull’orlo di un immenso baratro.

Dalla cima dello Spalto
Orientale si ritorna alla cima del Monte Bove Nord.

            Quindi
dalla cima scendendo in direzione est verso il Monte Bove Sud per ripido prato
si raggiunge la cresta rocciosa che conduce alla Punta Anna, il grande torrione
della parete est del Monte Bove Nord.

Seguendo la cresta
rocciosa con saliscendi e slalom tra curiosi enormi massi che sembrano essere
stati poggiati sul posto, si raggiunge la cima della Punta Anna, anche qui con
un panorama verticale eccezionale verso la val di Panico, Pizzo Berro e le
altre cime dei Monti Sibillini.

Dieci metri sotto alla
cima, sulla destra in direzione est, si nota uno spit, l’ultima sosta della
salita su roccia classica alla est della Punta Anna.

9- I massi che sembrano accatastati l’uno sopra l’altro della cima di Punta Anna ed il terrazzino panoramico
10- La rocciosa cresta della Punta Anna, sullo sfondo il M. Priora o Pizzo Regina e la cresta del Pizzo Berro
11- Il Monte Bove Nord visto dal Fosso la Foce (cengia dei fiumarelli) con i quattro terrazzi da brivido.
Da destra: Spalto Occidentale, Spalto Centrale, Spalto Orientale, Punta Anna

Ritorno: Dalla cima del Monte Bove Nord si scende per l’itinerario di salita fino
alla sella tra le due cime dove intercetta il sentiero n.15 che scende verso la
Fonte di val di Bove e proseguire fino a Frontignano per il sentiero di
fondovalle.

Per chi vuole completare il giro con la salita al Torrione delle due finestre (itinerario N. 3 descritto di seguito), raggiunta la fontana si scende ulteriormente fino al restringimento della valle dove si incontra a sinistra la cresta che scende dalla forcella Passaiola  (o da M. Bicco) poi anziché prendere l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato sinistro fino al margine del bosco quindi vedere l’itinerario n.4.

ITINERARIO N.3:  
IL TORRIONE PANORAMICO E IL TORRIONE DELLE “DUE FINESTRE” DELLA VAL DI
BOVE.

Questo itinerario,
assolutamente inedito, compreso sempre nel gruppo del Monte Bove, permette di
raggiungere un altro terrazzo sospeso nella parte iniziale della val di Bove e
una spettacolare struttura rocciosa formante ben due “finestre” che si aprono
proprio di fronte alle “quinte” e può essere accoppiato in giornata
all’itinerario n.1 e 2 in
modo da trascorrere una impegnativa giornata da “brivido” nel gruppo del Monte
Bove.

Anche questo itinerario è
consigliato ad escursionisti allenati ed esperti, come indicato per gli altri due
precedenti. La salita al torrione delle due finestre seppure breve, richiede
esperienza su roccia con passaggi di secondo grado e su erba molto ripida,
consigliabile una corda per la discesa.

Accesso: Per la sola salita di questo itinerario si parte dall’Hotel Felicita di
Frontignano e si percorre il sentiero n. 15 per la Val di Bove, si superano a
sinistra i torrioni delle “quinte” dove di fronte già sio possono notare i due
torrioni ed in particolare le “due finestre” e l’ultima ripida salita fino ad
arrivare all’allargamento della Valle.

12- Il Torrione Panoramico e quello delle “due finestre” visto dal canale di salita alla Cima delle Quinte (itinerario N.1)

Oppure se si proviene
dagli itinerari 1 e 2, raggiunta la fontana di Val di Bove, si scende
ulteriormente fino al restringimento della valle dove si incontra a sinistra la
cresta che scende dalla forcella

Passaiola  (o da M. Bicco) poi anziché prendere
l’evidente sentiero di fondovalle ci si tiene in piano sui prati del lato
sinistro fino al margine del bosco. Nel prato a
destra appena entrati nell’ampia Val di Bove, si nota una traccia, ben visibile
nella foto N.12 che supera la cresta e si addentra nel bosco del versante nord.

Prima di raggiungere il
primo lembo di bosco scendere lievemente verso il primo torrione che si
incontra e che emerge prepotentemente dal bosco, facilmente si può raggiungere
la sua cima dove si gode di un bellissimo panorama sulla valle sottostante e
sulle “quinte” poste di fronte (Foto N. 14).

Scendendo e sostandosi
sulla sinistra si supera il torrione e si traversa dentro al bosco mantenendosi
in quota. Dopo circa 100
metri si raggiunge un secondo torrione con dei
caratteristici pini sulla sommità.

Salendo verso i pini si
raggiungono le “due finestre” dall’alto mentre per entrare al loro interno si
scende dal torrione passando verso destra e si traversa alla sua base per poi
risalire faticosamente su erba e roccia un ripido canalino finale che permette
di entrare all’interno delle finestre stesse e raggiungere anche due piccole
grotte situate intorno ad esse. La salita alle finestre è consigliata ad
escursionisti esperti, è consigliabile l’utilizzo di una corda per la discesa,
sono presenti alberi su cui fare assicurazione.

Ritorno: Dai torrioni traversare il bosco verso destra salendo lievemente per evitare scivoli erbosi fino a raggiungere il prato di accesso ed intercettare il sottostante sentiero n.15 che scende verso la val di Bove, proseguire quindi  fino a Frontignano per il sentiero di fondovalle ben segnalato.

13- Le “due finestre” viste dall’alto, a sinistra emergono due alberi utili per discendere una volta raggiunte le due finestre dalla base del torrione.

14- Il Torrione Panoramico con “le quinte” sullo sfondo, raggiunte dall’itinerario N.1.
15- Il tratto di salita più impegnativo verso le “due finestre”, dalla base del torrione.
16- Le ”quinte” viste dall’interno delle “due finestre”.
Pianta satellitare del percorso:
GIALLO: ITINERARIO DI RAGGIUNGIMENTO E DISCESA
ROSSO : PERCORSI PROPOSTI

GIANLUCA CARRADORINI  – BRUNO BARTOLAZZI – FAUSTO SERRANI                                 NOVEMBRE 2015




VAL DI BOVE –MONTE BICCO – PASSO CATTIVO REPORTAGE DALL’INFERNO

Il 17 giugno 2017, ottenuto un pass per raggiungere Frontignano, abbiamo percorso l’anello classico: Parcheggio Hotel Felicita – Val di Bove – Canale est del Monte Bicco – Monte Bicco – Monte Bove Sud – Passo Cattivo  e siamo scesi per la strada sterrata fino al canalone dei campi da sci di Frontignano quindi velocemente fino all’auto.

A parte la desolazione dei paesi attraversati in auto dopo oltre 7 mesi dal sisma, Visso, Ussita, Frontignano dove regna il totale silenzio, tutto si è fermato alla sera del 26 ottobre 2016, le macerie ancora sono tutte lì, non si incontra nessuno, non c’è assoluto movimento, non c’è nessuno che lavora, eppure il da fare non manca con centinaia di case crollate o lesionate di lavoro ce n’è per anni eppure nessuno sta facendo qualcosa.

Paesi nel più totale stato di abbandono, nelle macerie stanno crescendo le piante e forse presto saranno sommerse dal verde e nascoste dalla natura così saremo dimenticati ancora di più al nostro destino.

Che qualcuno abbia il coraggio di dirci che lo Stato è totalmente impotente di fronte a questa catastrofe e almeno ci metteremo al lavoro con le nostre forze a ricostruire anziché aspettare che la disperazione forzata ci porti alla stessa conclusione.

Al ritorno solo a Pievetorina abbiamo visto gente al lavoro forse nella nuova lottizzazione fuori del paese dove credo dovranno realizzare le prime casette di legno.

A Visso invece c’era una sola ruspa al lavoro nella demolizione di una abitazione parzialmente crollata prospiciente la strada principale, almeno qui l’hanno demolita anziché spendere dei soldi per la messa in sicurezza (facendo anche degli ulteriori danni) per poi demolirla tra qualche mese o forse qualche anno come hanno fatto in altri paesi !!!!

Tralasciando le mie considerazioni riporto di seguito le immagini in ordine cronologico dell’inferno che abbiamo visto, nonostante la pessima qualità delle foto a causa della giornata nebbiosa ed afosa, pensavamo di aver visto già molta distruzione  nelle precedenti uscite ma il peggio non l’avevamo ancora visto.

GIANLUCA CARRADORINI – FAUSTO SERRANI – STEFANO CIOCCHETTI – DAVIDE ANSOVINI 17 GIUGNO 2017

1-Primi massi ed alberi abbattuti nel fondo della Val di Bove, sulla verticale de “Le Quinte”.
2-La base de “Le Quinte” con la grande conoide detritica prodotta dalle numerose frane, ma la grande frana ancora non era visibile.
3-Val di Bove, versante sud de “le Quinte” con la grande frana del camino centrale. 
4- Parete nord del Monte Bicco con la grande frana dello spigolo est.
5- Le proporzioni della frana in confronto con Stefano, in basso a destra.I massi grigi sono vecchi    crolli.
6- Il grande masso dove sta Stefano si è fermato sul sentiero Val di Bove – Forcella Passaiola.
7- Anthocharis belia euphenoides, esemplare maschio di una rara farfalla di montagna in Val di Bove.
8- Camoscio curioso sulla cresta est del Monte Bicco.
9- Camosci sulla cresta est del Monte Bicco.
10-Parete nord del Monte Bicco, un camoscio al pascolo 10 metri sotto di noi tra decine di fiori alpini.
11- la scarpata cosismica alta circa 50-60 centimetri all’inizio del sentiero che dai campi da sci di  Frontignano (termine sciovia Jacci di Bicco) sale verso il Monte Bove Sud.
12- La scarpata cosismica continua per altri 500 metri nel versante sud di Monte Bove Sud in direzione di Passo Cattivo.
13- Il Passo Cattivo con tre enormi frane cadute dal versante ovest verso la valle di Macchie di Vallinfante.
14- Una grande frattura profonda diversi metri taglia tutta la strada al Passo Cattivo, preludio della distruzione che segue.
15- La prima di decine di fenditure aperte nei prati di Passo Cattivo, si nota il taglio ed il distacco nelle due parti di roccia al lati della spaccatura. 
16- In questa spaccatura profonda oltre due metri sembra che le onde sismiche hanno schizzato i sassi ai lati del cratere.  
17- Uno dei torrioni che caratterizzano il versante ovest del Passo Cattivo parzialmente franato, sullo sfondo il paese di Castelsantangelo sul Nera.
18- Un’altra fenditura in prossimità della cresta di Passo Cattivo, ci entrano i bastoncini per tutta la loro lunghezza !!!
19- Salendo per il sentiero verso Cima di Vallinfante le fenditure sono ovunque, saliamo con attenzione con il timore di sprofondare anche noi.
20- Quel che rimane di uno dei torrioni di Passo Cattivo spaccati e franati, la prossima volta che ripasseremo forse anche questa foto sarà cambiata.
21- Sul bordo della seconda frana, di fronte i torrioni spaccati della foto n. 20.
22-La cima sovrastante Passo Cattivo, che precede la Cima di Quota 2065 m., con il versante ovest completamente franato.
23- Il pendio sottostante la cima della foto n.22. Al centro il Colle la Croce ed il camping M. Prata, a destra l’abitato di Vallinfante.
24- Veduta verticale sotto alle pareti di Passo Cattivo con le grandi conoidi detritiche prodotte dalle tre frane fermate dal bosco sottostante, sullo sfondo l’abitato di Macchie di Vallinfante.
25- La Cima senza nome che precede quella di quota 2065 m. franata e percorsa da una profonda fenditura.
26- La incredibile e profonda fenditura che percorre tutta la cima sovrastante Passo Cattivo, qui la montagna si è separata e divisa in due, la cotica erbosa caduta al suo interno ha ripreso vita.
27- Nella fenditura la roccia mostra la parte superiore esposta agli agenti atmosferici più grigia e quella che una volta stava sottoterra più bianca, qui si vede nettamente lo stravolgimento compiuto dal terremoto.
28- La parte finale con sorpresa della fenditura delle foto n.26-27.
29- La sorpresa finale , la fenditura termina in prossimità della cresta con un profondissimo e strettissimo taglio, Stefano scende per oltre un metro sottoterra, sullo sfondo la Cima di Quota 2065 m. che precede la Cima di Vallinfante.
30- Il solco si fa sempre più stretto scomparendo apparentemente oltre la cresta, qui il bastoncino non toccava il fondo, più avanti si.
31- Nigritella widderi a quota 1700 metri nel canalone dei campi da sci del Monte Cornaccione, non l’avevo mai vista così in basso.
32- Con questa immagine di un coleottero alpino, il  Trichius fasciatus su Anthemis usciamo dall’inferno con la speranza di non dover vedere più altre distruzioni.

Autorizzazione giornaliera per l’escursione.